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Autore: Borghe    09/01/2014    1 recensioni
L'adolescenza è il periodo più significativo di un essere umano; in quegli anni si sviluppa mentalmente e fisicamente e comincia a percepire la realtà in cui vive. Ma per me, a causa di una serie di sfortunati eventi, l'adolescenza è stata travolgente. Tanto da ritrovarmi da solo contro tutto il mondo.
Genere: Azione, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9 gennaio 2014
Caro Diario, Mi sono appena fermato in una cittadina vicino al paese in cui abito per telefonare ai miei nonni per avvisargli del mio arrivo. Sono sicuro che avranno una voglia matta di rivedermi e di sapere come sto, anche perché mia nonna è una di quelle persone che si preoccupa tantissimo per la sua famiglia.
<< Pronto? >>
<< Ciao nonna, sono Matteo >>
<< Matteo, oh mio Dio...>> Ho sentito che dall’altra parte mia nonna ha iniziato a piangere
<< I telegiornali avevano detto che il vostro aereo si era schiantato e che non c’era stato nessun sopravvissuto >>
<< Infatti sono l’unico, neanche la mamma si è salvata...>> Dall’altra parte non è giunto nessun commento in proposito, posso capire il perché.
<< Non pensiamoci più, perché comunque io sono ancora vivo e non vedo l’ora di raccontarvi cosa mi è successo dopo lo schianto e come sono riuscito a salvarmi, sarò a casa tra una decina di minuti, radunate anche tutti i miei amici, staranno morendo dalla voglia di vedermi! >> Detto questo ho chiuso la telefonata e ho chiamato Nancy. Ho dato questo nome al mio drago femmina. Dopo pochi minuti riesco a intravedere il parco di casa mia in lontananza. Ha iniziato a nevicare anche qua. Mentre Nancy atterra sul giardino noto che tutte le persone che mi stavano aspettando si erano nascoste. Posso capirli, non è molto comune vedere un drago di ghiaccio volare davanti ai tuoi occhi, ma dopo che mi avranno riconosciuto mi accoglieranno con baci e abbracci. E so già cosa mi aspetta, tornerò alla vita di tutti i giorni, frequenterò la scuola, uscirò con gli amici e vivrò assieme ai miei nonni. Certo, sarà difficile imparare a gestire i miei poteri, ma sono sicuro che con un buon esercizio giornaliero ne diventerò padrone in poco tempo. In fondo, ho desiderato sopravvivere proprio per tornare a questa routine quotidiana, che alla fine non mi dispiace affatto. Potrei perfino diventare famoso, le ragazze mi vedranno come “Il sopravvissuto” e sarò molto popolare. Sono sceso da Nancy e le ho detto di farsi un giro, probabilmente non l’avrei rivista per un po’. Mi mancherà.
<< Ehi, sono tornato, sono vivo! >> Ho esclamato con gioia, sorridendo. Eppure, le persone che fino a qualche giorno fa erano state mie amiche, non avevano ancora fatto un passo avanti. Mi scrutavano, come se non fossi più il Matteo che tutti conoscevano.
<< C-cos’era quello? E perché ci eri sopra? >> é riuscita a mormorare mia nonna.
<< Oh, era Nancy, il mio drago. L’ho creata io, ma adesso andiamo in casa che qua avete freddo e andiamo a parlarne con calma >> Ma ancora nessuno si era mosso.
<< C’è qualcosa che non va? >> Ho chiesto.
<< Hai il colorito di un cadavere e gli occhi rossi come il sangue >> Ha detto Pietro, uno dei miei amici
<< E allora? >>
<< Hai qualcosa che non va >> Ha commentato Seba, un altro dei miei amici. Dopodiché tutti hanno iniziato a dire che forse la mia è solo una malattia, che il drago di prima era un’illusione, e che in realtà la neve era solo una coincidenza.
<< Balle! >> Ho esclamato, pieno di rabbia, creando un pilastro di ghiaccio dietro di me alto quanto un palazzo.
<< Vi sembra un’illusione questa? Credete che io sia malato? Bugie. In questo modo state mentendo solo a voi stessi, non volete credere ai vostri occhi,a ciò che è reale! >> Loro non hanno fiatato.
<< Voglio sapere solo una cosa: mi amate ancora? >> Nell’osservare i loro sguardi vaghi, i loro pugni stretti, il loro capo chinato, ho sentito una fitta al cuore. Ma io non ho un cuore. Non più. La mia rabbia vuole esplodere ma riesco a contenermi, giusto in tempo per riuscire a sentire i guaiti del mio cane, Musetto, provenire dal mio appartamento al terzo piano. Senza dire una parola sono salito in casa, camminando sulla parete. Ho sfondato la finestra e sono entrato. Quando Musetto mi ha visto, ho notato il suo sguardo preoccupato per quello che ero diventato, faticava a riconoscere il suo padrone. Eppure, dopo qualche secondo, mi è corso incontro, facendomi la festa e cominciando a leccarmi e a scodinzolare. Era felice, mi aveva riconosciuto. Mi sono chinato e l’ho coccolato per qualche minuto, poi l’ho preso con me, sono sceso dal palazzo e ho chiamato Nancy.
<< Credevo avessi ancora una casa, ma non posso vivere circondato da persone che hanno paura di me e mi rifuggono. Musetto è l’unico che è riuscito ad andare oltre allo strato di ghiaccio che ricopre la mia anima, la stessa che tutti voi avete amato e che adesso vi sembra corrotta. Addio >> Sono salito in groppa al drago, ho creato una cuccia di ghiaccio per Musetto e sono volato via, lasciandomi alle spalle la vita che avevo vissuto per 16 anni, pronto per incominciarne una nuova.

La nevicata è terminata, ora inizia la bufera.  

Matteo
   
 
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