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Autore: afterallthistime    25/12/2013    3 recensioni
[ Post 'Thor: The Dark World' ]
Senza che se ne accorgesse, la vita aveva raggirato lui, il Dio dell'Inganno, per l'ennesima volta: aveva ottenuto ciò che bramava solo quando questo aveva perso valore per Thor.
Inoltre, regnare su Asgard sotto le spoglie di Odino non era esattamente ciò che desiderava. Ma d'altro canto, aveva imparato a pazientare.
Con il passare del tempo, le sue ferite si sarebbero cicatrizzate.
Il dolore sarebbe stato solo un ricordo lontano, costante sì, ma ormai lontano e archiviato in un angolo inaccessibile della sua mente.
Il dolore per non essere mai stato abbastanza, mai buono abbastanza.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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'Ironia della sorte: il Dio della menzogna raggirato da una bugia.'
— Cuore in Catene, fanfic on efp.



Loki osservò impassibile i massicci battenti del portone d'ingresso chiudersi, consapevole di aver appena visto probabilmente per l'ultima volta suo fratello.
Quello stolto aveva preferito tornare su Midgard, al fianco della mortale che amava, piuttosto che salire al trono come gli sarebbe spettato di diritto.
Senza che se ne accorgesse, la vita aveva raggirato lui, il Dio dell'Inganno, per l'ennesima volta: aveva ottenuto ciò che bramava solo quando questo aveva perso valore per Thor.
Inoltre, regnare su Asgard sotto le spoglie di Odino non era esattamente ciò che desiderava. Ma d'altro canto, aveva imparato a pazientare.
Con il passare del tempo, le sue ferite si sarebbero cicatrizzate.
Il dolore sarebbe stato solo un ricordo lontano, costante sì, ma ormai lontano e archiviato in un angolo inaccessibile della sua mente.
Il dolore per non essere mai stato abbastanza, mai buono abbastanza.
Negli asgardiani, i pregiudizi erano radicati troppo profondamente perché potessero essere estirpati: nessuno avrebbe accettato un figlio di Jotunheim sul trono.
Dunque Loki aspettava: aspettava che Thor venisse dimenticato, che Odino invecchiasse agli occhi del popolo.
Congedò i due soldati di guardia al portone d'ingresso e scese lentamente dallo scanno, improvvisamente stanco e provato.
Una fitta di rancore gli corrodeva lo stomaco e il cuore; nonostante lui vivesse di menzogne e illusioni, poteva mentire a tutti ma non a sé stesso.
Sarebbe stato ridicolo fingere di non essere stanco, fingere di essere soddisfatto.
Aveva raggiunto i suoi obiettivi, le sue più alte aspirazioni -o almeno una parte di esse-, eppure sentiva di non avere nulla stretto in pugno.
Non l'avrebbe mai ammesso, ma forse una parte di lui sperava che Thor lo riconoscesse.
Che trovasse nelle iridi chiare di Odino un po' di quel fratello che aveva pianto per l'ennesima volta nella polvere di Svartalfheime, che capisse l'inganno:
se fosse stato davvero suo fratello, avrebbe letto nei suoi movimenti, nelle sue parole, l'ennesima menzogna.
Invece era stato tradito dalla sua stessa ignoranza, credendolo Odino e tornando sulla Terra.
Se fosse stato davvero suo fratello, avrebbe immaginato che una volta andato via, non gli sarebbe mai più stato concesso tornare:
Heimdall era ormai rinchiuso in una cella di isolamento, cieco una volta e per sempre dinanzi all'immensità dello spazio.
Loki aumentò la stretta attorno alla lancia di Odino in uno scatto nervoso, curvando le labbra in un ghigno.

«Thor, mi dispiace ma.. ma dobbiamo andare.. »
«Non posso lasciare qui il suo corpo, Jane!»
Lacrime calde che gli bagnavano i capelli sporchi di polvere, mentre Thor lo stringeva al petto.
«Non possiamo portarlo con noi, e lo sai. E' morto con onore.. ha trovato il perdono con il suo ultimo respiro.»
«E' mio fratello.. mio fratello..»
Il suo corpo venne adagiato nuovamente sulla roccia, le sue mani congiunte sul petto, come spetta ad un re.
Passi che si allontanavano: probabilmente la midgardiana aveva voluto lasciarli soli almeno per qualche istante.
«Sei stato uno sciocco, Loki.. un folle»
La voce spezzata del Dio del Tuono l'avrebbe fatto tremare, se non fosse stato troppo occupato ad aggrapparsi alla sua ultima speranza di vita con le unghie e con i denti.
«Ma sappi che nella follia sei sempre stato il più saggio di tutti. Ti ho invidiato da bambino, sai?
Io ero goffo, tutto ciò che possedevo era la forza bruta: ma l'intelligenza, la prontezza di spirito e l'astuzia sono appartenuti sempre e solo a te.
O-Ora devo andare. Sei morto da re, fratello mio, il re che saresti dovuto diventare un giorno. »
Labbra calde che si posavano sulla sua fronte, dita tremanti che gli scostavano i capelli dal viso.
Un ultima carezza, poi il freddo.

