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Autore: Dvdshaman    20/12/2013    2 recensioni
Goro si ritrova tra le mani un nuovo caso, deve riuscire a scoprire l'identità di un uomo che ha perso la memoria; l'uomo è sfigurato e non ricorda nulla del suo passato, solo che il suo nome è Jack Harrison; riuscirà Conan a scoprire la verità?
(Ispirato da quel poco che Hiedo Kojima ha fatto vedere su MGSV: The Phantom Pain.)
Genere: Azione, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kogoro Mori, Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
Primi ricordi

INTRO

http://www.youtube.com/watch?v=8kTZ5ngljwo


 
Vermouth, camminava per il lungo corridoio,  pareti gialle, con dei candelabri distanti circa tre metri l'uno dall'altro, in fondo una grande porta a doppie ante con due guardie in nero e incappucciate; le aprirono la porta e la fecero entrare nella stanza.
Un tappeto rosso percorreva tutta la stanza e portava fino alla scrivania in legno di mogano; ai lati della stanza vi erano delle librerie che arrivavano fino al soffitto, mentre sulla parete opposta alla porta vi era un enorme specchio.
Seduto su di una poltrona in pelle  girata verso lo specchio vi era un uomo  in giacca nera, con dei guanti neri e una camicia bianca, sorseggiava  del vino.
"Agente Vermouth al rapporto... signore".
L'uomo sorrise e sì voltò mostrando il suo volto, pelle molto chiara, quasi sul cadaverico, la faccia completamente sfigurata, chi lo conosce lo chiama in molti modi, Wine, riferito al fatto che ama bere del buon vino, ma la maggior parte lo chiamano Skull Face a causa del suo volto; Ma tutti  in sua presenza lo chiamano signore, capo... Boss.
"Vermouth.. adoro come dici quel 'signore' con sarcasmo... Ma sai bene il motivo per cui te lo permetto." Disse l'uomo appoggiando il bicchiere sul tavolo.
"Certamente 'signore'... volevo informarla che è sopravvissuto... e ha chiesto aiuto al  Detective Goro"
L'uomo afferrò un sigaretta e se la accese, rimase con un po' di fumo in bocca per poi espirarlo.
"Uhm.. non era quello che avevamo previsto, è stato fortunato... poco male, vorrà dire che lo terremo d'occhio, per il momento non voglio mosse azzardate".
"Ok Boss, li terrò sotto controllo" Rispose lei.
"No!" la interruppe "Il ragazzino potrebbe accorgersene, ho un idea migliore..."
Vermouth spalancò gli occhi, rimase un secondo in silenzio e poi sorrise "Come desidera..."
"Ah un ultima cosa..." aggiunse l'uomo "Informa i quattro che domani vadano con l'operazione 'Payday'".
"Ricevuto" detto questo, la donna si congedò dal suo capo.
Quando la donna uscì Skull Face riprese il suo vino e sorrise.
"Finalmente, tra non molto ogni tassello sarà proprio posto".
 
Ore 19:30 casa del detective Goro.
 
