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Autore: scImMIA    02/06/2008    10 recensioni
Dall'alto della navicella non potevo nemmeno lontanamente immaginare che le cose sarebbero andate diversamente ...
Dopo i tre anni di attesa ero tornato per aiutarti a combattere i cyborg, per conoscerti, per scoprire chi eri per la mamma e cosa saresti diventato per me ... per me, che non ti avevo mai avuto al mio fianco ...
Ma le cose sono cambiate così tanto e così all'improvviso ... Papà, nel mondo in cui vivi, io non sono mai nato.
Adesso basta ciondolare e seguitemi! Mi raccomando, leggete e recensite! Vi sfido ad arrivare alla fine! XD Un bacione a tutti da scImMIA.
E' STATO INSERITO UN NUOVO CAPITOLO, IL N°88!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti! Anche in questo giorno di festa vi stresso con la mia storia! Spero che la cosa non vi dispiaccia ...

Vegeta4ever: Ok, non ho ben capito se la fic ti piace o meno vista la mancanza del piccolo Trunks, quello nato dal love-love ... Non sò che dirti se non "Amen, continua a leggere se ti và ... " olte a questo ti dico "Pazienta. Pazienta ma continua a sperare". Saggie parole del conte. Fammi sapere se anche questo capitolo ti piace. Un bacione!

folg_89: Piccolo è un genio, io l'ho sempre saputo e a pensarci bene è davvero il cervello del gruppo. Vegeta è un volpino ma troppe volte fa affidamento soltanto sulla forza bruta (ma è ovvio che anche per lui esistono le eccezioni XD). 17 saprà rendersi utile e spero che anche questo capitolo ti piaccia anche se l'azione sarà moooolto carente ... mi riposo un minuto per i prossimi capitoli ;D! Dimmi come ti sembra se ti và. Un beso!

Sgt: Piccolo Piccolo ... il genio stà guadagnado punti assieme a Crillin e 17 ... sono contenta :) Leggi e fammi sapere se puoi! Bacio

Juu_Nana: I blocchi si sono staccati in entrambi i cyborg ma evidentemente Cell è troppo sciocco per capire che cosa è successo al suo interno ... non che questo cambi la questione comunque XD Su msn spero di apparire il prima possibile evitanto letarghi così prolungati ... a presto scricciola mia! Un bacione!

Angelo Azzurro: Il gattone quì ha il nome originale (ovvero Karin) ma non ti preoccupare ... sempre di quel felino si tratta XD Vegeta si stà spompando ... speriamo che resista. Spero che anche questo capitolo ti piaccia almeno quanto gli altri! Un bes!

Umpa_lumpa: Ciao bellissima! (hi-hi-h ... <- faccia msn) Vegeta stà crollando ma per fortuna, questa volta, non è colpa di tutte le botte ricevute ma questo Cell non lo sà ... Spero di risentirti presto sià quì che su msn. Un bacione! ... Ah, della festa matildica poi non ne ho saputo più nulla, nè se è da fare, nè se è stata fatta ... in ogni caso il capo non me ne ha più parlato il che è un buon segno ;)

Ainim Skywalker: Sono davvero contenta che i capitoli continuino a piacerti, cerca però di fare attenzione alle pioggie di meteoriti ... non vorrei perderti nuovamente come lettrice! XD Ti saluto, un bacione!

Swwtcicia: Ciao! Dimmi anche tu se questo capitolo ti piace, ok? Un beso! (ah, visto l'email che ti ho mandato?)

Nion: Hehe ... spero allora che anche questo capitolo sia di tuo interesse anche se non succede granché. Ciao, un bacio!

chrystal_: Le sorelle ... sempre rompipalle XD!! Dai che scherzo, la lunghezza non è importante ... la cosa che conta che il capitolo ti piaccia, per il resto a me bastano anche poche sillabe ... A presto allora, un bacio!

