Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: lyy223    28/12/2013    1 recensioni
"Nome dopo nome, la lista andava esaurendosi. Poche anime ancora e sarei stato libero. Mi sarei liberato di quel patto fatto più di un secolo fa. Per amore si è capaci di far tutto."
_________________
Prima storia della serie "Soul"
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Soul'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Giorno dopo giorno la lista andava esaurendosi. Da 90, diventarono 75; da 75, diventarono 60, e così via. Mi erano capitate le persone più diverse. Avevo preso l’anima di un medico poco onesto, ma anche quella di un pompiere; passando per una mestra d’asilo, passando poi ad un gruppo di suore. Ebbene sì, anche le suore potevano essere prive di anima. Alla fine, Mi mancavano solo quattro anime.
“Quattro anime.. tutto questo sta per finire”.
Dopo aver completato la prima lista, noi demoni potevamo decidere cosa fare dopo. Alcuni decidevano di passare di grado, e quindi di diventare Daeva Medium. I Medi, questo era il loro nome utilizzato nel linguaggio comune, dovevano completare un’altra lista, ma questa volta il compito era più difficile. Le anime da prendere erano esclusivamente quelle di bambini e neonati. A prima vista questa lista può sembrare più semplice della prima, ma non è così. I bambini proprio perché sono da poco tempo sulla terra, sono ancora ingenui e quindi puri, in loro non c’è alcuna traccia di malvagità, il male non è ancora riuscito ad entrare nella loro anima.  Solo pochi Medi riescono a completare la seconda lista, ci vuole fegato perché il rituale è  più complicato.  Ctonie che era una Media, mi aveva raccontato alcune storie. Per lei era atroce vedere quei bambini sofferenti, ogni volta che faceva partire il “rituale di appropriazione”, così viene chiamato il rituale dei Medi, i bambini iniziavano ad urlare. Ma era un urlo sordo, che solo le orecchie del demone erano in grado di sentire, di percepire. Mi ha spiegato anche che per quelle povere vittime, quel rituale era una tortura. Era come se gli venisse tolto il cuore, il fegato e gli altri organi senza anestesia, a mani nude.  Minuto dopo minuto l’urlo aumentava di intensità fino a quando ad un certo punto, calava il silenzio. Un silenzio pieno di sofferenza. I bambini ricordavano solo alcune cose, piccoli dettagli, ma non erano in grado di raccontarlo agli adulti. E se mai qualcuno avesse avuto il coraggio e l’avesse raccontanto, nessuno li avrebbe creduti. Così come succedeva alla profetessa Cassandra, figura della mitlogia Greca, che non era ascoltata da nessuno.
La seconda scelta che potevamo intraprendere era quella dell’”esistenza ignota”, cioè la condanna di restare senza poteri, di vivere per sempre sulla terra e di sopportare una volta al mese la tortura causata dalla rabbia del Supremo per non aver continuato il cammino principale dei Daeva. Non so precisamente in cosa consistesse questa tortura e tantomeno volevo saperlo. Io avevo intenzione una volta finita la prima lista, di continuare per diventare un Medio. Ero deciso a fare ciò. Ma anche Jessie lo era.
“Quale di queste anime mi avrebbe fatto diventare un Medio?”. Osservando la lista, notai che gli ultimi quattro nomi avevano tutti lo stesso cognome. “Bene, sono tutti parenti. O almeno spero che lo siano”.
Cercai quelle quattro anime come un forsennato, bramavo le loro sorche anime, ma quella volta le informazioni nella mia testa non erano comparse. “Che mi sta succedendo?”. Chiesi aiuto a Ctonie, ma lei preoccupata mi disse che non sapeva cosa fare, non le era mai capitata una cosa del genere.
 – Sono sicuro che questa è tutta opera di Jessie!-.
-Non preoccuparti Dev, cercherò una soluzione, probabilmente ha utilizzato qualche formula. Salgo in biblioteca, magari trovo qualcosa. Stai tranquillo-.
Dopo un po’ mi ricordai di avere il Wraith. Lo aprii e vidi che c’era disegnata una casa. Era completamente bianca, tre piani, di legno, illuminata dalla luce del sole; era un ccottage di montagna, era circondata dalla neve e alle spalle si vedevano gigantesce montagne innevate.
-Ctonie! Ctonie!-. Urlai dalla mia stanza.
-Che succede?- mi disse lei, affannata dato che era scesa di corsa dalla mansarda.
-Guarda… Ma adesso come faccio a capire dove si trova?-.
-Da qualche parte deve esserci pur scritto un indirizzio-.
Sfogliai il libro. Osservai bene le pagine precedenti. Tornai sulla pagina dove era disegnata la casa, ma nulla; non c’era scritto nulla. Mi stavo facendo prendere dal panico. Non volevo che Jessie trovasse quell’anima prima di me, non volevo.
Per la rabbia, buttai il vecchio libro in terra. – Fermo Dev, guarda..-
Scritto sulla pagina succesica C’era un indirizzo. – Bene, si trovano nel Vermont, a Montpelier-.
-Quando parti?-. Mi chiese subito Ctonie.
-Adesso-. Le risposi io veloce.
Presi il giubbotto di pelle dall’attaccapanni, la salutai velocemente. Mi chiusi la porta d’ingresso alle spalle e partii senza pensarci due volte.
Quelle anime sarebbero state mie a qualunque costo. Non avevo intenzione di mollare.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: lyy223