I quattro erano riunita a tavola, Goro, Ran, Conan e il signor Harrison che era stato invitato da Goro poich\'e9 doveva aggiornarlo sulle ultime scoperte.
"La ringrazio molto per avermi invitato, signor detective, non doveva..." disse Jack, che si trovava in effetti un po' in imbarazzo.
"Sciocchezze! Non è nulla, a noi piace passare il tempo in compagnia!" Disse Goro tracannandosi un bicchiere di birra.
"Ma se sta tutto il giorno davanti alla televisione..."   Pensò Conan sorridendo.
"Come va il suo adattamento con la mano?" chiese Ran incuriosita.
"Sto migliorando, ho imparato a non distrugge più alcun bicchiere stringendo troppo forte! Devo ammettere però che chi l'ha progettata è un genio, quasi non mi  fa sentire la mancanza del mio vero braccio..." Disse Jack guardando la cosa in maniera ottimista.
"Ne sono contenta" continuò Ran.
Finita la cena i tre si misero seduti sul divano per poter aggiornare il signor Harrison.
"Ok, ora non mi tenga sulle spine, detective, cosa ha scoperto?"
Goro appoggiò il bicchiere sul tavolo e si schiarì la  voce "Girando su internet, Conan ha scoperto una cosa interessante; ha scoperti chi sono gli MFS".
"Davvero?" Disse voltandosi verso il  piccolo detective.
"E' stata solo fortuna!" disse lui con aria innocente.
"MFS, ossia Militaires Sans Frontières (Soldati Senza Frontiera), erano un gruppo di mercenari ben organizzati, con una base stanziata nei caraibi (anche se nessuno sa dove), accoglievano soldati da ogni  parte del globo: americani, russi, spagnoli, messicani, per loro non faceva alcuna differenza; so dice che fosse il paradiso di ogni soldato; un luogo dove potessero essere liberi dai vincoli delle istituzioni." Disse Goro.
"Un secondo..." l'interruppe Jack "Erano?"
"Non si hanno più loro attività da circa nove anni". Continuò Conan.
"Esatto; da circa nove anni a questa parte  non si hanno avute più notizie di loro; e questo ci riconduce a lei signor Harrison".
"A me?" Chiese Jack, anche qualcosa nella sua testa si stava muovendo,  qualcosa nei suoi ricordi stava riaffiorando.
"Senza dubbio  lei faceva parte di quei mercenari, lo dimostra il fatto che aveva il loro simbolo con voi; probabilmente la loro scomparsa è dovuta ad un attacco di qualche forza, e lei è stato ferito gravemente ed è entrato in coma" Spiegò Goro.
"\i Il ragionamento non fa una piega, bravo Goro, stai migliorando" \i0 pensò Conan, ma c'era comunque qualcosa che non tornava, ammesso che Goro non avesse sbagliato nulla, cosa ci faceva lui lì, per quale motivo era finito dal Giappone fin lì?
"Questo è tutto quello che siamo riusciti a scoprire e non so se potremo fare altro..." continuò Goro.
".. non si preoccupi detective, lei ha già fatto molto, la devo ringraziare, domani le invierò una parte del profitto, ma vi prego.... continuate a indagare..." disse Jack infilando la mano  in tasca e tirando fuori la bandana "Sento che questo oggetto è la chiave di tutto... la prego, mi aiuti..." strinse a se la bandana e qualcosa riaffiorò nella mente.
 
9 anni prima, Cuba ore 22:30
 
Pioggia battente, il mare è abbastanza mosso, ma nonostante il tempo l'accampamento è in movimento; Jack stava risalendola scogliera per poter raggiungere un  buon punto di osservazione per poter scrutare il campo.
La scalata non era affatto facile, il pendio era molto tortuoso, ma riuscì ad arrivare in cima.
Indossava una tuta d'infiltrazione, aderente al corpo, in modo da rendere confortevole i movimenti, e allo stesso tempo era fatta di un materiale che la rendeva impermeabile; una cintura con una fondina, con borraccia, zainetto con attrezzi, Una fondina con una pistola a tranquillanti silenziata e un fucile a tracolla nell'eventualità che la situazione si facesse calda; inoltre aveva una piccola radio con una cuffia che stimolare direttamente l'ossicino dell'orecchio destro; con cui poteva avere conversazione con la propria base;  aveva ancora il braccio sinistro, ma l'occhio destro era già mancante.
"Ottimo lavoro Jack, sei riuscito ad arrivare in cima, quarant'anni e ancora non  senti nessun acciacco, l'età non è un peso per te!" Disse una voce proveniente dalla radio.
"Lo  prenderò come un complimento... da qui riesco ad avere una buona visuale: la base è ben sorvegliata, ma credo di riuscire a trovare un modo per entrare senza farmi vedere..." disse Jack sorridendo.
"Ricorda Jack, questa è  una missione d'infiltrazione... Non devi assolutamente farti vedere dal nemico" Continuò l'uomo alla radio
"Non sono così rimbecillito Kaz..." rispose Jack.
"Non si sa mai... comunque, ricapitoliamo gli obiettivi della missione: primo scoprire che fine hanno fatto i nostri due ragazzi, Chico e Paz, che il nemico ha catturato, secondo scoprire che cosa vogliono questi tizi da noi; pensi di riuscirci?" Chiese infine l'altro.
"Stai tranquillo, l'importante che tu tenga pronto l'elicottero per tirarci fuori quando porterò i ragazzi fuori, ora vado ti richiamo appena scopro qualcosa".
"Ah un ultima cosa!" Lo interruppe Kaz.
"Cosa?"
"Da questo momento in  poi useremo nomi in codice, la trasmissione è criptata, ma non si sa mai... da questo momento sarai Snake". 
"Snake... proprio come ai vecchi tempi..." detto questo chiuse la conversazione e cercò di avviarsi verso il campo.
Prese un binocolo per controllare verso l'eliporto, c'era un uomo che sembrava stesse parlando con  un gruppo di soldati, probabilmente  era il loro capo, cercò di concentrarsi  sul suo volto, e quando lo vide rabbrividì, aveva un volto deformato completamente sfregiato e di un bianco cadaverico, indossava un abito e un cappello in nero…
 
