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Autore: Yuki Kiryukan    09/01/2014    4 recensioni
Disperazione e paura. Sono queste le cose che la dodicenne Yuuki ricorda della notte nella quale i suoi genitori morirono.
Non sa chi ne sia l'artefice, tanto meno il perché di tale strage. C'era solo il sangue, il buio, la paura ed una Luna Rossa che illuminava i cadaveri.
Sono passati cinque anni e da quel massacro Yuuki ha ottenuto la capacità di vedere i morti.
Ha fatto di tutto per lasciarsi quel trauma alle spalle e andare avanti, ma ancora non sa che un'altra catena di eventi sanguinari la porterà faccia a faccia con la verità nascosta dietro quella notte.
Per andare avanti non potrà che affidarsi ad una sola cosa; al significato del suo stesso nome: "coraggio".
Dal capitolo 23:
Yuuki aveva avuto due nuovi inizi.
La prima volta che si era inabissata nel buio, prigioniera delle proprie paure, era stato Rain a riportarla alla luce, aiutandola a rimettersi in piedi.
Era stato il suo coraggio.
La seconda volta, quando era stata inghiottita di nuovo dal vortice oscuro per colpa di Rain stesso, era stato Kyo a farla risorgere.
Era stata sul punto di tramontare per sempre ma Kyo era stato la sua nuova luce.
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Carissimi, eccomi tornata con un nuovo capitolo! ^^ 
Le feste sono finite e sono pronta per rimettermi in carica con nuovi capitoli, sperando di rendere più felice il rientro a scuola! ;) Spero che questo sia di vostro gradimento!
Come vi avevo già detto, Kyo è un personaggio che mi piace molto e in questo capitolo scopriremo un po' del suo passato... ma le vere sorprese devono ancora arrivare! XD
Vi lascio alla lettura, fatemi sapere che ne pensate! ;) Come sempre, grazie per le graditissime recensioni! *.*
A giovedì prossimo! Un bacione a tutti!
Yuki!









                        I
l mio nuovo inizio sei Tu - 
                                    P
rim
Parte
                                     
                                                                                       ***




                                                                         
                                                                                                                        "
Il sole è nuovo ogni giorno".
                                                                                                             
                                                                                                                                                           Eraclito









Yuuki si era svegliata dopo tre giorni. Non nel modo in cui tutti si aspettavano, però.

Jade e Shika furono sconvolti nel vedere che la compagna gravava nello stesso stato in cui l'avevano trovata.

Era assente: non parlava, non rispondeva ai loro stimoli. Quegli occhi verdi che risplendevano di luce propria erano diventati vuoti e spenti, testimoni di troppi orrori. 

Proprio com'era successo dopo il suo primo trauma, cinque anni prima.

  << Yuuki... mi senti? >> provò imperterrita Shika. 

Aveva perso il conto di quante volte avesse provato a scuoterla, nel disperato tentativo di riportala indietro; inutilmente.
Nonostante gli insuccessi, era incapace di accettare che stesse accadendo di nuovo. Vedere la ragazzina in quello stato le provocava un immenso dolore al cuore ma non poteva darsi per vinta.

  << Yuuki andiamo... >> 

Come si aspettava, non ebbe reazione. Fissava il vuoto con espressione neutra.

  << Ti prego dì qualcosa... qualunque cosa. Sono qui... >>

Si morse il labbro. Se ci fosse stato Nix avrebbe sicuramente saputo cosa fare, cosa dirle...

Sospirò mentre il senso di sconfitta diventava sempre più insopportabile. Udì dei rumori provenire dal corridoio. Diede una carezza alla guancia della compagna ma ancora nulla.

  << Torno tra poco >> disse, inutilmente. Sembrava stessa trattando con una bambola. 

Uscì dalla stanza con una morsa allo stomaco. Ricacciò indietro le lacrime e scese al piano inferiore.  << Jade che succ... >>

Si bloccò quando riconobbe la figura di Klaus nel soggiorno. 

  << Ce ne hai messo di tempo per farti vivo >> stava dicendo Jade, guardando in cagnesco il capo della L.A.E.D.   << Mi aspettavo di vederti molto prima considerando chi è appena venuto a mancare >>

Nella sala c'erano anche Kyo e Strauss. In quei giorni d'inferno erano rimasti con loro e la ragazza gli era infinitamente grata: mai si era sentita così abbandonata. 

Raggiunse il compagno e gli si affiancò, rivolgendo all'ospite un semplice cenno del capo come saluto.

