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Autore: DaGio    10/01/2014    1 recensioni
(ATTENZIONE-NEI PRIMI CAPITOLI SONO CONTENUTI SPOILER)
"Ba Sing Se, sto arrivando!" disse incamminandosi per il sentiero principale, aumentando il passo. Purtroppo però la cometa era più vicina di quanto pensasse e a breve in cielo sarebbero comparsi anche i mezzi fluttuanti più avanzati della Nazione del Fuoco, cosa che avrebbe potuto ostacolarlo non poco."
Questa è la mia prima fic e si tratta di un'opera abbastanza...confusa? Comunque l'ambientazione è quella dell'intero mondo della serie e la narrazione va dal penultimo capitolo dell'ultimo libro: "Fuoco", passando per la fine della serie e proseguendo poi con una storia totalmente inventata, o quasi. Spero possa piacere agli appassionati, buona lettura!!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Katara/Aang, Suki/Sokka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4 - Dispersione-

 
Il sole stava per sorgere, illuminando con i suoi primi flebili raggi le alture nei pressi di Ba-Sing-Se, fino a colpire i tetti degli edifici più alti, scoprendo dall'oscurità le parti annerite dal fuoco e dalle esplosioni avvenute il giorno prima. Il corpo di spedizione era pronto per mettersi sulle tracce del nemico, mentre l'Avatar Aang e il Principe Zuko erano impegnati a ristabilire l'ordine in città e ad occuparsi dei feriti, oltre che alla riorganizzazione delle difese in caso di altri attacchi.
"Siete a posto? Avete con voi le provviste e il materiale necessario?" chiese Iroh, rivolgendosi ai ragazzi alle sue spalle.
Inutile dire che Sokka aveva esagerato come al solito, portando con sé un sacco enorme pieno di utensili e viveri, in grado di supportare l'intero gruppo per settimane.
"Uhm... forse, non credi di aver esagerato un tantino?" domandò Suki perplessa.
"Niente affatto, perché?" rispose il ragazzo in tutta sincerità.
"Bene! Allora siiiiiiiiii parte! Siamo stra-pronti!!" esclamò euforica Toph.
"Ma si può sapere tutto quell'entusiasmo da dove le esce?" disse Oirad con un briciolo di imbarazzo.
"Eeeeh? Ma che ti prende, dai?!" continuò la dominatrice, divertita nel vedere l'amico a disagio. "M-ma la vuoi smettere? Ti delizia così tanto infastidirmi?"
Iroh era felice che almeno i giovani dominatori stessero iniziando con spensieratezza quella loro missione. Dopotutto erano già stati coinvolti in diversi scontri e il coraggio non gli mancava di certo, inoltre avevano dimostrato tutti di essere abili combattenti, anche se l'uomo si sentiva un po' in colpa per aver loro permesso di partecipare alla spedizione: in fondo si trattava di ragazzini. Ormai la decisione era stata presa e non ci sarebbero stati ripensamenti. Tutti loro avevano deciso per loro volontà di partire per quella nuova avventura.
Ed ecco che la luce prese ad illuminare anche l'erba e la terra sotto ai loro piedi, predominando sul buio che le aveva lasciato spazio a mano a mano che il tempo scorreva ed ogni singola goccia di rugiada andava a rimpicciolirsi sempre più, evaporando e creando banchi di leggera foschia che si disperdevano nell'aria, fluttuando leggeri verso il cielo.
Il piccolo e vivace corpo di spedizione era appena partito per scovare il leader dei loro nuovi nemici, marciando verso est come la guida Firas gli aveva suggerito. In quel momento fu come se l'ombra dei loro corpi si fosse unita in un'unica grande entità alle loro spalle.
Dopo ore ed ore di viaggio, i sei decisero di fare una breve pausa, consumando un discreto pasto a base di fogli di gigan-lattuga condite con olio e spezie, accompagnate da uova di salmonazzi. Quando ripresero il cammino, però, qualcuno pareva già aver notato la loro presenza e anche le sventure del gruppo ebbero inizio.
"Un momento!" disse Firas, fiutando qualcosa nell'aria.
"Sniff, si devi aver sentito anche tu l'odore di prelibate erbe per la preparazione del mio magico tè verde" aggiunse Iroh annusando con esagerazione un cespuglio di fronte a lui.
