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Autore: bolt    09/01/2014    1 recensioni
Nella città dell’amore qualche anno prima dei tumulti abitava una bella ragazza con la sua piccola e dolce figliola. Kurenai camminava per le vie della città sconvolta dagli avvenimenti degli ultimi giorni. Doveva trovare al più presto un posto dove stare con sua figlia e una maniera per provvedere a lei.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Kurenai Yuhi, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il giorno dopo l’arrivo a Parigi, Kakashi doveva ricevere le candidate come governante per la casa per scegliere la più adatta e trovare una scuola per la piccola Hinata.
Per prima cosa nella mattinata andò a cercare informazioni sulle migliori scuole di Parigi. Riuscì a trovare due ottime scuole tra cui scegliere. Una era una scuola diretta da alcune suore e era un istituto con rigide regole e un buon programma per l’istruzione dei bambini. La retta scolastica non era altissima, ma per far entrare Hinata nella scuola avrebbe dovuto avere un colloquio con la madre superiore e dirle che era un padre solo. Non sapeva come avrebbe reagito alla notizia, temeva che per quel motivo, la suora avrebbe vietato a Hinata di accedere all’istituto. O l’avrebbe potuta discriminare una volta ammessa.
L’altro istituto era molto rigido ma il programma di studio forse era troppo rigido per una bambina. Prevedeva matematica, letteratura, chimica, educazione fisica, botanica, latino, greco e nessuna attività creativa o all’aperto.
Kakashi sapeva cosa doveva fare. Ottimista decise di contattare la madre superiore della prima scuola per avere un colloquio con lei. Doveva convincerla ad ammettere Hinata nella scuola e pensare a cosa dirle per far in modo che accettasse. Di certo non poteva dirle non sono il vero padre della bambina e me l’ha affidata sua madre. Aveva paura che l’avrebbero allontanato da lei. Optò di dirle che era un padre solo e in cuor suo sperava che la suora non facesse discriminazioni di alcun genere.
Nel pomeriggio ricevette alcune donne che avevano risposto al suo annuncio come governante. Vicino a lui c’era la piccola Hinata che guardava curiosa tutte le signore che si erano presentate a casa loro. Nella prima ora a Kakashi non era piaciuta neanche una signora. La persona che cercava doveva essere brava in cucina, affidabile e soprattutto doveva sapersi occupare di sua figlia al meglio.
Passarono due ore di duri colloqui e Kakashi non aveva scelto neanche una candidata. Nessuna era stata all’altezza delle sue aspettative e ormai erano finite. Poi bussarono alla porta e Hinata corse ad aprire. Rimase sorpresa, alla porta c’era una bella signora con una borsa enorme in mano che chiedeva dei suoi genitori.
-ci sono i tuoi genitori in casa?
-io vivo qui sola con il mio papà. Lei è qui per il lavoro?
-sì piccola.
-entri pure- disse Kakashi.
-sono qui per il lavoro. Il mio nome è Shizune. Ecco il foglio con le mie referenze.
-papà è quella giusta, la facciamo restare vero?
-va bene Hinata, mi fido del tuo giudizio. Signora, lei è assunta. Può iniziare da domani?
-per me va bene.
-la sua camera è al secondo piano alla fine del corridoio- disse Kakashi.
-va bene, domani porterò qui le mie cose. Grazie. A domani signore. A presto Hinata.
-ciao signora. Evviva abbiamo trovato una brava governante.
Shizune uscì di casa e Kakashi andò a preparare la cena con Hinata. Decisero di fare un po’ di zuppa di verdure miste. I momenti passati con la bambina facevano sentire Kakashi un uomo migliore.
Il giorno dopo un garzone bussò alla porta di casa per informare Kakashi che la madre superiore aveva accettato di incontrarlo quel giorno stesso alle dieci di mattina. Fortunatamente Shizune era arrivata presto così sarebbe rimasta a casa con Hinata.
Kakashi si incamminò verso la scuola con aria seria e convinto di quello che faceva. Non si era accorto che Obito lo stava seguendo da qualche minuto. Già perché l’ispettore aveva scoperto dove abitava il suo caro sospettato e non restava che osservare le sue mosse. Vide entrare Kakashi in una rispettata scuola e si chiedeva il perché di quel gesto. Forse cercava un nuovo lavoro o aveva qualche parente in quella scuola. Non riusciva a ragionare lucidamente quando si trattava di quel sospettato.
Intanto Kakashi era arrivato davanti la porta dell’ufficio della direttrice, bussò e con il permesso della signora si accomodò davanti la sua scrivania.
-buongiorno madre superiore, sono venuto qui per parlarle di mia figlia. Vorrei che frequentasse il vostro istituto.
-buongiorno signor Hatake. Ho letto la vostra lettera e mi ha colpito il fatto che alla sua età vostra figlia sappia già leggere e scrivere bene. Sono lieta di informarla che ammetterò vostra figlia nel mio istituto.
-grazie madre superiore.
-le chiedo solo una cosa, mi chiami pure Temari. Non mi piace essere vista come una severa suora a cui non ci si può avvicinare.
-va bene signora.
-aspetto di vedere vostra figlia domani nella mia classe. Le lezioni iniziano alle otto e trenta. Esigo la massima puntualità e che le bambine portino questa divisa. la taglia dovrebbe essere giusta.
