Rocchio era un ranocchio
tutto verde e senza un’occhio.
Un bel mattino decise di nuotare
e allo stagno si volle avvicinare.
Nell’acqua vide luccicare
qualcosa di bello e grande: pensò ad un affare.
Prese coraggio
e non credendo fosse un miraggio
si tuffò e lo cercò.
Rocchio il ranocchio nuotò
e piano piano s’ avvicinò.
Non appena vide l’oggetto
si vi si gettò a capofitto.
“Per tutti i girini
questo è oro perso dai bambini!”
Allungò una zampina
e commise una rapina.
Era contento come un pascià
ma qualcuno grido: Altolà!
Si volse esterrefatto
e vide un gatto.
Oh no,
adesso come fò?
Disse Ranocchio senza un’occhio.
il gattino sorrise
e con calma disse:
"O mi consegni l’oro
o lo dico a loro."
Rocchio allungò la testa
e vide poco lontano dei bambini in festa.
Basta! era troppo,
ricattato da un gattaccio era il colmo!
"Ma dimmi un pò: tu sai chi sono io?
Tra tutti i rospi sono Dio!"
Il gattaccio trasalì
e per la grande paura svanì.
I bambini videro la scena
e amando il gatto catturarono la cena.
Rocchio ranocchio commise più d'un peccato,
l’avidità e la superbia l’avevan reso ancor più cecato.
Dei bambini non s’era preoccupato
ed era finito per spacciato.
Rocchio ranocchio,
storia di un rospo curioso che per avidità perse ciò che ognuno ha di più prezioso.