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Autore: ElenaGilbert94    24/12/2013    3 recensioni
E se nella piccola Ponyville incombesse l'oscurità?
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fluttershy, Twilight Sparkle, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Twilight poteva sentire gli zoccoli di Slender Mane toccare la terra dietro di lei. Non si azzardava a girarsi per guardare. La sua mente era offuscata dalla paura e tutto quello a cui riusciva a pensare era di fuggire. Correva alla cieca, prendendo strade a caso, nella speranza di seminare il suo inseguitore. Era completamente persa, ma non le importava. Fino a quando avrebbe impedito a Slender Mane di avvicinarsi a lei, nulla le importava. Era talmente distratta che a fatica notò che aveva saltato una radice che portava direttamente in una fossa.
La sensazione dell’aria che frusciava su di lei fu la prima cosa che catturò la sua attenzione. Quando si guardò intorno capì cosa stava succedendo, ma era troppo tardi per reagire. Con un plop e un thud, atterrò dentro una spessa palude.
“AAAAAAAUGH!” gridò quando cadde. Atterrò sul lato, concentrando tutto l’impatto sulla spalla rotta. Si contorceva in una cieca agonia per diversi secondi, e ciò la fece intanto affondare nel fango prima che potesse guardare di nuovo. Quando realizzò la sua terribile situazione, il fango la stava circondando come fossero sabbie mobili. Nella caduta era affondata così in fretta che più di metà del suo corpo era sommerso. Non c’era terreno solido abbastanza vicino a lei per uscirne. Cercò di tirare fuori una zampa, ma quando lo fece il fango la fece scendere più in fretta. Ora era sommersa fino al collo.
“Aiuto!” gridò, guardando dietro verso il confine della fossa. Nessuno rispose. Per un momento vide Slender Mane scrutare da quel punto, ma un momento dopo era sparito di nuovo.
La mente di Twilight cercava in fretta di trovare un modo per uscire, ma non c’era niente intorno a lei che la potesse aiutare. Nessuna delle sue amiche l’avrebbe salvata questa volta. Mentre continuava a pensare ad un modo, un rumore familiare iniziò a suonare nelle sue orecchie. Twilight scattò per la paura. Si guardava intorno freneticamente, e presto vide il pony di cui aveva tanto paura. Il pallido pony iniziò a muoversi verso di lei, immergendo gli zoccoli nel fango. Le sue gambe affondarono così in basso che sembrava un normale pony che camminava sulla superficie.
“No! Stai lontano!” gridò lei, “Non lo fare! Perché mi stai facendo questo?!” nonostante i suoi pianti, continuava a camminare lentamente verso di lei. In pochi minuti la raggiunse. Il rumore nelle sue orecchie divenne assordante quando si abbassò verso di lei, posizionando la sua faccia a pochi centimetri dalla sua.
“Ti p-pr-eego!” singhiozzò Twilight, cercando un qualunque segno di compassione nel suo viso senza alcuna espressione. Non ne vide alcuna quando Slender Mane alzò uno zoccolo dal fango e lo premette contro la punta del suo corno, facendola affondare sempre di più. Gli occhi di Twilight si girarono verso la sua testa quando terrificanti pensieri la costrinsero a farlo.
Il tempo che Twilight spese nella Everfree Forest fu la peggiore esperienza della sua vita. Dopo le prime poche ore non poteva nemmeno urlare.

