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Autore: Mrs_Smolder    04/01/2014    7 recensioni
Dal capitolo 3:
[..] Ma cos'è questo sguardo?... Diamine, sembra quasi che stia cercando di scavarmi nell'anima.
... Ad essere estremamente sinceri, sembra più che mi stia spogliando con gli occhi, pervertito.
'Nina, riprenditi... C'è poco da spogliare, sei già in costume da bagno, ed è presente il suo migliore amico, ovvero tuo fratello.
E a proposito di Paul, l'hai sentito, no?
"Ian è uno sciupa femmine, gli piace vederle pendenti dalle sue labbra! D'altronde fa bene, le ragazze gli finiscono nel letto senza neanche il bisogno che lui schiocchi le dita!"'
Tzè, che razza di gente che c'è in giro... Buttarsi nel letto di uno sconosciuto.. Neanche se avesse meravigliosi capelli corvini che ricadono disordinatamente sulla fronte, occhi azzurri ed intensi come il mare, naso perfetto, labbra a dir poco invitanti e fisico scolp... Oh Merda.|
Romantica storia Nian, decisamente... Diversa!
#Se state leggendo questa introduzione nel 2017, vi do un consiglio: non leggete questa storia.
Non ho tempo per revisionarla, ma è piena di errori e la iniziai quando avevo quindici anni. Non è modestia la mia, ma onestà. Non la elimino dal sito perché comunque fu la prima fanfiction che pubblicai, e stranamente piacque a molte persone. Grazie dell'attenzione. ♥
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Paul Wesley, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non spenderò molte parole per giustificarmi perché.. non saprei neanche io come fare, sono ingiustificabile e la cosa peggiore è che ne sono consapevole.
Perciò salto il passaggio 'giustificazioni-insensate', o almeno lo rimando a dopo, se avrete intenzione di leggerle le troverete nelle note a fine capitolo, le mie ultime note per questa storia.
Buona lettura! 


EPILOGO


"Stringi più forte i laccetti di dietro."
"Ancora di più? Non voglio essere complice di un duplice omicidio."
"Semmai triplice, Candy..Se hai tanta voglia di scherzare, almeno fallo bene."
Soffoco una risata, mentre finisco di sistemare i capelli intorno al viso di Torrey, diventato leggermente più rotondo da qualche mese a causa della gravidanza.
"Errore mio, pardon.- Ironizza Candy, allontanandosi quel poco che basta per lasciare alla futura sposa la visuale completa della sua figura allo specchio.- Sicura che non sia troppo stretto il corsetto? Insomma, non vorrei che veramente tu possa ritrovarti a corto di fiato prima di pronunciare il fatidico 'sì'. E poi non voglio fare soffrire i piccolini.."
Torrey però sembra non ascoltarla, presa com'è dall'osservarsi allo specchio con gli occhi lievemente lucidi per la commozione.
Il trucco leggero le dona vitalità, e il viso è contornato da alcuni boccoli che le ricadono volutamente dalla chioma acconciata, donandole nel complesso un'aria angelica.
Dire che è meravigliosa nel suo vestito color panna è un eufemismo; la scollatura a barca è ricamata in pizzo, così come il resto dell'abito che scende stretto sulla vita, per poi allargarsi in stile "romantico". 
Nonostante sia già al sesto mese, la pancia è ancora poco visibile, in particolar modo oggi, con il corpetto stretto che l'avvolge in modo incantevole.. Se non fossi a conoscienza del suo stato, probabilmente nemmeno me ne accorgerei.
Mi avvicino a mia cognata, facendole distogliere lo sguardo dallo specchio ed indicandole il soffitto.
"Non una lacrima, ok? Guarda su e non pinagere. Non sei ancora sull'altare e già vuoi rovinare il trucco? Sarà anche leggero, ma è venuto così bene che, se dovessi rovinarlo, io e Candy piangeremo di sicuro insieme a te in preda alla disperazione!"
Riesco a strapparle una risatina, in cui però è ancora chiarissima la tensione ed il nervosismo.
Come darle torto, chiunque sarebbe tesa e nervosa il grande giorno.
E a proposito di ciò, chissà mio fratello in questo momento.. 
"Sei un incanto, Torrey DeVit.. Oh, perdonami, volevo dire Torrey Wesley! Caspita come suona bene!"
Il buon umore di Candice è contagioso come sempre e, lanciando un ultimo sospiro, Torrey si gira verso di noi, sorridendoci radiosamente.
"E' giunto il momento di andare, che ne dite?"
Io e Candice ci guardiamo negli occhi, e sorridendoci a vicenda annuiamo nella sua direzione.
"Andiamo, su."
Le sussurro appena dietro l'orecchio, prendendola poi sotto braccio da un lato, mentre dall'altro Candy fa lo stesso.
