Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: BlazeHope    24/12/2013    4 recensioni
In seguito ad un brutto incidente, Adeline, una ragazza italiana di appena 17 anni, si troverà a girare l'Europa al fianco del suo idolo, Justin Bieber. Tra i due nasce subito una grande intesa che verrà compromessa da un accordo stipulato dai ragazzi. Tutto ciò li porterà a prendere strade diverse allontanandosi per molto tempo, ma quando per sbaglio il loro cammino si incrocerà nuovamente i giovani amanti capiranno che quello ciò che li lega non potrà mai scemare.
Adeline era diversa, molto diversa.
Adeline e Justin.
p.s. Tengo a precisare che sono pienamente consapevole dell'errore grammaticale riportato nel titolo assicurandovi che è assolutamente volontario in quanto per chi non lo sapesse porta il medesimo nome di una canzone di Justin.
Buona lettura,
con affetto
-Blaze
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15.

All I knew is the morning when I woke

Is I know something now, something now I didn’t before.

 

《COSA? INCINTA? TU? SCHERZI? VOGLIO IL BIONDO FUORI DA CASA MIA.》-Sbraitava mia mamma gesticolando con le mani.
《Mamma..》
《Fuori.》
《Il 'biondo' responsabile non ha mai messo piede in questa casa.》- Mimai le virgolette con le dita.
Diventò pensierosa, poi il suo viso si corrugo' in una smorfia, come se adesso tutto le fosse chiaro.
Abbassai lo sguardo, impaurita dal suo pensiero, a me sconosciuto. Tremavo, sudavo freddo e dei brividi percorrevano la mia schiena. Chiusi gli occhi e una lacrima scivolò veloce sulla guancia. Brutta bastarda.
《Tesoro, non piangere. Scusami e che.. mi ha fatto un certo effetto.》- Mi strinse forte in un abbraccio, uno da mamma, uno di quelli che ti fa sentire protetta.
《Scusami, ho sbagliato. Non dovevo, è succeso tutto così in fretta. Mi sono fatta ingannare dall'amore..che non esisteva.》- Scoppiai nuovamente a piangere, ancora più forte,  ancora più addolorata.

Quanto ero stata stupida? Mi ero fatta abbindolare da quegli occhi color caramello, che quando si posavano su di me, potevano trapassarmi anche l'anima; le sue mani, che mentre scorrevano sicure sulle mie linee, bruciavano ogni angolo della mia pelle, e le sue labbra, erano droga per le mie.

I pensieri riaffiorarono e limpidi come l'acqua bussarono al mio cervello mandandolo in corto circuito.
Subito mi maledissi per quella pena che mi stavo autoinfliggendo pensando a lui.
Credevo veramente che sarebbe rimasto con una poveraccia, rinunciando a quella meraviglia fatta persona? Povera illusa.

Aumentarono i singhiozzi, aumentó il dolore che mi lacerava il cuore.
Guardai mia mamma, triste e afflitta. L'avevo delusa, avevo deluso Tom, ma in primo luogo avevo deluso me stessa.
Come sempre, in queste situazioni, lasciai alla maschera 'sono una ragazza forte' la possibilità di occupare il mio viso: bevvi un sorso d'acqua, salutai la donna e senza versare una lacrima andai in camera mia.

