Sorrido
adesso guardando la storia che ho scritto.
La
mia storia.
Sono
passati 10 anni da quella fatidica sera in cui espressi il mio desiderio a
quella stella cadente.
Quel
mio sogno si era realizzato e non mi ero più svegliata.
Raggruppo
i fogli sparsi per quel semplice tavolo in legno che ho esatto nella mia nuova
camera. E sorrido quando percepisco una mano che si appoggia sulla mia spalla.
-
Stai ancora
scrivendo? – sento la sua voce.
-
Ho finito. –
rispondo prendendo la sua mano e sorridendo. E come posso non sorridere?
Il
bel ragazzo è diventato un bellissimo uomo e io sono diventata una bella donna
all’età di 27 anni.
Achille
mi abbraccia. – Ettore ci sta aspettando. – mi ricorda. Annuisco.
Alla
fine quella sera al campus avevo deciso che la mia strada sarebbe stata
nell’Iliade insieme agli altri. Eris si era presa la responsabilità di dirlo ai
miei genitori, che rimasero sorpresi, ma non più di tanto. Probabilmente se
l’erano immaginato che sarebbe finita in quel modo: l’avventura era o non era
quello che la loro bambina aveva sempre sognato? E avventura era esattamente
quello che aveva avuto.
Ci
eravamo divisi ovviamente. Achille, io e Patroclo a Ftia, Penelope e Odisseo a
Itaca, Menelao ed Elena a Sparta, Agamennone e Clitennestra a Micene, Ettore,
Cass, Paride e Andromaca a Troia.
E
una volta arrivati a Ftia non ci volle molto a nessuno per capire che un telaio
nelle mie mani poteva diventare una micidiale arma impropria.
Achille
rideva della mia imbranataggine. Sbeffeggiò molto meno quando si scoprì il mio
vero talento. E nemmeno a farlo apposta a scoprirlo fu Ares.
Ricordo
ancora un pomeriggio dopo circa 2 mesi che ero arrivata in cui mentre ero nel
gineceo a cercare di dare un senso a quello strumento sfiorando la crisi
isterica la porta si aprì d’un tratto.
-
Ciao Iulia. – sentii
salutarmi.
Iulia
sono io… disgraziatamente i Greci antichi non hanno il suono della “g” dolce e
quindi mi hanno messo davanti alla scelta se farmi chiamare “Iulia” o
“Ghiulia”… e Iulia fu.
Mi
alzai in piedi, troppo arrabbiata con me stessa per rispondere. Ares scoppiò in
una risata bellica quando mi vide tutta spettinata incastrata nel telaio.
-
Ma come hai fatto a
rimanere incastrata? – domandò ridendo.
-
Ci stendiamo sopra
un velo pietoso, Ares? – domandai ironica.
-
Meglio. – con uno
schiocco di dita riuscì a liberarmi dal telaio malefico.
Scoteva
la testa sconsolato vedendo in che condizioni erano i lavori affidati a me.
-
È inutile che provi.
– mi disse. – Non ci riuscirai mai. -.
-
Ho forse alternativa
Ares. Tutti si aspettano che mi comporti come una vera donna greca! Beh io sono
una ragazza del XXI secolo dopo Cristo, santo cielo, è così difficile da
capire? – afferrai la spada presa da un attacco d’ira e spezzai di netto in due
il telaio.
Ares
mi guardò vagamente interessato. Mi stava fissando.
-
Che hai da guardare?
– sbottai.
-
Niente. – si mise
sulla difensiva lui. – Stavo solamente pensando… tu sei venuta qui per
l’avventura. E stando chiusa qui nel gineceo… -.
-
… al quale comunque
tu non potresti accedere… - lo interruppi.
-
Perché no? -.
-
Sei un uomo. –
risposi.
Si
scosse i capelli all’indietro. – E che uomo. – commentò lui. – Bello come un
dio. – sfoderò un sorriso a 52 denti.
Scoppiammo
a ridere entrambi. Era così Ares: bello, forte e vanitoso. Comunque uno spasso.
Ma sapeva essere anche serio, come quella volta. – E se ti insegnassi a
combattere? Se ti facessi diventare una Mirmidone? – mi propose.
Gli
occhi mi si illuminarono. – Tu potresti…? – ero speranzosa.
Annuì.
– Il tuo addestramento comincia domattina all’alba. – mi informò. E sparì,
senza darmi possibilità di risposta.