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Passarono tre giorni quando le guardie reali trovarono Twilight nella Everfree Forest. Era terribilmente disidratata. I suoi occhi erano semiaperti e insensibili. Viticci di sangue secco serpeggiavano dalla sua bocca in tutte le direzioni. A ritorno verso Canterlot i dottori dissero che non avevano visto niente del genere. I danno alla spalla sembrava essersi generato da solo, ma era così severo che pensavano fosse necessario amputargli l’arto. Aveva squarciato le sue corde vocali per le urla, ma nessuno sapeva spiegare il perché. Il suo cervello non sembrava aver sofferto alcun danno serio dietro le contusioni minori dovute alla caduta, ma rimaneva ritirata in se stessa. Nemmeno Celestia era in grado di raggiungerla.
Nemmeno diversi rapporti da Ponyville furono d’aiuto. I pony dicevano che aveva assassinato Fluttershy, anche se era ancora viva. Il fuoco nella Everfree Forest si generò nello stesso tempo in cui Twilight scappò dal villaggio per dirigersi a casa della zebra chiamata Zecora, ma quando cercarono la sua casa non c’era nulla tranne cenere. Non c’era alcun segno che dimostrava che qualcuno viveva lì. Fu ancora più frustrante che non ci furono testimoni per nessuno dei rapporti. Oltre alla sanguinante scena accaduta nella casetta di Fluttershy per dimostrare che qualche pony l’avesse attaccata, non ci fu il minimo indizio.
Ora le due residenti di Ponyville riposano all’ospedale di Canterlot, attaccate ad ogni sorta di congegno magico. Il battito di Twilight è più alto del normale, ma non in modo pericoloso. Gli altri monitor mostrano un normale funzionamento del cervello, ma i suoi occhi sembrano sempre guardare altrove. Alcune volte emette dei piccoli suoi, ma i dottori dicono che sono solo riflessi. Quello che li preoccupava di più era quando si metteva a piangere. Questo non doveva accadere.
Il battito di Fluttershy mostrava nel monitor un pericoloso basso livello di attività. Ha perso quasi metà del suo sangue nel tempo in cui era arrivata a Canterlot. Nessuno capiva come fece a volare fino a lì. Qualunque cosa l’avesse attaccata, fu implacabile. Il suo cranio era fracassato su un lato, e inoltre aveva perso un occhio. aveva diverse costole rotte, un polmone forato e alcune delle sue vertebre erano screpolate. Con tutti quei danni, sarebbe dovuta morire molto prima, ma stava tenendo duro. Ora dorme più pacificamente di qualunque altro pony che avrebbe avuto le sue condizioni.
Celestia le guardava entrambe, chiedendosi quale forza malvagia sarebbe potuta entrare nella sua terra e generare questo abominio. Sua sorella Luna si avvicinò a lei silenziosamente.
“Il sole deve sorgere tra poco. Hai dormito abbastanza?”
“Come ho potuto lasciare che succedesse tutto ciò? Twilight aveva fiducia in me. Avrei dovuto tenerla in salvo,” Rispose Celestia, una lacrima dorata scese dal suo occhio.
“Non darti la colpa per questo sorella. Scopriremo cosa è successo. Sia le tue guardie che le mie stanno cercando una spiegazione; stanno lavorando sodo per permettere alle loro principesse di compiere le loro mansioni indisturbate. Per favore sorella, anche poche ore di riposo ti faranno bene.”
Gli occhi di Celestia mostravano ancora più angoscia di prima, ma il resto della sua espressione era più ammorbidita, “Hai ragione Luna. Cercherò di riposare, ma se accade qualcosa mentre sono assente, informami immediatamente. Non voglio che Twilight pensi che abbia altre priorità più importanti di lei.”
“Certo sorella. Lo prometto.”
Celestia diede a sua sorella un amorevole abbraccio prima di uscire dalla stanza dell’ospedale. Luna la seguì dopo aver spento le luci ed aver chiuso la porta quietamente. Per diverse ore l’unico suono che si percepiva nella stanza furono i segnali acustici degli equipaggiamenti medici, poi all’improvviso qualcuno iniziò a parlare.
“FfffffluuuUuuuutterSshyyyy…” sibilò la voce. Il suono era così snervante che Fluttershy si svegliò scossa, il rumore del monitor mostrava chiaramente l’accelerarsi del suo cuore per la sorpresa.
“C-chi c’è?” chiese.
“Ppperchèèèè i piccooooli puuuledriiii hannoooo pauuuraaa del buuuiio?”
Fluttershy guardò verso Twilight. Era ancora ferma con lo sguardo immobile. Non era cambiato nulla eccetto per le raspanti parole che sembravano uscire da qualche meandro oscuro dentro la sua mente. Mentre si guardava intorno, iniziò a strisciare fuori dal letto. Trascinò il suo corpo fuori e cadde sul pavimento. Il suo braccio, che era ancora connesso al supporto, strappò la sua spalla dal suo posto, ma non sentì alcun dolore. Come si mise lentamente in piedi, la sua testa pendeva fiaccamente a lato.
“Perchèèèèè io liii pooOSsooo trooOovaaAAare nel buUuiioooO.”
Fluttershy piagnucolò debolmente quando quella cosa che sembrava Twilight zoppicò oltre il suo letto. in piedi per un momento, immobile. La testa di Twilight pendeva ancora da un lato. l’unico occhio con cui Fluttershy poteva vedere era fisso nei suoi, e da esso un ruscello di lacrime continuava a scendere. Lentamente ma minacciosamente, quella cosa alzò uno zoccolo e lo appoggiò sul petto di Fluttershy. Il pegaso aprì la bocca in un urlo silenzioso e l’allarme del suo monitor di spense.

