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Autore: Waynne    16/01/2014    6 recensioni
QUESTA FF NON è UNA FRERARD.
Questa FF l'ho scritta dopo il mio scoperto (tardivo) amore per i My Chemical Romance.
Hope you Like it
Tutti quei fumetti, con le loro copertine colorare, parevano dei fiori che crescevano industurbati sulle pareti di quel verde che ricordavano il prato.. e quel Gerard, il fiore piú bello, giaceva in mezzo.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Nuovo personaggio, Ray Toro, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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11. Put some color in your life.

Seduta sul divano di casa sua, la bella Sheridan, guardava per l’ennesima volta “Kill Bill Vol. 1” Adorava Quentin Tarantino, e quella volta era oggetto d’esame. Le mancavano circa sei esami per la laurea. Finalmente il suo sogno di regista si avvicinava, e si sa, avrebbe lavorato per la band del suo migliore amico e…. del suo ragazzo. Faticava a credere che Frank, quel Frank stesse con lei. E ora era proprio seduta su quel divano, dove avevano fatto l’amore. L’amore.

Sospirò, toccando la stoffa del divano.

Luce
IO NON POSSO FARCELA, LO SAI CHE ODIO ANALISI, VERO?!

La sua migliore amica in preda al panico, le aveva mandato un sms. Sapeva che ogni volta che diceva così avrebbe passato l’esame. Dalla sera del funerale della signora Rush, Waynne, era completamente sparita dal mondo. A studiare, a dimenticarsi di Gerard. Rise all’arrivo del messaggio. Le rispose che doveva stare tranquilla e che sicuramente ce l’avrebbe fatta.

Appena inviò l’sms, appoggiò il suo Nokia sul tavolino e tornò a guardare il film; ma subito dopo le arrivò una chiamata. Prese il telefono e sullo schermino apparve il nome

GeeK

Prese nuovamente il suo telefono nero e, schiacciando il pulsantino verde, rispose alla chiamata del suo migliore amico:
-Sher, vieni a casa mia oggi? Ci vediamo un film!
-Buongiorno anche a te Gee. Certo che vengo. A che ora?
-Se puoi, anche ora! Ho bisogno di te, ti devo raccontare una cosa.
-
Arrivo.
Fortunatamente la bionda era già vestita. Prese le chiavi della sua macchina e si avviò verso casa Way.

Arrivata a casa del suo migliore amico si avvicinò al citofono:
-Way… Way.. mmm.. oh eccolo!- suonò e qualche istante dopo rispose Gerard
-Sher?
-
No! Sono l’uomo nero. – scoppiò a ridere- mi fai salire? - Il bel moro aprì permettendo così alla sua migliore amica di salire.

Arrivata sul pianerottolo di casa non fece nemmeno in tempo a suonare il campanello che Gerard le si parò davanti.
-Ehi- si abbracciarono
-Ehi- rispose lei.
-Accomodati- Gerard aprì la porta di casa sua

La casa di Gerard era piccola. Una casa da vero artista: fumetti sparsi ovunque, disegni appiccicati alla bella e meglio sui muri i quali erano sporchi di colore, qualsiasi colore. E ovviamente, tazze di caffè sparse in ogni dove.
-Puzzi d’alcool. – Disse Sheridan guardando con disappunto il suo migliore amico
-ho bevuto solo un pochino, dai!

Sheridan si sedette sul divano di casa Way e iniziò a toccarsi i capelli.
-Dovrei cambiare colore, che ne dici?
-Stai bene bionda, Sher. Ma io opterei per un crazy colors: blu, arancione o viola. Mi piace il viola! Farebbe risaltare ancora di più i tuoi occhi
-Dici? Ma dovrei trovare chi me li tinge – rispose Sher scocciata. Ma, mentre parlava vide Gerard andare in bagno. Tornò qualche minuto dopo con una ciotola piena di crema asciugamani e pennelli.
-Cos..?! – La ragazza, ancora per poco bionda, sgranò gli occhi
-Volevo farmi i capelli viola, ma penso che li terrò neri. Dai, vieni qui che te li tingo! Ma non puoi guardarti allo specchio finché non te lo dico io!- La ragazza sgranò gli occhi ma infine acconsentì