Fuori casa è parcheggiata un'auto d'epoca rossa fiamma prenotata da Paul per portare Torrey davanti la piccola cappella sulla spiaggia, e al lato di essa vi è il padre, che nel momento stesso in cui vede la sua splendida figlia, le sorride gioioso con occhi luccicanti d'amore paterno. 
Io e Candice l'affidiamo al padre, che le sfiora delicatamente il volto con la mano, e le lascia un bacio sulla fronte.
Ai miei occhi è una scena commovente e dolcissima; il padre di Torrey può sembrare un uomo duro alle apparenze, con la sua espressione quasi perennemente seria e composta, ma ho avuto modo di capire che si tratta, appunto, solo di apparenze.
Liberty infatti è un pezzo di pane, in particolar modo con la sua unica figlia femmina che, tra l'altro, somiglia in maniera sorprendente alla moglie defunta.
Credo infatti che in lei riveda la figura di sua moglie, e magari in questo momento sta ricordando il giorno in cui la sposò.. O magari sono io che sto farneticando, mentre Candice mi risveglia dal mio stato di trance per trascinarmi nella sua auto.
Mentre lei guida, io mi soffermo ad osservarla, avvolta in un vestito lungo che le sta divinamente; entrambe indossiamo un abito lungo, ma il suo ha lo scollo a barca, è in raso ed è azzurro con sfumature dorate, mentre il mio è in chiffon, color pesca e anch'esso con sfumature dorate, con scollatura a cuore e leggeri filamenti incrociati sulla schiena.
Fatto sta che lei è bellissima, sembra una di quelle fate che escono dai film fiabeschi a sfondo natalizio, ma devo ammettere che è buffo vederla così preparata, alla guida della sua panda! 
Probabilmente avvertentendo il mio sguardo su di sé, mi domanda a cosa stia pensando di tanto divertente da sorridere tra me e me.
"Pensavo che mancava alla lista delle cose da vedere, 'Candice Accola con abito da testimone lungo fino ai piedi, con tanto di tacchi a spillo, alla guida di una panda rosa shock!'"
Le rispondo divertita, e lei sbuffa roteando gli occhi al cielo.
"Non capisco cosa vi dia fastidio della mia pandina..E' pratica, è fantastica, è.."
"..Rosa shock."
Finisco la sua frase, sempre più divertita, mentre lei si limita a rispondere senza guardarmi, impegnata a guidare la sua 'fantastica pandina rosa shock', e schivare vecchietti in bicicletta mai visti prima, che proprio oggi evidentemente hanno deciso di fare un giro per le Maldive per fare saltare i nervi - già di per sé poco affidabili - di Candy.
"..Ho messo i fiocchetti dorati agli specchietti esterni, hai notato?"
Mi limito a ridere, evitando accuratamente di ribadire il mio disapunto per l'abbinamento dorato-rosa shock, anzi, l'abbinamento di qualsiasi colore - che non sia il nero - abbinato a questo colore eccentrico, cosicché lei non debba sprecare fiato su tutte le favolette riguardanti gli abbinamenti di colori contrastanti, e risparmiandomi così il suo verdetto finale, ossia "non capisci niente di moda".
"Sbaglio, o sei tesa come una corda di violino?"
Mi domanda, non distogliendo l'attenzione dalla strada.
"No.. E' solo che.. Ho paura che.. Non lo so neanche io di cosa ho paura.."
"Non devi avere paura di niente. Al massimo potrebbe ubriacarsi prima di andare all'altare.- Sgrano gli occhi, dapprima incredula, e subito dopo cominciando a prendere in considerazione questa possibilità.- Anzi no, per fortuna oltre ad Ian c'è il fratello di Torrey!"
"Bhè, che ne sai che David non abbia abbandonato il suo carattere pacato e composto il giorno del matrimonio di sua sorella?! Magari è nervoso e si è lasciato coinvolgere anche lui, e.."
"E niente, Nina! Dio Santo, sei paranoica, te l'ho già detto, vero?! Seriamente credi che arriverà ubriaco all'altare? Insomma, una cosa del genere potresti aspettartela da Ian, al massimo, ma non da Paul, perciò stai calma."
Sospiro rumorosamente, anche per la sua insinuazione su Ian, e lei sbuffa ridacchiando.
"Non ridere di me."
La riprendo imbronciata, incrociando le braccia al petto.
Smette di ridere e alza le mani al cielo - rimettendole subito dopo sul volante, evitando così di farci finire appiccicate ad un palo -, mantenendo però un sorrisetto divertito a piegarle le labbra.
"Oh, siamo arrivate, c'è giusto giusto un post..Chi è lo stronzo che mi ha appena fottuto il parcheggio?!"
"Magari è una stronza, che ne sai? Ce n'è un altro lì comunque, perciò stai calma."
Le dico, riportando alla fine le sue stesse parole con un tono di voce imitativo del suo, indicandole poi un parcheggio disponibile, che lei occupa subito dopo avermi lanciato un'occhiataccia.
Ci diamo un'ultima aggiustatina con l'ausilio degli specchietti, e poi scendiamo dall'auto, in direzione della spiaggia.