  << Ho dovuto occuparmi di faccende serie >> rispose Klaus  << La L.A.E.D. è parecchio sottosopra dopo la saputa dell'attacco di due Soggiogatori >>

  << Ma certo, la L.A.E.D... >>  sputò Jade con stizza   << E' sempre venuta prima dell'amicizia >> 

Si stava indubbiamente riferendo all'incidente che aveva provocato la morte di Martha ma l'uomo non si scompose. 

  << Come saprai comunque, a Nix ci abbiamo pensato noi. Riposa proprio dietro la villa, il terreno era di sua proprietà. Sulla collina che tanto gli piaceva e dove spesso ammirava l'alba >> 

Klaus fece un cenno ambiguo con il capo  << Si... Kyo mi ha avvisato della vostra decisione >> rispose, guardando l'Esorcista.

  << Non mi aspetto che tu comprenda, tanto meno che approvi >> ci tenne a precisare Jade.

  << Se avessi voluto impedirvelo, stai pur certo che l'avrei fatto >> 

Quella volta la voce di Klaus assunse un tono sinistro e Jade emise un ringhio dal fondo della gola.

Il capo della L.A.E.D. si ricompose subito dopo  << E la piccola Yuuki come sta? >> 

Per la prima volta Shika prese la parola:  << Le sue condizioni non sono cambiate >> anche il solo parlarne era doloroso. Ingoiò il nodo che aveva in gola e aggiunse:  << N-non risponde a nessuno stimolo >> 

  << Capisco... questo è davvero terribile >> 

  << Non fingere di essere dispiaciuto, non ci crede nessuno >> l'aggredì Jade.

Klaus lo fulminò con lo sguardo. Dall'espressione che aveva sembrava volesse aggredirlo ma si limitò a dire:  << Il fatto di aver subito una grave perdita non ti autorizza a mancarmi di rispetto in questo modo >> una pausa, durante la quale si allentò il nodo della cravatta  << Per questa volta ci passerò sopra perché ti considero ancora in stato di shock >> 

Jade digrignò i denti. Avrebbe voluto dire molte cose, ma si limitò a:  << Vattene di qui, Klaus >> 

L'uomo non rispose. Rassettandosi la giacca fece qualche passo indietro e, senza guardarli, disse:  << Visti i fatti, prendetevi una pausa dal lavoro. Per quanto tempo vogliate >> 

Poi guardò Kyo:  << Hai svolto il tuo compito, la situazione è sotto controllo adesso. Puoi andare anche tu >>

Kyo storse la bocca. Senza muoversi di un millimetro dalla sua postazione, fece:  << Io invece vorrei restare qui >> 

Tutti i presenti lo guardarono sorpresi. Persino Strauss. 

  << Come sarebbe? >> chiese Klaus.

  << Io credo che la situazione sia tutt'altro che sotto controllo >> spiegò l'Esorcista  << E prendersi semplicemente una pausa dal lavoro non li aiuterà di certo, penso lo sappia bene anche tu. Resterò qui e li assisterò, almeno finché la loro compagna non migliorerà >> 

L'uomo era rimasto spiazzato  << Non vedo l'utilità in tutto questo >>

Kyo allora si spazientì e, alzandosi dal divano, fronteggiò il capo della L.A.E.D. senza esitazioni.  << Certo che non la vedi. Sei abituato a considerare noi Esorcisti alla stregua di macchine ammazza-demoni. Ma siamo umani Klaus, fammi il favore di ricordartelo una volta ogni tanto >> 

Lui sgranò gli occhi e serrò la mascella.  << Sono stufo di questa tua strafottenza, Kyo! >>  lo afferrò per il bavero della camicia e lo strattonò  << Sono il tuo capo e non ammetto che... >>

Dal nulla, Strauss si materializzò al fianco del suo padrone e rivolse a Klaus un'occhiata sprezzante.  << La prego di non alzare la voce contro il mio padrone e di tenere a posto le mani >> 

Aveva afferrato il polso dell'uomo in una stretta così forte che Klaus fu costretto a lasciarlo andare.

Kyo non sembrava particolarmente turbato. Si limitò ad aggiustarsi il colletto sgualcito della camicia come se non fosse successo nulla. Non degnò nemmeno di un'occhiata il demone che l'aveva difeso.

Dalla loro, Jade e Shika avevano assistito alla scena impotenti e pieni di stupore. Quel Kyo Blame era un fonte continua di sorprese ma anche Strauss non era da meno. 