Mentre Gerard tingeva meticolosamente i capelli della sua migliore amica iniziarono a parlare della situazione che si era venuta a creare tra lui e Wayanne e fra lui e Becky. Soprattutto si chiedeva il perché fosse successo, ancora non se ne capacitava. Non l’aveva mai sopportata, soprattutto perché al liceo non riusciva a passare cinque minuti con Gerard perché si accollava. Succedeva sempre così alla fine. Tutte le volte che andavano al cinema doveva per forza esserci anche lei quindi erano sempre Sheridan e GerardBecky che si sbaciucchiavano. Arrivarono a litigare, ma dopo due giorni Gerard si presentò a casa di Sheridan con una pizza gigante, Star Wars, D&D e qualche fumetto per lei in segno di pace.

Negli ultimi dieci minuti, però, avevano parlato di lei e Frank.
Una volta finito il colore, lavati i capelli e finalmente asciugati Gerard accompagnò Sheridan in camera sua e le permise di guardarsi allo specchio
-SANTO CIELO! – esclamò- sono, diversissima! Ma questo colore mi piace-
-Stai bene così – sorrise il moro mentre l’abbracciava.

Sheridan si guardava curiosa allo specchio, quando le cadde l’occhio su un oggetto non ben identificato sul pavimento. Si voltò e lo raccolse con il dito indice mostrandolo, al dir poco disgustata, a Gerard
-E questo cos’è?! – chiese infuriata.
-Sono mutandine! E sono di Becky- Gerard le strappò l’indumento dalle mani, imbarazzatissimo.
-Perché le sue mutandine sono sul tuo pavimento?- In realtà lo sapeva benissimo del perché. Ma aveva paura di scoprirlo.
-Lo sai… - Gerard abbassò lo sguardo per qualche secondo. Poi riprese – Ieri sera io e Becky siamo andati a cena fuori, in un ristorante bellissimo. Abbiamo parlato, tanto, tutta la sera. Ci siamo baciati e poi dopo un po’ abbiamo fatto l’amore. E’ stato strano farlo di nuovo con lei.

Sheridan rimase ad ascoltare tutto il tempo, senza fiatare. Gerard lo trovò molto strano, sapeva benissimo che se la sua migliore amica aveva qualcosa da dire non ci avrebbe pensato due volte. Ma questa volta no, era diverso. Stavolta Sheridan era talmente infuriata che non sapeva cosa dire. Finché non inspirò lentamente, poi chiuse gli occhi per riaprirli e guardare dritto negli occhi Gerard
-Ti ricordi Peter Pan, Gee?
-Certo che me lo ricordo, perché? – Non capiva il discorso.
- Sai qual è il problema? Il problema è che stai trattando Waynne come… come Trilly. Lei c’è sempre stata per Peter, ma alla fine lui ha scelto Wendy. E Trilly? Trilly non la considera mai nessuno.
-Ma Trilly è una fata, mentre Wendy è umana. Come Peter… – ribatté Gerard
-Ma Peter diceva sempre “io credo nelle fate, lo giuro! Lo giuro!” – lo sguardo di Sheridan era troppo difficile da sostenere per Gerard il quale aprì la bocca per cercare di dire qualcosa, ma la richiuse immediatamente.

