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Autore: fulmineo    24/12/2013    1 recensioni
Un rapporto d'amicizia finito a causa sua, una gravidanza imprevista e la paura di perdere qualcuno che per lei è molto importante. Grazie a queste tre cose, Nina Theroux proverà a capire chi e cosa vuole veramente, magari con piccoli aiuti che potrebbero aiutarla a conquistare colei che tanto ama.
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash, Crack Pairing
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
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Verso le undici, Nina e Rachel ordinarono al ristorante Giapponese e la castana gioì quando il fattorino consegnò loro il sushi, i takoyaki con la salsa di soia e da bere aranciata, visto che Rachel non poteva bere nè alcolici nè tantomeno il caffè.

"Accidenti! Wow, è squisito!" Disse Rachel, assaporando il suo sushi "Ma detesto usare i bastoncini!"

"Non sei capace di usarli?" Chiese Nina, quasi divertita.

"So usarli, ma non bene come vorrei!"

Nina, allora, si sedette accanto a Rachel e prese la sua mano destra tra le proprie "Devi tenerli così. Vedrai che non avrai più problemi ad usarli!"

"Ti ringrazio!" Disse e Nina le sorrise, poi Rachel si fece nuovamente seria "Grazie per aver capito."

"Se non ti capissi, che senso avrebbe stare insieme?" Chiese la mora, mangiando un boccone di sushi, così come fece Rachel "E poi, tu hai capito e perdonato me. Perciò siamo pari, anche se tu non avevi nulla da farti perdonare!"

La castana si abbandonò all'abbraccio di Nina e rimasero l'una tra le braccia dell'altra finchè Rosen non bussò alla porta "Rachel, oggi andrai a casa presto. Così potrai rilassarti e riposarti!"

"Va bene, grazie." Rispose la castana e l'uomo se ne andò.

Nel corso del pomeriggio, i nostri eroi e Rosen non avevano nulla di particolare da fare, così l'uomo pensò di radunarli tutti per sentire i loro pensieri e le considerazioni personali "Allora? Come vi sentite, in quest'ultimo periodo?"

"Bene." Iniziò Bill "Come mai questa domanda?"

"Beh, ci sono stati alcuni cambiamenti importanti. Per esempio, a noi si è unita Kat e poi Nina e Rachel si sono messe insieme ed avranno addirittura due gemelli!" Disse Rosen "Non dobbiamo ricordare solo cose negative, come la morte di Dany o il sacrificio di Alphas innocenti che ci hanno portati infine alla vittoria su Stanton Parish."

Hicks addolcì lo sguardo al nome di Dany e Gary rammentò Anna, un'Alpha disabile ed autistica che comunicava attraverso delle onde radio a bassa frequenza e capo dell'associazione criminale denominata Red Flag, debellata dai nostri eroi un anno e mezzo prima. Invece Nina chiuse gli occhi, pensando all'amica Skylar Adams, anch'essa Alpha, morta circa tre anni prima. Rachel se ne accorse e fissò la mora, cercando di capire cos'avesse.

"Io sono felicissima, per loro!" Esordì Kat, sorridente come sempre "Ci conosciamo da quasi un anno, ma vi adoro e non vedo l'ora di diventare zia! Perchè io sarò la loro zietta, giusto?"

Rachel sorrise e Nina fece altrettanto, quando riaprì gli occhi blu cobalto "Si, certo! Tutti voi sarete loro zii, compresa la moglie di Bill!"

"Oh, Jinny ne sarà felice!" Disse l'uomo di colore.

"Ma il Dottor Rosen ed eventualmente mia madre saranno i nonni. Sono troppo vecchi per fare gli zii!" Fece Gary e tutti risero.

"Grazie, Gary!" Avanzò Rosen, divertito "Avvisa tua madre, ma non dirle che le hai dato della vecchietta!"

"Lo so, Dottor Rosen. Lei si offenderebbe ed io non voglio che succeda."

Il gruppetto continuò a parlare e, alle sei precise, Rachel andò nel suo ufficio per prepararsi ad andare a casa "Ecco, sono pronta."

"Andiamo, ti accompagno." Disse Hicks, raggiungendo la castana e Rachel lo fissò.

"Non mi accompagna Nina?"

"No. Mi ha chiesto di accompagnarti, lei doveva fare una cosa. Ma non chiedermi cosa sia, non ne ho idea!"

Rachel fissò il ragazzo, poi si diresse assieme a lui all'ascensore e quindi sulla sua Jeep; intanto, Nina aveva finito prima il turno di lavoro ed era andata da un fiorista in centro "Salve! Come posso servirla?" Chiese gentile la rossa donna sui cinquant'anni dietro il bancone.

"Vorrei un mazzo di fiori! Potrebbe farmene uno?"

"Certamente! Quali vuole?" Avanzò la donna, raggiungendo Nina e costei sorrise. Sui fiori non aveva alcun dubbio, sapeva benissimo quali voleva.

Una volta servita, dieci minuti più tardi, la mora uscì dal fiorista dopo aver salutato la donna, col suo regalo e ne mancava ancora uno. E lo avrebbe trovato nella vicina pasticceria, molto rinomata "Buonasera! Desidera?"