"Guarda un po' chi aveva ragione tra noi due.- Dice, indicandomi l'auto che le ha fregato il parcheggio, da cui è appena uscito un uomo.. Un uomo che, guardando meglio, riconosco essere Daniel Gillies.-.. Era uno stronzo!"
"E' Daniel Gillies, hai notato?"
Assottiglia gli occhi, per poi schiudere la bocca e scuotere la testa.
"No, non l'avevo notato..Bhé, a maggior ragione, è uno stronzo."
Rido divertita, e intanto lui ci viene incontro, salutando poi entrambe con un bacio sulla guancia.
"Nina, noi due siamo destinati a vederci a distanza di mesi e mesi, a quanto pare.. Diventi sempre più bella, lasciatelo dire.- Gli sorrido a mo' di ringraziamento, e lui distoglie la sua attenzione da me per rivolgersi ad entrambe -. Suppongo che sarete voi le testimoni..Siete particolarmente incantevoli."
"Che perspicacia."
Risponde acidamente Candice, facendomi ridacchiare, mentre Daniel mi rivolge uno sguardo interrogativo.
"Poco fa le hai fregato il parcheggio da sotto il naso. Non puoi non averlo notato, eravamo in una panda rosa shock."
Spiego brevemente, e lui sembra pensarci su, per poi scoppiare in una risata profonda ed elegante - stiamo parlando pur sempre di Daniel Gillies! -.
Candy assottiglia maggiormente gli occhi, palesemente indispettita, ed io faccio segno a Daniel di smetterla, così pian piano si ricompone.
"Ok, ehm.. Perdonami Candice. Se avessi saputo che alla guida di quel giocat..- Sgrano gli occhi, e lui si corregge frettolosamente.- di quella carinissima e coloratissima auto c'eri tu, avrei sicuramente evitato di occuparlo. Scuse accettate?"
"Assolutamente no, ma per il momento è meglio non pensarci, o finirà che anziché aspettare la sposa aspetteranno le testimoni."
Affrettiamo il passo, arrivando finalmente davanti la cappella, dove entriamo e troviamo gli invitati in attesa dell'arrivo della sposa, che chiacchierano tra di loro.
E' un matrimonio di soli intimi, gli amici ed i parenti stretti.
Evito di soffermarmi sulla gente e sui vari dettagli, per poter inquadrare la figura di mio fratello.
Mi guardo intorno, per poi posare lo sguardo all'altare, dove focalizzo immediatamente l'immagine di Paul che sorride nervosamente a David, mentre si sfrega le mani l'una contro l'altra. Questo gesto non passa affatto inosservato ai miei occhi, perché lo ha sempre fatto in momenti particolarmente importanti, ad esempio il giorno degli esami di maturità al liceo, o quando dovette affrontare gli esami più difficili all'università.
Ora sta per compiere un passo importantissimo, ed anche se tenta di mascherarlo con sorrisi estesi, riesco a leggere tutta la tensione che ha in corpo anche solo guardandolo.
Arresto tutti questi pensieri per avvicinarmi a lui, che al momento mi da' quasi le spalle, e perciò l'abbraccio da dietro, poggiando la testa sulla sua spalla.
Inizialmente lo sento irrigidirsi, ed in seguito si scioglie e accarezza le mie mani.
Nel mentre vedo David salutarmi con un cenno del capo ed un sorriso, che ricambio, e poi si allontana, lasciandoci un po' soli.
"La tua sposa arriverà a momenti, fratellino. Io e Candice abbiamo fatto un ottimo lavoro con trucco e capelli, ma devo riconoscere che il soggetto meritava già di suo."
"E' ovvio, altrimenti non la sposerei.- Sussurra ironico, ricevendo uno schiaffetto  sulla spalla, per poi riprendere dopo un lieve sospiro -..Anche se in questo momento mi pare quasi di essere sul patibolo."
Sciolgo l'abbraccio, per posizionarmi davanti a lui e puntare i miei occhi nei suoi.
"Che intendi dire, Paul? Spiegati meglio."
"Non fraintendermi, Nina. Io sono felicissimo di stare con Torrey, e sai bene che le ho proposto di sposarmi ancor prima di scoprire che fosse incinta, proprio perché l'amavo e la amo tantissimo, ora che porta in grembo i miei figli la amo il doppio, e non desidero  niente di meglio che vivere al suo, anzi, al loro fianco, però.. Ho davvero paura. Insomma, non tanto per il matrimonio in sé, perché sono sicurissimo di ciò che provo per lei e di ciò che lei prova per me, ma..Diventerò padre, ci credi? Io non posso pensarci, insomma.. Se non fossi in grado di essere un buon padre?! E se di conseguenza diventassi un pessimo marito? Le cose sono collegate tra loro, sai, ed io.."
Continua a torturarsi le mani, ed io gliele blocco con le mie, rivolgendogli poi uno sguardo rassicurante e sincero.
