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Autore: Camicia    21/12/2013    4 recensioni
È il night Club di cui parlava Santa.
Entro. Non so nemmeno perché.
Lavorare in un night club? Io?
- è un modo veloce per fare soldi, per svagarti e per liberare la mente dolcezza.
Liberare la mente?
Potrebbe aiutarmi a dimenticare Kanata.
Sarebbe come una via di fuga.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christine Hakanomachi, Kanata Saiyonji, Miyu Kouzuki, Nanami Tenchi, Santa Kuros
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Apro l’armadio e prendo il vestitino nero a corpetto e lungo pochi centimetri sopra il ginocchio.
È sabato sera e come sempre io e gli altri usciamo per stare un po’ insieme e svagarci dalla dura settimana scolastica.
Dopo quello che è successo l’altra volta tra me e Kanata ho cercato in tutti i modi di stargli alla larga ma ogni volta me lo ritrovavo a petto nudo oppure finivamo soli in casa quando mia madre e suo padre uscivano.
Scendo in cucina vestita e truccata e aspetto il padre di Kanata che finisce di vestirsi per andare a lasciarci nel luogo dell’appuntamento.
Scendono insieme padre e figlio.
Si somigliano, hanno lo stesso sguardo accigliato e i lineamenti del viso.
- siamo pronti? – chiede – andiamo – si risponde in seguito vedendoci vestiti e sistemati.
Arriviamo e vediamo gli altri che parlano e ridono.
Non appena scendiamo ci vengono in contro.
- finalmente!! siete sempre in ritardo! – dice Santa.
Nanami indossa una gonna a vita alta nera con una camicia verde acqua.
Semplice ed elegante.
I suoi capelli corti e neri sono più domati rispetto alle altre volte.
Christine invece indossa un vestitino rosa e bamboline rosse.
Come al suo solito.
I capelli castani sciolti e ondulati volteggiano in aria mossi dal vento.
Ci incamminiamo e lungo il tragitto incontriamo alcuni nostri amici.
La strada principale è molto frequentata.
Ci sono tante persone così decidiamo di optare per un luogo più tranquillo.
Entriamo in una stradina secondaria per uscire in una piccola piazza.
- sai, da quella parte c’è un night club – dice Santa allegro.
- e allora? – risponde di getto Kanata alzando un sopracciglio.
L’amico incrocia le braccia – no niente, solo che qualche volta mi piacerebbe andarci.
Ci sediamo in un locale con i tavoli all’aperto e poi mentre siamo intenti in una conversazione interessante arriva una ragazza con i capelli neri e lisci lunghi fino alle spalle.
Occhi azzurri e un visino molto carino.
Kanata la riconosce e si alza per salutarla.
È Akira, un’amica di Kanata.
Non riesco a sentire quello che dicono perché sono lontani e perché Santa mi parla dritto nell’orecchio.
Sorridono e Kanata si mette una mano dietro la nuca.
Mio dio quant’è snervante!
Quella ragazza non dovrebbe nemmeno avvicinarsi a lui perché lui…è mio…
Oh cavolo! Sono arrivata fino a questo punto?
- ragazzi io vado a fare un giro con Akira – dice avvicinandosi e prima che possiamo ribattere se ne vanno.
I battiti del mio cuore rallentano e mi sento sola e svuotata.
Lui…è solo con lei…
Rimaniamo nei tavolini per un’altra ora poi Nanami e Santa se ne vanno e Christine raggiunge sua sorella perché deve tornare a casa.
- Miyu se vuoi ti faccio compagnia – mi dice.
Faccio no con la testa – non preoccuparti, vado da Kanata – la rassicuro.
- allora ciao – mi abbraccia e se ne va.
Rimango sola in cerca di Kanata perché dobbiamo tornare a casa insieme.
Lo chiamo più volte al telefonino ma niente non risponde.
Percorro qualche stradina e poi intravedo il vestitino azzurro di Akira.
Felice mi avvicino…non l’avessi mai fatto!
Akira si alza sulle punte e lo bacia.
Lui non si muove e continuano, gli mette le bracci attorno al collo e lui una mano sul fianco…come fa con me.
Non avrei mai creduto che vederlo con un’altra ragazza mi avrebbe fatto stare così male. Certo lui è molto popolare ma sembrava non interessarsi mai a nessuna di  loro.
Mi salgono le lacrime agli occhi.
Voglio solo scappare da lì.
Forse è per questo che mi ha rifiutata a casa, perché gli piace Akira.
Giro i tacchi e me ne vado quasi correndo.
Le persone mi sfrecciano accanto mentre io corro ferita e disperata.
Sto piangendo per lui cavolo!!
Lui che mi ha respinta, che mi fa arrossire solo con lo sguardo, che non prova i miei stessi sentimenti, che ha appena baciato Akira e che mi fa battere il cuore come mai nessuno è riuscito a fare.
Non so dove sto andando di preciso ma poi mi ritrovo davanti ad un locale con le porte nere.
Alzo gli occhi e vedo la scritta rossa “Raymond Night Club”
È il night Club di cui parlava Santa.
Entro. Non so nemmeno perché.
Ci sono ragazze che ballano sopra una specie di palco attorno ad un palo.
Uomini e da non credere anche ragazzi che potrebbero avere la mia età sono assorti in quell’esibizione.
- serve aiuto? – mi chiede un uomo abbronzato con occhiali da sole e capelli biondi tirati a lucido.
- ecco…stavo guardando – rispondo nervosa.
Lui mi guarda iniziando dai piedi e poi sale su – sei qui per lavorare?
Lavorare? – cosa?
- abbiamo bisogno di una ballerina, una è andata in maternità – risponde schietto.
Lavorare in un night club? Io?
- è un modo veloce per fare soldi, per svagarti e per liberare la mente dolcezza.
Liberare la mente?
Potrebbe aiutarmi a dimenticare Kanata.
Sarebbe come una via di fuga.
Ma che dico!?? È un night club cavolo!!
- ecco…non sono interessata.
Mi prende la mano e mi porge un biglietto da visita – chiamami se cambi idea – sorride.
Esco confusa.
Tre secondi in quel locale mi sono bastati.
Lavorare in un night club.
Liberare la mente.
Potrebbe essere un’idea…un’idea bocciata sul nascere.
Sono troppo timida per fare certe cose e vestirmi come quelle ballerine!!
Sento la borsetta vibrare.
Prendo il telefono e rispondo.
- dove sei? – mi chiede una voce bassa.
È Kanata – in giro.
- gli altri?
- se ne sono andati da un pezzo.
- e sei sola? Stupida perché non mi hai chiamato? – è arrabbiato.
Scoppio – perché eri con la tua Akira! E non volevo disturbarti!
- la mia Akira!! Miyu non sarai troppo gelosa!! – lo sento sbraitare dal telefono.
Gonfio le guance.
- dove sei?
- non te lo dico.
- guarda che vengo a cercati e allora sarai nei guai piccola arrogante!
Mi salgono di nuovo le lacrime – perché non capisci? – la voce mi trema – io… - chiudo il telefono.
So che se avessi continuato gli avrei detto tutto.
Devo farmi forza!
Basta Miyu! Devi togliertelo dalla testa!
Mi giro ed entro nel locale con le porte nere.
 