"Vorrei una scatola di cioccolatini ed una vaschetta di gelato."

"Benissimo." Disse il ragazzo, che s'apprestò a servirla "Mi dica quali!"

Anche questa scelta fu semplicissima per Nina e, dopo che ebbe pagato, uscì e depose tutto con delicatezza sul Fuoristrada e le suonò il cellulare "Pronto?" Iniziò, rispondendo al telefono e sgranando poi gli occhi quando sentì la voce della persona all'altro lato dell''apparecchio "Si, sono io. D'accordo, sono in una pasticceria qui vicino, arriverò in cinque minuti. A dopo."

La mora riattaccò e prese un respiro profondo, prima di avviare il motore e dirigersi verso un locale molto famoso a circa trecento metri dalla sua posizione attuale. Scesa dall'auto, vide subito colei che le aveva telefonato "Bene, vedo che è venuta! Mi segua, ho preso un tavolo dentro."

"Signora Pirzad, io sono venuta qui ma non per accettare una possibile offerta per sparire dalla vita di Rachel." Disse la mora a Rajna Pirzad "Le ho già detto che io amo Rachel e non la lascerò mai per denaro. Lei è il mio punto fermo, attorno a cui gravita la mia vita!"

La donna la fissò "Lei è molto bella. Perchè gira attorno a mia figlia quando potrebbe avere ragazze molto più belle?"

Nina sgranò gli occhi, incredula "Ma si ascolta, quando parla?"

"Non usi quel tono con me! Non ne ha il diritto."

"In questo caso si!" Ribadì Nina "Lei non ha la minima considerazione di sua figlia! Lei dice che io potrei avere ragazze più belle di Rachel, ma io la considero meravigliosa, al contrario suo! Dio, è sua figlia e dovrebbe amarla, volere il suo bene e considerarla bellissima."

"Sarà come dice lei, ma questi sono affari di famiglia! Lei non è una di noi."

"No e meno male! Io sono fiera di aver salvato Rachel da un qualsiasi medico o avvocato Iraniano amico della vostra famiglia che avrebbe potuto metterle le mani addosso e sono orgogliosa di averla salvata dalla sua famiglia."

"Lei è un'irriconoscente! Una rozza maleducata di prima categoria."

"Io a lei non devo nulla, arrivederci!" Fece la mora, che poi si fermò, fissando la donna "E si ricordi che se ora sono ciò che vede, è merito di sua figlia! Lei mi ha cambiata, rendendomi una persona migliore. Inoltre sono profondamente delusa da lei, perchè anche se io non ho mai avuto una vera famiglia, una madre non dovrebbe comportarsi così con la propria figlia e... Le consiglio di prendere Rachel come esempio, avrebbe moltissimo da imparare da lei!"

Rajna rimase di sasso e Nina se ne andò, ritornando al suo Fuoristrada e si sfrecciò verso il suo appartamento, arrivandovi in un quarto d'ora e, una volta scesa dall'auto coi suoi acquisti, entrò subito nel palazzo anche per ripararsi dalla pioggia, presa a cadere da pochi minuti ed entrò nell'ascensore, diretta all'ottavo piano.

Una volta arrivata innanzi al suo appartamento, riuscì ad aprire la porta con la chiave e la richiuse poi quando fu dentro, iniziando poi a cercare Rachel "Ciao, sono a casa!" Disse e, dalla cucina, uscì la castana, con un bel sorriso dipinto sul viso.

"Ciao, bentornata!" Fece Rachel, abbracciando la sua mora preferita "Perchè tieni le mani dietro la schiena?"

"Perchè ho qualcosa per te." Disse calma Nina e mostrò alla compagna ciò che aveva preso per lei.

Rachel era incredula, quasi commossa e senza parola "C-Cioccolatini al caramello, gelato crema, cioccolato bianco, puffo e fragola... E poi questi bellissimi fiori! Rose, orchidee e viole, i miei preferiti! A cosa devo tutto questo? Non è San Valentino."

"Non dev'essere necessariamente la Festa degli Innamorati, per regalare fiori e cioccolatini a colei che si ama."

"Allora qual è l'occasione?"

"Oggi è il diciotto Giugno e tre mesi fa, ovvero il diciotto Marzo, abbiamo vissuto la nostra prima ed unica notte d'amore." Iniziò Nina, facendosi seria ed addolcendo il suo sguardo "Quella notte abbiamo concepito i nostri futuri piccoli. E sono stati tre mesi pieni di te, per me, visto che abbiamo vissuto alti e bassi nel nostro rapporto ed infine siamo riuscite a comprenderci. Ti amo, Rachel!"

Rachel si commosse e posò fiori, gelato e cioccolatini su un piccolo mobile lì vicino, lo stesso sul quale Nina aveva poggiato le chiavi dell'auto dopo avere appeso il cappotto all'appendiabiti sulla destra della porta, circondando poi con le braccia il collo della mora e, mettendosi in punta dei piedi, la baciò dolcemente e Nina, ovviamente, corrispose abbraccio e bacio senza indugio.

"Anche per me sono stati tre mesi pieni di te!" Sussurrò Rachel e Nina sorrise, catturando nuovamente le sue labbra in un bacio appassionato.

  
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