-Perché hai baciato Waynne? –
-P..perché.. Waynne… Waynne è una ragazza dolcissima e mi piace stare in sua compagnia- sussurrò il ragazzo
-Se ti piace stare in sua compagnia, perché hai scelto Becky?
-Lo sai..
-NO! – urlò – Non lo so! Tu non ami Becky, tu ami il ricordo che hai di lei! La ragazzina quindicenne che ti girava in torno e che ti infilava la lingua in bocca ogni qual volta che poteva. Bhe, pronto?! Apri gli occhi Gerard. A quinci anni non solo lei ti girava in torno! C’ero anche io! Ma tu non mi consideravi quasi mai! Solo perché preferivi baciare lei tutto il tempo piuttosto che passare dieci minuti con la tua migliore amica. Ora hai 24 anni e siamo punto e a capo. Ma stavolta non ci sono di mezzo io, che se c’è qualcosa che non va urla, s’incazza e agisce. No. C’è di mezzo Waynne. LEI tollera tutto, e se per vederti felice devi stare con Becky tutte tette ma niente cervello, si toglie da mezzo. Ma i baci, quei baci non si cancellano.
-Dai… Sher, non chiamarla così – Cercò di appoggiare una mano sulla spalla di Sheridan
- TU! Di tutto il discorso che ti ho fatto hai SOLO captato “Becky tutte tette”?! Cazzo, Gee, sei diventato superficiale. Me ne vado. Ah. Sai che giorno è?!
-No… non lo so. Che giorno è? – rispose mortificato Gerard
-Il giorno il cui Phil e Luce si vedono. Il giorno in cui Luce avrebbe detto a Phil di lasciarla in pace perché aveva un altro ragazzo per la testa. – Dopo aver lanciato questa pesante granata Sheridan se ne andò da casa Way, lasciandolo a bocca aperta.

La ragazza dai capelli viola, prese il suo nokia e scrisse un messaggio alla sua piccola Luce

To: Luce
Smettila di studiare e vai all’incontro con Phil.

Riguardò l’sms un milione di volte. Non sapeva perché indugiava a inviarglielo, ma alla fine si decise.

SEND.          Text sent.

L’aveva fatto.

 

 ὼ   

 

Shù ~
Smettila di studiare e vai all’incontro con Phil.

Sheridan, la mia migliore amica Sheridan, mi aveva ricordato di qualcosa che cercavo di dimenticarmi da giorni. Però aveva ragione. Dovevo andare da Lewis ed ero già dannatamente in ritardo. Mi fiondai immediatamente sotto la doccia, aprii l’acqua calda e la feci scorrere sul mio corpo, avevo la testa piena di informazioni. Avevo studiato tutta la notte, in più mi ero svegliata presto per ripassare.

Uscii dalla doccia e tentai di prepararmi: infilai un vestitino nero, in segno del mio lutto nei confronti di analisi, dei sandali rossi, gli occhiali da sole e presi la borsa che avevo lanciato sul letto. Nera, rappezzata con tante toppe di tante band. C’era anche una spilla dei My Chemical Romance. Non ricordavo di averla, sicuramente ce l’avevo messa lì la sera che mi ubriacai.
-Mhh. Spero che gli occhiali coprano le mie occhiaie.- Dissi stancamente guardandomi allo specchio

Chiusi la porta di casa e scesi velocemente le scale, avevo una gran paura di perdere l'autobus.
Dovevo assolutamente prendere la patente, non ne potevo più di correre a destra e a manca per evitare di perdere l'autobus. E poi, vogliamo parlare degli scioperi?
Che tasto dolente. Solo Sheridan sapeva quante volte avevo bestemmiato perché il pullman non passava, o ritardava.
Che odio.
Troppo.
Erano già le 9.30 AM e ovviamente il pullman non passava, infatti Phil mi chiamò.
Risposi.
-Pronto tesoro, dove sei?!- La mia vena nell'occhio aveva iniziato a gonfiarsi.
-Sotto casa mia, sto aspettando che il pullman passi.- Risposi senza alcun interesse
-Ti vengo a prendere, dai!
-
Guarda, non ti preoccupare. Il pullman sta arrivando giusto ora, 10 minuti e sono lì!

Salii sul pullman, tirai fuori il mio portafoglio nero, lo aprii e mostrai l'abbonamento all'autista, il quale non si degnò nemmeno di guardare la mia tessera. Sconcertata dalla cosa mi andai a sedere nell'unico posto libero. Mi misi le cuffie nelle orecchie e mi abbandonai a me stessa, con tutta la rabbia del mondo, a ritmo di St. Anger dei Metallica.