Ok, per oggi ho finito e vi lascio con le solite due parole di turno: ultimamente il "grande" onnipotente Freezer (che molti sapranno che è anche colui che riaggiusta i pc impazziti mediante minaccie di vario genere) sembra non voler collaborare e pertanto il mio computer fà l'idiota un giorno sì ... e un giorno sì. Per questo (anche perché quando mio fratello ci mette le mani sopra improvvisamente le cose precipitano) io e mia sorella ci ritroviamo costrette ad evitare qualsiasi ulteriore pericolo che possa far letteralmente saltare la scatoletta. Visto che ci è capitato in passato varie volte che un nuovo contatto di msn si presentasse e che noi, accettandolo, ci trovassimo puntualmente ricoperte di virus, se qualcuno volesse prendere il nostro contatto prima di chiedere l'ingresso, ci mandi una e-mail presentandosi così che noi sappiamo chi siete e quindi possiamo accettarvi senza incorrere in un qualche boom di malattie informatiche ... ok?
Con questo vi lascio e vi dò appuntameto al prossimo capitolo che, premetto, sarà più movimentato di questo.
Un bacione a tutti quanti!
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 55
- RECUPERO LEGUMI-

 

Volava, volava ad una velocità sorprendente e al suo passaggio gli alberi si piegavano, le rocce si sgretolavano e l'acqua del mare si sollevava in spruzzi leggeri come se eseguissero servizievoli il suo volere al suo rapido passaggio. I colori si fondevano divenendo una sfumatura infinita e scarna di dettagli nella quale tutti gli elementi che lo circondavano divenivano una cosa sola come se in fondo, tutto il resto a parte sé stesso, non fosse altro che una massa informe di poca importanza che poteva mutare tranquillamente senza modificare il suo stato d'animo ...
Euforico come non mai si spostava da un'altezza all'altra sfiorando dapprima il bianco e soffice manto delle nuvole e poi dopo farsi bagnare da quegli spruzzi chiari di acqua salmastra. Pareva e si sentiva inarrestabile e per questo rideva, felice, per il nuovo potere acquisito con il quale pensava di poter fare qualsiasi cosa ... rimanendo però all'interno di alcuni piccoli limiti.
Dopo pochi minuti, essendo conscio del fatto che gli mancasse meno di metà strada per raggiungere il suo punto d'arrivo, il giovane si fermò su di un erboso prato e su di esso si sdraiò lasciando che le braccia e le gambe cadessero libere ... In quella posizione rilassata incominciò dapprima a scrutare la superficie azzurra del cielo chiaro poi, dopo pochi istanti, chiuse le palpebre sugli occhi di ghiaccio e si lasciò cullare dai suoni della natura senza però cadere tra le braccia di Morfeo. Rimase ad ascoltare il fruscio del vento che con il suo leggero soffio sfiorava la sua pelle senza imperfezioni e sollevava i mori capelli ... nonostante fosse ancora giorno riuscì a sentire il frinire dei grilli che, placidi e tranquilli, suonavano involontariamente quella loro musica ... Quelle note lo portarono alla realtà e dopo ben pochi secondi gli fecero aprire gli occhi e rialzare a sedere. Osservò con lo sguardo perso l'enorme distesa di candide margherite che crescevano a pochi metri di distanza ... da quella posizione il dolce suono sembrava già essere meno udibile.
Lui era un cyborg creato dal dottor Gelo per portare la morte all'uomo chiamato Son Goku e per questo il suo cuore non doveva conoscere la pietà. Non sapeva se questo tipo di sentimento, dopo l'operazione dell'azzurra, fosse stato aggiunto o se invero fosse sempre stato uno sciocco come lo definiva sua sorella ma doveva ammetterlo: stare seduto su quel prato, tranquillo, senza pensieri e nella pace più assoluta gli piaceva ... gli piaceva da matti ma ancora non capiva bene i perché della sorella che, secondo i suoi discorsi da donna isterica qual'era, sembrava desiderare ardentemente spargere fuoco e fiamme attorno a sè pur di dimostrare la sua forza. A 17 ormai questo non importava più. Odiava Gelo perché aveva ridotto 18 e lui in due esseri indefiniti e li aveva fatti diventare, contro la loro volontà, delle vere e proprie macchine da guerra e, visto che odiava dal più profondo quel vecchiaccio malato di mente, sperava di poter condurre una vita tranquilla senza cadere nel volere di quel pazzo ... pur di non dargli soddisfazione alcuna anche da morto, non era più intenzionato uccidere il guerriero o conquistare il mondo anche perché poi quello sconosciuto e il Mondo stesso non gli avevano fatto poi nulla di male e perciò non aveva motivi per i quali spargere sangue ...
Giuntosi alla fine di quella parentesi mentale capì di essere davvero uno sciocco e per quello forse sua sorella aveva ragione.
Sorrise mentre con una mano afferrava una manciata di fili d'erba che poi, dopo essere stati lanciati in aria, ricadevano leggeri su quel volto perfetto e quei vestiti da normalissimo e giovane essere umano ... due elementi contrastanti che lo rendevano ancora di più come uno strano ibrido. Forse, forse in fondo a quel cuore di metallo, quelli che gli umani chiamavano sentimenti, continuavano a martellare come se lui stesso non fosse mai mutato sotto quelle vecchie e rugose mani ... Sentiva di amare quella tranquillità e desiderava che anche la sorella scoprisse quanto sarebbe stato piacevole vivere alla luce del sole senza essere continuamente coperti dall'ombra di quel dottore e sotto quella sigla che anticipava quelli che erano i loro nomi. E forse, se lei fosse riuscita ad uscire dal corpo di quel mostro orripilante, vedendo anche lei la sua nuova forza, sarebbe rimasta contenta e avrebbe accettato più facilmente la loro condizione da emarginati robotici.
I perché che lo spingevano ogni volta a chinare il capo, ad accettare i compromessi, ad ubbidire agli ordini e, come in quel caso, a rialzarsi in piedi e voltarsi verso il suo obiettivo erano sempre rivolti alla sua sorella che, nonostante avesse la sua stessa età, la sentiva più piccola e perciò si sentiva addosso maggiori responsabilità. Ogni qualvolta che faceva qualcosa contro la sua volontà era per lei perché le voleva bene ...
18 aveva perfettamente ragione: 17 era davvero uno stupido sciocco ... ma se lo era lo era soltanto per lei.
Non sentendo più la musica dei grilli, che gli avevano ricordato involontariamente Cell, si rialzò nuovamente in volo e guizzò nel cielo non prima però di aver memorizzato quel luogo perché forse, un giorno, vi avrebbe potuto portare una persona speciale.

