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Autore: Kamirei    09/01/2014    3 recensioni
è sera, un bambino gioca tra le pozzanghere, quando sente un pianto, va a controllare e trova... una neonata! Ma il piccolo capisce da subito che c'è qualcosa che non quadra...
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Law si risvegliò in un luogo buio. Non vedeva niente,sentiva solo lo stridio di un animale,ma era confuso e non capiva a quale appartenesse di preciso… i suoi occhi si abituarono all’oscurità si guardò attorno confuso la testa gli girava vorticosamente. Si alzò piano e per non cadere si appoggiò ad una parete,ma il mondo attorno a lui non smetteva di muoversi –vado a prendere una rete da pesca!- una voce a Law sconosciuta giunse fino alle sue orecchie,amplificata dal mal di testa. Il tredicenne si toccò la testa,un gonfiore era presente sulla nuca –merda- imprecò-ecco spiegati mal di testa e perdita di memoria- un ragazzino di poco più piccolo di lui si precipitò nella stanza dove si trovava il giovane,tramite una scala –rete,rete- biascicò guardandosi attorno. Il suo sguardo si posò su Law, il quale restò immobile non sapendo che fare –c…ciao- sorrise –sei…un…clandestino?- domandò corucciato il ragazzino appena conosciuto –non sono un clandestino,sono Law…- mormorò lui,sempre appoggiato ad una parete. In quel momento di pausa ebbe il tempo di osservare attentamente il look stravagante dell’interlocutore. Aveva un cilindro con due occhialoni da aviatore,una giacca azzurra spiegazzata e delle scarpe visibilmente troppo grandi per lui                       –mh…Sabo…piacere…-rispose sospettoso il ragazzino.
-dove mi trovo?-continuò Law
-sei sulla Springsun-
-su cosa?!-
-springsun…una nave peschereccio-
Law sgranò gli occhi –sono…su una…nave?!- deglutì a fatica.Sabo inclinò la testa a destra con fare interrogativo –non lo sapevi?- Law abbassò la testa tentando di ricordare –credo che…mi ci abbiano portato contro la mia volontà…-Sabo sospirò –oh comunque…non puoi restare qui…se ti scoprono si arrabbieranno con me per averti fatto salire… siamo quasi arrivati in porto,ma non saprei come farti passare inosservato…-
-SABOOO LE RETIII!!!- chiamò qualcuno da fuori. Il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri –accidenti!- sibilò tra i denti,aggrappò una rete da pesca al volo e poco prima di salire avvertì Law-hai circa cinque minuti per trovare uno stratagemma capace di farti uscire di qui senza essere pizzicato,okay?- e detto ciò lasciò il tredicenne da solo. Egli si lambiccò il cervello,voleva sapere cosa era successo ma prima doveva mettersi al sicuro. Pensando,si appoggiò ad una barile quasi vuoto di esche vive.
Pochi minuti dopo, un bambino di undici anni stava facendo rotolare a fatica un barile sul ponte della Springsun… disse che il barile doveva essere portato a terra per essere colmato di esche. Aveva detto anche che esso era mezzo vuoto…ma lo era davvero? Law cercava di non pensare ai piccoli lombrichi con cui era costretto a condividere l’angusto barile,e immaginò il pressante movimento rotatorio come una specie di ‘giostra’… Sabo fece scendere il barile tramite una passerella,ma inciampò e il contenitore iniziò a rotolare per le vie del porto –maledizione!!!- il preoccupato ragazzino iniziò a rincorrere il barile svicolando tra la gente che chiacchierava tranquilla… il ragazzino nel barile emise un colpetto di tosse,mentre sfrecciava a tutta velocità,per richiamare Sabo all’ordine…nessuna risposta… tossì di nuovo,stavolta più forse,ancora niente –psss,Sabo!- chiamò seccato dal barile. All’improvviso,Law si fermò. O meglio, venne fermato. Sabo lo raggiunse tutto trafelato, e notò l’uomo che aveva poggiato un piede sul barile,arrestando la sua corsa.
-m…mi scusi,ho perso il controllo di L…heem,delle esche…-balbettò timido il bambino…l’uomo era alto,dai capelli biondi,e con degli abiti stravaganti,soprattutto il cappotto di piume di fenicottero
-esche,eh?-domandò lui sorridendo. Sabo annuì
-quindi non ti arrabbi se…-parlando,estrasse una spada e la sfoderò,puntandola contro il barile. Il ragazzino iniziò a sudare freddo…
L’uomo prese la mira
Law trattenne il fiato
La spada arrivò ad un centimetro dal barile prima che il braccio dello stravagante figuro venisse fermato dal povero Sabo, pallido come un cencio
-m…mi scusi,ma se rompe il barile si arrabbieranno con me!- esclamò lui
-così,eh?- rise l’uomo –massì,vai…e attento al contenuto,credo sia fragile…-
Sabo non se lo fece ripetere due volte e corse via con il suo barile. Giunto in un vicolo cieco lo aprì,e ne uscì Law,trafelato e con vermi su tutta la giacca –schifo-commentò irritato-ma chi era quel tizio di prima?- domandò. Aveva sentito una voce d’uomo ed aveva come avvertito il suo sguardo penetrante. –non lo so- confessò Sabo. Ci fu un attimo di silenzio,poi l’undicenne sospirò –oh beh,credo che tu non abbia un posto dove stare,vero?- Law scosse la testa –tranquillo-lo rassicurò l’amico –ti conosco da poco,è vero,ma non posso lasciarti in mezzo ad una strada ricoperto di…-Sabo prese un lombrico dalla spalla dell’interlocutore e lo posò a terra-…esche- Law si grattò la testa imbarazzato-ma io…non so nemmeno come ripagarti per questo…- l’altro rise –sei pazzo?! Siamo amici,non devi ripagarmi!- Law lo guardò sorpreso -…amici?- il ragazzino annuì –ma adesso,sarebbe meglio muoversi,casa mia è nel bosco,molto lontano da qui…
Dopo un’oretta abbondante di cammino i due giunsero ai piedi di un grande albero,il quale culminava con una grande capanna di legno. Law restò piacevolmente colpito da essa:sembrava spaziosa e sicura da eventuali animali selvatici, Sabo prese un lungo uncino e con esso fece cadere una scala di corda dalla soglia della casetta,poi invitò il compagno a salire.
Quella sera,Sabo aveva prestato una felpa nuova a Law,era gialla con un cappuccio e le maniche nere. Si sdraiarono a pancia all’aria,ad ammirare il cielo stellato tramite un buco nel soffitto praticato dal ‘padrone di casa’
-io…diventerò un pirata-disse all’improvviso lo stravagante ragazzino. L’amico lo guardò perplesso –pirata?- sabo annuì –essere liberi,senza alcun padrone,senza freni, e poter ammirare questo cielo anche sotto di te,riflesso nel mare…- law sospirò –anche io ho un obiettivo…devo ritrovare una persona- l’altro continuò a guardare il cielo-è scappata?-
-l’hanno rapita-
-mh…brutta faccenda…ho un’idea- sorrise –potretsi diventare un membro della mia ciurma!-
Law ghignò-scordatelo,non sarò mai sottoposto a qualcuno!-
-allora…-continuò lui-diventa il capitano-
-il capitano? Ma non dovevi essere tu?-
-che hai capito?! Sari il co-capitano. Saremo allo stesso esatto livello-
-questa è un’idea molto intelligente- approvò il ragazzino
Ci fu un attimo di pausa –la ritroverai-subentrò sabo,a bassa voce –lo so-rospose l’altro,determinato.
Un patto era stato stretto.
 
  
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