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Autore: Gattino Bianco    21/12/2013    6 recensioni
Anno X791.
Fiore è l’unico regno in Earthland che non è stato conquistato dalle streghe, che si dividono in quattro fazioni: North, East, South, West.
Le quattro imperatrici hanno stretto un’alleanza comune per mantenere il controllo dei loro territori e per conquistare il resto, difeso dagli Hunter, membri di un’organizzazione formata da esseri umani dotati di poteri magici.
Essi rischiano la propria vita combattendo le streghe e sottraendo a esse il proprio potere magico per confinarle ad Alcatraz, la prigione delle streghe.
Molte volte però le streghe vengono uccise,perché non considerate esseri umani poiché cambiate dalla magia, troppo potente per loro.
Molte sono le ragioni che portano alcune persone a diventare un Hunter.
Per vendetta, per il semplice desiderio d’uccidere, per salvare qualcuno dalle creature malvagie.
Esistono inoltre i Supporter,creature che rinunciano alla loro libertà per servire e proteggere colui con cui stringono il "patto".
Qual è stata la ragione che ha spinto il solitario Gray Fullbuster ad unirsi ai Witch Hunter?
[Cross-over con Rave e Mermaid Melody]
Pairing principali: Gray/Lluvia; Gajeel/Levy; Loki/Nuovo Personaggio;
Pairing secondari: Gerard/Erza; Musica/Reina
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard, Gray Fullbuster, Lluvia, Loke, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!
Eccoci all'aggiornamento mensile di questa storia.
Nello scorso capitolo ho notato un calo di interesse per questa storia. Ho sbagliato qualcosa? E' noiosa?

Comunque, comunque...
Questo capitolo può essere definito la cosidetta "svolta", che porterà (dal prossimo capitolo) nella storia vera e propria.
Ora, vi lascio al capitolo, ci vediamo in fondo.

Dove eravamo rimasti?


A qualche chilometro di distanza da Isvan, in una città ormai cancellata dalla faccia della terra, una strega stava osservando la desolazione che aveva appena creato attorno a sé. Indossava un lungo vestito viola, coordinato perfettamente con il bracciale al polso destro, incastonato con diverse pietre bianche. Dimostrava all’incirca ventidue anni, ma la sua espressione triste la faceva sembrare molto più giovane.
« neanche questa volta è arrivato… » mormorò lei, osservando gli Hunters che stavano accertando il numero delle vittime. Nel pensare che colui che amava con tutto il cuore potesse essere lì, le lacrime le si addensarono negli angoli degli occhi.
« dovresti smetterla di pensare al tuo passato »  l’ammonì una voce femminile alle sue spalle. Nel sentire quella voce, la giovane strega sobbalzò e si voltò, rimanendo sorpresa nel vedere la figura del suo supervisore. La strega appena apparsa era leggermente più alta di lei, la sua pelle era molto pallida e i suoi occhi verde scuro, in netto contrasto con i suoi capelli neri, incuteva non poco timore. Indossava un vestito senza maniche, che copriva a malapena il suo prosperoso seno. Indossava anche lei un bracciale al polso destro, color acciaio.
« M-Minerva-sama… » mormorò la strega viola, leggermente spaventata. Minerva non sembrò colpita dalla sorpresa della novizia. Anche se erano quasi due anni che si era unita a loro, Minerva non era ancora sicura della lealtà della ragazza al cento per cento. « non preoccuparti » disse la donna. Aveva una voce molto particolare, che metteva paura a tutti.
« come mai siete qui? » domandò la ragazza, nervosa. Non le piaceva particolarmente parlare con Minerva: faceva parte di quel gruppo di streghe che erano sia molti forti che incredibilmente crudeli. Solo North superava la sua crudeltà.
« North-sama ti ha affidato un nuovo incarico » le ricordò la strega grigia annoiata, porgendole una busta sigillata. Confusa, la strega viola la prese e incominciò a leggere la lettera al suo interno. Man mano che andava avanti a leggere, più lo stupore e l’incredulità prendevano il sopravvento nell’animo della ragazza.
« c-cosa significa tutto questo? » domandò la strega viola, confusa e spaventata.
Minerva sorrise. Il suo sorriso non era di quelli rassicuranti. No, era un sorriso di muta compassione e di pietà. « esattamente quello che c’è scritto. Comunque sei libera di fare quello che preferisci, ma stai certa che North-sama affiderà a qualcun’altra questo incarico se tu ti rifiuti. Qualunque cosa tu decida quel ragazzo morirà » affermò Minerva, sorridendo malignamente.
La misteriosa strega, con il cuore in gola, cercò una possibile soluzione.


