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Autore: SynysterIsTheWay    17/01/2014    6 recensioni
Sapevo di non esser fatta per vivere una vita normale come quella di milioni e milioni di ragazze della mia età.
In questa fase dell'adolescenza, le ragazze della mia età, nella norma sono studentesse modello o comunque ragazze
che sanno quel che vogliono dalla vita.
Ragazze fortunate, come le chiamo io.
Ma io non sono così. Io ho dei limiti.
Avete presente quelle belle adolescenti che mostrano in ogni film americano che si rispetti? Bene, io non sò neanche cosa
significhi essere un'adolescente dalle prime aspirazioni o comunque sia... una ragazzina pronta ad incontrare un semplice ragazzo
tra banchi di scuola e corridoi.
Io sono fatta per ben altro, o meglio, faccio solo quello che mi è costretto fare per vivere.
Infondo, sono una ragazza normale io...niente capelli biondi,niente forme e niente...di niente.
Semplici capelli castani nè troppo lunghi e nè troppo corti.
Occhi azzurri probabilmente ereditati da mia madre, una bassezza di almeno 1.55 e un corpo esile provocato dalla mia poca voglia di relazionarmi
con il cibo.
Non ho mai amato me stessa ed è per questo motivo che non sarò mai all'altezza del mondo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Scolastico
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10° Liar.


 

Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l'altro, 
perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri.
(Roland Barthes)


 

MARTEDI'