Ne
parlai con Achille e lui mi incoraggiò. La mattina dopo mi presentai agli
allenamenti e in meno di un anno Ares aveva fatto di me una vera guerriera. E
allora tutti cominciarono a guardarmi con più rispetto… persino Agamennone
quando intraprende una guerra tira sempre fuori un pretesto per avere nel suo
esercito me ed Achille. Che puntualmente risponde no, per poi cedere dopo molto
tempo. E allora partiamo con i Mirmidoni. Mi chiamano la Signora delle
Battaglie.
Con
gli altri ci vediamo spesso, perché abbiamo buoni rapporti… e la guerra di
Troia ancora non è scoppiata. Ettore fa controllare Paride a vista e Menelao fa
lo stesso con Elena… che a proposito non è più la donna più bella di tutta la
Grecia.
Era
non aveva lasciato le cose a metà e l’aveva punita duramente: le aveva tolto la
bellezza. Non che Elena fosse diventata brutta… era solamente diventata banale
e mediocre. E Paride non la considera più. Menelao invece continua ad amarla…
mi chiedo se smetterà mai di amarla.
E
Cassandra? Beh mettiamola così… ha una relazione con Patroclo… una coppia che
scoppia, litigano 5 volte al giorno ma poi fanno sempre pace. E sono rimasti
esattamente com’erano 10 anni prima: lei imperturbabile, che non fa mai una
piega, distaccata, apatica, lui invece che si fa coinvolgere in qualsiasi cosa.
Clitennestra…
Clitennestra è diventata la mia migliore amica. Nessuna è come lei, così
sarcastica e decisa… inoltre non si sa come era sempre informata su tutto e su
tutti e spesso organizza serate tra noi ragazze per aggiornarci sui
pettegolezzi di tutta la Grecia. E inoltre forse lei è quella che si è abituata
peggio a questo secolo. Spesso capita che porta le mani in tasca per prendere
il cellulare, per poi ricordarsi che i cellulari non sono ancora stati
inventati. A dire il vero non ha nemmeno le tasche, né i pantaloni dove di
solito sono cucite le tasche. Questo non è del tutto vero… si era portata un
bel po’ di roba del nostro secolo: gonne, magliette, pantaloni, trucchi,
elastici per capelli, scarpe. Durante le nostre serate di solito indossiamo
jeans e Nike. E a volte ci divertiamo anche ad andare in giro in quel modo,
solamente per vedere la faccia della maggior parte della popolazione.
Odisseo
ha sposato la sua Penelope e sta per nascere il loro figlio. Telemaco.
Ed
Ettore e Andromaca? Beh… è per loro che Achille mi ha detto che Ettore ci sta
aspettando.
Lascio
tutto così com’è e faccio una giravolta davanti ad Achille. – Come sto? –
domando.
-
La mia guerriera… -
risponde, prendendomi in braccio.
E
possiamo forse io e lui uscire dalla porta come due comuni mortali? No. Primo
perché lui non è un comune mortale. E secondo perché le cose da comuni mortali
sono terribilmente banali… o almeno lo diventano dopo 10 anni con Achille. Apre
la finestra e salta di sotto con me in braccio. Lancio un urletto più per farlo
scoppiare a ridere che per altro. E Achille comincia a correre.
-
Corricorricorri!!! –
lo incito io. – Faremo tardi! -.
Sempre
in ritardo… sempre in ritardo sempre per colpa mia. Cambierò mai?
Arriviamo
appena in tempo.
Andromaca
è bellissima. Indossa un lungo peplo bianco, che le scende morbido sui fianchi
formandole degli sbuffi, ornato di fiori di pesco, appuntati anche nella sua
elaborata acconciatura.
Guardo
gli occhi di Ettore: esprimono pura felicità, brillano come dei
catarifrangenti. Priamo con la sua bianca chioma finì di celebrare il
matrimonio.
Andromaca
lancia un’occhiata felice ad Ettore che l’abbraccia stringendola a sé e la
bacia, mentre lei piange.
-
Fa bene a piangere.
– mi dice Clitennestra mentre cerca di tenere a bada Elettra, bambina tutta
pepe. – Elettra, porca miseria, vuoi deciderti a stare ferma? -.
Sorrido
guardandola. Non ha è proprio riuscita a scordare i modi di dire del futuro.
Andromaca ci raggiunge.
-
Principessa troiana.
– la salutiamo. – Come ti senti? -.
Piange Andromaca. Credo che nella sua forza quello sia il suo modo di esprimere quello che prova. Un po’ come Penelope, che vecchia volpe, usava spesso le lacrime come ultima risorsa per ottenere quello che voleva.
Andiamo
al banchetto ed è una cosa veramente esagerata. Priamo non ha voluto davvero
far mancar nulla per il matrimonio del figlio maggiore, come d’altronde il
padre di Andromaca aveva contribuito alle spese oltre al fatto che aveva
fornito a Priamo una dote davvero considerevole.
