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Autore: Distress_And_Coma    03/01/2014    0 recensioni
Miracle è la storia di un sogno. Sono quattro ragazze le protagoniste, e si chiamano Guren, Kaisui, _Hime_ e Yuri. Diventeranno delle famosissime star in tutto il mondo. Se volete sapere come va avanti io vi accompagno!
Disclaimer: I PERSONAGGI CHE PRENDONO PARTE A QUESTA STORIA, SEBBENE BASATI SU PERSONE REALI, NON ESISTONO.
Genere: Generale, Introspettivo, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Miracle Anael, con poco sforzo (chissà come mai), riuscì a far registrare dopo poche ore una cover. Ed era anche venuta bene. La prima cover delle ragazze. Lei ne era fiera, e si strofinava le mani con la faccia di chi la sapeva  (molto) lunga.
Guren si era stancata, non perchè la sua voce si fosse sforzata, quello non lo avrebbe mai ammesso, ma perchè "da un paio di giorni era stanca", a sentire le sue parole. La sua Sofia si era messa a dormire nel SUO letto, quindi il fatto che ancora non l'avesse ammazzata (o non se n'era accorta?), almeno ad Anael, pareva strano.
"Guchan, Karasu è sul tuo letto"
"E allora?"
"No, mi chiedevo come mai non le hai detto niente?"
"Me lo ha chiesto, le ho detto io che poteva farlo".
"Ah. Dov'è Yuri??"
"Uhm... Cucina. E' andata a recuperare qualche stuzzichino per noi."
"Kaisui?"
"Vasca".
E avevano l'abitudine di capirsi al primo colpo. Era proprio vero che erano cresciute insieme, allora! Quando chiese che cosa intendesse per stuzzichino Guren si limitò ad indicare sommariamente con il suo ventaglio la povera Yuri, la quale, sepolta sotto mucchi di Mars, Twix, Plasmon e Maltesers, si stava avvicinando.
Con un sonoro tonfo, tutto finì sul piccolo tavolino.
"Pensavo di fare merenda... Vi va?"
"Certo, Yuri, ti ringrazio... Sono un po' stanca... Dopo torno nel mio letto..."
"Ma Guchan... Ma se ha detto che nel tuo letto sta Karachan!" disse silenziosa, per non farsi sentire.
"E allora??"
"E allora cosa?"
"Come Yuri?? Dormo con lei. Svegliatevi, una doccia vi farà bene..."
Tornò ai suoi stuzzichini, quando ebbe finito, si congedò.
Passando dal bagno, incontrò la fanciulla dell'acqua, che osservava quella faccia conosciuta per la sua calma, farsi contorta.
Rientrò senza emettere un sibilo.

Ma stiamo scherzando? pensò Yuri. Che diavolo aveva Guren?

"Credo che se la sia un po' presa... Per il fatto che l'hai chiamata Guchan. Per lei non è usuale sentirsi chiamare così."
"Ah, no? Scusatemi, non lo sapevo."
"Solo tra me e lei c'è questa confidenza. Io so tutto di lei e lei tutto di me. Ma non ci amiamo, quello no. E' a lei che devi scusarti, non a me. Vai, ti sta aspettando!" disse ridendo.

"Guren San, Guren San, eccomi. Scusatemi per prima, io non..."
"Non darmi del voi, mi fai sentire vecchia. E' tutto a posto, non ti preoccupare" le disse con un sorriso.
"Volevo augurarti buon riposo."
"Domo arigatou."

Si vestì con la camicia da notte, e si infilò sotto le coperte, dopo aver oscurato l'enorme finestra con la tenda meravigliosamente blu.
Involontariamente, sfiorò con le sue gambe quelle di Karasu. Sorrise guardandola. Si era addormentata arrotolata come i gatti.
O come un feto.
"Un bambino che cerca protezione tra le braccia della madre".



Intorno a lei c'erano fiure scure, avanzavano verso di lei minacciose. Si guardò intorno, ma attorno a lei non c'era nessuno.
Solo buio.
Buio? Strano come poco prima si trovasse sotto un sole cocente.
Ora invece c'era solo gelo. Un gelo di quelli forti e bastardi, di quelli penetranti che arrivano fino alle ossa, che ti congelano addirittura il cuore.