***

《Buongiorno principessa.》- Se non avesse quella faccia da cucciolo e non avesse condiviso la notte con le mie ciabatte,  disteso sul tappeto, probabilmente adesso avrebbe ben cinque dita stampate in volto.
Lui mi chiamava 'principessa' e quel nomigliolo mi ricordava il mio compleanno: la causa di tutto ciò.
Accennai un 'giorno' stropicciandomi gli occhi.
Tom si fece spazio sotto le coperte e mi strinse forte a se. Riuscii a percepire un forte odore di cioccolato all'interno della camera e a quel punto mi sentii parte di un cartone animato, quando la scia di profumo guida un Jerry affamato al suo formaggio.
《Dammene uno.》- Dissi ancora con gli occhi chiusi e la voce impastata dal sonno.
《Cosa?》
《Sai cosa. Ne voglio uno.》
《Ma..》
《Una donna incinta è come un segugio del FBI, non si fa scappare niente. Adesso molla la pralina.》-Il ragazzo sbuffo' porgendomi poi quella pallina prelibata.
《Adesso pretendo un bacio al cioccolato.》
《Povero illuso.》-sorrisi compiaciuta e sollevai il piumone fino al capo. Si, era settembre.  Si, c'erano sette gradi.
《Niente sorpresa allora.》- Brutto stronzo. Resisti Adelina, resisti.-《E quella scatola li giù di praline.》
《Praline? Dove? Dov'è il cioccolato?》- mi catapultai giù dal letto alla ricerca di esse. Io amo il cioccolato. Io vivo per le praline rosse della lindt.
《AHAHHAAH. Prima il bacio bellezza.》
《Lo sai che potrei vomitarti in faccia? Sgancia il cioccolato e nessuno si farà del male.》-Il ragazzo mi porse la scatola dei cioccolatini che afferrai senza esitare. Ne mangiai qualcuno e successivamente andai in bagno per fare una doccia.
Aprii l'acqua facendola riscaldare, mi spogliai e entrai nel box. Lasciai che l'acqua mi bagnasse per intero, cancellando dal mio viso i solchi scavati dalle lacrime. Insaponai per bene i capelli e in seguito il corpo, mi risciacquai in fretta e rimasi ancora un po' sotto il getto.  La doccia mi aiuta a pensare, mi rilassa, mi rigenera, mi fa stare meglio: amo la doccia.
Guardai attenatamente il mio corpo, istintivamente sfiorai il ventre: prima o poi si sarebbe gonfiato, il mio corpo sarebbe cambiato, come la mia vita. Cosa dovevo fare? Non avevo mai pensato a un possibile 'figlio', quantomeno non adesso. Dovevo dirlo a Justin, o forse no. Subito mi apparve una scena: Justin che gioca con un bambino, un neonato, io lo guardo. I suoi occhi trasmettono amore e sembra anche felice poi si volta verso di me e stampa un dolce bacio sulla mia guancia.
Scossi la testa per cancellare quelle immagini dalla mia mente. Era tutto impossibili, lui non deve saperlo.

Uscii dalla doccia, mi asciugai e mi fiondai davanti l'armadio. Presi un maglione largo di lana, un jeans chiaro e le vans del medesimo colore della maglia; asciugai i capelli  e uscii di casa, dove Tom mi aspettava da un po'.

***

《Dobbiamo stare ancora molto in macchina? Mi annoio.》
《Se non ci fossimo fermati ad ogni minimo Autoglir alla ricerca di cibo a quest'ora saremmo già arrivati.》
《Senti, io mi devo nutrire, per due. Non rompere.》
《Siamo arrivati?》
《No.》
《Siamo arrivati?》
《No.》
《Siamo AR-RI-VA-TI?》
《N.. si!》
《Halleluja. 》
La vista che si mostava ai miei occhi era a dir poco meravigliosa: un paesino, che sembrava uscito da un cartone animato, le casette in legno tutte colorate e con il tetto innevato. Ero abituata a tutto ciò, ad Aosta l'ambiente è quello, ma in se 'Chamonix' aveva qualcosa in più, che lo rendeva magico e speciale.
Ci fermammo in una locanda molto rustica, che rispecchiava l'ambiente esterno.
Ci sistemammo in camera, piccola e accogliente, il bagnetto, l'armadio, tv, un letto matrimoniale, un l.. UN LETTO MATRIMONIALE? Porca merda e io dove dormo?

 
____________________

#True

Buonsalve (?)
Che gran cagata.. sono troppo triste per scrivere.
Comunque... Come va l'organizzazione del Natale? Viaggi? Regali?
Io l'1 faccio 16 anni *yuppie*
Scherzo, è 'na cacata fare il compleanno a capodanno.
So..
Cia'. ⛄

Ah *rullo di tamburi* ho scritto una nuova storia!
Si chiama 'La Sposa Cadavere'
Vi lascio il link-(L'immagine)


Ciè, l'ho fatto io il banner. Vorrei dire.
*movimento della testa*

Ok, mi dileguo.
   
 
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