I feel my world shake
Like an earth quake
Hard to see clear
Is it me?
Is it fear?

L'autobus portava fino in 'Tuckahoe Road' mentre io dovevo arrivare in 'River street'. Questo valeva a dire che ci avrei messo altri cinque minuti per arrivare a destinazione. Dovevo proprio? D'altronde, dovevo parlare a Phil della mia cotta, non corrisposta, per Gerard. Magari potevamo essere solo amici.
O magari no.

Lewis’

Ero quasi arrivata. La scritta, in blu, del locale si vedeva lontano un miglio. Respira Waynne, respira. A passo veloce mi diressi verso il locale, all'entrata mi aspettava Phil. Riconoscevo la sua tracolla verde piena di toppe di band appiccicate.

-Ciao Waynne- Mi abbracciò
-Ehi! Scusami per il ritardo, stavo studiando per analisi. Mi sono completamente dimenticata del mondo esterno. Mi tolsi gli occhiali e li posai nella custodia infilandola in borsa.
-No, tranquilla, non ti preoccupare. Ti capisco perfettamente, anche io quando studio mi dimentico di tutto: il che se ci pensi non è proprio una bella cosa
-Già- Sbadigliai -Entriamo? Ho bisogno di un caffè nero mega gigante!

Il locale non cambiava mai. Erano anni che ci andavo, e vedevo sempre i soliti camerieri, la solita tappezzeria verde, i tavolini color mogano ormai rovinati, e dei divanetti neri. In realtà, esteticamente, il locale non era granché bello. Ma faceva un caffè spettacolare..... per non parlare dei donut al cioccolato. mmmh... cioccolato.

Ci sedemmo al primo tavolinetto libero che avevamo visto. Ci si poteva leggere una storia intera su quel tavolo. Era pieno di scritte fatte dai ragazzini innamorati, e soprattutto incivili. Non si rovinano i tavoli.
...
JAMES + MARY
JASON + VIOLET
...

E via dicendo... Miriadi di nomi erano stati incisi sul quel tavolo. Speranza di un amore lungo e duraturo.

Mentre ero distratta dal leggere i nomi delle coppiette innamorate si avvicinò Daisy, la cameriera. Avevo passato tanto di quel tempo in quel locale che ormai sia le cameriere che il proprietario mi conoscevano.
-Waynne! Cosa posso portarti oggi di buono? - Mi chiese lei sorridendo.
-Le avete le frittelle? Ho voglia di frittelle.
-Sei fortunata, Lewis ha appena fatto l'impasto! Da bere cosa ti porto?
-Umh, direi un caffè nero. In tazza grande, sono reduce da un nottata folle di studio. Ho bisogno di riprendermi.
-Tu, invece cosa prendi?- sorridendo si rivolse verso Phil
-Umh, io vorrei un tea verde con un donut al cioccolato
-Di che colore la vuoi la glassa?
-Rossa- risposte Phil. Dio che colazione orribile! Chi cazzo beveva il tea verde? Di sua spontanea volontà per aggiunta. A me non piaceva per niente. Bleah.
Daisy si congedò e andò in cucina a preparare le nostre ordinazioni

-Sai...- iniziò Phil - ti ho invitato perché devo dirti una cosa veramente importante. É da tanto che volevo dirtela..- Vidi Phil diventare rosso.

Bzz bzz bzz ... ... ...
Shù ~

-Mi sta chiamando Sheridan. Scusami, è importante- premetti il tastino verde per rispondere, portai l'apparecchio al telefono e uscii dal locale per non far sentire nulla a Phil
-Pronto?
...
...
...
 silenzio
-Sher?- 
-...-  Silenzio.