Klaus li guardò con fare intimidatorio. Alla fine, con uno sbuffo, se ne andò dicendo:  << Vi do una settimana. Non di più, altrimenti consideratevi fuori dalla L.A.E.D. voi due >> 

Sbatté rumorosamente il portone dietro di sé e Shika rilasciò un sospiro di sollievo quando udì l'automobile ripartire. Poi si rivolse a Kyo:  << Ti sono grata per il tuo interessamento, ma non devi passare guai a causa nostra... >> 

L'Esorcista si strinse le spalle  << Io faccio semplicemente quello che ritengo giusto >> 

  << Ma... >>

  << Davvero, nulla di più >> 

Jade sorrise  << Grazie, comunque. Hai davvero fegato a metterti contro Klaus in questo modo >> 

  << Non mi faccio intimidire dall'identità del mio interlocutore quando devo dire ciò che penso >>  rispose, con profonda umiltà  << Che sia il mio capo o chiunque altro >> 

  << Appunto hai fegato >> 

Kyo si scompigliò i capelli corvini e distolse lo sguardo. Shika interpretò quel gesto come un segno d'imbarazzo e sorrise.  << Comunque sia, ti siamo davvero grati >> guardò anche Strauss e, sebbene le incutesse molta soggezione, sorrise anche a lui  << Finché siete qui, fate pure come fosse casa vostra >> 

Il demone le rivolse un cenno del capo e l'Esorcista domandò:  << Se siete d'accordo, andrei a vedere come sta lei >> 

Jade si stupì  << Dici Yuuki? >>

L'altro annuì. Shika fu assalita nuovamente dalla tristezza  << Certo, anche se non credo che... >> 

  << Sarà una cosa veloce >> assicurò Kyo  << Voi forse volete riposare... >> 

Li sorpassò, diretto verso le scale. 

  << Se posso chiederlo... >> lo fermò Jade, che sembrava aver assunto la modalità "fratello maggiore geloso"   << Ho notato che ti interessi parecchio a Yuuki. Posso chiederti come mai? >> 

Shika notò che le spalle di Kyo si contrassero ma lui non si scompose. Col volto serio e perfettamente comporto, rispose:  << Perché lei ha vegliato su di me allo stesso modo >> 

Prima che potessero domandargli altro, salì le scale e scomparve al piano di sopra seguito da Strauss.

Shika si portò un ciuffo biondo dietro le orecchie: all'improvviso le era tutto più chiaro.  << Ma certo ho capito... ecco perché mi era famigliare >>

  << Eh? Che intendi? >> fece Jade.

  << Ricordi quella missione di cinque anni fa? La prima a cui Yuuki partecipò, insieme a Nix e Rain? >>

Pronunciare quei due nomi le fece male ma cercò di non darlo a vedere.

  << Si... credo di sì >> anche la voce di Jade aveva una nota distorta  << Quindi? >> 

  << Io li accompagnai alla L.A.E.D. per fare rapporto e... proprio quel giorno, era stato portato alla sede Blame ferito. Hai presente la sua storia no? >>

Jade annuì e abbassò il tono di voce mentre entrambi si sedevano sul divano, forse per paura che potessero essere uditi.

  << Non so i dettagli, ma la conoscono un po' tutti nella L.A.E.D.... la famiglia di Kyo fu uccisa da un'orta di demoni vero? Anche se erano Esorcisti di un certo rango furono sterminati tutti... >> 

Shika annuì  << Tutti tranne Kyo, che fu portato alla L.A.E.D. distrutto e gravemente ferito. Praticamente sull'orlo della morte >> 

  << Si... è stato in coma per una settimana no? >>

  << Già... dev'essere stata durissima, non oso immaginare. Comunque, era proprio il giorno in cui ci trovavamo anche noi nella sede. Quando vedemmo i soccorritori portare Kyo c'era così tanto sangue che mi ricordo ebbi paura che Yuuki avesse un altro crollo. Aveva appena ricominciato a parlare... Non per niente Rain le coprì gli occhi con una mano, preoccupato... >> 

Stettero entrambi in silenzio, per alcuni minuti. 