-
Si avvicina mio
fratello. – ci avverte Cassandra.
Ettore
sorride e ci fa una specie di indovinello. – Indovinate un po’ chi è venuto
oggi al mio matrimonio? -.
Lo
guardiamo curiose, non sappiamo rispondere, e sentiamo una voce. – Ciao
Clitennestra. -.
Una
voce giovane. Ci voltiamo indietro e vediamo un ragazzo giovane sui 20 anni,
anno più anno meno che ci saluta. – Lo conosci? – domando a Clitennestra.
Lei
scuote la testa. Non lo riconosce. Dietro il ragazzo ci sono un uomo e una
donna, entrambi mori. I genitori del ragazzo, che sorride. – Sono Rododaktulos.
-.
-
Rododaktulos… - siamo senza parole.
E
allora gli altri due sono…
-
… Cerena! – esclama
Clitennestra. – Besso! -.
Cerbero!
Non posso crederci. Mangiamo tutti insieme e beviamo, parlando, loro ci
raccontano quello che hanno fatto in questi anni da quando sono tornati uomini.
Finché Ettore non si alza e comincia a cantare, insieme agli altri.
Sembra
proprio una cosa programmata.
Ettore:
In the summertime
Achille, Odisseo, Agamennone, Menelao,
Paride, Aiace, Patroclo:
when the weather is high
Ettore:
you can stretch right up
Achille,
Odisseo, Agamennone, Menelao, Paride, Aiace, Patroclo
an' touch the sky
Ettore:
when the weather's fine
Achille, Odisseo, Agamennone, Menelao, Paride, Aiace, Patroclo brindando:
you got women
you got women on your mind.
Ettore,
prima di bere:
Have a drink
have a drive
Achille, Odisseo, Agamennone, Menelao, Paride, Aiace, Patroclo
go out an' see what you can find.
Achille:
If her daddie's rich
Odisseo:
take her out for a meal
Achille:
if her daddie's poor
Odisseo:
just do as you feel
Ettore:
speed along the lane
Patroclo, Agammennone, Menelao, Paride e Aiace:
do a ton
or a ton an'twenty five
Odisseo:
when the sun goes down
Ettore e Achille:
you can make it
make it good in a lay-by.
Clitennestra
si alza sentendosi esclusa da quel coretto:
We're not grey people
Io, Cass, Andromaca, Elena e Penelope:
we're not dirty
we're not mean
Andromaca:
we love everybody
Io e
Clitennestra mentre battiamo decise un pugno sul tavolo… meglio mettere in
chiaro subito come siamo…:
but we do as we please
Cassandra:
when the weather's fine
Si intromisero Patroclo e gli altri:
we go fishing
or go swimming in the sea.
Penelope:
we're always happy
E nello stesso tempo a me, ad Achille, ad Ettore e a Odisseo venne spontaneo di
cantare quella frase tutti insieme:
life's for living
yeah ! That's our
philosophy.
Cantiamo questo pezzo tutti insieme, mentre Ettore
prende in braccio Andromaca e la mette a bordo di un calesse trainato da
puledre bianche. È una delle tradizioni che abbiamo deciso di mantenere del
futuro: il viaggio di nozze. Infatti sul calesse ci sono già tutti i bagagli
che qualche ancella premurosa ha preparato. Ettore sprona i cavalli, che fanno
un giro per il banchetto.
Sing
along with us
Dee dee dee dee dee
Dah dah dah dah dah
Yeah we're hap-happy
Dah dah dah
Dee dah do dee dah
do dah do dah
Dah do dah dah dah
Dah dah dah do dah dah
Clitennestra:
When the winter's here
Aiace:
yeah
it's party time
Agamennone:
bring a bottle
wear your bright clothes
Tutti insieme:
it'll soon be summertime
Menelao e Paride:
and we'll sing again
we'll go driving
or maybe we'll settle down
Ettore:
if she's rich
if she's nice
Achille, Odisseo, Agamennone, Menelao, Paride, Aiace,
Patroclo:
bring your friends
an' we'll all go into town.
È
finito il canto. È il momento di partire. Ettore sprona le bianche cavalle che
si lanciano al galoppo verso l’orizzonte, verso il sole che risplende sul
vestito di Andromaca, verso quello stesso sole che rappresenta la loro vecchia
vita che sta tramontando soggiogata dalla forza della notte portatrice di
sogni.