"Non credevo che mi sarei mai ritrovata a doverti rassicurare su qualcosa,  sei sempre stato padrone di te stesso e di ogni tua azione, di ogni tuo comportamento, giusto o sbagliato che fosse. Sei sempre stato tu a trasmettermi sicurezza, perché ne avevi abbastanza per entrambi.  Eppure eccoci qui, in una situazione totalmente diversa in cui i ruoli si sono invertiti.- Abbassa lo sguardo, come imbarazzato, ed io sciolgo la presa dalle sue mani per posarne una sotto il suo mento, riprendendo il contatto visivo, e l'altra a carezzargli la spalla -. Non devi vergognarti con me, siamo fratelli e non c'è nessuna ragione per cui tu debba sentirti in imbarazzo in mia presenza. E' naturale che tu sia così ansioso in questo momento, sei un essere umano, ed è altrettanto naturale che io possa dirti, senza dubbi o incertezze, che sarai un marito eccellente ed un padre eccezionale.- Un lampo di incertezza gli attraversa lo sguardo, ed io gli rivolgo uno spontaneo e intenerito sorriso -. Paul, tu sei più preoccupato di diventare padre ché di diventare marito, hai ragione.. Anche se, mi sento in dovere di ricordarti che mancano ancora tre mesi per la nascita dei miei nipotini! Ho comunque bisogno di dirti una cosa che non ti ho mai detto. Paul, tu sei la persona migliore che conosca. E credimi, non esagero nel dirti ciò. Tu..Tu Hai perso tuo padre quando eri ancora un bambino, hai sofferto tantissimo ed io l'ho visto con i miei occhi, nonostante fossi molto piccola. A differenza mia, tu stavi attraversando quell'età in cui si è abbastanza grandi da comprendere bene una situazione e, di conseguenza, soffrirne fino a star male, e abbastanza piccoli da non riuscire a sopportare troppo dolore. Eppure ti sei dimostrato forte, ti sei rialzato come un vero supereroe, come quello che sei sempre stato per me.- Una lacrima mi scivola via, sotto gli occhi lucidi di Paul, che la osserva scendere, silenziosamente -. Ricordo ancora il giorno in cui sei uscito dalla tua camera, dopo tre giorni dal funerale di Tomasz. Erano stati giorni terribili, mia madre ti lasciava il piatto con il cibo fuori la porta, e lo trovava puntualmente intatto qualche ora dopo. La mattina presto io sgattaiolavo dal letto di mamma, venivo dietro la tua porta e alternavo lievi bussi al chiamarti per nome, e in risposta ricevevo soltanto il silenzio assoluto. Poi un giorno stavo correndo nel corridoio, e sono scivolata. Mamma, da sotto il getto della doccia, non mi sentì piangere. Ero proprio davanti la tua camera, e continuavo a singhiozzare e a tirare su col naso, come quella che ero.. Una bambina. Ricordo perfettamente il momento in cui ho smesso di piangere. Ho visto la porta della tua stanza aprirsi, dopo tre giorni in cui era stata perennemente chiusa a chiave, e ti ho visto. Mi sono asciugata le lacrime perché non volevo che mi vedessi piangere, tu mi dicevi sempre che dovevo sorridere, perché ero più bella sorridente che in quella che definivi la mia 'versione piagnona'. E tu mi hai sorriso. Avevi un volto distrutto, gli occhi lucidi di lacrime appena versate, ma mi hai sorriso ugualmente.. Un sorriso contrastante con il tuo stato d'animo, con il resto del tuo volto, ma che ti eri impegnato a tirar fuori, solo per me.  Paul, tu non sei stato solo un fratello per me, sei stato anche una figura paterna, sei stato il connubio perfetto di padre e fratello, eccellente in entrambi i campi, ed è per questo che posso garantirti che sarai un ottimo papà, il migliore che si possa desiderare, perché posso dire di averlo provato sulla mia pelle."
Concludo, con gli occhi diventati lucidi, mentre i suoi sono completamente appannati.
Una lacrima gli scende dall'occhio sinistro, e lui la spazza subito via con il pollice, guardando in alto e sospirando.
Volevo calmarlo, rassicurarlo, fargli capire che è un uomo fantastico, e gli ho riportato alla mente ricordi spiacevoli, proprio il giorno del suo matrimonio..
'Forse non era il momento adatto per tirar fuori il super discorso.'.
Mi riprende la solita vocina, e mi trovo costretta a darle ragione.
"Paul, ehi, guardami.- Gli metto una mano sulla spalla, richiamando la sua attenzione -. Scusa. Lo sai, dico e faccio spesso le cose nel momento sbagliato! Non avrei dovuto parl-"
"No. No, Nina, non scusarti. Io sono.. Lusingato, dalle tue parole. Sapevo di essere importante per te, ma non pensavo di esserlo a tal punto. Sono.. Sono felice per ciò che mi hai detto, ma sappi che anche tu sei stata la mia ancora di salvezza. Ti ringrazio, Nina."