Intanto a Isvan era scesa la notte e con essa era arrivata l’ora della cena e Gray si stava preparando ad assaporare il delizioso cibo che Gwen preparava per lui e gli altri ospiti della locanda ogni giorno, mettendoci sempre lo stesso impegno e la stessa passione.
« che fame » si lamentò il Fullbuster con un sorriso, entrando nella cucina della locanda, situata nella parte opposta della hall. Lì, assieme ai suoi dipendenti, Gwen stava cucinando con il suo solito sorriso e non sembrava esserci traccia della tristezza che nel pomeriggio sembrava averla colta.
« quante volte ti ho detto che puoi mangiare in sala assieme agli altri ospiti? » lo rimproverò lei, puntandogli il mestolo contro, mentre uno dei camerieri usciva dalla cucina lanciando alla coppia uno sguardo perplesso.
Con un sorriso, il Fullbuster si sedette in un angolo della cucina, dove era presente un tavolo. «e io ti ho detto mille volte che detesto mangiare con degli sconosciuti » ribatté lui, prendendo una mela dalla composizione che faceva da centrotavola, mentre lei prendeva la cena dell’Hunter.
Gwen sbuffò. « accidenti, sei veramente impossibile… spero che non tutti i Witch Hunter siano così » si lamentò lei, servendo il ragazzo.
Esaminando il contenuto di esso, Gray rimase piacevolmente sorpreso nel constatare che Gwen aveva preparato la sua speciale insalata di pollo. « come mai l’insalata di pollo, questa sera? » domandò lui sospettoso, mentre il suo stomaco manifestava con un profondo gorgoglio la sua volontà di mangiare quella prelibatezza. Un cameriere biondi di nome Pierre, gli servì una granita.
« Gwen-san ha pensato di farvi questa piccola sorpresa, visto che ultimamente sembrate disgustato dal nostro menù » spiegò il ragazzo mentre Gray, a disagio, ricordava i giorni in cui mangiava a forza ciò che la ragazza gli preparava.
« a-ah » commentò lui mentre Pierre si allontanava e Gwen scoppiava a ridere.
« non farci caso, Pierre sembra avercela con tutti, in questo periodo » affermò lei, sedendosi di fronte al ragazzo. Lui le lanciò un’occhiata scettica. « comunque » riprese la ragazza un attimo dopo « ho cambiato il menù perché mi sono ricordata che ti avevo promesso l’insalata e le promesse si mantengono, non è così? » gli domandò lei, improvvisamente seria.
Gray deglutì rumorosamente. Eccolo pensò il Fullbuster,spaventato Eccolo di nuovo, quello sguardo sofferente pensò ancora Gray, mentre con lo sguardo Gwen – secondo lui – lo accusava. Per smorzare quella tensione improvvisa, Gray addentò un pezzo di pollo.
« un mio amico ti sposerebbe » commentò lui, nervoso.
Nervosismo che però di dissolse con la risata allegra della ragazza.
 

