Stasi forzata
Alle pendici del Gagazet? Acuto, Jecht. Molto acuto. Te ne rendo atto.
Auron si lasciò cadere sulla terra dura, sopraffatto dalle sensazioni del suo mondo natio. L'aveva portato a lungo nei ricordi – ogni rovina, ogni sasso incontrato lungo il pellegrinaggio, il colore del cielo – onorandolo per quello che pensava che fosse: un ricordo, appunto.
Aprendo gli occhi aveva ritrovato ogni rovina, ogni sasso, lo stesso identico dannato cielo.
Grazie a Yevon, comprese veramente per la prima volta.
Passò una mano fra i capelli ingrigiti; si chiese chi fosse veramente morto e lasciò che la sua risata roca riempisse la valle.
***
"Grazie a Yevon" è da intendersi come gioco di parole sulla forma di saluto e su "grazie a" nel senso di "a causa di", spero sia chiaro. Purtroppo mi viene difficile esplicitarlo all'interno delle cento parole. >_<
Poi, la parte sulle pendici del Gagazet è perché lì è morto e lì immagino che venga depositato da Sin, con l'idea di dargli una seconda vita di sorta. Ah, sono fermamente convinta che Tidus a Baaj sia un vago errore di calcolo e che l'intento fosse Besaid, per via di Yuna. Chissà se Jecht aveva compreso più di quanto avesse fatto Auron le potenzialità di finire per sempre la spirale. Auron certamente no, è evidente dallo script che si è arreso. Sta solo guidando un ennesimo evocatore al macello. Ma Jecht... mah, mah. Io un po' ci credo, o non penso che avrebbe richiamato Tidus (Yuna era perfettamente in grado di farcela da sola, in fondo). Da approfondire...