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Autore: ann_luce    29/12/2013    2 recensioni
Fiamme.
Ancora fiamme.
Fiamme bluastre divamparono dinanzi a lei.
Non capiva bene dove fosse. Era come immersa in un mare di fuoco, da cui non c'era via di scampo.
Si guardò intorno. Tutto le sembrava così familiare... Dannatamente familiare...
Il calore la investì come un vento caldo, e la paura di non sopravvivere crebbe, sempre di più; la confusione e l'incertezza si limitarono ad occupare quel vuoto creatosi nella sua mente.
Un guizzo blu. Una figura immersa nelle fiamme.
Se quello non era l'Inferno, allora non sapeva cosa fosse...
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Grigori, Luce Price, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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REVELATION “ Questo sì che è un tempo da lupi…”, pensò Luce appena alzatasi dal letto. Non stava piovendo, ma nello stesso istante in cui la ragazza aprì un’ anta della finestra, il gelo la colpì in pieno viso e il freddo autunnale le percorse l’intero corpo. Chiuse di colpo l’anta e s’incamminò verso l’armadio per prendere a casaccio qualche vestito. A scuola, non era proprio abitudine andare in giro con la divisa, in pochi lo facevano. Quasi sempre gli “ sfigati” o i “ bidoni”. Luce scelse una maglietta semplice acquamarina e un paio di jeans. Poi, però, si ricordò della brezza, per così chiamarla, mattutina, ed afferrò al volo il suo cappotto nero. Non era un abbinamento perfetto, ma in fondo a chi importava? Provocando un forte rumore per le scale, Luce piombò nel salotto ed abbracciò calorosamente i suoi genitori. - Qualcuno sembra essere di buon umore oggi – la canzonò il padre, con la solita e centenaria tazza del caffè. Detta anche, in famiglia, “ cimelio del risveglio”. Luce gli lanciò un’occhiata di intesa e prese dal cestino sul tavolo un toast, per poi spalmarlo con la marmellata. A lei piaceva combattere il freddo mangiucchiando qualcosa per la strada, specialmente se la colazione era fatta in casa. Quella mattina, però, decise di non esagerare troppo. Salutò i suoi genitori dando loro un bacio sulla guancia e si chiuse automaticamente la porta dell’ingresso alle spalle. Eh sì, funzionava proprio la merenda come arma. Tecnicamente, quello non era proprio il giorno più felice per Luce, come voleva insinuare suo padre, ma si poteva pensare positivo in qualche modo. Se almeno avesse capito quale. Il negozio che esponeva il bel vestito che aveva visto qualche giorno fa era chiuso. “ Stanno sparendo tutti, ultimamente”, pensò Luce, rabbrividendo un tantino per qualche strana ragione. Ricordò il modo in cui era scomparso il professore, lasciando gli studenti per ben tre ore, e il ragazzo con cui si era accidentalmente scontrata. Lo doveva fare, doveva trovarlo e scusarsi per la sua mancanza di attenzione. I problemi erano due: non sapeva nulla di lui e probabilmente l’avrà già dimenticata, o peggio, criticata alle spalle. Non sapeva il motivo per cui le importava tanto, visto che nessuno dei due si conosceva. Non capiva se era per buona educazione o semplicemente perché doveva scusarsi. Forse nessuna delle due. Forse non c’era spiegazione. Appena Luce varcò il cancello della scuola, si ritrovò ad essere abbracciata da una Nora a cui sembrava sia morto il gatto. - Oddio, Luce, scusami! E’ che messaggiare non è proprio come parlare di persona, e poi ho così tante novità da raccontarti!- esclamò con un tono alquanto frettoloso. Beh, era strano per Luce ritrovarsi con la sua migliore amica che sta per scoppiare in lacrime, anche perché Nora non piange quasi mai. A parte, stranamente, per i film horror. Cosa da non credersi. - Tieniti forte!