"Non devi ringraziarmi, tutto ciò che ho detto lo penso sul serio. Dubito però di averti tranquillizzato, non si direbbe proprio.."
Alza un lato delle labbra a mo' di sorriso, abbassando lo sguardo.
"Ho ricordato quei giorni.. Tu mi hai dato la forza di andare avanti, tu e il tuo sorriso dolce incastonato in un visetto tondo. E tua madre, che non si è mostrata debole davanti a me. Vi voglio bene, sono felice che siate qui con me, in un giorno così importante. Vorrei che ci fosse anche papà, ma purtroppo non è possibile.."
"Sono sicura che sarebbe fiero di te, e che in questo momento ti starà guardando. Adesso, forza e coraggio. Torrey arriverà a momenti.. Ma Ian dov'è? Non l'ho ancora visto.."
Paul scrolla le spalle, ed io mi guardo intorno, cercando la figura del testimone con lo sguardo, ma non trovandola.
Ma dove si è cacciato?
Guardo verso l'entrata, timorosa che Torrey possa arrivare prima che Ian torni da-chissà-dove.
..E come se l'avessi chiamata, ecco che sento il rumore del motore di un auto che parcheggia davanti la cappella, ed una zia di Torrey ci annuncia l'arrivo della nipote.
Non è possibile, se non arriva immediatamente io giuro che lo ucci..
"Cercavi me?"
La voce suadente e maliziosa di Ian giunge al mio orecchio, e girandomi verso di lui mi ritrovo ad un palmo dal suo viso.
Non riuscirò mai ad abituarmi alla sua perfezione.
I suoi occhi sono di un celeste accecante, e il suo sguardo unito al suo sorriso dovrebbero essere ritenuti illegali.
Sì, quest'uomo, il mio uomo, è decisamente uno sputo all'autostima di tutta la popolazione maschile.
"Sì, cercavo te, in quanto testimone di mio fratello. Si può sapere dove ti eri cac-"
Non concludo la frase, le sue labbra si poggiano sulle mie in un bacio lieve e dolce, così dolce da farmi sorridere sulle sue morbide labbra.
Punta i suoi pezzi di cielo nei miei occhi, e mi sento nuda sotto il suo sguardo profondo.
"Stavo parlando con tua madre, sono giustificato.- Mi fa l'occhiolino, allontanandosi da me quel che basta perché io possa ascoltarlo senza pensare ad altro, come.. che ne so? Baciarlo .- Ora posizioniamoci ai nostri posti, l'orchestra è già all'opera."
Raggiungo Candice, e rivolgo un ultimo sguardo incoraggiante a Paul, che sembra aver riacquistato il controllo di sè.
"Tuo fratello ha gli occhi lucidi. Possibile che abbia pianto?"
Abbasso lo sguardo, e Candice trae da sola le sue conclusioni, emettendo un "oh" accompagnato da un'espressione alquanto scioccata, ma si ricompone nonappena appare sulla soglia della chiesa la sposa che stavamo attendendo.
A passo cadenzato si avvicina all'altare, con il braccio ancorato a quello del padre.
Tutti gli occhi sono puntati su di lei, e nonostante l'avessi già vista con l'abito da sposa solo un quarto d'ora fa, non posso fare a meno di guardarla incantata anch'io. 
E' così.. Perfetta. E' perfetta per mio fratello, è la sua metà mancante, e più gli si avvicina e più ne sono certa.
Mi volto un attimo verso mio fratello, che sta fissando la sua donna.
Nei suoi occhi navigano un mix di emozioni indecifrabili.. Quello che però riesco a decifrare, mi colpisce in maniera impensabile: la sua sicurezza.
Nei suoi occhi non c'è più un lampo di incertezza, c'è spazio solo per devozione e sicurezza.
E mi sento così soddisfatta, al pensiero che, in parte, ho contribuito anch'io a renderlo sicuro della sua scelta, a tranquillizzarlo nel suo momento di debolezza.
E' così che ci si sente, quando ci si rende utili e se ne ha la dimostrazione? E' così che si è sentito Paul tutte le volte che mi è stato d'aiuto?
Perché è una delle sensazioni più belle che io abbia mai provato. 
Sento la felicità, la gioia pura, impossessarsi di me, e devo spostare lo sguardo per non piangere.
Facendo ciò, però, finisco per incrociare gli occhi di Ian.
Occhi limpidi, cristallini, e vivi.
Occhi che mi domandano silenziosamente se sia tutto ok, mentre mi scavano l'anima senza degnarsi di chiedermi il permesso, perché sanno che gli verrebbe accordato.
Ed io gli sorrido. Gli sorrido perché sono felice che lui sia con me, qui ed ora.
Perché anche se non posso stringerli la mano in questo momento, a causa di quel metro e mezzo o poco più che ci separa, le nostre anime sono abbracciate.
