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Autore: Clara_Oswin    23/12/2013    1 recensioni
Dal capitolo 1
“Di quel che successe dopo, ricordavo molto poco… dopo aver svelato ad Eric la mia vera identità non è cambiato nulla. Ha deciso di sposare ugualmente lei . Mi tuffai in mare e ritornai dalla mia famiglia, le mie sorelle, mio padre, Sebastian Flounder… Rimasi nella mia stanza a piangere credo per settimane. Ma poi capii che anche nel profondo del mare, arriva un raggio di sole..”
Se le cose non fossero andate come noi sappiamo, ma in maniera diversa? se Eric avesse scelto Vanessa e non Ariel? Cosa potrebbe succedere?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ariel, Eric, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vischio

A palazzo regnava la serenità dopo gli ultimi avvenimenti, la principessa Ariel stava bene adesso, la questione della terraferma sembrava del tutto dimenticata, era stata surclassata dalla notizia delle doppie nozze reali, Andrina aveva deciso di celebrare le nozze a fine anno, lo stesso non si poteva dire della sorella più giovane e del suo fidanzato, avevano deciso di sposarsi il prima possibile, volevano formalizzare le nozze al più presto.
Qualcuno malignava che Arren il promesso sposo, temeva che la sua fidanzata potesse cambiare idea su quell’unione. Ariel non dava peso a quelle malignità, non avrebbe cambiato mai idea, i due avevano in progetto dopo le nozze di partire viaggiare per gli oceani per vedere nuove cose, avevano brama di avventura, e in questo i due fidanzati era proprio identici.
Accadde in questo periodo di estrema tranquillità che una nave contenente uno strano carico, naufragò proprio vicino al regno di Atlantica. Cos’era il carico di tanto bislacco che portava?
Palline e ghirlande. 


-Ariel, sapevo di trovati qui, ma non è qui che dovresti essere...- iniziò Arren - tuo padre e si arrabbierebbe molto se solo sapesse che... - 
- oh, suvvia arren, un padre già ce l’ho, smettila di preoccuparti e vieni qui! - lo chiamò Ariel. Arren si mise accanto a lei in religioso silenzio. 
Sono strani questi umani, è un paio di giorni che sono in fermento per qualcosa che sta per accadere...- 
-un paio di giorni?- la rimbeccò Arren. - da quanto tempo vieni qui..?- 
- oh... Saranno due giorni.... O forse tre o quattro... - 
Arren sospirò....- ma come devo fare con te!- 
-C è qualcosa che mi ha incuriosito... Quella nave naufragata, carica di decorazioni... A cosa serviranno mai? " - Ariel punto il dito verso un cucuzzolo di una collina divenuto bianco. - " e sono sicura che quella montagna fosse verde fino alla scorsa volta!" - 
- a questo posso risponderti io, è bianco per via della neve.- disse semplicemente il biondo