-arrivederci.
Kakashi uscì dalla scuola contento di quello che aveva fatto, non aveva dovuto neanche insistere tanto. Ora non mancava che dirlo a Hinata. Ma prima andò a fare spese in centro, doveva acquistare vari alimenti e dei vestitini per Hinata. Non poteva possedere solo tre vestiti più la divisa. Quando arrivò in centro rimase colpito da una vetrina di giocattoli dove c’era un orsacchiotto marrone con un fiocco blu. Decise di regalarlo alla figlia. Di certo Hinata non aveva mai ricevuto un giocattolo tanto bello. E poi voleva renderla felice. Avrebbe avuto qualcosa con cui giocare. In più acquisto una borsa per i suoi libri, dei fogli bianchi, libri per bambini.
Quando tornò a casa Hinata corse ad abbracciarlo e guardò incuriosita i pacchi che il papà aveva in mano. Kakashi fece scartare il pacco più grande alla figlia che rimase colpita dal dono.
-grazie papà. È un bellissimo orsetto.
-di niente piccolina. Da domani andrai anche a scuola dove imparerai tante nuove cose e conoscerai nuove persone. Sei contenta?
-sì. La mia scuola è bella?
-molto carina. Ma la tua maestra è la severa direttrice dell’istituto e se non fai la brava ti punisce- disse Kakashi con tono buffo.
-davvero? Allora dovrò studiare tanto per non farla infuriare. Mi impegnerò papà.
-bene piccola, così si parla. Ora andiamo a pranzare, Shizune ci chiama. Cosa ci avrà preparato di buono?
-stufato papà.
-evviva non vedo l’ora di mangiare. Grazie per il pranzo Shizune. E ora si mangia.
-buon appetito papà.
-anche a te piccola.
Dopo aver pranzato Kakashi chiese a Shizune di far provare la divisa della scuola a sua figlia. Era tutto pronto, Hinata avrebbe avuto un’ottima istruzione e nuovi amici. Era sicuro che con il carattere che aveva sarebbe riuscita di sicuro a farsi volere bene.
Il giorno dopo Hinata si svegliò presto, indossò la sua divisa e andò a scuola accompagnata dal suo papà. Quel giorno avrebbe incontrato la sua maestra.
Entrata a scuola, Hinata aveva paura di non piacere alla maestra e ai suoi compagni, ma il suo timore svanì quando suor Temari la presentò alla classe. In sole cinque ore la bambina si fece notare dalla maestra per la sua bravura nel leggere e dalle sue compagne per la sua gentilezza. Strinse molte amicizie.
Finite le lezioni, fuori nel cortile l’attendeva suo padre.
-Papà ho imparato tante cose oggi e qui mi piace molto. Grazie per aver scelto questa scuola.
-farei di tutto per il tuo bene.
-non mentiva quando diceva che vostra figlia se la cavava bene a leggere. Oggi l’ho messa alla prova più volte. E mi sbalordita, forse è anche poco come termine.
-grazie signora maestra.
-grazie signora Temari. Comunque quando si tratta di mia figlia non mento. A domani.
-arrivederci signore.
Kakashi e Hinata si dirigevano verso casa quando vennero bloccati da un uomo vestito di nero. L’uomo era il peggior incubo di Kakashi, la persona che lo inseguiva da anni.
-buon pomeriggio signor Hatake. E chi è questa splendida bambina con lei-domandò curioso Obito.
-lei è l’ispettore Obito, piacere di rivederla. Le presento mia figlia Hinata- disse Kakashi senza timore.
-lei ha una splendida figlia. Complimenti. Ora devo lavorare, ma ci rivedremo presto.
-arrivederci ispettore.
Kakashi sapeva che non poteva essere una coincidenza e che Obito tramava qualcosa. Forse lo stava anche pedinando. Ora doveva stare più attento di prima o avrebbe perso la persona a cui voleva più bene al mondo, sua figlia.
-papà sei pallido, stai male?
-no Hinata, sto bene. Torniamo a casa.
-papà quel signore non ti piace? Quando l’hai visto mi sei sembrato strano.
-tranquilla. Ma se incontri l’ispettore non dirgli nulla su di noi. Mi sembra troppo sospetto. Me lo ritrovo da tutte le parti, come se mi seguisse.
-come vuoi tu papà. Comunque a me il signore ha fatto venire un po’ di brividi. Non mi è piaciuto come ti ha parlato, sembrava che nascondesse qualcosa.
-sei proprio una brava bimba. Oltre a essere molto sincera.
-grazie.
-ora andiamo a casa, devi riposare.
-non sono stanca, non vedo l’ora di imparare altre cose.
-sono contento che la scuola non ti stanchi, ma dovrai fare lo stesso il riposino, è per il tuo bene.
Papà e figlia si diressero a casa parlando allegramente. Tutto sembrava andare bene per Kakashi, non credeva che fare il padre lo avrebbe reso un uomo migliore. Ma più passavano i giorni e i mesi, più non si pentiva di aver preso con sé la piccola Hinata.
Hinata giorno dopo giorno imparava tante cose e rendeva suo padre fiero. La bambina cresceva anche in bellezza. Più passava il tempo più diventava bella. In futuro Kakashi avrebbe dovuto tenerla d’occhio o qualche ragazzino l’avrebbe potuta far soffrire.
  
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