E lo sento. Sento la sua anima che stringe forte la mia, mentre anche lui risponde al mio sorriso, rivolgendomene uno dei suoi, di quelli speciali, che coinvolgono non solo le labbra, ma anche gli occhi. Uno di quelli  che di rado mostra agli occhi della gente, ma che riserva ai miei spesso e volentieri, senza vergogna alcuna.
Uno di quei sorrisi che sanno d'amore. Che sanno di noi.

Entrambi distogliamo i nostri sguardi per osservare Liberty che cede la mano di sua figlia a Paul, non prima di averle lasciato un bacio sulla guancia, e rivolge un sorriso amorevole a mio fratello, che ricambia per poi rivolgerne uno a Torrey, con occhi luccicanti di amore.
La cerimonia dura poco, e come mi aspettavo la parte che mi emoziona maggiormente è quella dello scambio degli anelli con le promesse, seguito dai  che escono con certezza dalle labbra di Paul e di Torrey, in seguito alla fatidica domanda del sacerdote.
Un'altra lacrima scende furtivamente dal mio occhio sinistro, e mi giro quel tanto che basta per guardare mia madre; ha il volto rilassato, ed anche se intravedo i suoi occhi lucidi, è evidente che lo siano per lo stesso motivo per cui lo sono i miei: è felice.
Paul merita di essere felice, e noi siamo felici che lo sia.
Asciugo frettolosamente la lacrima che era scesa prima, sperando di non aver combinato un disastro con il trucco.
Candice mi accarezza la spalla, sorridendomi in modo rassicurante, ed io ricambio il suo sorriso: il fatto stesso che non mi abbia appena trucidata con lo sguardo, significa che il trucco non ne ha risentito eccessivamente, giusto?
 
 *****************

Pov Ian

Noi testimoni siamo a tavola con gli sposi, ed io sto discutendo con Candice riguardo la sua acidità che, spesso, viene fuori.
Ha detto a Paul che Nina in auto era nervosa, e che lei per rassicurarla le ha assicurato che Paul non si sarebbe mai ubriacato prima delle nozze, a differenza mia, che sarei stato capace di questo ed altro. Ovviamente ho usato le sue stesse parole contro di lei, finendo per definirla "acida come una zitella", ed ora mi sto divertendo troppo, riesco a vedere il suo viso diventare violaceo, nonostante abbia il volto ricoperto di quel prodotto fastidioso che le ragazze usano per nascondere "le imperfezioni".

Com'è che si chiama? Fondotinta? Forse.
Fatto sta che è uno spasso vederla infuriarsi e tentare di tenermi testa. Di solito ci riesce, ma ora sembra che si sia zittita definitivamente.
Amen. Ti ringrazio Signore, non potevo desiderare di meg..
"..E comunque acido sarai te, hai mai pensato che non sei simpatico come credi?"
Come non detto.
Mi fulmina con lo sguardo, ed io le sorrido sghembo.
"Chi ti ha detto che mi credo simpatico? Forse tu, in fondo, mi trovi così simpatico da credere che io ne sia consapevole. Perciò ti ringrazio, Candy, sei sempre un tesoro con me, ho capito che devo leggere tra le righe gli innumerevoli complimenti che mi rivolgi."
Sbatto le ciglia innocentemente, e tutti scoppiano a ridere, mentre Nina ridacchia esasperata, e Candice ha gli occhi ridotti a due fessure.
Sventola una mano in aria, come se volesse allontanare un qualche moscerino - che probabilmente sarei io, nella sua visuale -, e borbotta un 'lasciamo perdere', che mi fa sorridere trionfante.
"Sei esasperante, quando vuoi, ne sei consapevole?"
Sussurra Nina a bassa voce, per evitare che la battaglia tra me e Candice ricominci.
Afferro la sua mano e l'avvicino alle mie labbra, baciandole dolcemente le nocche, e mantenendo il contatto visivo.
"Ti ho già detto che sei stupenda oggi, quasi più del giorno in cui ti vidi seduta nel posto accanto a quello che era stato assegnato a me, su quell'aereo?"
Mi sorride con gli occhi, guardandomi leggermente confusa.
"Quasi, dici? Non so se il tuo sia effettivamente un complimento, dal momento che quel giorno non ero neanche lontanamente preparata come oggi."
"De gustibus non est disputandum. Fu la prima volta che ti vidi, perciò sono libero di credere che eri ancora più meravigliosa quel giorno, con un semplice pantaloncino e la t-shirt, rispetto ad oggi che indossi un vestito lungo ed un paio di tacchi sicuramente scomodi. Questo non significa che oggi tu non sia bella, sarebbe impossibile che non lo fossi."
Mi sorride scuotendo la testa a destra e a sinistra, e poi avvicina le sue labbra alle mie.
"Dici cose strane, cose che non sempre concordo, e sei così dolce anche se tenti di mascherarlo con del sano sarcasmo. Ti amo."
Le sorrido, sempre più convinto del fatto che lei mi conosca più di chiunque altro al mondo.. Eccetto mia sorella, con cui forse c'è un parimerito.
