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Autore: Jo_The Ripper    04/01/2014    7 recensioni
Maria non riusciva a spiegarsi come mai, nonostante non abitasse più con suo zio, ritrovasse ogni giorno, accanto al suo letto, i caldi e profumati biscotti di Marmaduke.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maria Merryweather, Robin De Noir
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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LATTE E BISCOTTI

A CrystalDrop,
che con le sue storie mi porta in epoche in cui la crinolina e la mussola erano di moda,
mi fa arrivare su pianeti abitati da divinità,
e mi fa correre nella Terra di Mezzo.

Per quanto alcune cose a Moonacre fossero cambiate, dopo la rottura della maledizione, altre erano rimaste esattamente le stesse.
Ogni mattina, quando il primo sole le sfiorava dolcemente il viso, Maria si svegliava e, ancora assonnata, allungava la mano alla ricerca dei soliti latte e biscotti.

Quando li trovava, un pigro sorriso si faceva largo sul suo viso.
La fragranza degli aromi di scorza di limone ed arancia, il sapore dato dalla cannella, dalla vaniglia, dalla dolcezza del miele o delle gocce di cioccolato, distendevano la sua mente e la preparavano ad affrontare una nuova giornata.
In quegli anni la sua vita era scorsa tranquillamente, tra studio con la signorina Heliotrope, cavalcate con suo zio e gite nella foresta insieme a Robin.
All’inizio tra lei e Robin si era instaurata una salda amicizia ed un rapporto di complicità e fiducia. Non c’era voluto molto affinché questi sentimenti mutassero in qualcosa di molto più profondo e duraturo, con turbamento e confusione di zio Benjamin (che temeva di perdere l’affetto di sua nipote) e approvazione incontrastata di Loveday. La donna, infatti, quando finalmente i ragazzi ufficializzarono la loro relazione, scoppiò in una teatrale esclamazione: “Era ora! Siete stati veramente due zucconi, l’avevano capito tutti tranne voi due!”, che fece arrossire fino alla punta delle penne della sciarpa Robin, e ridacchiare nervosamente Maria.
E così, alla fine, le due famiglie si erano riunite in un sodalizio duraturo creato dai loro figli.

Maria e Robin, dopo il matrimonio, avevano deciso di trasferirsi al castello dei De Noir, per non lasciare Coeur De Noir solo con i suoi sgherri.
L’uomo, dato il carattere orgoglioso, non avrebbe mai ammesso di desiderare la compagnia di uno dei suoi figli, specie di Robin, che a tutti gli effetti era ormai il suo braccio destro. Fu Maria a scoprire il velo di tristezza negli occhi del De Noir quando il discorso matrimonio faceva la sua comparsa. Non perché non desiderasse la loro unione, ma perché temeva di rimanere solo. Così la ragazza propose al futuro marito di vivere lì e la sua offerta venne accolta con gioia.
Agli sposi venne riservata un’ala del castello, e la loro camera da letto recava lo stesso motivo di cielo stellato che vi era sul tetto della stanza da fanciulla di Maria.
Quando Robin l’aveva portata lì, per poco non era stata sopraffatta dalla felicità.
“Ho una sorpresa per te.” Le mormorò all’orecchio e quando lei gli rivolse un’occhiata curiosa, le fece dondolare una sciarpa davanti agli occhi.
“Cos’è, vuoi che cominci ad indossare anche io piume come una vecchia signora?” lo canzonò.
“Girati…” continuò lui con un ghigno divertito. “…e non sbirciare!”
Maria stette al gioco e si lasciò condurre, mano nella mano, nella loro stanza. Quando Robin le tolse il piccolo pezzo di stoffa dagli occhi, il cuore le si fermò.
Gettò le braccia al collo del ragazzo e lo strinse a sé, mormorando parole di ringraziamento, alternate a baci a fior di labbra.
“Allora, ti piace?” le chiese e vide il volto della ragazza illuminarsi.
“Se mi piace? Lo trovo assolutamente meraviglioso!”
Da allora in poi, ogni notte della loro vita insieme fu rischiarata dal leggero baluginio di quelle stelle che, grazie alla magia, si illuminavano solo per loro.

E se la notte era dominata dalla tenue luce degli astri, il mattino era invece il regno della glassa e del delicato profumo dei biscotti.
Maria non riusciva a spiegarsi come mai, nonostante non abitasse più con suo zio, ritrovasse ogni giorno, accanto al suo letto, i caldi e profumati biscotti di Marmaduke.
In un primo momento dedusse che probabilmente era effetto di una qualche magia o che il sopracitato cuoco ogni giorno corresse a portarle quel piccolo pensierino come radicata abitudine. Decise quindi di arrivare in fondo alla spinosa faccenda.