- disse all’improvviso per richiamare l’attenzione di Luce - Mi sono fidanzata! Mi sono fidanzata! – Luce ha sempre odiato le cantilene e non riusciva a capire lo stato d’animo di Nora: prima sembra che stia per morire e poi risboccia come una rosa. - Davvero, è fantastico che tu abbia trovato la tua anima gemella. Ma non assalirmi così! – si lamentò Luce per la stretta troppo forte dell’amica. - Oh, scusa – e subito Nora la lasciò andare. Finalmente la campanella suonò, ricordando agli studenti di essere a scuola e non in una sala giochi. Le ore che precedettero la ricreazione trascorsero talmente veloce da essere quasi paragonate ad un lampo nel cielo. Quando suonò la fine della seconda ora, Luce decise che per quella volta avrebbe rinunciato a sedersi su una panchina all’aperto, tutta colpa dell’inverno in arrivo. Si sarebbe potuto dire: anche se si è in pieno autunno. Praticamente, mancano pochi giorni ad Halloween. Era la festa preferita di Nora, ma quella più detestata da Luce. Non le piaceva “ criticare” i morti. Non lo aveva mai detto a nessuno, neanche alla sua migliore amica, della sua stravagante idea, altrimenti l’avrebbero presa per pazza e spedita in un riformatorio. Quella parola le dava la nausea, perché era ingiusta, priva di senso logico. Perché sembrava avesse sempre influenzato la sua vita. Ma Luce non era mai stata in riformatorio. E non aveva alcuna intenzione di andarci. Scelse il tavolo più lontano dalle finestre e aspettò che questa volta fosse Nora a doverla intercettare. Anche se fu qualcun altro a farlo. Daniel fece scivolare il suo vassoio di fronte a quello di Luce e le rivolse il sorriso più radioso che esistesse sulla Terra. Di Nora neanche l’ombra, ma in quel momento non aveva importanza. Niente contava, solo Daniel. - Come va? Fa parecchio freddo oggi, non credi? - le chiese con tale intensità da farla sciogliere sebbene quel poco di gelo che aleggiava nella mensa. - Credo che persino lo yeti si congelerebbe con questo tempaccio- ironizzò Luce per eliminare quella strana tensione che poco a poco si faceva strada verso di loro. Ci volle solo un attimo perché il cuore di Luce fu sull’intento di annegare in un mare di emozioni incomprensibili e… piacevoli. Una chioma castana si faceva largo tra gli studenti verso un tavolo che ne distava altri tre da quello in cui vi erano Luce e Daniel. Degli occhi verdi che predominavano su tutti gli altri, che avevano uno scintillio quasi innaturale, guizzavano da una parte all’altra in cerca di qualcosa. O di qualcuno. Perché, per una frazione di secondo, quegli occhi si posarono su Luce. All’inizio, la ragazza volle distogliere lo sguardo ed andare a scusarsi. Ma niente, era come ipnotizzata. - Tutto okay? – Daniel la riportò alla realtà. Per tutta risposta, Luce sospirò un “ niente” e ritornò a conversare con lui. - No, beh… ti ho vista un po’ strana e mi sono preoccupato. Sicura che non ci sia niente per cui debba davvero essere in pensiero? – Daniel continuava ad insistere, mentre Luce accennava un semplice movimento della testa. Che stava a significare un “no”. In quel momento, arrivò anche Nora, che si scusò per il lieve ritardo, specificando che era troppo impegnata per mangiare anche solo un boccone. Ma chissà qual era questo “ grosso impegno”… . Luce non ce la fece più a rimanere nella folla della mensa, così salutò i suoi amici e si diresse nell’atrio. Durante la ricreazione, che dura circa una quindicina di minuti, l’atrio è sempre quasi vuoto. E infatti, deserto lo trovò. Armeggiò con il suo armadietto per circa quindici minuti, finché finalmente riuscì ad aprirlo. Fece per sistemare il libri, quando una voce alle sue spalle la fece sobbalzare: - Ciao -. Luce si voltò, per poi cedere all’incredulità. Il ragazzo dagli occhi verdi era a qualche metro da lei, con uno zaino sulla spalla. E sorrideva. - Volevo scusarmi per quel giorno, quando ci siamo scontarti. Non guardavo attentamente dove stavo andando, perdonami. Comunque, io sono Cameron Briel. Per gli amici, solo Cam – disse porgendo a Luce una mano. - Io sono Lucinda Devison. Luce, per gli amici – ricambiò lei stringendogli la mano. In quel momento, Luce non potette pensare a nient’altro, tranne ad una cosa: non sopportava il fatto che era stato lui a scusarsi e non lei che aveva sempre avuto intenzione di farlo sin dall’inizio. ANGOLO AUTRICI Ciao ragazze, come va? Trascorso un bel Natale? Speriamo di sì, ed intanto ci vogliamo scusare per il lunghissimo ritardo. Ci sono state delle complicazioni, visto che siamo in due a scrivere la storia, per non parlare poi degli impegni natalizi. Ne approfittiamo anche per dirvi che, visto che questa è una nuova vita per Luce, il suo cognome è cambiato. Lo sappiamo, si poteva evitare, però abbiamo voluto rendere evidente l’impatto di questo cambiamento. Lasciate una piccola recensione, se volete, la accetteremo volentieri. Baci e abbracci Ann e Luce
  
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