Non capita di frequente che io le dica di amarla, né che lo faccia lei, di solito lasciamo che siano i fatti a dimostrarlo. Quando lo diciamo, significa che ne sentiamo il bisogno, ed è sempre un piacere pronunciare queste cinque lettere, o sentirle uscire dalla sua bocca.
Accorcio le distanze, ed unisco le mie labbra alle sue, baciandola con cautela e con non troppa passione, solo perché mi ricordo della presenza di sua madre a tavola.
"Oh, i piccioncini, guardate quanto sono carini."
La voce di Candy porta sia me che Nina a sorridere, e ci giriamo verso di lei, ma prima che io possa aprire bocca, Nina mi anticipa dicendo quello che stavo per dire io, come se mi avesse letto nel pensiero.
"Forse un po' acida lo sei, tesoro."
Accompagna le parole con una linguaccia, che la bionda prontamente ricambia, ed io sorrido tra me e me: è la donna che ho sempre desiderato al mio fianco, così giovane eppure così ricca di qualità, ricca di amore da dare e ricevere, ricca di grinta e di emozioni.
Mi distoglie dai pensieri la voce di Paul, che si è alzato in piedi chiedendo attenzione a tutti i presenti.
"Fino a stamattina credevo che non avrei fatto alcun discorso, ne ero sicuro, a dire il vero. Poi però ho parlato con una persona, e ora sento di dover dire qualcosa anch'io.- Intercetto lo sguardo di Nina, e capisco che la 'persona' a cui si riferisce Paul, è lei.- Non sono mai stato sicuro del fatto che mi sarei sposato. Sapevo, o quantomeno speravo, che mi sarei innamorato, ma ero dubbioso riguardo la durata che la relazione avrebbe avuto.. Poi è arrivata Torrey, e ha scombussolato tutti i miei propositi. Così limpida, così cristallina.. Come potevo non innamorarmi di lei, e del suo sorriso contagioso? .- Le carezza una spalla, e lei abbassa un po' la testa, imbarazzata -. Non stiamo insieme da una vita, è vero, ma sono sicuro che lei sia la mia anima gemella, sono sicuro che il nostro amore ci porterà lontano, ma insieme, e sono sicuro che con i nostri bambini formeremo una bellissima famiglia. Spero di esserci sempre per loro, spero che il giorno in cui si sposeranno, potremo esserci entrambi, perché so come ci si sente a non avere il proprio genitore fisicamente ed emotivamente vicino in un giorno così importante. Oggi io sono qui, e desidererei tanto che ci fosse anche mio padre, così come Torrey avrebbe voluto che ci fosse sua madre, ma purtroppo non è possibile. Possiamo solo sperare che ci stiano guardando, e che siano fieri di noi. Ringrazio però Liberty e David, per essersi presi cura di Torrey in maniera impeccabile, i risultati si toccano con mano, basta vedere la persona che è diventata. E ringrazio ovviamente Michaela, per avermi tirato su come se fossi stato davvero suo figlio, e perché per me è stata, ed è, davvero una madre, e sono contenta che abbia trovato un uomo che l'ha resa finalmente felice.- Alla donna in questione trema il labbro inferiore, e il suo compagno le accarezza la schiena. Ha gli occhi più lucidi della figlia, a cui stringo le spalle con le braccia -. E ringrazio Nina, che considero una sorella a tutti gli effetti, e che mi ha dato ragione di credere che valesse la pena andare avanti, nonostante la perdita di mio padre. Ringrazio poi Ian, per essere stato come un fratello per me da.. Da sempre.- Mi sorride mestamente, ed io ricambio, quasi imbarazzato oltre che emozionato -. E ringrazio i miei amici, tutti i miei amici, a partire da quelli che conosco da anni, a quelli che conosco da meno tempo, ed i parenti. Se siete qui significa che siete importanti per me, ed anche per Torrey. Ed infine, per così dire, ringrazio proprio lei, la donna che ho sposato e che porta in grembo i nostri figli. La donna che amo e che spero potrà perdonarmi per il discorso che l'ha messa così tanto in imbarazzo.- Ride, contagiando alcuni dei presenti, mentre Torrey finalmente alza il viso che aveva tenuto abbassato fino a quel momento, e si mette in piedi prendendo la mano di Paul con la sua.- Grazie a tutti per l'attenzione, la serata può proseguire, ora."
Apro gli applausi per il mio amico fraterno, e nel mentre vedo Torrey sussurrare un 'ti amo' al suo sposo, baciandolo subito dopo.
Se potessi rinascere, vorrei essere come Paul.
Una persona fantastica come lui è rara da trovare, e il fatto stesso che non mi abbia linciato per averci provato con sua sorella, e che abbia capito che facevo sul serio con lei, lo rende unico nel suo genere. 