Pochi minuti gli ci vollero per raggiungere quell'alta colonna intarsiata con quei disegni tribali. Quando fu vicino ad essa piegò la sua traiettoria volando in verticale verso il famoso obelisco di Karin. Quando lo raggiunse rimase sospeso per aria un qualche attimo notando che dentro ad esso sembrava non esserci anima viva ... incrociò i bracci e nel frattempo, sempre sospeso a mezz'aria, si addentrò all'interno di quel luogo e arricciò il naso trovandolo a dir poco squallido per essere un obelisco ... a dire il vero si aspettava qualcosa di maestoso paragonabile almeno al palazzo sovrastante. Poggiò i piedi a terra e si osservò nuovamente attorno concentrandosi maggiormente sull'unico elemento che sembrava risaltare in quell'ammasso di piattume ovvero quei disegni spastici in rilievo sulla colonna che attraversava l'edificio. Mentre contemplava un teschio di bue sentì dei passi alle spalle e così si voltò verso quella piccola scaletta ...
Storse nuovamente il naso disgustato vedendo chi gli era apparso dinanzi ... « Sei tu Karin? ».
Il tizio continuò ad osservare il cyborg con piglio scocciato « No, non sono io. E tu chi diavolo sei? »
Il ragazzo si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo nello scoprire che quella palla di grasso vestita con quella ridicola vestaglia non fosse chi cercava « Non ti deve importare chi sono io ... » sibilò a denti stretti sciogliendo l'incrocio tra le braccia « ... Stò cercando Karin ... ».
Jirobay rimase fermo sul posto come se dello sconosciuto non gliene importasse nulla di nulla ... Si mise addirittura un mignolo nel naso. 17 ovviamente s'innervosì sentendosi preso in giro e senza riuscire a contenere il nervoso, aumentò l'energia deformando così un po' della struttura. Il grassone, pensando che forse gli conveniva essere un pochino più accondiscendente, estrasse il dito e dopo aver ammirato il bottino recuperato, lanciò lontano il premio con un cricco ... il cyborg continuò ad essere infastidito ...
Jirobay si avvicinò nuovamente alla scaletta e senza scendere di un solo scalino sbraitò a gran voce come una vecchia lavascale: « HEI GATTACCIO! C'E' UN TIZIO CHE TI VUOLE!!! MUOVITI!!! »
"Gattaccio? ..." pensò il moro mentre la sua rabbia si sbolliva rapidamente "... spero che non sia una presa in giro ...".
Una risposta giunse a quel richiamo irrispettoso: « MA COME TI PERMETTI, RAZZA DI MALEDUCATO CHE NON SEI ALTRO?!?! E POI CHE BISOGNO C'E' DI URLARE?!?! »
« Ma tu guarda da che pulpito ... DATTI UNA MOSSA!! ...» riurlò il ciccione osservando verso il piano sottostante poi si voltò verso 17, che nel frattempo aveva reincrociato gli arti, e gli rivolse nuovamente la parola « ... Adesso arriva ... ». Dopo aver detto ciò si allontanò ed andò a sedersi da una parte, estrasse chissà da dove un sacchetto di patatine e incominciò a trangugiarle come un ingordo ... Il moro dal bell'aspetto non lo seguì nemmeno con lo sguardo e rimase concentrato sulla piccola scaletta.
Sessanta secondi trascorsero con una lentezza disarmante e il rumore fastidioso provocato dal masticorio di quell'essere abnorme riuscì in quel brevissimo lasso di tempo ad innervosire ancora di più il ragazzo ... quando però iniziò ad intravedere un lungo bastone dalla forma famigliare il suo sguardo mutò non riuscendo a nascondere un ché di curiosità ... quando vide tutto il resto però rimase basito: quello che gli si apprestava davanti era un vero e proprio gatto dal pelo bianco un po' troppo cresciuto. Gli occhi rimasero sgranati per un bel pezzo ...
Il maestro Karin, notando una nota di disappunto negli occhi del giovane, tossì leggermente e cercò di parlargli con il tono più cordiale possibile: « Io sono Karin, molto piacere. Tu sei 17 vero? Ho sentito parlare di te ... ».
