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Autore: AryaPotter    19/01/2014    0 recensioni
Un'occasione irripetibile porta Alice nella città che sogna da mesi: Seoul, Corea del Sud.
La passione per il canto la farà entrare nel club di musica dell'Università e un amico squattrinato le darà la possibilità di esibirsi nelle piazze davanti a vere persone. Ma non si può mai sapere chi si nasconde tra la folla...
Sette ragazzi in cerca di qualcosa di sorprendente per il loro prossimo progetto; una ragazza qualsiasi che all'improvviso si ritrova catapultata in un mondo che aveva osato sfiorare solo con l'immaginazione. Cosa li aspetta?
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avvertimenti indesiderati - Capitolo 8
Il mattino dopo si svegliò tardi. Quando rotolò nel letto fino al comodino, la sveglia segnava le undici e mezzo: aveva dormito malissimo. Si alzò controvoglia e andò in bagno. Si lavò lentamente, con più attenzione del solito e poi si concesse molto tempo per riflettere su cosa indossare: tutto pur di rimandare il momento in cui avrebbe controllato nuovamente twitter, i vari siti sui Block B, e l’incontro con i ragazzi stessi. A mezzogiorno e mezza aveva fatto tutto quello che poteva fare, la casa era ormai uno splendore e lei era perfettamente vestita e truccata. Non poteva più rimandare. Con un sospiro andò a recuperare il telefono; trovò cinque chiamate perse di Kyung e una del manager dei ragazzi. Con mano tremante richiamò proprio quest’ultimo.
-Ali-sshi?- la voce dell’uomo sembrava preoccupata più che arrabbiata.
-Eccomi…- rispose lei, incerta – mi spiace, non ho sentito il telefono-
-Immaginavo- di sottofondo si udì un’improvvisa confusione – Ah, aspetta- Ali attese – Eccomi, scusa. Allora, come stai?-
-Ho passato notti migliori- ammise la ragazza.
L’uomo rise – Anche io, ma niente che non possiamo gestire – le sembrò di vederlo sorridere al vuoto, rassicurante – ovviamente le fan si sono scatenate e le foto girano per internet già da quando ancora eravate dentro il ristorante ma non c’è niente di cui tu debba preoccuparti-
Ali inarcò un sopracciglio, scettica – Com’è possibile?-
-Abbiamo rivelato un dettaglio del progetto così da sedare da subito ogni elucubrazione- le spiegò con calma – Il comunicato ufficiale della compagnia afferma che i ragazzi hanno portato fuori a cena una persona con cui dovranno lavorare a stretto contatto nelle prossime settimane –
-E la gente ci crederà?- chiese prima ancora di pensare a quello che stava dicendo.
-La gente crede a quello che vuole credere, Alice- le spiegò paziente- Le fan non vorranno credere che quella ragazza sia la fidanzata o amica stretta di uno dei loro beniamini per cui si faranno andare bene la storia-
-Ok…- qualcuno bussò alla porta – Strano…- mormorò.
-Ah potrebbe essere…- iniziò il manager ma qualcuno lo interruppe per dirgli qualcosa – Devo andare, a dopo- e riattaccò senza aspettare che Ali lo salutasse. Bussarono ancora alla porta.
-Eccomi!- corse all’ingresso e aprì.
-Annyo…- Jaehyo la salutava sull’uscio della porta.
-A…- Ali era troppo sorpresa per rispondere subito – Annyo…- riuscì infine a dire.
Dopo un attimo di silenzio Jae indicò l’interno dell’appartamento – Ehm…posso?-
-Oh…sì, scusa- Ali si spostò e lo lasciò entrare per poi richiudere la porta. Lo seguì in sala, torturandosi le mani nervosamente. Jaehyo non era mai stato particolarmente caloroso nei suoi confronti. Si era lasciato andare solo una volta ma poi aveva sempre avuto momenti in cui il suo lato diffidente usciva– Vuoi qualcosa da bere?- gli chiese per cercare di alleggerire la situazione.
-No, grazie-
Ormai erano in sala ma nessuno dei due dava segno di volersi accomodare.
-A JiHoon farà piacere sapere che gli occhiali ti sono piaciuti- indicò il suo viso.
-Oh…- Ali si portò le mani agli occhi e sorrise imbarazzata – Immagino di sì…-
Il silenzio s’impadronì di nuovo della situazione, ormai la tensione si poteva tagliare con un coltello.
-Volevo parlarti- disse alla fine Jaehyo guardandola dritta negli occhi.
-Ti ascolto- gli rispose, una strana sensazione di disagio alla bocca dello stomaco.
-Immagino tu sia ben consapevole di cosa si sia scatenato in rete dopo le foto che ci hanno fatto ieri sera- non era una vera e propria domanda, Jae sapeva benissimo che lei era ben conscia della situazione – e immagino tu sappia anche che in qualche modo il manager e i rappresentanti della compagnia sono riusciti a ricucire la situazione – si sedette sulla poltrona facendole cenno di accomodarsi sul divano vicino, come se il padrone di casa fosse lui – Questa volta ci è andata bene- aggiunse quando lei si fu accomodata.
