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Autore: Matilde di Shabran    08/01/2014    1 recensioni
Come la vita di una ragazza come tante può cambiare in una sera
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tonight '
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Dopo qualche minuto di pianto irrefrenabile in totale solitudine, Francesca decise di chiamare una delle sue migliori amiche: Elisa.

"Ciao Francy!" esclamò, sorpresa di sentirla "Come mai telefoni a quest’ora?"

Sentendo provenire dalla sua interlocutrice nient’altro che qualche singhiozzo, si preoccupò immediatamente "Franceschina, che succede?"

"Nicky" rispose con un filo di voce, mentre combatteva le lacrime che stavano incessantemente percorrendo le sue guance.

"Nicky cosa?" chiese Elisa incalzandola "Cos’è successo? Cosa ti ha fatto?"

Francesca seguitava a non rispondere: "FRANCESCA!" riprese l’amica, alzando il tono della voce, iniziando a figurarsi le più svariate eventualità "mi stai facendo preoccupare! Ti prego, dimmi qualcosa! Francesca!"

"Ni… Nicky…" rispose tentando di fermare i singhiozzi "è venuto qui… Viky non era a casa…"

 

Flashback:

PLIN PLON!

"Chi è adesso" sbuffò Francesca, che si era appena seduta alla scrivania per studiare.

"Ciao!" esclamò un voce a lei familiare non appena socchiuse la porta.

"Ciao Nicky" rispose, sorpresa di vederlo.

"C’è Viky?" chiese entrando, ben sapendo che la cugina non ci sarebbe stata: si erano accordati sull'ora del suo arrivo e avevano fatto in modo che lei si trovasse fuori casa. Nicky voleva parlare da solo con Francesca per qualche momento "Dobbiamo metterci d’accordo per la festa di compleanno di suo fratello."

"No, è appena uscita. È andata a ritirare un abito in tintoria".

"Allora la aspetto qui” disse sedendosi sul divano “Non ci metterà molto”.

"Vuoi bere qualcosa intanto?" chiese la padrona di casa appoggiando una spalla allo stipite della porta della cucina, che dava direttamente sul salotto "un caffè?"

"Sì, grazie" rispose con un sorriso.

Francesca fece ritorno nella stanza pochi minuti dopo portando un vassoio con due caffè, latte, zucchero e dei biscotti che aveva sfornato quella mattina.

 

Fine del flashback

 

"Francesca, cos’è successo???" chiese per l’ennesima volta, fortemente preoccupata.

"Ci… ci siamo messi a parlare" rispose calmandosi un po’ "mi ha fatto notare che questa settimana in cui era a Londra per lavoro, non vedeva l’ora di tornare a casa perché gli ero mancata…"

 

Flashback

"Quanto siete rimasti a Londra?" chiese appoggiando il vassoio al tavolino antistante il divano e sedendosi di fianco al suo ospite. Non si erano mai visti da soli e non sapeva bene come comportarsi: parlare del più e del meno le sembrava l'idea migliore.

"Sei giorni, siamo tornati ieri pomeriggio."
"Allora il capolavoro è finito!" gli sorrise.

"Sì, capolavoro…" ridacchiò.

"Perché ridi? Mi prendi in giro?"

"No, è che definirlo capolavoro è un po’ esagerato".

"Perché scusa, gli altri sono meravigliosi. Perché non dovrebbe esserlo anche questo? E poi dovresti essere orgoglioso del tuo lavoro!"

"Tu sei una fan, non sei obiettiva."

"Fino a prova contraria, sono i fan poco obiettivi a comprare i vostri dischi… Ma insomma, è finito?"

"Sì, è finito, per fortuna. Questo viaggio è stato particolarmente pesante… davvero non avevo voglia di andare a Londra."

"Perché?"

"Sarei rimasto più volentieri qui" affermò, sottolineando con una certa enfasi il “qui” "sapevo già in partenza che avrei sentito la mancanza di una persona" disse guardandola direttamente negli occhi, quasi volesse vedere nel profondo della sua anima "di una persona speciale che è entrata nel mio cuore".

Francesca lo guardò smarrita, non cogliendo, o non volendo cogliere, a chi si stesse riferendo.

 

Fine del flashback

 

"E poi?" la interruppe ansiosa .