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Ci fu una fiammata di luce quando Celestia fece sorgere il sole. La folla che si era raggruppata fece i soliti elogi, ma c’era qualcosa di strano. La luce del mattino era troppo rossa. Doveva sembrare rinfrescante, ma era drenante, come negli untimi momenti in cui il sole sta tramontando all’orizzonte per lasciare spazio alla notte. La principessa si chiese perché le guardie le stavano correndo incontro. Volò verso di loro per incontrarli.
“Qualcosa non va?” chiese. Sapeva che era successo qualcosa di brutto.
“E' per Fluttershy e Twilight Sparkle!” disse la guardia con urgenza.
Celestia non aveva bisogno di sentire nient’altro. Prima ancora che le guardie reali avessero finito di parlare, stava galoppando verso l’ospedale a tutta velocità. Non voleva che accadesse nient’altro alla sua studente. In pochi minuti era già alla porta della stanza, preparata per tutto, o così credeva. Come entrò, ella potè solamente rimanere immobile per lo shock. Un attimo dopo le guardie la raggiunsero.
“Dove…dove sono loro?” chiese Celestia.
“E' proprio questo il punto, principessa! I dottori hanno sentito l’allarme che si era spento nella stanza, e quando arrivarono erano sparite! Nessuno le ha viste lasciare l’edificio.”
“Dobbiamo trovarle,” disse Celestia con voce tesa, “Mandate tutte le guardie nella ricerca. Controllate le stanze, controllate il terreno, controllate anche sui muri se necessario. Dovete trovarle più in fretta che potete.”
“Si principessa,” dissero le guardie all’unisono, prima di voltarsi e galoppare via.
Celestia diede un ultimo sguardo alla stanza prima di mettersi a correre anche lei. L’alto pony la guardava inosservato da un angolo mentre se ne andava.

Epilogo 

Dopo giorni di ricerche Twilight e Fluttershy vennero date per morte. La notizia arrivò velocemente alle loro amiche di Ponyville. venne svolto un funerale per ricordarle, ma i loro corpi non vennero mai più trovati. Al passare degli anni, la vita delle loro amiche continuò ad essere quella di sempre. Il dolore di avere altre perdite si indebolì, poi dimenticato e i quattro pony rimasti vissero la loro vita fino a loro tempo debito.
Ci furono diverse voci in futuro, di cui una delle quali si diceva che ci fosse un pony che risiedeva nella Everfree Forest e che indossava una pallida maschera senza volto per nascondere il suo viso. Molte volte, quando i piccoli puledri volevano avventurarsi per la Everfree Forest di notte, i loro genitori li fermavano, “non vagare dentro la foresta,” dicevano, “se ti perdi nell’oscurità lui ti troverà e ti porterà nei meandri oscuri della foresta! Poi ti seppellirà sottoterra e crescerai sotto forma di albero. Non importa quanto cercheremo, non saremo mai più in grado di trovarti.”
I puledrini non avevano motivo di credere ad una storia del genere. Non avevano mai visto quel pony. Nonostante gli abitanti cercavano però di abbattere uno strano albero dai frutti neri e gialli, esso continuava a rispuntare insieme ad altri. Dicevano che ogni volta che li tagliavano, essi urlavano, e che se mangiavi i loro frutti saresti morto in pochissimo tempo. Decisero di chiamare l’area dove crescevano gli strani alberi “Filly Fields”, perché pensavano che fosse quello il luogo dove i piccoli rapiti dallo strano pony venivano seppelliti. Era detto che quell’area era il luogo dove viveva il misterioso pony. I giovani pony pensavano che fosse tutto inventato, ma i più vecchi giurarono di aver visto la creatura aggirarsi per quegli alberi, mentre raccoglieva  i loro frutti.
I puledrini un giorno sarebbero cresciuti e avrebbero lasciato che quella storia fosse solo una leggenda che i loro genitori raccontavano per spaventarli. Nessuno si chiese veramente chi fosse quel pony che dicevano si aggirasse per la foresta. Nessuno voleva sapere di chi era quell’ombra che gli pareva di vedere nelle finestre dentro una casetta nei pressi della foresta. La stessa dove diversi anni prima un pony venne assassinato. Non lo sapevano con certezza. Era solo una storia dopotutto.
E tutti sanno che non c’è motivo di essere spaventati da una semplice storia.

FINE.


Spazio autrice:
Bene questa Fan Fiction è arrivata alla fine e spero che vi sia piaciuta come è piaciuta a me.
E se anche voi siete amanti di Creepypasta vi invito a leggere la mia seconda Fan Fiction che non è altro che laterza Creepypasta di Jeff The Killer,ovvero Jeff The Killer VS Jane The Killer...sempre se avete piacere :)
Vi lascio il link 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2345185&i=1

Saluti da Pinkie.
   
 
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