"Guarda che quelle sono piante velenose" lo avvisò Suki.
Un fruscio appena percettibile dalla loro destra venne successivamente avvertito chiaramente da tutti, eccetto Sokka, il quale era distratto dal rumore assordante che faceva il sacco porta viveri.
"C'è qualcuno! State in guardia" esclamò Firas, materializzando una sfera di fuoco dalla mano sinistra.
Ad un tratto una figura irriconoscibile inciampò sopra qualche ramo, cadendo allo scoperto, mostrandosi così ai sei membri della spedizione, allarmati fin troppo per una possibile minaccia che si rivelò essere soltanto un vecchietto mingherlino con pochi capelli bianchi in testa e dalla lunga barba incolta.
"No, per favore non fatemi del male! Sono troppo giovane per morire!" implorò il vecchio con le lacrime agli occhi.
"Uh? E questo tizio chi sarebbe?" si chiese Sokka perplesso.
"Perdonaci, non volevamo spaventarti ma credevamo ci stessi seguendo" si scusò Iroh.
Pochi minuti più tardi il gruppo si trovava già invitato nel villaggio distante solo un centinaio di metri da dove si trovavano, ascoltando ciò che l'anziano aveva da raccontare nella sua umile casa in legno e paglia.
"Dunque stai dicendo che quegli esseri hanno attaccato anche questo piccolo paese? Ma a quale scopo lo avrebbero mai fatto? Mi pare di aver intuito che qui abitano solo contadini" domandò Iroh non riuscendo a spiegarsi un'azione simile.
"Probabilmente lo scopo degli assalitori è anche quello di incutere timore alla popolazione, oltre a voler bloccare magari l'economia del Regno della Terra" rispose Oirad.
"Può darsi ma dovete sapere che durante l'attacco alcuni dominatori che difendevano il villaggio sono stati catturati e portati sulle montagne a nord" spiegò il pover'uomo.
La situazione era a dir poco grave ma non potevano certo permettersi di allontanarsi dal loro obiettivo principale e la decisione da prendere in merito avrebbe potuto condizionare notevolmente il loro percorso.
"Mi spiace, non possiamo permetterci di badare ad ogni inconveniente sul cammino. Abbiamo una missione ben precisa" disse Firas alzandosi dalla sedia sopra la quale era seduto.
"Ma come puoi dire una cosa simile?" fece Toph sconcertata.
"A quei dominatori ci penserà qualcun altro ma noi no di certo! Perfino questo vecchio potrebbe volerci depistare!".
"Però non possiamo abbandonare quelle persone" aggiunse Suki in tono sconsolato, "inoltre non credo potrà costarci così tanto tempo".
"Io non sono d'accordo con Firas" intervenne Iroh.
Anche Oirad annuì, acconsentendo ad andare a soccorrere i dominatori catturati dai loro stessi nemici, pensando che infondo avrebbero potuto cogliere l'occasione per prendere informazioni riguardo agli avversari.
Firas fece una smorfia ma si vide costretto ad accettare quella piccola deviazione, senza smettere di pensare ad un eventuale trappola da parte dell'uomo anziano.
Quando finalmente tutti riuscirono a mettersi d'accordo sul come affrontare la situazione, la marcia riprese a passo veloce nel tentativo di giungere il prima possibile nella zona dove credevano di trovare gli abitanti catturati. Da una missione di esplorazione e inseguimento, si stava trasformando in un'operazione di salvataggio e questo implicava che stavano affrontando una sorta di corsa contro il tempo, considerando la scarsa conoscenza del posto.
"Maestro Iroh, durante il viaggio avremo la possibilità di mandare avanti il mio addestramento?" chiese Oirad rivolgendosi all'uomo al suo fianco, mentre camminavano a passi sempre più lenti per via del notevole dislivello che stavano attraversando.
"Mio giovane allievo, molto probabilmente ci saranno occasioni lungo questo percorso, per far si che tu sviluppi al meglio il tuo dominio" rispose Iroh, alzando lo sguardo alla pendio della montagna che si faceva ripida passo dopo passo. "dopo tutto, il modo migliore per giungere a destinazione, è affrontando il sentiero che ci si pone davanti, anche se faticoso e ricco di ostacoli. Vedrai che diverse cose non si possono semplicemente spiegare ma le devi vivere tu stesso, perché solo così si avrà la certezza di apprendere velocemente e completamente le propria abilità".