-Questa volta…- ripeté Ali cogliendo al volo la parte importante del preambolo di Jae – cosa mi vuoi dire esattamente, oppa?- la sensazione di disagio si acuì e per un attimo i due si guardarono in silenzio. Alla fine, Jaehyo si sporse in avanti, gli avambracci appoggiati sulle cosce e le mani intrecciate, l’espressione più seria che gli avesse visto da quando lo conosceva.
-Ho visto come vi guardate tu e Kyung- disse infine provocando l’immediato imbarazzo di Ali che, tuttavia, cercò di rimanere impassibile nonostante il calore al viso – Voglio dirtelo prima che succeda qualcosa che non possiamo riparare…-proseguì senza distogliere lo sguardo da lei – Non può funzionare e non deve nemmeno funzionare- a sua discolpa va detto che non sembrava contento di dover farle un discorso del genere, tuttavia Ali provò il forte impulso di urlargli contro che non erano affari suoi – Lui è un idol, per quanto continuiamo a dire di non voler essere definiti in questo modo, appena uscito da un anno pieno di controversie e tu…- lasciò in sospeso la frase.
-Io non sono nessuno- mormorò infine la ragazza – è questo che mi stai dicendo, Jaehyo-sshi?- era talmente a disagio che era passata ad un tono formale senza nemmeno rendersene conto.
-Non esattamente – le disse – è solo che agli occhi delle altre BBC tu non saresti che una sconosciuta arrivata chissà quando da chissà dove- sospirò e scosse la testa, decisamente non stava amando il suo ruolo – So che non metteresti mai il gruppo in qualche problema di tua spontanea volontà ma la tua sola presenza è un rischio per noi. Ora più che mai abbiamo bisogno di non sollevare polveroni e di procedere tranquillamente con le nostre promozioni e attività – si fermò per dare ad Ali la possibilità di rispondere ma lei si limitava a guardarlo, immobile come una statua di granito, le mani strette in grembo talmente forte che le punte delle dita le erano diventate bianche – Inoltre- aggiunse alla fine Jae – mi preoccupo anche per te – l’affermazione sembrò finalmente scuotere Ali che sollevò un sopracciglio, scettica – Non guardarmi così- le disse scattando indietro col busto e appoggiandosi allo schienale della poltrona – Non tutte le fan sono tranquille e equilibrate, e i casi in cui alle persone vicine a noi idol sono arrivate strane lettere o regali non sono pochi. Non vorrei vederti nella stessa situazione, anzi nessuno di noi lo vorrebbe- si passò una mano tra i capelli e il silenzio scese nuovamente nel salottino. Passarono così cinque minuti – Dì qualcosa- disse sconsolato alla fine.
-è tutto?- riuscì semplicemente a chiedergli la ragazza.
-Sì- Jae sospirò e si alzò, seguito immediatamente da Ali. La seguì fino all’ingresso e quando lei gli aprì la porta esitò – Ali-sshi…-
-Devo andare in sala prove e sono già in ritardo- mentì- scusami- non lo guardava nemmeno.
-Ok…- Jaehyo se ne andò, forse rimpiangendo di averle fatto quel discorso, forse no, ad Ali non interessava. Richiuse la porta con un tonfo e tornò in sala. Nella sua testa non faceva altro che rimandare le parole del vocalist e per quanto si sforzasse, non riusciva a trovare una falla nel suo discorso. Erano tutti pensieri che, prima di andare a dormire, avevano attraversato anche la sua testa. Senza accorgersene prese il quaderno su cui scarabocchiava qualche verso e iniziò a scrivere. Passò un’ora e si riscosse solo quando, per la seconda volta quel giorno, qualcuno bussò alla sua porta. Decise di ignorare chiunque la stesse cercando.
-Ali-sshi?- JiHo la chiamò.
Ma certo, forse poteva parlarne con JiHo. Ali si alzò dal divano e raggiunse la porta di ingresso. Così vicina riuscì a sentire che c’era anche qualcun altro.
-Ha detto che sarebbe andata in sala prove- di nuovo Jaehyo.
-Fossi stato in lei ti avrei mentito solo per farti sloggiare- la voce del leader si fece aspra – si può sapere che ti è venuto in mente? Siamo persone prima che idol, hyung, pensavo che l’avessimo stabilito tempo fa – Jaehyo non gli rispose e riprese a bussare – Ali-sshi!?-  Ali rimase immobile dietro la porta, vedere di nuovo Jaehyo sarebbe stato troppo.
-Che state facendo?- il cuore le saltò tre battiti. Era la voce di Kyung.
-Ah, Kyung- Jaehyo era teso.
-Cercavamo Ali, volevo andare con lei in sala prove ma sembra che non sia in casa- JiHo tacque il vero motivo della visita.
-Il manager mi ha detto che l’ha chiamata stamattina per dirle che era stato tutto risolto –
-Magari è andata in sala prove da sola- la voce di MinHyuk si unì alle altre.
-Magari…-
Ali ascoltò i passi dei ragazzi allontanarsi fino a che non riuscì più a distinguerli. Prese il telefono dalla tasca e inviò un messaggio a JiHo: “Non sono in sala prove, sono a casa. Pensavo di aprirti ma poi ho sentito la voce di Jaehyo-hyung e degli altri. Per favore, non prendertela con Jaehyo, sono sicura che le sue preoccupazioni vengono dal cuore. A stasera, Ali”.
  
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