Apro con leggerezza i miei occhi, sollevando la testa che poco fa era situata sulle gambe di Brandon.
Alzo gli occhi per poi incontrare i suoi, totalmente divertiti.
-Buongiorno piccola, dormito bene?- 
Mi distacco velocemente dal corpo muscoloso del ragazzo per poi alzarmi dal pavimento ed aggiustarmi.
Come ho potuto spalmarmici addosso in quel modo? Chissà adesso quanti pensieri si sarà fatto su di me...
-No, a dire il vero sono stata abbastanza scomoda!-
-Tu? Cazzo, sbaglio o ero io quello che doveva sorreggere anche il tuo peso!-
-Io...mi sono addormentata e non ci ho fatto caso.-
-Scusa abbastanza banale, non trovi?-
-Non è una scusa, è la verità!-
-Prova a dirlo mentre mi guardi negli occhi.-
Deglutisco, ritrovandomi faccia a faccia con il nemico...o forse, dovrei dire amico.
No, non guardarmi così, non guardarmi così cazzo!
-Senti, non voglio rischiare di far tardi a scuola dato che ho la verifica di francese. Che ne dici di parlarne un'altra volta?-
-Mi sembra giusto.-
-Bene.-
-Bene.-
-Non ripetere tutto quello che dico io!-
-Perchè no? E' divertente!-
-Non per me.-
-Piantala.-
-Piantala.-
-No, piantala tu.-
-No tu.-
-No tu.-
-Cazzo Brandon! Potresti uscire da questa dannatissima camera e lasciarmi vestire in santa pace?-
-Oh, fai pure, io non mi scandalizzo.-
-Vattene via!-
-Ad una condizione.-
-Quale?-
-Resterai anche stasera?-
-No...troverò un altro posto da stasera stesso.-
-Solo questa sera e poi potrai andare dove vorrai.-
-Ma se sei stato stesso tu a proporti per aiutarmi!-
-Diciamo che ci ho ripensato...lo farò, ma stasera resta qui.-
Annuisco con decisione, non riuscendo a sopportare il suo sguardo da cucciolo smarrito.
Beh, se non altro, non può farmi altro che piacere il fatto che mi voglia con sè anche stasera.
Dopo aver annuito, cerco di spingerlo via vedendolo poi lasciarsi trascinare. Lo porto fuori dalla porta per poi sbatterla e chiuderla
a chiave facendo il doppio giro.
Incredibile come questo ragazzo riesca ad esasperarmi con così poco!
Sbuffo ancora, per poi prepararmi velocemente prendendo la borsa scolastica e scendendo giù per fare colazione.
Dopo una colazione veloce, James e Brandon decidono di  accompagnarmi a scuola con l'auto anche oggi.
Scesa dall'auto, anche stamani sono costretta a subire tutti gli sguardi provocatori degli studenti e dissolvendomi tra la folla, riesco a scorgere
la figura di Angel.
Le prendo velocemente la mano, vedendola toccarsi i capelli con nervosismo.
-Angel, eccomi qui.- Borbotto alla mia amica, vedendola più nervosa che mai.
-Non mi ha chiamata. Non mi ha chiamata e quando mi ha vista davanti al cancello dell'istituto, mi ha anche evitata!- Mi spiega Angel nervosa,
mentre avanziamo insieme lungo il corridoio.
-Non può essere! Dov'è finito l'Ashe che conosco?-
-Probabilmente è andato a farsi fottere insieme a quella troietta...-
-Non dire stronzate Angel. Alla mensa, proveremo a parlargli.-
Angel annuisce con tristezza, guardandomi con quei suoi occhioni enormi che probabilmente si sono già sfogati abbastanza.
-Cos'è successo sfigata, il fidanzatino ti ha fatta piangere?- Ride la Smith, avvicinandosi ad Angel insieme alle sue due schiavette.
-Non rompere Chloe, non è giornata.- Rispondo a tono, proteggendo la mia amica.