Gli occhi di ghiaccio si spalancarono ancora di più dalla sorpresa « Ma come fa ... »
Il micio si strinse al bastone « Non ti allarmare, io so tutto sai? Grazie a quello ... » disse indicando un vaso poco distante con all'interno un liquido che pareva comunissima acqua. Sotto cenno del felino, 17 si avvicinò all'oggetto e vi osservò dentro vedendo ... acqua. Karin gli si avvicinò e appena poggiò una zampa su quella superficie di coccio si iniziò a formare un'immagine all'interno del contenitore: Vegeta che combatteva con furia contro il terribile Cell mentre gli altri erano a bordo campo in attesa del ritorno del cyborg.
« Con questo posso vedere qualsiasi cosa, come Dio ... mi correggo, come il piccolo Dende » disse sorridendo il felino mentre si pettinava i lunghi baffi.
« Beh, ameno questo ha una spiegazione sensata ... » disse senza pensare il moro ma poi, ricordandosi il perché era lì, scrollò la testa e si voltò verso l'animale « ... ma ho fretta, non perdiamo altro tempo! ».
Il gatto rimase impassibile « Che? »
« Ma come "Che?" ... lo sa perché sono quì no? Allora si dia una mossa che ho fretta! »
« A dire il vero non so perché tu sia quì » disse tranquillamente Karin lasciando il giovane 17 completamente spiazzato.
Il ragazzo additò il grosso vaso con la mano sinistra « Ma come ... Non l'avete visto attraverso il vaso? »
Il felino rimase ad occhi chiusi e lasciò oscillare leggermente il bastone di legno « E' ovvio che posso vedere tutto attraverso il vaso non posso starci davanti mica ventiquattro ore su ventiquattro perché sennò impazzisco! Dimmi cos'è successo ».
Al cyborg cascarono le braccia ma cercò di mantenersi « Sarò breve: non so come Cell mi ha espulso ed ora è tonato al secondo livello, Vegeta continua a combatterlo ma gli mancano le forze e se per caso le esaurisse toccherebbe a me e agli altri affrontarlo. Per me non c'è problema ma gli altri sono ridotti a dei colabrodi ed è per questo che Piccolo mi ha mandato da lei e adesso io sono quì ... »
« Capisco ... »
17 sbracciò ancora « ... Quindi mi dia in fretta quelle maledette lenticchie! »
« Lenticchie? » ripeté Karin sorridendo sotto i baffi da gatto.
Il ragazzo sbottò esasperato con gli occhi iniettati di sangue e lasciando che l'energia aumentasse ancora come poco prima « Lenticchie, fagioli, piselli, ravanelli ... non mi importa cosa siano! Si dia una mossa!!! »
Il gatto si staccò da un paio di centimetri da terra dallo spavento dopodiché corse verso il piano sottostante dicendo a ripetizione la parola esatta ovvero: fagioli ...
L'esserone dal pelo bianco ricomparve dopo pochi attimi con appresso un piccolo sacchetto di tessuto marrone. Lo porse al ragazzo « Fate molta attenzione a come li utilizzate. Sono pochi perché questo non è il periodo più adatto per la crescita quindi ... usateli con il cervello! »
Il moro annuì e si apprestò a legare il dono alla larga cintura di pelle quando risentì la voce fastidiosa del maestro: « Il tuo corpo è ricoperto di lievi ferite. Prima di tornare indietro passa da Dende e fatti curare da lui, così risparmierete con un fagiolo ... Non ti preoccupare, l'ho già avvisato che gli farai visita ».
Le giovani mani strinsero maggiormente il piccolo nodo « Tzk. Non ne ho bisogno »
Il gatto insistette « La forza di ogni singolo guerriero è importante ed è bene che tutti voi siate in splendida forma per quando si presenterà il momento di giungere in aiuto ... Non fare il testone e non rinunciare un aiuto puramente gratuito ». Karin si allontanò lasciando spazio a 17 che con un salto fu fuori dall'obelisco.