- sei una studentessa? – mi chiede l’uomo con gli occhiali da sole.
Mi ha portata nel suo ufficio.
- sì – rispondo seria.
- sei vergine?
Arrossisco – come?
- hai mai avuto rapporti sessuali?
Divento più rossa – n-no – rispondo imbarazzata – ma che c’entra?
- per  sapere se sei disposta ad intrattenere il pubblico.
- vale a dire?
- abbiamo delle piccole stanze dietro il palco. Sono accoglienti e comode. Lì le ballerine intrattengono un uomo scelto dal pubblico durante l’esibizione.
- fanno l’amore? – riesco a dire con un po’ d’imbarazzo.
- qui nessuno fa l’amore, si scopa e basta. È normale in un night club.
Incrocio le dita – io non voglio nulla del genere. Voglio ballare sopra il palco e basta.
- d’accordo.
- un’altra cosa. Voglio che la mia identità sia segreta. Porterò una maschera durante lo spettacolo.
In questo modo nessuno mi  riconoscerebbe.
- d’accordo.
Scrive le ultime cose sul foglio – i tuoi orari sono dal venerdì alla domenica dalle dieci di sera fino all’una, d’accordo?.
- okay – rispondo.
Non ci credo…sto davvero facendo un colloquio per essere assunta in questo locale?
Io che mi vergogno anche di andare a mare perché mi sento tropo nuda in costume!!
Addio alla mia castità.
 
Quando esco dal locale prendo il telefono che nell’ufficio di Raymond continuava a suonare ma che ignoravo.
Ci sono sette chiamate di Kanata e due di mia madre.
Chiamo prima mia madre.
- tesoro dove sei?
- oh, ho incontrato una mia amica e abbiamo parlato. Non ho per niente sentito il cellulare.
- sono davanti la statua del picchio, vieni. Kanata è molto arrabbiato.
Mi basta questo per farmi tremare.
Kanata arrabbiato…non sarà un bello spettacolo, gli ho chiuso per fino il telefono in faccia!
No, non è arrabbiato è furioso!
  
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