-Neve? - pronunciò incerta quel nuovo nome. - e chi è questo neve?"- Arren le sorrise, - non è una persona, è una cosa, è dell’acqua congelata che cade dal cielo. -
-come la pioggia? - 
-Non proprio, gli umani li chiamano fiocchi di neve, ma non ho idea di che forma abbiano, non ne ho mai visto nessuno da vicino.-
Ariel guardò Arren incantata - non avevo idea che tu avessi delle conoscenze cosi approfondite su questi argomenti, diciamo ... inconsueti-
-oh ma ci sono altre cose che tu non sai... – Il ragazzo fece il misterioso
-ad esempio?-
- se te le dicessi non avresti il gusto di scoprirle da sola.-
-questo vuol dire che sai anche a cosa servivano quelle ghirlande e addobbi?-
Il giovane le sorrise furbetto - può darsi...- disse misterioso, dopodiché si immerse. Inutili furono le richieste pressanti della giovane che per ben tre giorni interi assillò Arren nel tentativo di farsi dire qualcosa, Arren da parte sua, non era un tipo che si arrendeva facilmente e aveva continuato a non risponderle.
- sei in gamba Ariel, confido che lo scoprirai da sola.- le aveva detto.
Ariel quindi si era molto indispettita data quella pseudo sfida lanciata dal suo fidanzato, si era fiondata in biblioteca alla ricerca di un volume che la potesse illuminare, dandole tutte le risposte che andava cercando.
-“cos’è la neve? A cosa servono quelle palline? Perché ci sono festoni tutti rossi!? Perché la gente è affaccendata in questo periodo in maggior modo!?” – le domande che l’assillavano era tante, troppe, ma la sua cocciutaggine era famosa, non avrebbe smesso fino a che non avrebbe scoperto tutte le rispose alle sue domande.
Ormai aveva perso tutte le speranze, aveva letto una decina di volumi storici e in nessuno aveva trovato le risposte che cercava. Stava sfogliando l’ultimo vecchio e polveroso libro, senza ormai più un briciolo di entusiasmo, ad un tratto il suo viso s’illuminò.
-“si! L’ho trovato!!”-
Lesse avidamente quelle righe in nero di una pagina ingiallita dal tempo, avrebbe memorizzato bene ogni informazione per poi sbattergliela, emh, comunicarla bene ad Arren. Adesso il “Natale”, così si chiamava quello strano fenomeno, non aveva più segreti per lei, sapeva tutto sugli addobbi e sulla neve, dei regali che ci si scambiava vicino agli alberi adorni con palline rosse, non vedeva l’ora di vedere la faccia di Arren. Rimise tutto in ordine e  ansiosa come non mai di comunicare le sue scoperte a lui, iniziò a girare per il castello.
Non c’erano molti pesci in giro, e non aveva visto nemmeno una delle sue sorelle, la cosa li per lì non l’insospettì più di tanto.
-“Flounder!” – intravide le pinne azzurre dell’amico.
-“Flounder Aspetta! Sto cercand…” – il pesce svoltò l’angolo senza risponderle.
“non è da lui comportarsi in questo modo.” – spinta da un irrefrenabile voglia di ficcanasare seguì il pesciolino sin fuori i cortili reali. Stava facendo una strada che le sembrava familiare, ma non riusciva a capire dove si stesse effettivamente dirigendo. Lo Perse un momento di vista e lo rivide un attimo dopo entrare in una caverna nascosta tra le alghe. Ormai era vicina a svelare il mistero, arrivò all’entrata della grotta e senza nessuna esitazione si lasciò avvolgere dall’oscurità del suo interno. Dentro era tutto molto buio e non si riusciva a vedere bene; strizzò gli occhi per cercare di non sbattere contro qualche parete, sporgendo le mani in cerca di una parete; ad un tratto si accesero tutte le luci.
-“Buon Natale!!”  - gridarono in coro tutti i presenti. C’erano tutte le sue sorelle, Flounder Sebastian e qualche altro amico intimo, poi ovviamente c’era anche Arren.
-“Buon Natale Ariel!” – si avvicinò a lei abbracciandola. La povera Ariel era sgomenta, la grotta che le sembrava familiare era una grotta in cui tanto tempo fa si suonava la musica illegalmente, quando Atlantica aveva attraversato il periodo buio in cui non si poteva né cantare né suonare in seguito alla morte della loro adorata madre, nonché regina di Atlantica. Tutta la grotta era decorata con alghe rosse, palline e striscioni recuperati dal naufragio di quella nave distrutta qualche giorno prima, c’era persino un albero di natale, fatto di coralli e decorato con le palline.
-“Non ci speravo proprio..” – disse Arren guardandola. –“Sono riuscito a lasciarti senza parole!” –
Tutti avevano continuato i festeggiamenti, per loro era comunque una scusa per fare baldoria, che fosse una festa degli umani o meno, loro si stava divertendo ugualmente; la musica inebriava la sala, e quasi tutti ballavano allegramente in pista. Arren si avvicinò ad Ariel che era rimasta ancora in silenzio mentre osservava tutti gli allestimenti.
-“ io… ho trovato il libro, ho letto tutto sul natale, ma non mi aspettavo che facessi una cosa del genere…” – era esterrefatta, non riusciva a credere che Arren avesse organizzato tutto sotto il suo naso, era troppo intenta a cercare di dimostrargli che riusciva ugualmente anche senza il suo aiuto a trovare quello che cercava, che gli era sfuggito cosa stesse realmente succedendo.
-“Devo ammetterlo, non è stato affatto facile organizzare tutto, le decorazioni, convincere Sebastian, non farsi vedere mentre entravamo nel relitto per recuperare gli addobbi, però il risultato più bello è averti lasciato di stucco!”-
-“quindi era tutta una scusa?” –
-“intendi il farti cercare cosa fosse il natale? Beh si, serviva qualcosa per tenerti impegnata, e devo dire che ha funzionato egregiamente!”- rise il ragazzo.
Ariel sorrise, era la cosa più bella che qualcuno aveva mai fatto per lei, era veramente qualcosa di magico quel “natale”, gli umani erano davvero fortunati ad avercelo.
-“Sei stato veramente in gamba.” – si congratulò Ariel.
-“Tu invece mi hai detto una bugia.”- disse Arren indicando con il dito sopra le loro teste.
-“Avevi detto che sapevi tutto sul Natale, ma evidentemente ti è sfuggito qualcosa”- le sorrise malizioso avvicinandosi alle sue labbra.
-“Vischio”- proferì lei poco prima di entrare in contatto con le dolci labbra del suo amato.
 

 
Salveeee Bella Genteeee!
Non sono morta! Sono ancora qui! Non ho avuto molto tempo da dedicare alle fiction, ma avevo promesso un capitolo extra per natale e oggi 23 dicembre eccovelo! È breve ma diciamo che la mia fantasia per ora ha deciso di volare in vacanza alle fiji quinid vi dovrete accontentare spero di questa piccola one-shot. Il capitolo finale è ben scritto, più della metà è fatto, quindi non so porpio dirvi quanto ancora passerà, spero di avervi allietato con questa storiella e avervi fatto sorridere.
Colgo l’occasione per augurarvi buon natale e felice anno nuovo! :) :****
BUONE FESTE
Clara_Oswin
  
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