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Autore: Beauty    16/01/2014    7 recensioni
Donne. Ragazze, perlopiù. Principesse e nobili. Tanti volti, tanti caratteri diversi fra loro.
Tante storie, tante favole differenti.
Ma il lieto fine esiste per davvero?
1. Maria Antonietta - La bella addormentata
2. Elisabetta di Baviera - Cenerentola
3. Mafalda di Savoia - Cappuccetto Rosso
4. Erzsébet Bàthory - Biancaneve
5. Anna Bolena - La bella e la bestia
6. Giuseppina Beauharnais - La sirenetta
7. Vittoria Hannover - La Regina delle Nevi
8. Alessandra Romanov - Il nano Tremotino
9. Olga Romanov - Il principe felice
10. Tatiana Romanov - Raperonzolo
11. Maria Romanov - Il brutto anatroccolo
12. Anastasia Romanov - I sei cigni
13. Carolina Matilde di Danimarca - La piccola fiammiferaia
14. Anna Neville - Biancarosa e Rosella
15. Elisabetta di York
16. Wallis Simpson
17. Anna di Clèves
18. Berengaria di Navarra
19. Sofia Paleologa
20. Ka'iulani Cleghorn
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Rivoluzione francese/Terrore, Periodo Zarista
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Alessandra Fedorovna Romanov
 
Tremotino
 
“Passò un anno e la regina partorì un bel bambino; ormai non pensava più al nano, ma, improvvisamente, quello apparve nella stanza e disse: «Adesso, regina, dammi ciò che mi hai promesso». Terrorizzata, la poveretta cominciò a offrirgli tutte le ricchezze del regno purché non le portasse via il bambino, ma il nano non volle sentire ragioni e rispose: «No, la tua creatura vale per me più di tutto l’oro del mondo».
 
 
 
Ma i guaritori hanno le mani del demonio?
Questo si chiede Alessandra, e uno strano sentimento – un miscuglio di sconcerto, disgusto, paura – l’assale ogni volta che pensa a quelle mani ruvide come quelle di un contadino, ma rugose, scheletriche, con dita affusolate dalle unghie affilate che tracciano il profilo del suoi figli.
E lei guarda, non fa altro che rimanere a guardare, e trattiene il respiro ogni volta che vede quelle mani ossute muoversi con gesti rapidi ma spaventosamente esitanti mentre accarezzano il capo di Alessio, aiutano Olga a sbottonarsi la camicia da notte, pettinano i capelli di Tatiana o rimboccano le coperte a Maria e Anastasia.
Lo ha notato da tempo, e trema sempre di più ogni volta che deve lasciare solo il suo protetto con i figli. I bambini non lo temono, ma Alessandra non è cieca né sorda: ha udito le chiacchiere secondo cui Rasputin celebra i matrimoni in cambio dello ius primae noctis, le dicerie sulle sue avventure libidinose, le amanti, la vita dissoluta, la promiscuità…Gli sciamani come lui sono davvero così?
Rasputin è entrato in casa sua, si è insinuato nella sua famiglia come una serpe velenosa che presto ucciderà tutti con le gocce del suo veleno, stritolando ognuno di loro fra le sue spire. Lei ce lo ha fatto entrare, lei gli ha aperto la porta del Palazzo Imperiale, è stata lei che lo ha invocato fra le lacrime affinché salvasse il suo bambino, quella piccola creatura fragile che sembrava ogni giorno più vicina a essere strappata da questa terra.
Fino a dove può spingersi una madre per il proprio figlio?
E Rasputin è giunto a salvare Alessio, ha usato la sua magia e le sue arti per lui, roteando gli occhi e ululando frasi sconnesse come una creatura degli Inferi. E lei non l’ha più lasciato andare. Alessandra ha consegnato la vita dei suoi figli in mano a quel folletto, quell’essere insidioso dalla barba nera e gli occhi malefici, dal ghigno storto e marcio, dalle mani gelide e forti in grado di stritolare la bianca gola di un bimbo, se l’avessero voluto.
Non importa quanto Nicola desideri cacciarlo, non importa quanto lei stessa, nonostante lo difenda strenuamente, non riesca più a tollerare la sua presenza: Rasputin è e sarà sempre lì, appostato dietro l’angolo buio di una porta, un essere maligno, l’Uomo Nero di San Pietroburgo, la falce e la clessidra dei Romanov.
Che cosa vuole quest’essere?
E, anche se ormai la sua presenza è odiata e disgustosa ai suoi occhi, Alessandra ha invocato Rasputin e non se ne andrà fino a che egli non avrà riscosso il pagamento che lei gli deve.
Olga, Tatiana, Maria, Anastasia e Alessio. Cinque anime fragili e innocenti, cinque bambini addormentati nei loro letti mentre, là nel buio, mani demoniache e affusolate strisciano verso di loro nell’ombra e nel silenzio, pronte ad afferrare, a stringere, a uccidere.
Qual è il prezzo che dovrò pagare?
Non ha più importanza chiederselo. Ormai è troppo tardi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice: Allora…Lasciatemi dire due paroline per spiegarmi.
Dunque: la mia intenzione non era assolutamente quella di far passare Rasputin per un pedofilo o un assassino, ma questa flash deriva da una serie di constatazioni di carattere storico che ora vi descrivo, in breve. La personalità di Rasputin era parecchio contorta, ma di certo su di lui giravano parecchie dicerie: prima fra tutte, quella della sua condotta sessuale non esattamente monogamica, del suo libertinaggio (la faccenda dello ius primae noctis non me la sono inventata, a quanto pare era davvero così), così come era ambiguo il suo rapporto con la zarina. Personalmente non credo che i due avessero una relazione (anche in virtù del fatto che dopo tutti i salti mortali fatti da Alessandra per sposare l’uomo che amava sarebbe stato stupido da parte sua buttare tutto all’aria andando con lo sciamano!), ma certo era che grazie a lei Rasputin godeva di gran considerazione a corte. Era stato chiamato affinché guarisse Alessio da un’emorragia, e stando ai resoconti storici si aggirava allegramente nelle stanze delle quattro granduchesse, aiutandole a spogliarsi e rimboccando loro le coperte.
Quanto ad Alessandra…beh, anche se lei lo ha difeso strenuamente, mi pare impossibile che non le sia mai sorto quantomeno il dubbio che forse Rasputin non fosse quel grand’uomo che diceva di essere, tant’è vero che, a seguito di una denuncia da parte di un’istitutrice riguardo al modo equivoco in cui lui guardava e accarezzava le bambine, okay che la suddetta poveraccia è stata licenziata in tronco, ma Nicola non ha perso un attimo e lo ha allontanato immediatamente da corte.
Bene, con il prossimo capitolo avremo Olga.
Colgo l’occasione per fare due precisazioni rivolte a tutti coloro che seguono le mie altre storie: ultimamente mi sto concentrando su Titanic, A Fairytale for a Lifetime e Grimm – No more happily ever after, quindi scusate se gli altri aggiornamenti non arrivano come dovrebbero.
Ciao a tutti, al prossimo capitolo!
Un bacio,
Beauty
  
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