In pochi istanti fu sul piastrellato del grande palazzo e appena toccò terra vide avvicinarsi verso di sè il piccolo, nuovo supremo affiancato dal suo fedele servitore Popo che, gentilmente, lo seguiva portandosi appresso il bastone del superiore.
« Abbassati che ti curo le ferite ... » disse spiccio il piccoletto. 17 si abbassò senza proferire parola e lasciò che il monello lo circondasse di una splendente luce di colore verde ... sentì tutte le ferite chiudersi mente un leggero senso di sollievo lo riempiva dall'interno.
« Ecco, ho fatto! » esultò Dende portando le manine al cielo in segno di vittoria. Il moro si rialzò silenzioso ...
Il piccoletto riafferrò il suo bastone e cercò di assumere una posa da saggio o qualcosa del genere « Ti devo dire una cosa importante che dovresti gentilmente riferire anche agli altri ... ».
Un cenno di assenso intimò al namecciano a proseguire « ... Allora, stò osservando lo scontro contro Cell e devo ammettere che siete fortissimi! Dovete però riuscire a resistere, purtroppo non so perché ma Goku e Gohan non sono ancora usciti dalla Stanza dello Spirito e del Tempo e non so per quanto tempo dovranno stare ancora al suo interno ... » Dende si voltò verso l'ingresso del palazzo e 17 fece lo stesso. Compiendo quel movimento i due notarono la povera Chichi, la moglie di Son Goku, abbandonata a sé stessa seduta su quegli scalini mentre sbuffava un po' annoiata ( ammettiamolo: tutti ci eravamo dimenticati di lei =_=") ...
« ... Spero tanto che escano presto ... » aggiunse il piccoletto prima di rigirarsi verso il giovane con aria sognate « ...ma voi continuate così! Tutti contiamo su di voi! ».
Il cyborg s'indirizzò verso il bordo del palazzo e guardò il paesaggio sottostante prima di rigirarsi perplesso verso il piccolo Dende ... Una domanda gli frullava nella testa ma non aveva il coraggio per porgergliela. Fece soltanto un rapido cenno con la mano destra dopodiché si abbandonò alla gravità precipitando senza paura verso la terra.
Il bimbo corse anch'egli verso la fine della struttura fluttuante e gridò a gran voce « BUONA FORTUNA!!! » e anche il gattone al piano sottostante urlò lo stesso vedendo il moro dirigersi a gran velocità verso il suo obiettivo.
Dopo alcuni minuti però l'annosa questione continuava a martellare incessantemente del suo cervello meccanico ...
"Ma come farà ad osservare la gente da lassù? Io non l'ho ancora capito!!"