Il ragazzo aveva compreso appieno quelle parole, il cui significato lo aveva già capito durante gli scontri a Ba Sing Se. L'apprendimento sul campo aiutava parecchio e solo affrontando il percorso che si faceva più arduo di fronte a sé, avrebbe trovato ciò che cercava. Un discorso filosofico che poteva sembrare assurdo, come tutti quelli che i saggi mistici delle montagne facevano nei racconti folcloristici ma c'era del vero nelle parole del vecchio generale e il ragazzo si fidava ormai ciecamente del suo mentore.
Dopo un paio d'ore il gruppo si trovò di fronte ad una nebbia fitta che si muoveva lentamente verso di loro, formando una sorta di muro grigio. L'odore che si poteva percepire non poteva certamente essere definito gradevole e il paesaggio seminascosto dalla nebbia rendeva l'atmosfera ancora più misteriosa, mentre i rilievi aguzzi che sorgevano dal pendio suggerivano che un pizzico di cautela sarebbe stato raccomandabile.
"La cosa non mi piace..." mormorò Toph.
"Perché sento come se la situazione stesse per prendere una brutta piega?" si domandò invece Sokka.
Iroh non si fece troppi problemi e materializzò una sfera di fuoco ardente dalla sua mano destra.
"È inutile farsi ipotesi al riguardo. Dobbiamo inoltrarci laggiù perché non ci sono alternative".
Così dal più anziano alla più giovane, tutti si addentrarono tra la fitta nebbia, non immaginando a cosa quell'azione li avrebbe portati.
Ad un tratto la terra cominciò a tremare e rombi di sassi che rotolavano provocando piccole frane, fecero allarmare i ragazzi che si trovavano improvvisamente troppo distanti gli uni dagli altri, non essendosi accorti che avevano preso distanze troppo lunghe per muoversi nella foschia.
"Rimanete uniti!" gridò Firas.
"Dove siete?" urlava Suki spaventata, non vedendo più i compagni.
L'unica ad essere ancora piuttosto tranquilla era la dominatrice della terra, la quale si era già messa all'opera per salvare la situazione. Un'enorme muro di terra sbocciò dal terreno più in alto, davanti a loro, bloccando tutte le roccia che rischiavano di cadere nelle vicinanze. Un'ondata di lava però si rivelò la brutta sorpresa del momento, avendo constatato poi Toph che si trattasse di un vulcano la montagna che stavano salendo.
"Ma perché quel vecchio non ci ha avvertiti?" disse la ragazzina, impegnata a ricoprire il magma con altra terra.
"Temo che la risposta sia evidente, ora" annunciò una voce lontana.
I membri del gruppo non riuscivano a vedere ad un palmo dal naso, quindi non provarono neanche a guardarsi intorno, se non per cercarsi a vicenda, chiamandosi e urlando i nomi dei compagni nel vano tentativo di riunirsi.
"Ora basta!" esclamò Firas.
Il ragazzo fece scaturire due potenti fiamme dalle mani, puntate verso il basso, dandosi la spinta necessaria a schizzare in aria sperando di ottenere una migliore visuale dall'alto. Era tutto inutile perché il fumo provocato dalle frane e dalla lava si era mescolato alla nebbia.
"No Firas, le nubi causate da esplosioni vulcaniche riescono a raggiungere altezze elevatissime e possono diventare molto pericolose" lo avvertì Sokka. Sfortunatamente Toph, per quanto fosse un'abile dominatrice della terra, non poteva fare più di tanto, rischiando di facilitare la fuoriuscita di magma sotto ai loro piedi. Si trattava di una trappola dalla quale sarebbe stato molto difficile uscire ed il fumo imponeva al gruppo un tempo ben limitato, essendo tossico per loro.
"Correte avanti! Avverto un movimento sismico più grande in arrivo!" gridò Toph, formando un disco volante con la base di terra che la circondava, proprio come aveva fatto a Ba Sing Se, aiutando Oirad.
Il giovane dominatore del fuoco, intanto, stava tossendo rumorosamente per via della cenere che rischiava di soffocarlo, anche se era riuscito a ricongiungersi con Firas.