« certo che voi lavorate troppo » commentò il Fullbuster annoiato, mentre Gwen sistemava le ultime cose. Nella cucina erano rimasti solo lei e Gray, mentre i dipendenti della ragazza avevano terminato da tempo il loro turno di lavoro e gli ospiti della locanda erano in città.
 Lei gli lanciò un’occhiata. « non dovresti dire nulla, visto che tu non hai fatto praticamente nulla » lo rimproverò lei con un sorriso, mentre si tagliava una fetta di torta presa dal frigorifero.
« e quella cos’è? » domandò Gray, drizzando le orecchie.
Lei si sedette al tavolo.  « cheesecake alle fragole » rispose Gwen, facendogli l’occhiolino.
 « ingrasserai » affermò il Fullbuster, indelicato.
Lei non sembrò ferita dalle parole del ragazzo.  « e tu morirai di fame » ribatté Gwen, addentando un pezzo del dolce.
Dopo un momento di silenzio, Gray parlò.  « cosa vuoi sapere? » chiese l’Hunter, intuendo le intenzioni della ragazza.
Lei rise nervosamente « non so di cosa tu stia parlando » affermò lei, poco credibile. Gray sorrise « mangi con me solo quando vuoi chiedermi qualcosa » disse l’Hunter vestito di nero, giocherellando con un chicco d’uva trovato sul tavolo.
Gwen rise. « molto acuto, non c’è che dire » commentò la locandiera, continuando a mangiare. « in effetti c’è qualcosa che vorrei chiederti » ammise la ragazza dopo un momento di silenzio. Dentro di sé Gray si preparò a qualsiasi tipo di domanda, visto il tipo di ragazza con cui stava parlando.  « …vorrei che mi spiegassi perché alcuni umani si trasformano in creature malvagie quali sono le streghe » affermò la Stryder malinconica, non stupendo più di tanto il ragazzo. Fin dalla prima volta che l’aveva vista aveva capito che Gwen non era una persona comune: lei voleva capire fino in fondo le ragioni per cui la gente faceva determinante scelte, il perché accadeva un determinato evento; non era strano che desiderasse sapere anche quel perché. Le persone in generale vedevano le streghe come qualcosa da distruggere, nient’altro. Nessuno si preoccupava del perché. Tutti tranne Gwen.Questi pensieri lo portarono a pensare alla sua amata sorella maggiore, che da alcuni anni faceva parte anche lei di quella fazione maledetta. Il pensiero andò anche a sua madre, che soffriva sia per la mancanza della sorella e la sua.
Gray si rese conto di essersi perso nei suoi pensieri quando Gwen gli sventolò una mano davanti alla faccia. « sei morto? » domandò lei, ironica. Con scoppio ritardato, il Fullbuster batté il pugno sul tavolo. Gwen non rimase stupita dalla reazione del ragazzo. « ti pare che sia morto?! » esclamò Gray irritato, sedendosi nuovamente. Lei lo guardò senza battere ciglio, in attesa di una risposta. Gwen la voleva e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di ottenerla.
Gray, notando la sua risolutezza, si calmò e iniziò a pensare ad una risposta che potesse soddisfare la richiesta di Gwen. « precisamente non si sa il motivo. Molti sostengono che diventano streghe le persone che non sono capaci di frenare l’oscurità dentro di sé e vengono sopraffatti da essa. Altri pensano che sono le Imperatrici a trasformare le persone in esseri malvagi. » rispose alla fine Gray, serio.
In silenzio, Gwen annuì.  « tu cosa ne pensi? » domandò lei, stanca.
 « sinceramente, sono convinto che la verità sia una combinazione delle due ipotesi. Secondo me le Imperatrici fanno emergere nelle persone più deboli la loro oscurità » mentre parlava, Gray si sporse verso Gwen.  « come mai ti interessa tanto? » domandò lui, curioso a sua volta.
A quel punto calò un silenzio pesante, nel quale la ragazza guardò l’Hunter negli occhi per un tempo che a lei sembrò infinito.
Finalmente, Gwen sospirò e Gray, davanti a quella resa silenziosa, si mise nella posizione più comoda per ascoltare la risposta. Risposta che arrivò poco dopo.
« La mia famiglia fu massacrata da una strega, davanti ai miei occhi. » disse la Stryder, sorprendendo l’Hunter. « successe quando avevo 10 anni. Allora abitavo ad Airie, nella città natale di mia madre, nel regno di Aletharia. »
« Airie… intendi la città a sud-est di Aletharia? » domandò Gray, interessato.
Gwen annuì  « allora vivevo lì. Quando però Aletharia è stata conquistata da South, mi sono trasferita a Fiore. » specificò la ragazza.
 « Da poco più di tre anni, giusto? » chiese il Fullbuster, certo della risposta.
Per l’ennesima volta, Gwen annuì.  « era una città bellissima » affermò la ragazza, abbassando lo sguardo.  « ricordo ogni cosa di quella città. Ogni albero, ogni casa, ogni persona, anche se quella città ormai non esiste più » concluse la Stryder, con le lacrime agli occhi.
 « Gwen… » la chiamò Gray, preoccupato e sinceramente dispiaciuto. La ragazza si riscosse, come se si fosse ricordata della presenza di Gray solamente quando lui l’aveva chiamata.  « scusa, mi sono lasciata trasportare »  si scusò lei, asciugandosi velocemente gli occhi e alzandosi. Gray la guardò in silenzio, mentre una profonda vergogna invase il suo animo. Aveva sempre considerato Gwen una persona che non era mai stata toccata dal dolore. Scoprire che aveva vissuto una tragedia come quella, dava ai suoi sorrisi un significato diverso. In quel momento Gray si rese conto che i suoi sorrisi servivano a nascondere il suo dolore.
 « Prima di andare a dormire, vorrei mostrarti una cosa » affermò la Stryder, sbottonandosi la camicetta.
Gray arrossì  « C-che vuoi fare? » domandò l’Hunter, imbarazzato.
 « Mostrarti una parte di me che pochi, no, pochissime persone conoscono » rispose la Gwen, facendo cadere per terra l’indumento e dando le spalle a Gray.
In quel momento, lui capì. Capì e vide tutto il dolore della ragazza e sentì lo stomaco rivoltarsi su sé stesso quando provò ad immaginare la scena. Immaginò tutte le orribili cicatrici sulla schiena di Gwen sanguinare, mentre lei piangeva disperata vicino ai corpi dei genitori.  « puoi toccarle, se vuoi » gli disse la ragazza, dopo un momento di silenzio.  « a livello tattile non sento nulla, nella parte superiore del corpo. Le uniche parti ancora sensibili sono la parte inferiore del corpo e le mani »  spiegò Gwen, tranquilla.
Gray distolse lo sguardo. « preferisco non farlo. Ti ringrazio per avermi rivelato il tuo segreto, davvero. » la ringraziò lui, con voce tremante.
Lei si voltò e lo guardò sorpresa, un attimo prima di raccogliere la camicetta. Grazie, Gray. Pensò lei commossa, mentre si rivestiva.
« forse è meglio andare a dormire, altrimenti domani ci sveglieremo all’ora giusta per mangiare » commentò Gwen non appena abbottonato l’ultimo bottone.
Il Fullbuster restò immobile. « vai pure, chiudo io » affermò il ragazzo, grave. Lei si fermò e gli lanciò un’occhiata sorpresa, senza dire nulla.  « devo pensare » affermò l’Hunter, serio.
« Tu pensi? » domandò la Stryder, per la prima volta senza divertimento.
 « Questa te la faccio passare » rispose Gray con un sorriso.
Anche Gwen sorrise  « Buonanotte, Gray » lo salutò lei, prima di scomparire dalla vista del Fullbuster.
 
