Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: lyy223    20/12/2013    1 recensioni
"Nome dopo nome, la lista andava esaurendosi. Poche anime ancora e sarei stato libero. Mi sarei liberato di quel patto fatto più di un secolo fa. Per amore si è capaci di far tutto."
_________________
Prima storia della serie "Soul"
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Soul'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
103..102..101.. quante anime ancora mancavano per essere libero?
Nome dopo nome, la lista andava esaurendosi. Poche anime ancora e sarei stato libero. Mi sarei liberato di quel patto fatto più di un secolo fa. Per amore si è capaci di far tutto. Anche di vendere il proprio futuro, la propria vita e metterla al servizio di un essere crudele e meschino. Non avrei mai pensato di essermi cacciato in una cosa più grande di me. L'amore è cieco, sì è vero, e ti offusca la mente. Ti fa fare cose che non faresti mai.
Il ricordo di lei ritornava sempre più doloroso ogni qualvolta strappassi un'anima. Nella mia mente si faceva sempre più vivido l'immagine del suo viso dai tratti delicati e dallo sguardo triste per cio' che stavo facendo. Sapevo che se lei fosse stata in vita, non avrebbe accettato ciò che facevo. Avrebbe sicuramente trovato un modo per farmi uscire fuori da quella situazione.. Anche io ci avevo provato più e più volte.. Purtroppo però a quanto pare, no c'è via di scampo.
Mentre cancellavo i nomi delle ultime anime di cui mi ero impadronito, mi resi conto che mancavano solo 100 anime.
-Finalmente! Finalmente..- ripetevo ed esclamavo a bassa voce, tra me e me.
100. Quel numero mi dava sollievo. Significava che mi stavo avvicinando allo 0.
Mi misi in cammino per raggiungere casa. Ore ed ore di cammino. Non possedevo una macchina, era l'unico modo per sfuggire ai controlli. Per lo Stato, io ero morto nel 1878 in un incendio.

Mi stavo avvicinando ad Atlanta. Mentre passeggiavo sul marciapiede, osservavo la luce fioca delle stelle. Quei piccoli puntini quasi sparivano a causa dei lampioni. Le macchine sfrecciavano lungo la strada. Chissà dove erano dirette.
Mi fermai ad un incrocio, il semaforo era rosso. Anche se non ero umano, non avevo intenzione di rischiare. Non volevo fingere di essermi fatto male nel caso in cui qualcuno non mi avesse visto mente attraversavo la strada. In realtà non ero bravo a mentire. Non volevo far scoprire agli altri quale fosse davvero la mia natura. Ai loro occhi potevo anche apparire come un bel ragazzo, alto ed affascinante. Ma di certo non ero solo questo. Se solo le persone che mi scrutano con i loro occhi curiosi, sapessero quello che davvero sono e quello che davvero faccio, distoglierebbero subito lo sguardo e mi eviterebbero invece di fissarmi e di cadermi ai piedi.
Si fermò di fianco a me una ragazza, evidentemente scossa. Il dolore e la rabbia scorrevano nelle sue vene. Cercai di tranquillizzarla per quei pochi secondi in cui era di fianco a me. L'unico pregio di essere come me era proprio questo. Potevo rendere le persone felici.. e potevo anche, a mio piacimento, farle terrorizzare al punto tale da essere paralizzate.
La mia natura, sotto alcuni aspetti, poteva per molt apparire come un dono. Per me era solo un peso che mi opprimeva ogni istante il torace.

Dopo un bel po' di cammino, iniziai ad intravedere finalmente la mia casa. L'unico posto in cui i sensi di colpa mi abbandonavano. Restavano fuori dalla porta. Adoravo quella casa antica. Per me era una sorta di locus amoenus, un luogo in cui i sensi e le emozioni non sono più in conflitto. In cui per un po' posso far finta di essere una persona normale, come tante altre.

Aprii il vecchio cancelletto che cigolò. Mentre procedevo lento sul vialetto di ghiaia, improvvisamente si accese una luce dietro la grande vetrata di sinistra.
La luce delicata della luna illuminava il porticato e le scale di legno rovinato.
La porta era aperta. Entrai.
Mi tolsi il giubbotto, lo posai sull'attaccapanni di fianco alla porta.
- Perchè mi hai aspettata sveglia? Lo sai, non voglio che tu resti alzata fino a tardi, hai una certa età..-
Entrai nel salone. Era Seduta su una poltrona di stoffa rosa, stava facendo un maglione, mi dava le spalle.
-Avrai tu una certa età! Io sono ancora giovane, per gli anni che ho, me li porto bene, no?-. Mentre pronunciava questa frase, posò i ferri e la lana su un vecchio tavolino.
Mi guardava con il suo sguardo dolce ed affettuoso. Mi accarezzò la guancia, così come fa una madre con il proprio figlio.
Sorrisi.
Ctonie era l'unica persona che davvero riusciva a capirmi. Forse perchè anche lei ci era passata. Ma non era riuscita a liberarsi del tutto di quel peso.
Le mancava solo un'anima. Una sola.
Aveva deciso però di non prendere quell'ultima anima perchè apparteneva ad un neonato. Ad un neonato che aveva rapito il suo cuore con il suo sguardo dolce ed innocente. E quel neonato che l'aveva condannata, ero proprio io. Nel corso degli anni è sempre stata il mio angelo custode, anche se di angelo nella sua natura aveva ben poco.
Il suo sforzo pero' è stato inutile. Con il mio patto, Ho condannato sia me stesso che lei. E questa cosa non potrò mai perdonarmela. Forse era meglio se mi avesse privato dell'anima, almeno lei sarebbe stata libera.
-Vai vicino al camino, riscaldati. Vado a preparare il tè-.
Mi sedetti vicino al fuoco acceso. Era quella la luce che si intravedeva dall'esterno e illuminava tutto l'interno del grande salone.
Mi rilassai nel morbido divano, lasciai riposare i muscoli.
L'unico suono che si sentiva era lo scoppiettio leggero della legna.

Nota dell'autrice:
Questa è la prima storia della serie Wraith. Inizialmente avevo scritto solo una storia ma mi sono così affezionata ai personaggi, che ho voluto continuare a scrivere. Spero davvero che vi affezionate anche voi ai personaggi così come è successo a me. E spero soprattutto che vi piaccia quello che scrivo..Non sono molto brava, ma almeno ci provo!
A tutti voi,Buona Lettura!
Un bacio, lyy223!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: lyy223