Sono
stretta tra le braccia di Achille. Che sorride. E mi sorprendo con lo stesso
sorriso che avevo la prima volta che lo vidi pensando che il suo sorriso è
sole, notte e sogno. È la bellezza devastante di un temporale. Un fulmine
luminoso durante una notte buia e tempestosa, potente, sicuro e devastante.
Questa
è la mia storia. La storia di come una ragazza normale se crede in una stella e
per cui “impossibile” è solamente una questione di punti di vista possa vivere
le avventure più emozionanti della sua vita… una vita in compagnia di quei
grandi eroi a cui tutti voi in questo momento starete pensando. Quegli eroi che
non studiavano la storia. Quegli eroi che hanno fatto la storia.
Si
dica dunque di Odisseo che era distruttore di rocche dai mille inganni.
Si
dica dunque di Ettore che era un uomo buono e coraggioso, domatore di cavalli.
Si
dica dunque di Achille che era leggenda.
The End
E questa è la fine… l’ultimo intervento lo
scrivo in arancione e chi ha letto tutta la ff non farà fatica a capire perché.
Devo dire che mi dispiace che sia finita: è
stata la mia prima fiction. Inoltre mi ha accompagnata in questi 9 pesantissimi
ma forse troppo brevi mesi di scuola… come avete potuto vedere gli epiloghi non
sono proprio il mio forte e neppure i saluti finali… spero comunque che nel complesso la mia ff vi sia piaciuta. Spero
che vi abbia fatti sognare. Coinvolti. Trascinati in un mondo in cui gli eroi
in fondo sono eroi… ci ho pensato e portando gli eroi dell’Iliade nel nostro
tempo credo ch’io abbia voluto lanciare un messaggio: tutti possiamo essere
eroi.
Vi sembrerà un messaggio banale e scontato
però a volte l’unica cosa che può dare la forza è pensare di essere eroi. Eroi
di noi stessi. E un eroe non si tira indietro davanti a nulla.
Ah, la canzone nel capitolo è quella che dà
il titolo a questa storia che comincia, si svolge e finisce in estate: “In the
Summertime” di Mungo Jerry.
Passiamo adesso ai ringraziamenti ad
personam:
- Lallix: beh
sono contenta che tu ti sia immedesimata nella storia. E ottima scelta
anche per il personaggio… concordo Cassandra è fantastica. Grazie mille
per tutti i complimenti!!! Non sai che piacere leggere la tua recensione,
soprattutto le ultime righe… sono veramente contenta! Bacio!
- Aila: non
mancherò di ascoltare la canzone. Sono felice che ti sia piaciuta. Grazie
mille anche a te!!! PS: credo però che non pubblicherò altre storie entro
la fine delle vacanze…
- Myki: sei
contenta?? Finalmente il tanto desiderato matrimonio!!! Sì beh… ultimamente mi sento molto
romantica… ma non saprai mai il perché quindi non chiedertelo nemmeno
Marty… inoltre ho una reputazione da mantenere… quindi non dire in giro
che in fondo sono romantica… ci manca solo questo… Spero che ti sia
piaciuto il matrimonio… ok, non è come lo volevi, però lo sai che sono
fatta così xD e sulle cose romantiche non posso competere con te. E poi
pensa io che tesso… io che non so neppure da dove si comincia… quanto alla
gamba ehy, stai parlando con una che si è rotta due volte un dito e per
due volte non se n’è accorta!! Concordo… Cass è una grande e Ares mi è
sempre stato simpatico… Ah, Auguri Marty!!
- LizzieMalfoy_Dracolover:
eheh… sì l’ho usato: mi piaceva troppo “bellissimo e biondissimo Achille”.
Addirittura quasi commossa? Grazie!!! No, Giulia non ci pensa nemmeno a
tornare alla sua vecchia vita.. ma proprio no! Giulia prende e va via con
Achille verso quella vita che può darle tutta l’avventura che le serve!
Sono contenta che tutto sia ok col tuo ragazzo… i miei migliori auguri!
E ringrazio anche le persone che hanno
commentato ma poi per qualche motivo hanno smesso: Unintended, Tigerlily,
Kabubi, Ewin, Nathan e Ilaria.
I miei più cari ringraziamenti vanno anche
a coloro che hanno aggiunto questa ff tra le loro preferite:
Aila
eilinn
Eliatheas
Ewin
Fantasy
Girl
fragola1991
Lallix
Laurelin
LizzieMalfoy_Dracolover
Luce
Daitenji
Pawky
Lady
TheFallenAngel
Tigerlily
Se vi va lasciate un segno del vostro passaggio a quest’ultimo
capitolo per dirmi cosa ne pensate dell’intera fan fiction.
Grazie mille!
A presto,
@matrix@