La mattina dopo, Gwen ebbe una strana sorpresa.
« Te ne vai? » domandò la Stryder con un sopracciglio alzato, scettica.
Gray annuì, deciso.  « sento che è il momento giusto per lasciare questa città » affermò il Witch Hunter, riconsegnandole le chiavi della sua stanza.
Dopo un momento si esitazione, la Stryder riprese le chiavi.  « Il motivo per cui te ne vai…è per quello che ti ho raccontato ieri sera? » domandò lei dispiaciuta, abbassando lo sguardo.
Per tutta risposta lui fece spallucce, sorridendo.  « Parlando francamente, sto cominciando ad annoiarmi. Inoltre lo stipendio bisogna guadagnarselo » affermò il Fullbuster, annoiato.
Gwen rimase in silenzio e fece un piccolo sorriso.
 « Non essere triste. Adesso che me ne vado potrai di nuovo vendere la mia stanza » continuò Gray, prendendo la sua sacca e cominciando ad avviarsi verso l’uscita.
« Grazie di tutto, Gray » lo ringraziò Gwen a bassa voce. Il Fullbuster non la sentì e riprese il suo “viaggio”.
In realtà il motivo che l’aveva spinto ad abbandonare Isvan era ben diverso da quello che aveva riferito a Gwen. Lo aveva colpito il racconto della ragazza e si vergognava nel restare lì a non fare nulla, mentre altre persone vivevano la situazione di Gwen.
Questi pensieri avevano tormentato il Fullbuster per tutta la notte precedente, fino ad arrivare ad una conclusione. La conclusione più giusta. 


Personaggi in ordine di apparizione:

1. Gray Fullbuster
2. Gwen Stryder
3. Pierre

Eccoci alla fine. Come avrete notato, questo capitolo è incentrato su Gray e Gwen (Tutti: noooooooooooo non si era capito! -.-) e viene rivelato - seppur non dettagliatamente - il passato della ragazza.
Oggi non sono tanto di compagnia (è già bello se sono andata al pc +.+) e quindi mi dileguo, non prima di avere augurato a tutti voi Buon Natale e felice Anno Nuovo!
PS: visto che per l'appunto è quasi Natale, che ne dite di essere buoni e lasciare una piccola recensione? ^^''

*Sondaggio*
Di quale personaggio (apparso in questo capitolo) vorreste che mettessi la tabella nel prossimo capitolo?

 
  
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