"Trovati! Saltate su!" esclamò Toph, raggiungendo e portando in salvo i due ragazzi.
La dominatrice non poteva reggere a lungo quella massa di terra in quelle condizioni, con la temperatura che si alzava a dismisura e la nube soffocante che li confondeva. I tre stavano fluttuando ad una velocità pazzesca sul disco di roccia che solo dopo un paio di minuti li portò fuori dal fumo tossico.
I ragazzi erano in condizioni spaventose e sarebbero potuti svenire sul momento ma l'improvviso ritorno all'aria pulita e sobria li fece star meglio.
Quando la ragazzina perse le forze, permettendo al disco di precipitare bruscamente dentro una grotta, frantumandosi in mille pezzi, la preoccupazione fu subito rivolta agli altri tre compagni rimasti dentro la nube.
Oirad e Firas tossivano ancora rumorosamente, piegati in due sul terreno mentre perdevano gocce di sudore che scendevano dalla fronte e dal collo.
Toph tirò un sospiro di sollievo quando vide una scia di fuoco spingersi in aria, formando un arco diretto verso l'esterno del fumo: doveva trattarsi di Iroh e la ragazza ne ebbe la certezza quando vide altre due fiammate emergere dal punto in cui l'uomo doveva essere atterrato. Anche Sokka e Suki erano con lui.
 
Nel frattempo, l'Avatar Aang stava sorvolando la città di Ba Sing Se, in groppa al suo bisonte volante Happa, accompagnato dal piccolo amico Momo. La capitale del Regno della Terra pareva essere al sicuro ma il giovane dominatore dell'aria non poteva certo restarsene con le mani legate in quel posto, senza intervenire davvero. Purtroppo doveva ammettere che anche lì c'era bisogno di lui e si sarebbe sforzato di mostrare pazienza, anche se Zuko non la pensava in questo modo.
Il nuovo Signore del Fuoco aveva già incontrato qualche conoscenza per assicurarsi che la città rimanesse ben sorvegliata e si era convinto di dover partire per cercare l'artefice dell'attacco, a tutti i costi.
"No e poi no! Credi forse che io possa permetterti di andartene ancora? Credi che non ne abbia abbastanza?!" gridò Mei inferocita. Sfortunatamente il ragazzo non si era immaginato che la moglie del Signore del Fuoco potesse essere più adirata e convincente del Signore del Fuoco stesso... "Ascoltami, perfavore!" la supplicava Zuko, senza ottenere alcun risultato.
"Tu devi ascoltare me ora! Ci siamo sposati praticamente due giorni fa e tu vorresti già sparire nel nulla? Oseresti far tutto questo alla tua amata? Che fine ha fatto la luna di miele che mi avevi promesso eh?"
Niente da fare. Il ragazzo pareva essere proprio in gran difficoltà ma forse avrebbe potuto rivolgersi a qualcun altro per assicurarsi che la missione andasse a buon fine. Aveva già inviato Firas con gli altri ma non bastava. Chi avrebbe mai accettato un compito del genere, mostrandosene all'altezza? Quando Zuko uscì dalla stanza dov'erano situati gli alloggi reali e dove era stato appena sottomesso dalla dolce moglie, fu allora che la risposta alle sue domande gli andò a sbattere letteralmente contro.
"Ah!"
"Dah!"
Il ragazzo per poco non cadde a terra dopo essersi scontrato con una ragazza che proveniva dalla direzione opposta. Dopo essersi massaggiato la fronte, il Signore del Fuoco notò che si trattava di Ty Lee, la ragazza acrobata amica d'infanzia di Mei.
"Oh, perdonami!" si scusò lei.
"No, tranquilla ma fai più attenzione la prossima volta" rispose Zuko.
"A dire il vero non ho potuto fare a meno di ascoltare la discussione"
"Cosa?!"
"Già e se vuoi potrei andare io al posto tuo..."
Gli occhi del ragazzo si illuminarono per lo stupore: in effetti Ty Lee era perfetta come agente di rinforzo alla spedizione, avendo dimostrato enormi capacità nel combattimento, sapendo contrastare qualsiasi guerriero, pur non possedendo alcun dominio lei stessa.
"Affare fatto!”
   
 
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