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Autore: shanna_b    29/05/2008    1 recensioni
La vita a volte prende pieghe non prevedibili... e se Jared, durante un concerto, si rompesse una gamba? Cosa succederebbe al suo ego, alla sua vita e alle sue vicende lavorative e personali?
In questa storia è contenuto anche il sequel della mia ff precedente "Shannonite acuta", in cui compaiono i personaggi di Shannon e Stella.
Soliti avvertimenti: non conosco i 30STM e questi "Leto" sono come me li immagino io (e qualche mia amica...), non scrivo a scopo di lucro e mi sono inventata TUTTO MA TUTTO MA TUTTO MA TUTTO...
La dedico a Tannaca e Folleria che mi fanno da Beta-Readers, amiche e psicologhe...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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THE SECRET IS OUT

 

Shannon, invece di andare agli studi di registrazione, si precipitò ad Hollywood, sul set della Paramount, dove Jared, vestito da poliziotto, stava recitando la scena madre del suo nuovo film: un poliziesco a base di inseguimenti, interrogatorio del colpevole, prigioni fatiscenti  e manette assortite.

Aspettò, piuttosto pazientemente, che Jared finisse il ciak e lasciasse il set ma anche la sua era una bella prova di recitazione visto che Shannon non si sentiva per niente tranquillo, né in grado di aspettare un minuto di più. Jared lo vide e gli fece segno di seguirlo verso il camerino, poco lontano.

“Ehi, Jay.”

“Ciao, Shan. Come va?”

“Bene, dai. Tu?”

“Tutto Ok. Un po’ incasinato con le riprese, ma tutto sommato bene. Siamo alla fine ormai, ancora pochi giorni. E’ partita Stella?”

“Sì, stamattina.”

“Peccato.” Jared si appoggiò al tavolino del trucco, mentre si toglieva gli aggeggi dalla divisa. “Che volevi?”

“Devo parlarti urgentemente.”

“Di cosa? Problemi con la tournee?”

“No, nessuno.”

“A Tomo è passata l’influenza?”

“Sì, era una cosa da poco, via, forse un po’ di stress.”

“Allora, cosa c’è? Non mi dirai che Tim ci lascia?”

“No. Non c’entrano i 30 Seconds to Mars.” Shannon gli si mise davanti a braccia conserte.

“Meno male, pensavo di avere problemi ancora prima di…”

Shannon lo interruppe. Non ce la faceva più.

“Ho incontrato Kate, oggi.”

“Ah, sì? Dove?”

“All’aeroporto. Stava tornando a New York.”

“Davvero? E come sta?”

“E’ incinta.”

Jared si bloccò di colpo, rimanendo con la fondina della finta pistola in mano, e si mise a fissare il fratello. Per un attimo non disse nulla. Cercava di trovare nel suo cervello un senso a questa notizia. E, già che c’era, anche qualcosa da dire.

“C-come? Si… si è sposata?”

Shannon  scosse la testa: “Penso di no.”

“E allora…”

“Non sai niente, tu?”

Jared lo guardò, sconcertato: “Ma… cosa dovrei sapere?”

“Sei tu il padre del bambino, Jay?”

Jared rimase a guardare Shannon ad occhi spalancati, incapace di articolare una frase. Bambino? Padre?

“Ma… te l’ha detto lei?”

“No. Non esplicitamente. E’ stato come parlare con una tomba, a dire il vero, ma proprio il fatto che non mi abbia parlato del suo compagno mi fa supporre che non ce l’abbia. Quando ho provato a chiedere, è scappata via.”

“Ma non è detto…”

“E’ di circa cinque mesi e ora siamo in Maggio, quindi deve essere successo a Natale, quando sei andato a trovarla tu. I conti tornano, o no?” Shannon contò i mesi sulle dita, sotto il naso di Jared.

“Oddio.” Jared si sedette pesantemente su una sedia lì vicino. Non poteva essere vero. Lui, padre? No. Impossibile. Non aveva mai pensato ad una eventualità del genere e comunque, nelle sue relazioni, brevissime o lunghe, aveva fatto sempre tutto in modo che non potesse accadere.

Jared aveva sempre glissato con il fratello su quanto era accaduto quella notte a casa di Kate e Shannon continuò: “Ma… non per farmi gli affari tuoi, ma quella notte non siete stati… ehm… attenti?”

Jared si passò una mano tra i capelli, sospirando. “No. A dire la verità, no. E poi… non ero andato a casa sua con l’intenzione di scopare. Non so perché sono andato… mi faceva pena, forse per quello, era da sola, senza nessuno.” La voce dell’uomo era quasi un sussurro. “Mi ha raccontato dell’incidente dei suoi genitori. Era disperata e ubriaca, io era tanto che non… e… la situazione mi ha preso la mano… insomma, hai capito…”

Se non l’avesse conosciuto bene, Shannon poteva pensare che Jared fosse imbarazzato. Ma no, non poteva essere: non era la prima volta che parlavano di donne, sesso e scopate varie.

“Sì, ho capito. Cosa pensi di fare, ora?”

“Non so… Devo pensarci…”

Shannon si sentì in dovere di fare il fratello maggiore, di consigliare, almeno per una volta. Lui, che non sapeva consigliare nemmeno se stesso su cosa fare con Stella. “Senti: devi andare a parlare a Kate. Non puoi fare finta di niente. Lo sai che lei è testarda e da te non viene nemmeno se il bambino fosse davvero tuo. Quindi devi andare tu e chiarire le cose.”

Jared si alzò dalla sedia e si avviò verso la finestra, mettendosi a guardare fuori: “Lei mi odia, mi ha sempre detestato  e non so perché. Ed ora mi disprezzerà ancora di più. Per quello che le ho fatto.”

“Non occorre che ti ricordi che certe cose si fanno in due, lo sai benissimo.”

“E se è mio? Poi cosa faccio?”, disse Jared, dopo un po’.

Shannon gli andò vicino e gli mise una mano sulla spalla. “Dovrai decidere se fare o meno il paparino affettuoso. E comunque pagarle gli alimenti per il bambino, che tu voglia o no, non mi pare ci siano altre soluzioni. Non siamo delle bestie. Se è davvero tuo figlio non hai scelta.”

“Pensi che sia facile affrontare Kate?”

“No. Non è nemmeno facile per lei affrontare te. Visto che siete testardi e rompiballe allo stesso modo. Ma devi farlo.”

“Ci penserò.” Jared si alzò, sospirando. “Ora devo andare a girare l’ultima scena.”

“OK. Ci sentiamo più tardi. Usciamo a cena, se vuoi.”

Jared cominciò a sbottonarsi la camicia per cambiarsi il costume di scena: “No, grazie. Non so a che ora finisco, qui. Comunque…”

“Cosa?”

“Per favore, Shan, non dire niente a nessuno, d’accordo? Nemmeno a Stella, né a mamma. Per il momento almeno.”

Shannon fece spallucce. “OK. Come vuoi.”

“Grazie.”

“Di niente. Ciao.”

Shannon uscì e subito entrò la costumista per preparare Jared. L’uomo lasciò fare, pensando alla scena che avrebbe dovuto girare, ma si rese conto che non si ricordava più le sue battute.

   
 
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