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Autore: 86221_2097    31/12/2013    0 recensioni
Una porta segreta,un libro polveroso,una storia che non è una,ma dodici.una storia che,attraverso 12 generi della letteratura,cambia il destino di Emily e quello di molti altri. Perchè l'unico modo per capire la vita è guardarla attraverso un libro. Perché è vero che una storia può cambiarti la vita...e,a volte, la tua vita può cambiare le storie di molti.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Federica. Buon anno anche se un po' in anticipo. Spero ti piaccia anche se Samael non parla molto. Ragazzo taciturno XD A lula. Brutta traditrice... non te lo meriteresti, ma eccolo qui, buon anno anche a te ;)

                                                                 Kurai: la città oscura. Primi incontri.
 E’ un attimo.
 
Il fruscio della tenda che, come un sipario, la mostra per la prima volta. Incredibile non averla notata finora….
La repentina esposizione alla luce permette ad Emily di ammirarla in tutta la sua bellezza.
E’ una porta.
Intarsi in argento, finemente intagliati, che producono giochi di luce sul legno impolverato; dodici lunghi rami che si protendono verso altrettante figure, dodici piccole miniature abilmente dipinte.
La prima, è lì che cade lo sguardo della ragazza, ritrae un giovane, un ponte, una città. Sembrano coperti da una fitta coltre di pioggia, osserva la ragazza. L’intarsio è così perfetto che sembra pulsare di vita.

Emily si ricompone, si rialza e, lentamente, si avvicina alla sua nuova scoperta. Le sembra di avvertire una forza invisibile che la trascina.
Inesorabile.
E’ sempre più vicina, senza alcuna speranza di decidere il suo destino.
Emily fa un passo...
un altro.
Eccola, è quasi arrivata. La porta è così vicina ora, le basterebbe solo allungare la mano e…

- Emily! Dove ti sei cacciata, benedetta ragazza? Vieni giù immediatamente! -
 
No. No, NO! Non ora essere detestabile! Ero così vicina, così vicina…
A cosa?
Emily riflette…
La sensazione provata pochi attimi prima è sparita. Forse si è lasciata condizionare. Tutti quei pensieri sul destino non sono suoi. Non li riconosce come tali. Ma se non lo sono…
A chi appartengono allora?
Controvoglia comincia a scendere le scale.
 

L’acqua è sempre più vicina.
Tutto accade in un battito di ciglia, in effetti. I flutti lo inglobano. Samael si sente soffocare, vorrebbe riemergere, prendere fiato, ma l’acqua, con la sua morsa gelida, sembra trattenerlo.
Eccolo.
Il buio, il freddo, la sua notte, sempre più oscura, sempre più profonda.
Arrenditi, si ripete. Ogni resistenza è vana.
Eppure le sue braccia iniziano a muoversi! Si ribellano ai suoi pensieri, lo sospingono verso l’alto. L’acqua non lo opprime più, tutt’altro, sembra che abbia iniziato ad agevolarlo.
Riemerge. L’aria fetida gli brucia la gola, la sua vista è offuscata. Nonostante ciò, scorge il corpo a pochi metri da lui. Con un enorme sforzo lo afferra.
E’ una ragazza.
Ricomincia a nuotare e, finalmente, giunge a riva. Volta il corpo della giovane, non più di quindici anni, osserva. Lunghi capelli a coprirle il volto. Li scosta. La ragazza pian piano rinviene, è scossa, si guarda intorno. Samael resta immobile. Pone una sola domanda cui la ragazza risponde tremante; continua a camminare, frenetica. Sembra non riconoscere il fiume… impossibile si dice il ragazzo. Tutti a Kurai conoscono quel fiume, una delle poche cose che è permesso di sapere…
- Come ti chiami? -
Samael è calmo mentre pone la domanda. La sua anima tuttavia scalpita. Da dove vieni? Come mai non conosci questi luoghi? Cosa ci facevi nel fiume? Perchè ti ho salvato?
Quesiti destinati a rimanere senza risposta per questa notte.
Samael non chiede nient’altro. Resta in silenzio e la guarda, in attesa di una risposta.


 
- Emily -


Così risponde la giovane, poi si sdraia e per lei tutto torna buio.
 

Emily si alza da tavola: 
- Finalmente!
-
Ormai è l’imbrunire, il sole è calato e un ombra sottile è scesa sulla casa.
- Bene! C’è qualcosa di funzionante in questo posto? - urla Emily indispettita, mentre tenta inutilmente di accendere la luce.
Il blackout era l’ultima cosa che avrebbe mai desiderato.
In preda alla rabbia verso la casa, i suoi genitori, e più in generale verso il mondo intero ( è un’adolescente. Indignarsi è uno degli scopi della sua vita ) si dirige verso la sua camera.
Risale le scale: lancia una fugace occhiata alla porta scoperta poco prima. Si guarda intorno, lentamente. Controlla che la donna addetta alla sua “segregazione forzata”, così la chiama lei, stia ancora lavando i piatti. I suoi genitori sono usciti. Carcerieri. Ha un’ultima esitazione, poi si accinge ad aprire la porta e nel tentativo si accorge di un dettaglio fondamentale: non c’è alcuna maniglia.
Questo rappresenta un potenziale problema. Mentre riflette su come aggirare un così temibile ostacolo e comincia a pensare di desistere dal tentativo e andare a letto, si appoggia con la mano nel centro dell’intarsio, nel punto in cui le dodici diramazioni si incontrano. La sensazione che l’aveva assalita nel pomeriggio riappare. Poi si ode uno scricchiolio:
La porta si apre.


Polvere: avete presente? Quella sottile essenza che si posa sugli oggetti più antichi (o più sporchi, a seconda dell’anfitrione). La stessa che vi fa starnutire nei momenti meno opportuni. Bene, polvere fu esattamente la prima parola che venne in mente ad Emily una volta entrata nella stanza.
Catarifrangente fu la seconda. Questo, tuttavia, non ci è di molto aiuto. Ignoriamolo dunque, e proseguiamo. Polvere, abbiamo detto, e libri. Montagne di libri. Rovinati o nuovi di zecca, piccoli, grandi o di medie dimensioni. Accatastati senza un ordine o impilati negli scaffali con la massima cura, nel complesso l’ambiente era fatiscente.
Tuttavia, un libro attrae l’attenzione della giovane. Un libro grande, polveroso, antico, situato in un angolo particolarmente buio della stanza. Lo prende in mano, lo apre con cautela. Piccoli cristalli di polvere volteggiano nell’aria. Il libro è bianco. Vuoto. Non una sola goccia di inchiostro sembra averlo mai sfiorato.
D’un tratto sul volume ancora aperto sul grembo di Emily appare una scritta.

“ Samael camminava sul ponte di Arhonil quando le prime gocce iniziarono a cadere… ”

Emily sfiora il libro. Un lampo.
Due secondi dopo la ragazza lotta per non soccombere all’acqua fredda, sta affogando. In un ultimo sprazzo di lucidità, vede un ragazzo. Lo riconosce.
E’ il ragazzo dell’intarsio.
 

Note dell'autore: bene... ho cambiato un pò stile, impaginazione più che altro... su consiglio di un amico, UN DESPOTA! Ma ogni tanto, per quanto detesti ammetterlo, ha ragione anche lui... raramente, ma succede. Detto ciò, grazie a tutte le persone che proveranno anche solo a leggerla. Le vostre recensioni sono sempre ben accette! I consigli mi aiutano a migliorare.. non siate timidi, dunque ;) alla prossima!
  
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