La terra tremò quando accolse tra le sue braccia il guerriero dorato. Sprofondò nella sua voragine lasciando che delle rocce in frantumi lo ricoprissero in parte. Cell si avvicinò a quell'anima ormai esausta e l'afferrò con rudezza per i lunghi capelli. Quando lo sollevò in aria gli fece provocare un lieve gemito sommesso ma poi, non contento del risultato ottenuto, lo colpì violentemente allo stomaco con un sinistro perfetto ... Vegeta spalancò la bocca e sputò un fiotto di sangue, ormai era giunto al limite ...
I capelli a fiamma per un brevissimo attimo tornarono di un colore corvino ma poi, grazie a un incitamento generato dal suo enorme ego, la luce tornò a spendere su quella superficie facendo proseguire la tortura per quel corpo martoriato. E Cell se la rideva di grosso mentre lo sbeffeggiava risaltando la sua forza inconsapevole che se il sayan era ridotto in quelle condizioni non era solo opera sua ... si illudeva di aver compiuto una grande impresa ...
Piccolo, a distanza, sapeva che ormai il momento suo e degli altri sarebbe arrivato di lì a poco e il nervosismo scorreva al suo interno come se non avesse freno alcuno, fremeva teso come un filo ...
« Sono tornato ».
Tutti si voltarono verso la voce che era sopraggiunta alle spalle e tutti sorrisero, chi più chi meno, nel vedere il giovane C17 già di ritorno con il sacchetto di fagioli magici.
« Allora li hai presi! ... » esclamò Crillin correndogli incontro felice come una pasqua ed afferrando il piccolo fagotto dalle mani del giovane mentre questo annuiva forse non del tutto consapevole del grande buon gesto che aveva compiuto « ... Sei stato grande! ».
Senza perdere ulteriore tempo il piccoletto slegò il nodo e svuotò il contenuto su di una mano rimanendone però un po' deluso per cui il suo sorriso si smorzò appena ... Piccolo, accortosi di ciò, si avvicinò « Cosa c'è? ».
« Karin stà diventando sempre più resco ... Questa volta ne abbiamo soltanto sette. Chissà se bastano ... » disse a bassa voce Crillin.
« Evidentemente è un brutto periodo per la loro crescita. Karin non ce ne darebbe così pochi in un momento come questo se non ne avesse un motivo preciso. Ma per ora ci bastano quindi non lamentiamoci ...» il namecciano afferrò spiccio uno dei fagioli e lo trangugiò a gran velocità. In pochi attimi gli altri terrestri, Crillin escluso, imitarono il suo gesto e in poco tempo sentirono nei loro corpi riscorrere tutta l'energia persa.
Crillin osservò quei piccoli quattro fagiolini rimanenti e si voltò verso il moro arrivato poco prima « A te serve? » chiese mentre gliene porgeva uno ostentando la sua solita gentilezza.
« No. Prima, al palazzo, il mocciosetto mi ha curato quindi non ho bisogno di quella roba » rispose secco facendo anche un rapido cenno con la nuca.
« Bene! ... » esclamò il piccoletto riponendo all'interno due dei fagioli rimasti e ridando nuovamente il sacchetto al moro « ... Lo dai tu a Vegeta vero? E poi tieni tu quello in più ... io penso a Trunks ... » e così dicendo si allontanò di corsa verso il sayan dai capelli color glicine e si protrasse verso di lui. Dopo aver ingerito il legume Trunks si rialzò e, sorpreso per l'avvenimento, iniziò a tastare con mano varie parti del corpo come per essere sicuro che tutta quella energia non fosse un'illusione e poi l'amico, notando che il giovane sayan si era ripreso tranquillamente, masticò anche lui il suo fagiolino e iniziò a saltare carico come non mai.
Cell dalla sua posizione, nonostante fosse occupato, notò l'aumento dell'energia dei presenti e si allarmò: come avevano fatto a riprendersi? Il fatto era che non si era accorto che qualcuno si era allontanato senza farsi percepire ...

Trunks, vedendo che il padre cadeva a più riprese ai piedi del mostro, rimase impassibile e l'unica azione che fece fu quella di trasformarsi nel guerriero dall'aura d'oro lasciando che i suoi occhi azzurri divenissero di quello strano colore.
Piccolo divenne serio vedendo quegli occhi « Trunks, vuoi salvare Vegeta? »
Il giovane non rispose subito ...
« No. Sconfiggerò Cell e basta »
Il ragazzo si alzò in volo con un unico obiettivo nella testa ...

 

 

 

 

 

...Continua...

  
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