Poi Shika riprese:  << Ma Yuuki si comportò in maniera del tutto differente, che ci lasciò senza parole. Disse che voleva stargli vicino >>

Jade si batté una mano sulla fronte  << Ora ricordo. Era quel periodo in cui insisteva per andare alla sede della L.A.E.D. tutti i santi giorni >>

  << Esatto. Praticamente accudì Blame come un'infermiera >>

Il ragazzo annuì con aria assorta, preda dei ricordi  << Già...diceva che non poteva fare altrimenti perché sapeva benissimo come doveva sentirsi Kyo e il dolore che stava provando >> 

La bionda sorrise e sentì gli occhi riempirsi di lacrime  << Proprio da lei, no? Fatto sta che dopo una settimana Blame uscì dal suo coma. Chissà che Yuuki non gli abbia fatto davvero bene? >>

  << Comunque mi stupisco che Kyo se ne ricordi o perlomeno che lo sappia >> notò Jade  << Era in coma dopotutto... >>

  << Qualcuno glielo avrà detto >> 

  << Chissà. E quindi vuole ricambiare il favore adesso? >>

La ragazza guardò le scale, verso il punto in cui era sparito  << E' una brava persona, nonostante tutto quello che gli è capitato >> 

  << Non meno rispetto ad altri Esorcisti, comunque >> precisò Jade  << Anche tuo padre è morto per l'attacco di un demone no? Prima che Nix ti prendesse con sé eri sola... >> 

Shika sobbalzò nel sentirlo tirare in ballo quella storia del suo passato, che adesso le sembrava così lontano. Come se appartenesse ad un'altra persona. 

  << Già >> non trovò altro da dire. Poi aggiunse:  << Mentre tu Jade, non hai mai voluto raccontarci perché vagabondavi senza meta, quanto ti abbiamo incontrato. Ci hai semplicemente detto che i tuoi parenti erano ancora in vita ma che non li consideravi più la tua famiglia >> 

Il ragazzo sobbalzò. Si strinse nelle spalle e, con un sorriso forzato e gli occhi bassi, rispose:  << La mia storia non è molto interessante >> 

Shika non insistette oltre. Era evidente che non volesse parlarne.

Se all'apparenza Jade poteva sembrare una persona aperta, espansiva ed esuberante, come effettivamente era, scavando nel profondo si rivelava invece un tipo piuttosto chiuso e schivo. Impenetrabile era la parola giusta.

Shika non l'avrebbe mai forzato a parlare di qualcosa se non se la sentiva. 

Semplicemente, quella distanza faceva male. 

Capiva bene i sentimenti di Yuuki, quando la più piccola le confidava di soffrire per la barriera che Rain aveva eretto tra lui e loro.

Seppur in maniera diversa, Jade si comportava in modo molto simile. 

  << Capisco >> si limitò a dire.

Subito dopo sentì la mano del compagno accarezzarle con gentilezza una guancia. Alzò gli occhi e incontrò il suo sguardo. Le sorrideva ma aveva un'aria tremendamente triste e... sola.   << Scusa, non volevo intristirti. Abbiamo un sacco di cose a cui pensare, non angosciarti anche per me, per favore >> 

Shika posò una mano su quella del compagno, cercando di confortarlo.  << Dei due sembri tu il più triste, Jade. Vorrei solo che mi dicessi cosa posso fare per aiutarti >>

Il sorriso sul volto del compagno si affievolì  << Tu sei ancora qui. E' abbastanza >>

Quell' "ancora" la fece rabbrividire. Era evidente quanto Jade stesse soffrendo per la perdita di Nix, il tradimento di Rain e le condizioni di Yuuki.

  << Solo... non andartene, ok? >> aggiunse  << Dopo quello che è successo, ho il terrore di veder scomparire anche te davanti ai miei occhi >>

Shika non resistette e l'abbracciò, stringendolo forte. Jade si lasciò piacevolmente stringere e si rilassò immerso nel calore di quella stretta.

  << Scusa, devo sembrarti patetico >> articolò qualche minuto dopo, mentre Shika lo cullava come una madre col figlio spaventato da un incubo.

  << Nient'affatto >> lo rassicurò lei. Poi gli tastò la fronte  << Scotti. In questi giorni non hai chiuso occhio, vero? Devi riposarti >>

  << Non posso. Dobbiamo... >>

  << Stammi a sentire >> l'interruppe  << Non provare a fare il superuomo perché i miei ceffoni non te li toglie nessuno >>

  << Ahia, quelli fanno male... >> scherzò lui, con la testa ancora appoggiata sulla sua spalla.

  << Esatto, quindi se non vuoi prenderli fila a riposare e cura la tua salute! Non siamo soli, mi aiuteranno Kyo e Strauss per qualunque cosa... >> 

Jade allontanò un poco la testa e la guardò negli occhi, in modo così intenso che la ragazza arrossì.

