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Autore: Blacky46    19/12/2013    1 recensioni
Questa storia è la continuazione di: Student vs Zombies.
L'avventura di un gruppo di ragazzi che, dopo un'invasione di zombie, cerca di salvarsi in ogni modo possibile. Inizialmente in una scuola, i ragazzi scappano e dopo una lunga serie di peripezie finalmente riescono a barricarsi all'interno di un supermercato. Ma, fino a quando potranno restare lì dentro? Quando sarà il prossimo attacco degli zombie? Seguite la storie per vedere cosa il destino ha in serbo per i nostri sopravvissuti
Genere: Azione, Horror, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Passammo il giorno successivo alla riunione ad osservare il movimento degli zombie, annotandoci mentalmente ogni particolare, lungo il percorso che ci separava dalla cisterna. Da quando eravamo arrivati al supermercato il numero degli zombie all’esterno era aumentato, ci saranno stati circa un centinaio di quegli essere ad ogni possibile uscita, senza contare quelli che gironzolavano tra le macchine nel parcheggio. Sembrava quasi sapessero che eravamo li e aspettassero solo il momento in cui noi fossimo usciti per mangiarci. Comunque, secondo le nostre osservazioni, per raggiungere la cisterna bisognava per forza imbattersi in non meno di una ventina di zombie, inoltre dato che la cisterna era ribaltata su di un lato, non riuscivamo a vedere se dall’altra parte ci fossero altri zombie.
Passammo un altro giorno a preparare il piano e l’equipaggiamento necessario per prelevare la benzina, in caso ne avessimo trovata. Ovviamente chiunque fosse uscito avrebbe avuto bisogno di una pistola e di un’arma da corpo a corpo, sarebbe stato infatti preferibile evitare di dover sparare, dato che il rumore avrebbe attirati dei non morti. Servivano poi quattro o cinque taniche e un aspiratore,  in modo da poter prendere la benzina dalla cisterna. Per creare l’aspiratore avevamo utilizzato una pompa a pedale collegata alle due estremità a due pezzi di canna da giardino. Non era granché, però, per quello che dovevamo fare andava abbastanza bene, l’unico problema era che per riempire le taniche avevamo bisogno di molto tempo, dato che la portata della pompa non era elevata. Calcolammo che per arrivare, riempire le taniche e tornare di sarebbero volute circa tre ore e, visto il numero delle taniche che ci servivano, dovevano esserci non meno di sei presone, una per tanica e minimo due di scorta. Inoltre c’era bisogno di qualcuno che dal tetto dell’Aliper facesse copertura con il cecchino. A fine giornata riuscimmo a finire i preparativi e formammo il gruppo, sarebbero andati: Davide, Alessio, Marco, altri due ragazzi e un uomo, che aveva insistito per andare anche lui. Si chiamava Luca e era sulla quarantina, lo avevano trovato alcuni ragazzi mentre cercavano i propri genitori, a quanto pare era bloccato nella sua macchina, circondato dagli zombie.
Io ovviamente sarei rimasto sul tetto con in mio fucile da cecchino, assieme ad altri tre ragazzi che erano rimasti con i loro fucili. Il nostro aiuto era fondamentale per la riuscita de piano dato che, se uno zombie fosse uscito all’improvviso da qualche parte vicino ai ragazzi a terra o se addirittura un gruppetto di quelle creature si fossero accorti di loro, era nostro compito tenerli al sicuro, per quello che potevamo. Una volta arrivati alla cisterna noi non avremmo assolutamente potuto sparare, rischiavamo di far saltare tutto in aria. La missione iniziò all’una circa. Subito dopo mangiato i ragazzi si diressero verso la porta dalla quale sarebbero dovuti uscire. Fortunatamente, c’era una porta d’emergenza che non era stata circondata dagli zombie, dato che era sempre stata chiusa, quindi, appena tutti furono pronti, partirono. Per attirare gli zombie da un’altra parte iniziammo a gettare oggetti, tipo piatti o vasi, dal tetto verso il parcheggio, lontano da dove dovevano passare i nostri amici e così gli zombie disorientati dai rumori non si accorsero del passaggio di nessuno. 
Arrivati circa all’uscita del parcheggio però alcuni corpi a terra iniziarono ad alzarsi, probabilmente risvegliati dal rumore dei passi o dall’odore di carne fresca, nessuno sa come ragionano quelle cose, ne in che modo riescano a vedere o a trovare la preda. Attraverso la trasmittente comunicammo agli altri di procedere, già recuperare la benzina era un lungo processo, se ci si fermava per gli zombie poi non avrebbero più finito.
 Mentre il gruppo con le taniche camminava si sentì uno sparo, poi un altro “Cazzo, l’ho mancato”. Io e gli altri iniziammo a fare fuori gli zombie che si rialzavano. Ad un certo punto dalla trasmittente “ Cazzo, state attenti, l’ultimo colpo che avete sparato ci è passato vicino, cosa combinate?”
“Scusa, non è poi così facile colpire quelle cose con precisione da così lontano….comunque quanto vi manca?”
“Poco, saranno due-trecento metri, vediamo la cisterna da qui, è che dobbiamo fare lo slalom tra le macchine per arrivarci. Movimenti davanti a noi?”
“Niente da riferire, qui sembra tutto normale, se così si può dire. Da qui in poi però non possiamo più fornirvi aiuto, quindi fate attenzione.”
