Il Dottore strinse le sue mani , e con le sue mani la chiave.
I loro occhi si inccontrarono tristi e profondi , un addio lento e sofferto come quello temuto da tempo immemore , lui si inumidì le labbra lottando ancora contro il pianto si schiarì la gola secca dalla rabbia - allora...arrivederci , Rose -
Lei sorrise alzando la mano dell'uomo alle sue labbra , donandogli un leggero bacio con occhi dolci e dorati un saluto , sentito che sapeva di vento e di aria fredda - arrivederci Dottore-
Lui socchiuse gli occhi , la luce riflessa dalla neve sembrava quasi accecarlo ormai e si coprì il volto con la mano , Rose stava scomparendo , la pelle come il volto travolto da un vento argenteo piano la stava coprendo, e sentì nel suo petto il dolore quasi come liberazione da quel suo passato che l'aveva accompagnato , un male dolce e persistente dal quale si fa fatica anche solo allontanare lo sguardo . L'amore.
E come tutte le più belle ed emonzionanti maledizioni Lei se ne andò con dolcezza , attorno ad un aura delicata questa volta senza procurare alcun dolore , liberando il cuore con un soffio leggero e sul suo volto da ragazza comparve un sorriso di pace.
Il Dottore la osservò piano alzarsi verso il cielo che adesso brillava come una stella azzurra e infine unirsi a quella meraviglia di infinto dove tutti i ricordi si addormentano , e quegli angeli i Rotkuntus che per tutti quei secoli gli erano sembrati vampiri oscuri si voltarono facendo cadere il vecchio e logoro mantello buio e rivelando i loro occhi vermigli come rubini brillanti , le braccia che prima parevano lunghe ossa sporche vennero illuminate da fasci d'argento e si aprirono in aria come ali d'aquila.
Quel dolore , quella nebbia che aveva avvolto la città per quattro lunghi secoli venne spazzata via dalla luce , intorno i fantasmi evaporarono in nuvole dorate.
E allora il Dottore capì.
Era finalmente libero dalla separazione tanto temuta , il vuoto che aveva lasciato Rose nei suoi cuori aveva finalmente trovato un senso e quello era la vita , portando le mani al volto e scoprendo delle lacrime che cadevano come diamanti dai suoi occhi...lacrime di libertà.
Vide il Tardis comparire , seguito dal suono delle campane che sembrarono in festa e poi tutto divenne luce.
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River era davanti a lui . Riconobbe nei suoi occhi l'ansia.
Cercò di respirare anche se sembrava che sul petto fosse stato posto un enorme peso , lottò con tutta la forza che aveva in corpo , e con uno strattone si mise a sedere inspirando profondamente fino a quando i polmoni sembrarono scoppiare.
Tutto intorno a lui era illuminato , la console del T.a.r.d.i.s , il soffitto alto e blu , le luci dello spazio fuori dall'oblò . Scosse la testa intontito.
- Cosa è successo?- chiese con voce roca.
River sorrise e gli passò una mano sulla fronte - Hai fatto quello che dovevi ...-
Non capiva il motivo , ma quelle frase sembrò irritarlo molto , portare in superficie un dolore antico strinse la gomma che rivestiva il lettino su cui era seduto e sospirò. Un dolore al petto , come quando ci si sveglia da un brutto sogno e il corpo deve ancora abituarsi al nuovo stato di veglia.
-E cosa dovevo fare?- mormorò alzandosi , puntando lo sguardo sul pavimento , cercando di non incontrare gli occhi della donna.
River incrociò le braccia al petto , scostandosi appena per farlo passare , seguendo con lo sguardo i passi zoppicanti dell'uomo . Aspettò diversi minuti prima di parlare , indecisa sul da farsi con un espressione preoccupata dipinta sul volto.
-Hai sentito male?- disse poi ad un tratto la donna.
Il Dottore si portò la mano al petto , quasi a voler stringere un cuore , una ferita ancora aperta.
-Non puoi immaginare...- disse poi voltandosi a guardarla questa volta non nascondendo alla vista le lacrime che scorrevano copiose sul suo volto così giovane...e lei le riconobbe e sembrò soffrire assieme a lui di quel vuoto .
-Quanto tempo sei stato ....quanto tempo ti è servito?- chiese River avvicinandosi a lui e accarezzando via il suo dolore.
-589 anni e 7 giorni...- sussurrò alzando gli occhi bagnati.
-Mi dispiace tanto...-
Il Dottore sospirò e abbracciò River - Devo rassegnarmi...?- chiese poi l'uomo , con occhi chiusi e mani tese.
River sorrise -Dottore...tu non ti rassegnerai mai-
Lui le posò un piccolo bacio sulla testa , tra i lisci capelli neri , osservando gli occhi nocciola di quella rigenerazione della sua compagna di viaggio , la bambina dei Pond.
-Riuscirò mai a ringraziarti per tutta la pazienza che stai dimostrando River...-
Lei rise - mai ...ma , ecco...non provarci di nuovo prima di una settimana- disse ancora.
Il Dottore strinse le labbra annuendo con calma , voltandosi verso un punto imprecisato della nave.
- Lui è ancora forte in te- la voce della donna lo raggiunse scoprendo i suoi pensieri.
Il Dottore non rispose e si incamminò verso uno dei mille corridoi del Tardis e lei restò a fissarlo scoparire nel buio , e provò pena per tutto il dolore che quell'uomo aveva provato nelle sue vite predenti , qualche volta i fantasmi ritornavano ed assieme a loro la voglia del Dottore di riportare indietro tutte quelle persone che si erano perse lungo il cammino.
Quel desiderio lo aveva costretto più volte davanti al Circuito di probabilità , un vecchio macchinario appartenente alla scienza dei Signori del Tempo , un illusione , un sollievo al dolore delle perdite e dello scorrere del tempo che inevtiabilmente investiva i signori dell'universo.
Il Circuito di probabilità li conduceva in uno stato di trans , dove essi potevano incontrare le coscienze dei fantasmi delle persone amate e rivivere il cammino del distacco da esse , un modo per superare l'abbandono anche se molte volte non faceva altro che ricordare quel vuoto profondo e freddo.
River sapeva che in quel mondo il Dottore aveva sempre incontrato ogni sua parte , morta , ogni suo amore perduto . Le sue paure vivevano costantemente dentro di lui , in bilico tra realtà e sogno , presente e ricordo.
Rassegnarsi equivaleva per una creatura come il Dottore , morire...perchè dimenticarsi di qualcuno o qualcosa non voleva dire quello?
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Le cose accadono , terribili e dolorose ...dobbiamo credere che nonostante questo , le nostre anime abbiano la forza di ritrovarsi, ovunque noi siamo , sempre.
the end
Ecco...finita ( non tiratemi i pomodori grazie....!!!)