Jack riaprì gli occhi, Conan, Goro, e Ran arano accorsi subito ad aiutarlo; si riprese e raccontò tutto quello che aveva visto a Goro.
“Molto interessante, forse abbiamo una traccia in più, non si preoccupi Mr. Harrison, continuerò le indagini” disse Goro accompagnando Jack alla porta.
“La ringrazio molto detective… sta facendo molto per me; perché domani pomeriggio non ci vediamo in banca così potremo accordarci per il primo pagamento, che ne dice?” chiese Jack.
“D’accordo ci sarò” Rispose Goro.
Il giorno dopo Conan si diresse dal dottor Agasa, a riferire dell’accaduto e assieme a lui si diressero alla banca dove Goro doveva incontrare il signor Harrison, anche se non era riuscito a scrollarsi di dosso la squadra dei giovani detective, purtroppo la loro curiosità li aveva costretti a portarli con loro…
Entrarono in banca, dove il Jack stava aspettando seduto, appena notò il ragazzino si alzò per raggiungerlo.
“Ragazzino, cosa ci fai qui?”
“Oh, signor Harrison! Non mi aspettavo di trovarla qui?” mentì, dopotutto era solo un ragazzino.
“Be’ avevo promesso al detective di effettuare il primo pagamento e quindi…”
Non fece in tempo a finire il discorso che le porte della banca si chiusero e furono sigillate, poi uno sparo.
Le persone urlarono, cercarono di uscire ma poi si presentarono quattro uomini, erano vestiti con un abito in nero e indossavano delle maschere da clown, quello che dovrebbe essere il loro capo si fece avanti, la sua maschera si distingueva dalle altre perché aveva come tema una bandiera americana.
“Ascoltatemi tutti quanti, questa è una rapina! Non vogliamo far del male  nessuno, ora un mio collega verrà a legarvi e a imbavagliarvi; vi dico una cosa, non cercate di fare gli eroi… se collaborate nessuno di voi ci rimetterà qualcosa, sono stato chiaro? Ora zitti tutti, alzate bene le mani e in ginocchio!”
Si voltò verso un suo collega.
“Scotch, vai a legarli!”
Sentendo quelle parole Conan tremò, forse era un caso, ma stavano usando nomi in codice di alcolici, ed erano vestiti in nero, che lavorassero per l’organizzazione? Per il momento non gli importava molto,  però una cosa era chiara, erano professionisti e sarebbe stata molto dura uscire da quella situazione.

to be continued...


 
 Skull Face

Note dell'autore: Eccomi qui con un nuovo capitolo!! Spero che vi piaccia!!
COme al solito ringrazio tutti i miei lettori e sprattutto:
-Shinranamore
-Aoko_kid01
per aver lasciato un commento, alla prossima!!!
 
  
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