Forse la senpai mi ha abbandonata perchè non sono stata buona con lei. In fondo, è la punizione che mi merito.
200 frustate avrebbero fatto meno male di sicuro. Io non merito di stare con loro, sono troppo pure.
Quell'angelo biondo, che di un angelo ha il nome. La ragazza dai capelli corvini che ha la dolcezza e l'energia dell'acqua.
Yuri, capelli corvini e lunghi fino alla punta. Anche se si chiama Giglio. E poi, lei. La mia senpai. Non ho mai incontrato una ragazza più sensibile di lei. Ha detto che ha delle malattie strambe, ma se a lei non danno fastidio, allora va bene.
Lilium, quella canzone così bella. Forse la senpai me la suona al pianoforte per il mio funerale.

Persa in quel buio, era arrivata ad un cimitero. Le sagome oscure erano sparite. Croci e tetre lapidi la circondavano. Corse fino ad un mausoleo, in stile giapponese. L'unica cosa che non era giapponese era una statua di un cherubino, elemento tipicamente cattolico.
La mia senpai ama il Giappone
pensò.
Poco più in là, vi erano tre tombe dorate. La terra si muoveva, da lì stavano letteralmente uscendo corpi putrefatti. Osservò sopra a quelle tombe, qualcuno vi aveva posto un arcangelo.
Anael è il nome di un arcangelo. E' l'arcangelo protettore del bello.
 No, non può essere vero. Si è uccisa per colpa mia!


"Cosa sono questi rumori?" chiese Kaisui.
"No... Non può essere!"
"Ehi Guren! E' la seconda volta che vai via senza dirci niente!"
"Aspettate qui, ok? Vado a controllare."
Appena entrò nella sua stanza, quella che per qualche ora aveva condiviso con il piccolo corvo, capì il problema. Si stava agitando nel sonno.
"Karasu! Karasu, tranquilla! Va tutto bene! Svegliati, è solo un incubo! Karasu!"
La bambina si svegliò con un gemito. Pareva stesse affogando. Guren incontrò due occhi liquidi, con pupille grandi così. Erano troppo dilatate, rendendo quegli occhi scuri ancora più neri. Comprese che si trattava di un attacco di panico appena incrociò quei pozzi scuri.
Respirava a fatica, il cuore pompava troppo lentamente perchè l'ossigeno le arrivasse ai polmoni. La pressione era bassissima e frequente.
"Stai tranquilla, piccola. Qui non c'è niente. Hai avuto un incubo, vero? Non c'è nulla di vero. Le Stellaria lo hanno mandato via."
"Ma che sta succedendo?!" esplose Anael.
"Shht! Anael, così la spaventi. No, tesoro, no... Non c'è niente, la morte l'abbiamo mandata via."
Yuri fissava la scena dallo stipite della porta, con occhi grandissimi.
"Rilassati, Yuri, o finirai per peggiorare le cose." le disse Kaisui. Che pure teneva gli occhi terrorizzati fissi sul pallore di Karasu, quasi vampiresco.
 Guren iniziò a cantare, intonava una canzone che a loro pareva sconosciuta da quanto era bella la sua voce.
Il tempo sembrò fermarsi. Tutto tornò normale solo quando sentirono un gemito da parte di Karasu. Si stava addormentando.
"E' normale, questo vuol dire che l'attacco di panico è passato, e che quindi ora ha bisogno di dormire un po'. Restiamole accanto." Guren la teneva in braccio, come l'avrebbe tenuta tutto il tempo.

"S-S-enpai...Che è successo?"
"Nulla, Karachan, nulla. Hai solo avuto un attacco di panico. Sei stata un po' male, ma ora è passato."
"Mi sento come nuova."
"Beh, è normale, dopotutto hai dormito." le disse Anael.
"G-Grazie... Non volevo recarvi alcun disturbo."
"Si è fatta sera" notò Kaisui.
"Dormiamo insieme?" chiese Yuri.
"Ah! Vero! Siamo bambine inguaribili!" ancora Yuri, che fece ridere tutti di gusto.
Per la benevolenza di tutti gli dei, nonostante il temporalaccio notturno, dormirono serenamente, abbracciate.






  
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