-Sto sentendo un certo ronzio...voi sentite qualcosa ragazze?- Continua Chloe, rivolgendosi poi alle altre due che rispondono con un "No" secco, in coro.
-Ma tu non hai proprio nulla da fare che rovinare la vita alle persone?- Urlo ancora, avvicinandomi a lei e tenendole testa.
-Sarà perchè...mi diverto?-
-Mi fai soltanto pena.-
-Quella che fa pena qui sei tu. Credi davvero che James e Brandon siano diventati tuoi amici perchè lo volevano?-
-Non ti capisco, cosa stai cercando di dirmi...-
-Sono stata io a dire a Brandon e James di fingersi tuoi amici. Ovviamente l'ho fatto per ottenere più informazioni su di te, per scoprire i segreti
che probabilmente saresti pronta a portarti nella tomba...e ci stavo riuscendo sai? Sapevo che non avresti mai scoperto il mio piano ed ho fatto
di tutto per mascherarlo, dicendo alla professoressa che stavi aiutando James. A quel punto avresti pensato che stavo semplicemente cercando
di dividervi ma come vedi, ho avuto la meglio anche questa volta.-
-Tu...stai mentendo.- Sussurro con le lacrime agli occhi, mettendomi una mano sul cuore, come per supplicarlo.
-Perchè non lo chiedi a loro, allora? E' stato così divertente vederti stringere amicizia con loro per poi fidarti senza neanche pensarci sù. 
Insomma, credevi davvero che Brandon May e James Duty potessero frequentare una sfigata come te?-
Resto in silenzio, vedendo le due iniziare a ridere seguite poi dall'ape regina. Angel mi è accanto, stringendomi la mano e supplicandomi
con lo sguardo, di scappare via.
-Una ragazza come te, non può avere amici. Sei sola Louise, sei completamente sola e non puoi far niente per cambiare le cose. Sei nata per
restare con te stessa e soffrire con te stessa. Nessuno ti vuole davvero bene, nessuno si innamorerebbe mai di una come te e nessuno vorrebbe anche
solo respirare la tua stessa aria. Adesso sparisci tesoro, ho un ragazzo che mi sta aspettando.- Mi sputa Chloe con cattiveria, per poi divincolarsi
con le sue damigelle e lasciarmi qui, nel bel mezzo del corridoio scolastico con gli occhi di mille persone che continuano a scrutarmi.
-No, non qui...- Mi sussurra Angel, trascinandomi poi nel bagno più vicino.
Angel mi asciuga le lacrime, mentre io non riesco proprio a fermarle.
Credevo di aver trovato degli amici...credevo davvero di poterli cambiare in qualche modo?
-Ti prego Lou, smettila di piangere o comincio anche io...-
-Non...non...non ce la faccio. Perchè tutti mi trattano in questo modo? Era tutta finzione...facevano solo finta di esser miei amici per conoscere
la mia storia e sputtanarla poi in giro...-
-Eppure è così strano...non li credevo così spietati!-
Piango ancora, delusa da tutto ciò che mi circonda. Li odio, li odio come non ho mai odiato nessuno in tutta la mia vita.
-Senti, stasera si ritorna alle origini. Abbiamo bisogno di soldi e più lontane siamo da questo posto, meglio è.-
-Non posso Angel, ho giurato a me stessa che non sarei più tornata su quel marciapiede...-
-Anche io ma non possiamo continuare così. Ti aspetto lì alle otto in punto...d'accordo?-
Annuisco ancora una volta, assecondando la mia amica.
Avremo ricominciato con la solita routine notturna e ne saremo uscite distrutte, come sempre. 


