Una notte stabilì che sarebbe rimasta a sveglia pur di scoprire la verità. Era la principessa delle Luna, non poteva di certo non soddisfare la sua curiosità! E con l’ostinazione che da sempre la caratterizzava, vegliò.
Alle prime luci dell’alba stava quasi per appisolarsi, quando uno scostarsi delle lenzuola la costrinse a fingersi dormiente.
Robin, con movimenti delicati da felino, sgusciò fuori dal letto e muovendosi piano come un’ombra, aprì la porta ed uscì dalla stanza.
Maria saltò al centro del letto, sveglia come non mai.
“Dove sarà andato? Di sicuro non in bagno, visto che è nella porta accanto…” cominciò a tormentare il cervello con varie domande, e forte fu la tentazione di alzarsi e seguirlo. Fu il rumore della porta che si apriva a farla rintanare di nuovo sotto le coperte. Assottigliò gli occhi quel tanto che bastava per riuscire a vedere Robin.
Il ragazzo entrò tenendo  in mano un vassoietto con sopra un calice ricolmo di latte, ed un piattino di dolcetti glassati.
Maria sorrise.
“Ecco chi mi porta i biscotti tutte le mattine…” pensò.
Poi vide Robin posare il vassoio sul comodino vicino a lei, ed abbassarsi per darle un bacio sulla fronte, dopodiché tornò a letto.
Maria, che aveva serrato gli occhi per non farsi scoprire, si mosse verso di lui e fingendo di dormire, gli si accoccolò vicino. Poco dopo finse di svegliarsi.
Sbadigliò sonoramente, si stiracchiò ed allungò una mano alla ricerca della sua colazione.
Robin si voltò dall’altra parte, brontolando.
“Buongiorno, De Noir. Svegliati, il sole è già alto.” Gli disse scostandogli dei riccioli ribelli dalla fronte.
“Torna a dormire, Merryweather.” Sentenziò lui.
Maria, che non aveva alcuna intenzione di mollare la presa, si sedette al centro del letto e, sgranocchiando biscotti, cominciò a parlare.
“Sai, ancora non mi spiego come mai questa colazione appaia ogni giorno.”
“Mmmmh.” Fu l’eloquente risposta.
“È strano, ormai non vivo più a Moonacre Manor, quindi escludo che sia Marmaduke a portarla tutti i giorni…” diede un’occhiata sottecchi al ragazzo che cercava di dormire.
“Sarà solo una coincidenza.” Bofonchiò.
“Hai per caso detto a qualcuno di portare biscotti per me la mattina?”
Robin le rivolse uno sguardo assonnato e torvo, al quale Maria replicò con un’espressione furba.
“Ma che hai da lamentarti? Non ne ho idea di come arrivi quella roba qui, mica posso sapere tutto!” e si girò dall’altra parte con uno sbuffo.
“Siamo permalosi questa mattina, vero De Noir?”
“E tu sei estremamente seccante Merryweather.”
Maria rise e scese dal letto per poi prendere la rincorsa e saltargli addosso con il preciso intento di tirarlo giù definitivamente.

Da quella mattina, Robin constatò che Maria non aveva più chiesto nulla riguardo la faccenda dei biscotti e non poté fare a meno di gongolare. Lei non l’aveva mai scoperto, e quel sorriso soddisfatto che vedeva sul suo viso ogni giorno lo ripagava abbondantemente del piccolo sotterfugio che aveva organizzato con il cuoco del castello e con la ricetta di Marmaduke. E, così appagato, Robin De Noir credeva beato di averla avuta vinta su sua moglie, Maria Merryweather.

Maria, d’altro canto, continuò a stare al gioco facendo finta di nulla, sghignazzando quando sorprendeva Robin a fissarla con quell’arietta compiaciuta da gran conquistatore vittorioso.
Perché non era importante quante volte avessero litigato e quante si tenessero il muso per tutto il giorno, facendo cadere il castello in una cupa malinconia. L'indomani mattina, i biscotti comparivano sempre. E Maria ricordava che mettere da parte l'orgoglio ed il sostenersi a vicenda erano le cose più importanti. Aveva trovato Robin, la metà perfetta che combaciava con lei, così, con un sorriso sulle labbra lo svegliava con un bacio, gli porgeva un biscotto che si dividevano, e poi facevano pace sotto lenzuola profumate di lavanda e con il sapore di cannella e miele sulle loro labbra.

***
Salve a tutti!
Ho visto questo film di recente e devo dire che l'ho trovato molto interessante. Avrei voluto che la storia di Maria e Robin fosse più approfondita, ma a questo rimediamo con le fanfiction.
Mi farebbe anche piacere leggere il libro, semmai lo dovessi trovare, prima o poi.
E niente, necessitavo di fluff e romanticherie, poi oggi è nata la mia nipotina e quindi mi sentivo in vena di qualcosa di gioioso e spensierato rispetto a ciò che scrivo di solito.
Spero vi piaccia e, perché no, magari lasciatemi una vostra impressione.
Ci si vede!
  
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