“Ok” e si interruppe la comunicazione.
Appoggiai la guancia sul calcio del fucile, inserii la sicura, per non sparare per errore un colpo e continuai a seguire i movimenti dei ragazzi, pronto ad informarli tramite la trasmittente in caso di novità.
Dopo circa una quindicina di minuti li vidi arrivare alla cisterna e iniziare a controllare la zona circostante, poi Alessio fece un cenno con la mano verso di noi.
“Ohi, allora?”
“Qui è tutto tranquillo, non ci sono corpi ne niente, ora controllo se c’è benzina….. CAZZO!”.
“Che c’è, è vuoto?”
“No, per essercene credo ce ne sia, ho colpito la cisterna con l’impugnatura della mazza e dal rumore sembra piena a metà credo, però non è benzina, è diesel.”
“Porca…. niente energia allora….va beh, almeno faremo il pieno alle corriere, poteva anche andare peggio. Ancora niente da segnalare, sembra che avremo fortuna questa volta.”
“Già, ora noi qui stiamo all’erta, se succede qualcosa avvertiteci, se no ci sentiamo appena finiamo di riempire le taniche.”
Ovviamente, anche con le taniche piene, non saremmo neanche lontanamente riusciti a riempire il serbatoio di una corriere, figurarsi di due. Quel diesel ci serviva solo per assicurarci di arrivare alla cisterna durante una possibile fuga, senza rischiare che una o entrambe le corriere si fermassero proprio in mezzo agli zombie. Poi, una volta arrivati, in pochi minuti, saremmo riusciti a collegare la pompa della cisterna ai serbatoi e a riempire completamente entrambe le corriere prima dell’ arrivo degli zombie. C’è anche da dire che noi tutti avremmo preferito trovare della benzina dato che in quel caso saremmo riusciti a mantenere il generatore d’emergenza attivo per un maggior periodo di tempo, comunque alla fine saremmo anche dovuti andare alla ricerca di diesel quindi anche così andava bene.
Passarono circa due ore, durante le quali, mente i ragazzi a terra riempivano le 4 taniche da 20 litri, noi dal tetto dell’Aliper facevamo un po’ di pulizia attorno a loro.
Ad un certo punto la trasmittente emise un debole suono “Ohi, la pompa si è rotta…cazzo. Va beh, siamo comunque riusciti a riempire tre taniche e poco meno di metà dell’altra. Ora ci prepariamo per il ritorno. È libera la strada?”
“Alessio, vi conviene muovervi, queste bestiacce sembrano essere molto irrequiete, quasi sapessero che siete lì da qualche parte vicino a loro. Al momento la strada sembra sgombra, comunque muovetevi, ho un brutto presentimento!”
“Ok”
Vidi i ragazzi assicurarsi che la cisterna non perdesse e poi partire. Il sole stava quasi per calare, d’altronde erano le tre circa ed eravamo ormai a fine novembre, ancora un’ora di luce e poi sarebbero calate le tenebre. Iniziava anche ad alzarsi un forte vento, segno che da lì a qualche ora, le nuvole nere che si vedevano in lontananza ci avrebbero raggiunto.
Ad un certo punto vidi una cosa muoversi in lontananza che attirò la mia attenzione. Puntando con il fucile vidi qualcosa di sfocato muoversi  in mezzo a degli alberi a qualche  centinai di metri da noi, poi una strana cosa uscì da dietro un albero…. “MERDA” impulsivamente mi alzai in piedi. Era la testa di una di quelle specie di lucertolone, e, non vorrei azzardare, ma potrei giurare che per qualche secondo mi fissò, prima di emettere un terribile suono e di ritornare da dovunque provenisse. Non feci in tempo a girarmi che sentii i ragazzi di fianco a me iniziare a sparare.
Gli zombie probabilmente, non so come, ma sentivano che quei mostri erano nei paraggi e per qualche motivo erano più agitati del solito. Tanto agitati da essersi accorti dei sei ragazzi che cercavano di tornare.  Alessio e gli altri erano stati circondati, e, se non mi fosse venuta in mente un’idea alla svelta sarebbero  sicuramente morti.
“PRESTO, LANCIATE VERSO GLI ZOMBIE DAVANTI A VOI LA TANICA MEZZA PIENA” gridai dalla trasmittente. Fortunatamente riuscii a colpire la tanica mentre era ancora a mezz’aria, in questo modo la tanica esplose producendo una lieve onda d’urto, sufficiente da far cadere gli zombie circostanti. Mentre la benzina incendiata stava ancora cadendo sui corpi inermi degli zombie vidi i ragazzi approfittarne e, senza perdere neanche un secondo, correre in attraverso al gruppo di zombie atterriti davanti a loro, fino ad arrivare incolumi alla porta di sicurezza ed entrare. Purtroppo non avremmo più potuto usare quell’uscita dato che gli zombie la circondarono in pochi minuti, però la cosa non era di alcuna importanza, eravamo riusciti nel nostro intanto e senza subire alcuna perdita.
Quella sera chiudemmo completamente ogni porta che dava all’esterno, anche quella del tetto dato che si sentiva in lontananza il rumore del temporale, e sarebbe stato quindi impossibile controllare dal tetto la situazione.
 
 
Da lì in poi però le cose sarebbero solo peggiorate.
  
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