In mensa, io e Angel abbiamo deciso di sederci con Harvey,con Will che nonostante sia mal ridotto non ha esitato a presentarsi a scuola e Ray.
Ashe è rimasto in disparte, non volendo stare in compagnia di Angel e limitandosi a fare il puttaniere con la solita ragazza.
Ho cercato di tranquillizzare Angel ma non è servito granchè. Sarebbe scoppiata in lacrime da un momento all'altro ed è comprensibile.
Di James e Brandon, neanche l'ombra. Meglio così dopotutto...Will dopo aver saputo la situazione, avrebbe voluto prenderli a calci.
Finita la pausa pranzo, frequento gli ultimi due corsi della giornata per poi tornare velocemente a casa May, a piedi.
Suono al campanello di casa e ad aprirmi è proprio Brandon che ha deciso di mettere il suo splendido corpo in bella vista.
Ma dico io, una maglia no?
Entro con indifferenza, guardandomi poi intorno. Volevo almeno salutare Kim e Tom che con me sono stati davvero gentilissimi e disponibili.
-Hey, ti ho cercata per tutto l'istituto, dov'eri finita? Ti ho addirittura aspettata al parcheggio...- Mi dice Brandon, chiudendo poi la porta di casa,
osservandomi con attenzione.
-Avevo da fare.- Sbotto ancora con indifferenza, avanzando per la casa, seguita sempre da Brandon.
-Potevi almeno avvisarmi no? Sono stato lì ad aspettarti come un coglione per ore.-
Ed è proprio questo che ti meriti. Io mi fidavo di te!
Non rispondo, correndo verso la camera di sua sorella e prendendo i vestiti che mi appartengono, tenendoli tra le mani.
-Cosa stai facendo adesso?- 
Sto incassando tutto il dolore che mi hai provocato. Contento?
-Dove sono Kim e Tom?-
-Sono ancora a lavoro...ma cosa ti prende adesso?-
-Mh, li saluterò stasera.-
-Salutarli? Ma cosa diavolo stai dicendo Lou?-
Prendo velocemente la borsa da scuola che apparteneva alla sorella di Brandon per poi svuotarla dai miei stessi libri.
-Questa non mi serve più.- Ribatto acida, buttando la borsa sul letto per poi prendere dei vestiti abbastanza scollati dall'armadio.
-In realtà avevo pensato di regalartela...a mia sorella Bendit, non servirà.- 
-Regalarmela? Oh Brandon, tu si che sei proprio un bravo ragazzo!-
-Mi dici cosa cazzo ti prende?-
-Niente.- Ribatto ancora con indifferenza per poi ricominciare a parlare.
-Posso prendere qualche vestito in prestito?-
-Si...-
Prendo velocemente un vestitino blu, abbastanza corto e stretto che risalterà sicuramente le mie forme.
Prendo dei tacchi dalla scarpiera, godendo della situazione dato che la sorella di Brandon porta esattamente il mio stesso numero di piedi.
-Potresti uscire, devo vestirmi?- 
Brandon annuisce, uscendo dalla camera senza far caso ai vestiti che ho appena preso dall'amardio. Dopo averli indossati e dopo aver messo i tacchi, dò una
spazzolata veloce ai miei capelli e scendo giù dove trovo Brandon e James alle prese con i soliti videogiochi.
Mi specchio un'ultima volta, per poi vedere Brandon fermare il videogioco e guardarmi con rabbia.
-Perchè ti sei vestita in questo modo?- Mi domanda con freddezza, scrutando con attenzione il mio corpo.
-Non sono affari che ti riguardano May.- Rispondo a tono, vedendolo irrigidirsi.
-Cazzo se sei uno schianto Lou!- Esclama invece James, con gli occhi a cuoricino. 
-Vorrei dire lo stesso di te James ma non posso proprio.-
Dopo queste mie gelide parole, James e Brandon si lanciano uno sguardo colmo di curiosità.
-Louise, tutto bene?- Mi domanda ancora James, alzandosi dal divano seguito poi da Brandon.
Brandon si avvicina ancor di più a me, ma io non mi tiro indietro, sfidandolo.
-Cosa cazzo ti sei messa? Vai subito a cambiarti.-
-A cambiarmi? Chi ti credi di essere Brandon, mio padre?-
-Non ti conviene ribattere in questo modo Louise, potrei seriamente arrabbiarmi e non rispondere più alle mie azioni.-
-Fallo! Fallo, che aspetti!- Urlo con rabbia per poi spingere Brandon mettendogli una mano sul petto.
-Voglio solo capire cos'hai! Cazzo se non ti capisco!-
-Faresti bene a farti un paio di domande May!-
-Louise, vorrei solo capire cosa cazzo hai oggi...- 
-Vuoi davvero sapere cos'ho James? Bene, partiamo dal principio allora. Siete due stronzi! Mi avete mentita, vi siete presi gioco di me ed
io ve l'ho lasciato fare! Dio e quanto sono stata stupida ed ingenua!-
-...Louise, noi...-
-No James, non voglio sentirti. Mi avete usata come un giocattolo ed io ve l'ho lasciato fare! Come ho potuto essere così stupida!-
-Senti Lou, non è come pensi.- Prova a dire ancora James, ma io mi divincolo, cercando di uscire da questa casa.
-Tu di qui non esci. Devi prima ascoltarmi!- Sbotta Brandon, prendendomi i fianchi e portandomi lontano dalla porta.
-Ascoltarti!? Tu Brandon...mi hai spezzata in due e buttata nel dimenticatoio senza farti troppi problemi. Sono stata sincera con voi, ho voluto 
ricominciare con voi e adesso? Cosa ne rimane di me?-
-Lasciami spiegare, ti prego.-
-Non voglio sentire nulla! Aveva ragione Will...aveva fottutamente ragione ed io ero così debole e cieca!-
-Louise, non è come pensi, non sai come sono andate le cose...-
-Sono stata già umiliata abbastanza James, non ho bisogno di altro. Adesso devo andare, ci vediamo stasera.-
-Dove cazzo credi di andare?-
-Credo tu lo sappia Brandon!-
-No...non devi tornare lì ! E' una follia Louise!-
-Da quando Brandon May si preoccupa per me? Credimi caro, ne sono lusingata ma ora come ora, ho dei clienti che mi aspettano.-
-Non lo farai.-
-Oh si che lo farò!- Apro con decisione la porta di casa per poi correre via, sentendo le lacrime rigarmi il volto e la voce in lontananza di Brandon
che continua a chiamare il mio nome. 
"Vai avanti e cammina Louise, non ti voltare".






