  << Allora... >> fece e, con grande sorpresa di lei, poggiò la testa sulle sue gambe, trovando la posizione più comoda sul divano.

  << C-cosa fai? >>

  << Voglio riposare qui >>  rispose, mentre con un braccio le cingeva il bacino.

Shika si sentiva il volto in fiamme.  << Avanti, non fare lo scemo... >>

Ma il ragazzo aveva chiuso gli occhi e sembrava già immerso nel mondo dei sogni. 

Titubante, gli accarezzò una guancia, scostandogli ciocche di capelli dagli occhi. Quando si comportava in quello strano modo sembrava un bambino bisognoso di attenzioni.

Date le poche alternative che le rimanevano, poggiò la schiena sul divano, continuando ad accarezzargli i capelli con dolcezza.

Era rassicurata dal fatto che ci fosse anche Kyo. Forse chissà, la sua presenza avrebbe aiutato Yuuki proprio come cinque anni prima era successo per lui. 





                                                                                        ***




Nonostante sapesse che aveva poco senso, Kyo bussò alla porta prima di entrare. Come si immaginava non ottenne risposta. 

Abbassò la maniglia ed entrò mugolando un "permesso" ad alta voce. Strauss gli lasciò la dovuta privacy e rimase fuori.

Trovò la ragazza seduta sul suo letto, con la testa voltata verso la finestra senza vedere nulla.

  << Posso entrare? >> provò.

Yuuki  non reagì. Non voltò nemmeno la testa verso di lui. 

Kyo avanzò con passi lenti e misurati. C'era una sedia vicina al letto. Vi si sedette senza far rumore.  << Forse non ti ricordi di me, ma sono qui per aiutarti >> disse. 

La testa di Yuuki si inclinò verso il basso. Alcune ciocche color mogano le ricaddero davanti la faccia e il ragazzo azzardò a mettergliele dietro le orecchie. I suoi capelli erano morbidi e sottili.

Osservò il suo volto, stupendosi di trovarlo così... assente.

Guardò nei suoi occhi ma non vi lesse nulla. Erano vuoti e lontani. 

  << Yuuki >> pronunciò il suo nome con lentezza, scandendo ogni lettera e assaporandolo sulla lingua. 

Gli sembrò di vedere un lieve sobbalzo delle sue spalle ma la situazione non cambiò.

Senza riuscire a trattenersi, le sfiorò una guancia con le dita  << Tu sei stata il mio nuovo inizio >> 

Durante il coma in cui era caduto cinque anni prima, dopo la morte dei suoi famigliari, aveva avvertito la presenza della giovane vegliare su di lui, come un angelo custode.

Le parole che gli aveva rivolto, in quei giorni di buio e dolore, erano ancora vive nella sua memoria:


            

  << Sai... a volte guardo il Sole e penso che abbia tanto coraggio. Ogni giorno ci trasmette la sua luce e non a caso le persone si sentono più rassicurate che di notte. Ma nel mondo c'è così tanto male... che mi chiedo se il Sole a volte non desideri eclissarsi per non dovervi più assistere. Per questo ha coraggio a sorgere ogni giorno, immancabilmente. Cosa glielo fa fare? Credo che la risposta sia perché in questo mondo c'è anche tanto bene, quindi ne vale la pena. Per questo non ti devi arrendere, Kyo. Mi senti? Ognuno di noi è come un po' come un Sole, che illumina la vita di altre persone. Se decidi di non sorgere più, quelli che un giorno avranno bisogno di te si ritroveranno da soli. Sicuramente ci sono ancora tantissime cose che puoi e devi fare. Una persona mi ha detto che bisogna usare il dolore per diventare più forti, per questo... sorgi e brilla >> 




Le passò una mano tra i capelli con dolcezza. Non gli sembrava vero che la stessa persona che gli aveva permesso di risorgere adesso versasse nelle stesse condizioni che l'avevano fatto brancolare nel buio. 

L'unica cosa a cui riusciva a pensare era che voleva essere lui il suo nuovo inizio, adesso.

Voleva farla sorgere e brillare. 

  << Sei anche tu un Sole che illumina la vita di altre persone >> disse  << I tuoi compagni sono in pensiero per te e ci sono cose che devi fare >> 

Fece per aggiungere altro ma sgranò gli occhi quando vide Yuuki voltare la testa verso di lui. 

Non era tornata in sé: i suoi occhi erano ancora vuoti e lontani, ma la sua sua bocca si mosse e parlò.




             
                                                                                        ***


                           


                                                               C
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