Iniziò a piangere. Sbiancai, mi stavo preoccupando.
-Che s..succede?- Chiesi allarmata
-Non dovrei farlo, ma so che ci tieni a lui
-Non capisco
-Gerard.
-Sher, continuo a non capire.- il mio cuore batteva all'impazzata.
-Gerard e Becky... Hanno fatto l'amore ieri notte. Non dovrei dirtelo, lo so, ma non forse è meglio che tu lo sappia da me. Forse. Forse.- Scoppiò a piangere. Il cuore mi si gelò, e fuori divenne buio.
-D..devo andare Sher, Phil mi aspetta-

Con molta calma, tornai dentro il locale e mi sedetti al tavolo. Poco dopo Daisy ci portò ciò che avevamo ordinato. Ringraziai distrattamente. Presi la forchetta e iniziai a mangiare silenziosamente
-Ti ho portato una cosa- Disse Phil rovistando nella sua borsa. Dopo poco ne estrasse un pacchetto blu con un nastrino color oro e lo posò sul tavolo. –Aprilo- mi sorrise
Presi il pacchettino, iniziai a tastarlo per cercare di capire cosa fosse.
-Che cos’è?- chiesi entusiasta
-Se non lo apri non puoi sapere cos’è
-Omh.. Sì, giusto. – agitai il pacchetto per cercare di capire cosa fosse.
-Dai, aprilo! È una cosa da niente, eh! Spero ti piaccia.

Scartai il pacchetto delicatamente, per paura che si rompesse e venni pervasa da un dolcissimo odore di camomilla. Una margherita bianca. Una candela profumata a forma di margherita bianca. Il regalo più dolce che potessero farmi… Questo stava a significare che era stato ad ascoltarmi tutte le volte che gli parlavo. Mi scese una lacrima.

-E..ehi.. non volevo farti piangere
-N..no, non ti devi preoccupare. Non è colpa tua, ma mia!
-Non capisco…
-Phil, io ero venuta qui per dirti che ho una cotta per un altro ragazzo. Per dirti che non provo niente per te.. E tu mi fai questi regali facendomi capire che mi ascolti e io.. –Scoppiai a piangere. Con le lacrime agli occhi vidi Phil avvicinarsi a me, si sedette e mi abbracciò forte.
-Non devi scusarti, lo so che ti piace Gerard. Si vede da come lo guardi, da come gli parli… Solo che non volevo ammetterlo a me stesso. Perché tu mi piaci tanto- si avvicinò ancora a me sollevandomi delicatamente il viso, con il pollice mi asciugò le lacrime –non piangere- continuò- non potrei sopportare che degli occhi così belli vengano rovinati dal pianto. A quelle parole piansi ancora più forte.
-Gerard sta con un’altra donna. Si chiama Becky, hanno la stessa età.- Non so cosa successe, come successe e quando successe ma mi ritrovai ad occhi chiusi…
Quel bacio era così morbido e così pieno di desiderio, dischiusi le labbra e lasciai che la sua lingua scivolasse dentro la mia bocca. La sua lingua accarezzò delicatamente il mio palato e la cosa mi fece rabbrividire.

Gerard…
D’un tratto spalancai gli occhi accorgendomi che, chi baciavo, non era Gerard… Mi staccai dal quel bacio rovistai nella borsa, presi il portafogli posai sul tavolo dieci dollari e scappai via dal locale piangendo.

Che cosa avevo combinato?

Fra le lacrime presi il cellulare e composi rapidamente il numero della mia migliore amica.

-Pronto?
-Sher… ho fatto un casino.

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Salve mie donnicciole! Scusatemi, come al solito sono in ritardissimo col postare i capitoli. Un giorno mi ucciderete, lo so. L O  S O. Non ho più tempo, davvero. Credetemi ç_ç
Anyway... Spero vi piaccia questo capitolo. Eeee bho! non so cos'altro dirvi...

Vorrei fare un ringraziamento speciale alla mia Sheridan (sì, lei esiste)
Un bacione, a presto! (Spero c.c)

-Waynne

   
 
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