Loki si aggrappò ad una colonna di marmo per evitare di cadere.
I tremiti convulsi che lo scuotevano minacciavano di mandare in pezzi in una manciata di secondi la maschera che si era costruito con tanta cura,
mentre lacrime che non avrebbe mai versato gli annebbiavano la vista.
I ricordi sarebbero stati il suo eterno tormento, il prezzo da pagare per aver ottenuto ciò che bramava.
Per quanto avesse potuto odiarlo, le lacrime di Thor su quello che credeva fosse il suo cadavere erano state reali, il suo dolore tangibile.
L'illusione di Odino in cui si era rifugiato era stata costruita con tanta minuzia che talvolta persino lui stesso stentava a riconoscersi: nessuno sarebbe stato in grado di riconoscerlo.
Per la prima volta dopo tanto tempo, in cui credeva di aver imparato a controllare le proprie emozioni, Loki si sentì solo.
Ora che anche Frigga era morta, da guerriera, dicevano, non restava più alcuno al mondo che avesse fiducia in lui.
L'ultimo l'aveva appena lasciato andare, e se mai avesse scoperto del suo inganno, dubitava che Thor si sarebbe nuovamente fidato di lui.
Per la prima volta da tempo immemorabile, il Dio delle Menzogne poggiò la schiena contro una colonna, scivolò a terra e pianse.
Pianse perché non gli era rimasto nient'altro al mondo che il suo potere.
Pianse e giurò che quelle sarebbero state le sue ultime lacrime: l'ultimo brandello di fragilità che avrebbe mostrato a sé stesso.
Poi non se lo sarebbe mai più concesso: il Re di Asgard avrebbe avuto il cuore vuoto e gli occhi asciutti, e Loki se ne compiacque:
niente infetta il cuore di un uomo come i sentimenti, niente corrompe il suo giudizio come le emozioni.









Angolo Autrice.

Iniziamo dicendo che non ho la minima idea del come mi sia uscita questa One-Shot.
E che la citazione non ha nulla -o quasi- a che vedere con il testo, ma mi piaceva e ho voluto inserirla.
Per di più, è la prima volta che scrivo in questo fandom e sono consapevole del fatto che non sia uno degli esordi migliori;
ma cercate di capirmi: sono nella fase isterica del fangirling post-film, e dopo aver visto 'Thor 2: The Dark World' ho sentito l'impulso irrefrenabile di scrivere qualcosa.
Ovviamente sul nostro amato Loki.
Mi sono chiesta, in effetti, come avesse fatto Thor a non riconoscere Loki sotto le spoglie di Odino: capisco il fatto che si trattasse di un'illusione,
ma è pur sempre tuo fratello, l'uomo con cui hai trascorso praticamente tutta la tua vita! -battaglia più, battaglia meno-
Dunque mi sono data da fare e ne è uscita questa schifezzuola qui sopra.
L'ho riletta in tutta fretta e molto sinceramente non ho alcuna voglia di tenerla sul mio PC in attesa di una revisione,
perché probabilmente già domani non mi piacerà più e mi pentirò di quello che sto facendo, quindi chiedo venia in caso troviate errori vari.
Di ortografia, grammatici o quant'altro. Sto pubblicando alle 23:43 della viglia di Natale, manca circa un quarto d'ora alla festa più amata dai bambini, vi dice niente?
Ora, inutile dire che mi farebbe piacere che qualcuno recensisse, anche per dirmi che molto sinceramente, dovrei solo ritirarmi.
E niente, scappo perché ormai è tardi e quest'angolo autrice sta diventando più lungo del testo stesso.
Auguri di Buon Natale, dal momento che ormai ci siamo.

Love Always,
—afterallthistime.
  
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