Qualche minuto dopo, o forse qualche ora dopo, non saprei dire, mi ritrovo sdraiato al bordo piscina insieme a Nina, che ha l'abito alzato fino alle ginocchia ed i piedi scalzi che sbatte leggermente sull'acqua di tanto in tanto. Ho un braccio sotto la testa e l'altro intorno al suo fianco, e mi perdo ad osservare la leggera e fresca aria muovere i suoi capelli, lasciati mossi sulla schiena.
E' un silenzio rilassante che va avanti da diversi minuti, che decido però di interrompere per dire ciò che ormai sto pensando da diversi giorni.
"Sai, Nina, oggi in chiesa quando mi sono allontanato con tua madre è stato per chiederle una cosa, di cui avevo già parlato anche con Paul.."
Si gira verso di me, e tira fuori i piedi dall'acqua per sdraiarsi nella mia stessa posizione, ma dalla parte opposta, in modo tale da mantenere il contatto visivo.
"Di che parli?"
"Parlo del fatto che sono innamorato di te, e che tu lo sei di me. Tuo fratello ormai si è sposato, e come sai andrà a vivere nella casa che Liberty ha lasciato a Torrey. Io sto lavorando e tu stai proseguendo gli studi con il tuo tirocinio. Perciò mi chiedevo se ti andrebbe di vivere insieme, solo io e te."
Sono teso, in attesa della sua risposta. So che mi ama, ma so anche che la convinvenza è un passo importante, ed anche se io e lei abbiamo vissuto sotto lo stesso tetto, non era la stessa cosa con la presenza di suo fratello in casa.
Lei mi guarda con la bocca schiusa, e ad un tratto me la ritrovo tra le braccia, stesa su di me, tanto che per poco non cadiamo entrambi nella piscina!
"E me lo chiedi? Io ti amo, e speravo che me l'avresti chiesto, anche perché altrimenti l'avrei fatto io."
Sorride sulle mie labbra, ed io la guardo incredulo e felice, catturando le sue labbra in un bacio che, finalmente, posso riempire di passione
Le nostre lingue iniziano una danza che ormai conoscono alla perfezione, mentre le accarezzo la schiena e poggio la mia fronte sulla sua.
"Ti amo anche io, Nina."












Angolo "autrice":
Ringrazio chi è arrivata fin qui, leggendo quest'epilogo che, neanche fosse stato fatto fatto di oro, si è fatto attendere per mesi e mesi. Ho deciso di concluderlo e pubblicarlo perché sono stata spronata a farlo, in quest'ultimo periodo in modo particolare.
Sono stata più volte tentata dal cliccare su 'completa' senza l'epilogo, ma non l'ho mai fatto perché mi ricordavo di avervi promesso un epilogo, in cui accadeva esattamente ciò che avete letto, solo che.. diciamo che si è fatto attendere un tantinello troppo. Chiedo scusa per il ritardo, ma ormai quel che è fatto è fatto, no? 
Un ringraziamento va ai lettori che ho potuto notare attraverso le visualizzazioni - che sono state davvero tante -, ed anche a chi ha inserito la mia storia in una delle liste. E' stata una vera soddisfazione vedere quel numerino crescere man mano, fino ad arrivare a quasi 100 nelle seguite e quasi 50 tra le preferite :) Ma un ringraziamento di cuore è indirizzato a chi ha lasciato qualche parolina a quest'autrice - che si vergogna davvero tanto a definirsi tale - ritardataria: vi assicuro che le recensioni sono importantissime, spronano l'autrice a migliorare e, soprattutto, a scrivere, scrivere, scrivere. Perciò grazie, come ho detto a molte di voi, non mi aspettavo di certo quest'accoglienza quando ho inserito il prologo di "Solo un piccolo grande amore". Probabilmente passeranno mesi prima che revisionerò questa storia, sono certa che sia pieno di errori, primo fra tutti - come mi ha fatto notare una lettrice - il fatto che io abbia scritto innumerevoli volte "Micheal" al posto di "Michael"! La cosa divertente è che so benissimo che si scrive Michael, ma puntualmente, quando vado per scriverlo, le dita partono prima sulla "e" ché sulla "a".. COSE STRANE. Poi vabbé, ci saranno tanti altri errori che dovrò correggere, sicuramente :)
Sicuramente quando ho scritto la storia non immaginavo che Paul e Torrey avrebbero divorziato, né che Ian e Nina si sarebbero lasciati, ma specie per quest'ultima coppia io mantengo viva la speranza di un loro ritorno. E, anche se ciò non accadesse, spero che possano essere felici! Entrambi lo meritano, e dal momento che tengo molto sia ad Ian Somerhalder che a Nina Dobrev, desidero che siano felici: che lo siano insieme o che lo siano separatamente, è un altro discorso, che sicuramente viene dopo.
Detto ciò, chiedo scusa per la logorrea! Finalmente posso cliccare su "Completa", perciò GRAZIE per avermi seguita fin qui.
Un bacione e, spero, a presto! <3
   
 
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