"E poi" disse , scoppiando nuovamente in un pianto a dirotto "mi ha detto che prova dei sentimenti per me. Mi chiedeva come fosse possibile che io non me ne fossi accorta, visto che sembra che per tutti sia evidente…"

 

Flashback:

"Stai uscendo con qualcuno? " chiese, cercando di capire di chi stesse parlando. Anche se, forse, inconsciamente l'aveva già capito benissimo...

"No. Non ancora almeno. A meno che non consideri la cena e il pranzo con Viky e Shane come uscite..." disse con nonchalance, cercando di farle capire il suo interesse, ma senza essere troppo diretto.

Lei lo guardò perplessa.

Stufo di questo tentennare, precisò “Sto parlando di te”.

"Certo…" rispose sarcastica, alzando gli occhi al cielo.

"Non sto scherzando... Pensi che stia mentendo?" chiese avvicinando la propria mano a quella della ragazza, che giaceva tra di loro, appoggiata sul morbido tessuto verdino del divano.

"" rispose secca, iniziando a dirigere lo sguardo verso punti indefiniti della stanza. Tutti il più possibile distanti dalla faccia di lui.

"Perché?” le chiese sfiorandole delicatamente il mento con la punta delle dita, cercando di attirare la sua attenzione, per potersi specchiare in quei magnifici occhi che non riusciva più a togliersi dalla testa. Incontrò, però, uno sguardo gelido, refrattario ad ogni sentimento.

"Perché sei così diffidente?" le chiese nuovamente, prendendole la mano. "Da quello che ho capito, praticamente tutti quelli che ci conoscono pensano che sia evidente... In realtà io avrei cercato di essere discreto, ma sembra che il mio interesse nei tuoi confronti sia palese.”

Lei non batteva ciglio.

Insomma” riprese, cercando di dare una certa enfasi alle sue parole “io non avevo voglia di andare a Londra perché tu saresti stata lontana. E per quanto riguarda il compleanno di mio cugino... Beh, non me ne può fregar di meno! Sono venuto qui solo per vedere te! Possibile che tu non te ne sia accorta?” sbuffò frustrato, passandosi una mano tra i capelli. “E, anche se così fosse, possibile che tu non creda neanche alle mie parole?”

Francesca lo fissava con freddezza, pietrificata, mentre Nicky lasciava trasparire apertamente sul proprio viso il suo stato d'animo: era palese la profonda attrazione che sentiva per lei, ma soprattutto lo sconforto per non essere compreso e ricambiato.

"Perché non vuoi chiedere a quello che ti sto dicendo?" intervenne nuovamente, con un tono di voce molto basso e alterato dall’emozione, poggiandole le mani sulle spalle.

 

Fine del flashback

 

"Ma ti ha fatto qualcosa?"

"No, a parte prendermi la mano. È stato carino…"

"E tu cosa hai fatto?" chiese tirando un sospiro di sollievo.

"Gli ho detto che non gli credevo e che mi lasciasse stare."

"E lui?"

"Ha cercato di convincermi del fatto che è sincero… poi mi sono chiusa in camera e gli ho chiesto di lasciarmi in pace… e se n’è andato".

 

Flashback:

"Lasciami stare!" lo implorò allontanando le sue mani e alzandosi in piedi "Cercati qualcun’altra da prendere in giro!" aggiunse, trattenendo a stento le lacrime.

"Ma non è così!" ribatté, restando per un istante colpito dalla sua reazione "Non ti voglio prendere in giro" continuò prendendole nuovamente la mano, cercando di rassicurarla "Provo veramente dei sentimenti per te! Dammi solo la possibilità di dimostrartelo!"

"Ti prego" disse lei, liberando la propria mano dalla sua stretta e avviandosi verso la propria stanza "vattene via…" E detto questo entrò nella camera, sbattendo violentemente la porta .

"Francesca, ti prego" la supplicò abbattuto, appoggiando la fronte alla barriera lignea che li divideva. "Per favore, credimi! Non mi sto prendendo gioco di te, non ti ferirei mai…"

Da dietro quella barriera non proveniva una sillaba, un solo fiato, da lei, che continuava a dimostrasi distaccata nei suoi confronti ed insensibile ai suoi sentimenti.