-Sei stata proprio un angelo tesoro, la migliore di tutte!- E anche questa notte è andata.
Saluto il mio cliente, prendendo i soldi e cercando di fermare queste stupide lacrime.
"Reagisci cazzo, reagisci!"
Non ce la faccio. E' più forte di me, ma non credo di farcela. Sono tornata nell'oblio, dai mostri che tanto odiavo.
Ci sono ricaduta e questa volta non ci sarà nessuno a rialzarmi. Sono sola, mentre combatto la guerra nella mia testa che non vuole
decidersi a darmi un pò di tregua.
Cammino per le strade di New York, sentendo il vento gelido entrare in contatto con il mio corpo seminudo.
Sentendo il solito ticchettio dei miei tacchi, torno a casa May. Dormirò qui per un'ultima notte e domani mattina saluterò Tom e Kim come 
si deve per poi cercare un lavoro decente ed un appartamento.
Busso con lentezza alla porta, immaginando che Tom e Kim saranno già al letto dato che è mezzanotte passata.
Mi preparo ad incrociare quegli occhi per poi ripetermi che andrà tutto bene.
Brandon mi apre la porta, con gli occhi rossi e delle occhiaie da far paura. I capelli scompigliati che gli danno un fascino incredibilmente 
sexy ed un sorrisino debole.
Non si azzarda a parlarmi ed io stessa,entrando, mi avvio velocemente verso la mia camera ma le sue parole,mi bloccano.
-Non puoi esser tornata lì...non puoi averlo fatto.- Sussurra guardandomi con attenzione e freddezza.
Mi giro verso di lui, rispondendogli a tono.
-Eppure, l'ho fatto.-
-Louise...- Continua Brandon, cercando di acciuffarmi, ma io riesco a correre per le scale raggiungendo la camera e chiudendomici dentro.
Esausta di questa situazione mi lascio scivolare a terra, con le spalle contro la porta sentendo le urla di Brandon rimbombare nella mia testa 
ferendola sempre di più.
-Apri cazzo!- Urla il ragazzo, bussando con prepotenza. Di questo passo, sveglierà tutto il vicinato.
-Apri questa cazzo di porta o giuro che la butto giù!- Continua urlando come un pazzo furioso. Possibile che Kim e Tom non se ne siano ancora
accorti?
-Brandon cazzo, ma cosa avete tutti stasera?- Sento la voce di James tranquilla e pacata, al di là della porta in legno.
-Ti dò cinque secondi per aprire questa dannatissima porta!-
-Ti odio! Mi fidavo di te...- Le ultime parole, le dico con un tono di voce deluso, mentre sento altre lacrime cadere dal mio viso.
-Cazzo!- Urla ancora Brandon, buttando un altro pungo più forte contro la porta.
Spaventata di questa sua reazione, resto in silenzio sperando che prima o poi possa ritornarsene a letto.
-Avanti Brandon, non credo che Louise voglia ascoltarti adesso. Ci riproveremo domani.-
-Domani!? James, dove cazzo hai il cervello?-
-Okay, okay, ma smettila di urlare adesso o sveglierai il vicinato! Fortuna che Kim e Tom sono ancora a quella cena di lavoro...-
-Credevo di aver trovato degli amici! Evidentemente non ero abbastanza...non lo sono mai!- Urlo io, piangendo come una disperata.
-Louise, ti prego, aprimi.-
-No.-
-Aprimi Louise, non ti toccherò neanche con un dito ma aprimi.-
-No!-
-Sono un'idiota e lo sò...ma credimi che tutto questo mi sta facendo impazzire.- Scommetto che avrà riposto la sua testa sulla porta dato 
l'ultimo rumore emesso da essa.
-Lasciami entrare Louise...ti prego, non posso sentirti piangere.-
Non puoi? Eppure ci sei riuscito.
-Non piangere piccola, non farlo, non per me...non merito le tue lacrime.-
Trattengo il respiro, cercando di calmarmi. Sento il cuore battere ed una tentazione improvvisa mi suggerisce di ascoltarlo ed aprire questa porta
che ci divide.
Sento la testa scoppiarmi ed il cuore frantumarsi ancor di più, sperando che finalmente Brandon, se ne sia andato.
-Hai fatto l'amore Louise? Hai fatto l'amore con un altro uomo?-
Porto una mano sulla mia bocca. Sento il cuore fermarsi ed il sangue cominciarsi a raffreddare nelle mie stesse vene.


























NOTE DELL'AUTRICE.


Prima che voi vogliate uccidermi, volevo dirvi che mi dispiace.
Scusatemi se non ho dedicato più tempo a questa mia ff ma purtroppo, l'ispirazione per questa storia mi ha colpita
solo qualche giorno fa.
Ho fatto del mio meglio lettori e spero che anche questo capitolo, vi sia piaciuto!
Perdonate alcuni errori di ortografia ma non ho avuto tempo di rileggere il capitolo perchè ci tengo a farvi
sapere che sono ancora viva.
Dunque, perdonatemi ancora ma spero che voi continuiate lo stesso a seguire questa ff!
Come sapete allora, aspetto le vostre recensioni e ringrazio tutti coloro che hanno continuato ad aspettare...davvero, io non
sò che dire, siete dolcissimi!
Grazie a tutti e un bacio dalla vostra...



-SynysterIsTheWay.

 

   
 
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