"Ti faccio tanto schifo? " chiese Nicky dopo qualche minuto di silenzio, alzando un po’ il tono della voce, a causa della frustrazione. "Dimmelo, ti prego! Sono tanto orribile per te? Mi disprezzi tanto da non volermi concedere nemmeno una possibilità? Credi che, siccome sono un cantante famoso, non sono capace di provare dei sentimenti sinceri, come un qualsiasi ragazzo? Non pensavo avessi tanti pregiudizi... " concluse amareggiato.

"Lasciami stare" rispose con un filo di voce "non sono fatta per te…"

Non trovò la forza di ribattere a queste parole e così, lentamente, uscì sconsolato dall’appartamento.

Non appena sentì chiudersi la porta Francesca si lascio cadere sul suo letto e scoppiò in un pianto a dirotto.

 

Fine del flashback

 

"Ma perché hai reagito così? Hai maltrattato quel poveretto come se ti avesse insultata! Anche se non ero lì, non mi pare che si sia comportato male nei tuoi confronti. Me ne hai sempre parlato benissimo, sia prima che dopo averlo conosciuto! E perché stai piangendo come una fontana? Non capisco… perché non gli hai voluto dare una possibilità?"

"Non lo so Elisa, non lo capisco bene neanch’io! Insomma, esteticamente mi è sempre piaciuto un sacco, e anche conoscendolo mi è sembrato una brava persona, è stato molto gentile con me…"

"Però?"

"Però mi blocco. Istintivamente sarei portata a credergli, non mi sembra il tipo da giocare così deliberatamente con i sentimenti delle persone… ma poi ci ragiono e penso che non è possibile che una come me possa interessare ad uno come lui…"

"Francesca non ho parole!!!" scoppiò Elisa, alterata "Non cominciare a crearti i problemi da sola! Non diventare paranoica e lasciarti scappare un’occasione d’oro! Ma scusami… perché cavolo UNO COME LUI non potrebbe essere interessato ad UNA COME TE ?!?!?! Tu sei un essere umano, lui è un essere umano, che lui faccia il cantante e tu la studentessa è perfettamente irrilevante: ha due occhi, una bocca e un naso esattamente come me, te e mia nonna! E, visto quello che mi hai detto, sembra che abbia anche lui un cuore come tutti i comuni mortali! Evidentemente è tanto intelligente, a contrario di molti nostri coetanei deficienti, da apprezzare una ragazza che non ha la testa solo per andare dalla parrucchiera, ma la usa e la connette alla bocca per dire cose sensate! E non tirarmi fuori la storia che sei brutta perché vengo li e ti tiro una scarpa!

È vero, non sei una modella, non porti la trentotto, non sei alta quattro metri, ma chi se ne frega!!! Hai un viso bellissimo, i capelli sempre perfetti, quegli occhioni azzurri che tutti ti invidiano, hai un’ eleganza innata, hai un tuo stile, un notevole décolleté, che non passa di certo inosservato," ridacchiò, visto che anche lei faceva parte del “club” "e in più una testa che funziona. Lasciati andare, per una buona volta, fatti corteggiare, divertiti! Santa polenta, è il ragazzo dei tuoi sogni ed è lui che si fa avanti con te e tu, per le tue stupide fissazioni, te lo vuoi lasciar scappare!? È l’occasione della tua vita, sveglia!!! Capisco che hai paura di soffrire e di entrare in un universo che non conosci, ma se non rischi resterai sola con i tuoi complessi, che, per quanto tu ci possa essere affezionata, credo siano una compagnia un tantino meno interessante di Nicky Byrne!!!

Se andrà male, amen; resterà uno dei tanti ricordi dell’Irlanda che pian piano andranno scolorendosi. Ma almeno potrai dire che ci hai provato. Ma pensa se andasse bene!? L’unica cosa negativa sarebbe che mi toccherebbe venire fino a Dublino per vederti!"

Francesca, finalmente calmatasi, scoppiò a ridere, pur continuando a lacrimare copiosamente: "forse hai ragione, è ora di finirla con questo atteggiamento, continuando così non combinerò mai niente… forse è tutto più semplice di quello che credo…"

"Certo che è così! E la prossima volta che lo incontri vedi di essere un po’ meno fredda, e soprattutto di stare tranquilla, vedrai che andrà tutto bene".

"Grazie Elisa, ti voglio bene."

 

   
 
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