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Autore: Rosalie97    19/01/2014    3 recensioni
Ciao a tutti, questa è la prima fan fiction che scrivo, perciò spero di aver fatto un buon lavoro e che vi piaccia.
" Dopo la notte in cui Neferet è fuggita, Zoey non è più la stessa, ha ritrovato Heath, sebbene ora insista a volersi chiamare Aurox, e Stark le è sempre accanto.
Stevie Rae e Rephaim si sono trasferiti in una parte distaccata dei tunnel, dove vivono la loro "vita privata", ma ogni sabato sera, tornano da noi e ci gustiamo dei buoni film da vero gruppo di sfigati.
Afrodite e Dario hanno avviato delle pratiche, con l'aiuto di Thanatos, per fare in modo di sposarsi; inutile dirvi che lei ancora non mi sopporta.
Shaunee e Kalona si stanno avvicinando sempre più, e sospettiamo ci sia qualcosa che nasce.
Erin non è rimasta a lungo nel gruppo di Dallas, così come Nicole, ora sono dei nostri. E Damien come suo solito si concentra sullo studio.
A questo punto vi starete chiedendo chi sia io.. Ebbene, io sono Shailyn, la fantastica ragazza della Vista Assoluta! E in questa storia, vi racconterò cosa sta accadendo in questi ultimi mesi, mentre tutti siamo in attesa del ritorno della nostra peggior nemica. "
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti! Eccovi qui, tutto per voi, il capitolo tredici!
Qui non accadranno casini colossali, non ci saranno vittime di Neferet o Trasformazioni inaspettate. No, questo è un capitolo che racconta cosa solitamente fanno i nostri cari membri del gruppo. Lo troverete incentrato soprattutto su Afrodite, che esprimerà le sue idee proprio sul “gruppo di sfigati”.
Vi auguro una buona lettura e conto che lo troviate interessante.

P.S.: È presente una parte riguardante Shaunee in cui è scritto tutto ciò che si sa del Rituale di Protezione. Dico subito che non l’ho inventato io, ma che ho riportato parte del testo, seppur con alcune parole aggiunte o cambiate, raccontato sul Manuale del Novizio, lo spin-off della Casa della Notte già uscito in Italia.
 

Afrodite

Sospiro e mi siedo di schianto sul grande divano ricoperto di tessuto a fiori di Stevie Rae. Io, Zoey, Shaylin, Stevie Rae, Beverly e Kayla ci troviamo qui, a “casa” della Sacerdotessa Rossa e stiamo decidendo che film guardare.
<< Zoey, per l’ennesima volta: no. >> Dico io, sperando che lei non replichi.
<< Ma è bello! >> Protesta Zy.
<< Guerre Stellari, sul serio? L’abbiamo visto un casino di volte, e poi è da nerd! >> le rispondo, fermandola dal parlare con un gesto della mano.
<< Tu hai deciso di far parte del nostro gruppo di sfigati >> Stevie Rae sorride dolce dolce, mentre si affianca dalla parte della sua migliore amica.
<< Ah no, questo non è vero. Mi ci sono ritrovata, impantanata fino alle ginocchia perché è questo che Nyx si aspetta da me! >> Sbotto io incrociando le braccia, alzando il mento e voltando la testa dall’altra parte.
<< Okay, allora vada per Il Signore degli Anelli >> esordisce Shaylin alzandosi dal divano e facendo partire il film, per poi raggiungerci di nuovo.
<< No, non anche tu Shay, non anche tu! >> Replico io in modo melodrammatico e gesticolando mentre lei ride.
Il film parte, ed io, per evitare di sclerare completamente afferro la grande ciotola di pop-corn e comincio a mangiare. Devo ammettere che però, in realtà, non mi dispiace affatto vedere film da nerd insieme alle mie migliori amiche, anzi, finalmente riesco a sentirmi felice, a sentire il vero affetto che lega una vera famiglia.
<< Legolas ha dei capelli magnifici! >> Dico io continuando ad ingozzarmi di cibo come una dannata.
<< Già.. Legolas, cosa vedono i tuoi occhi da elfo? >> Urla Shaylin mentre parla in modo melodrammatico ed alza le mani davanti a sé.
Io scoppio a ridere, e lei si siede accanto a me, facendo a scambio con Kayla.
<< A me Smeagol fa senso.. >> aggiungo poi schifata.
<< È solo una povera creatura, che una volta era stata un hobbit mentalmente fissata con un anello d’oro. >> Replica Shaylin.
<< È normale che mi ricordi Afrodite? >> Stevie Rae fa finta di essere sconvolta.
<< Si, dato che sono praticamente uguali >> Zoey scuote le spalle e fa un’espressione tipo “si-non-è-male”.
<< Non per i capelli >> dico io << e poi a me ricorda Kayla. >>
<< Ehi! Ed io che c’entro?! >> sbotta l’altra guardandomi male ed incrociando le braccia.
<< Niente. Ma non mi pareva gentile dirlo di Beverly. >> Alzo le spalle.
<< E da quando tu ti preoccupi di essere gentile? >> replica la sorella di Zoey lanciandomi un’occhiata da “apprezzo-lo-sforzo-ma-non-ti-salvi.”
<< Ed io che volevo risparmiarti! Bah >> volto la testa alzando il mento, mentre Kayla e Beverly ridono e si battono il cinque.
<< Si dice che le bionde siano stupide, ma non è vero. Le nostre sono stronze! >> Ride Stevie Rae.
<< C’è bisogno che ti ricordi che pure tu sei bionda? >> le dico io.
<< Oddioo, è vero! >> Urla lei coprendosi le guance rosse con le mani.
Io scuoto la testa, Zoey alza gli occhi al cielo, Shaylin la guarda e Kayla e Beverly sono perse.
<< Intanto che aspettiamo che le iene ridens ritornino in qua, tu puoi andare a farti una cura, fidati, funziona. > Gesticolo, e Shay e Zy mi guardano, voltando di scatto la testa, per poi rivoltarla subito quando Stevie Rae mi risponde con un: << Parli per esperienza? >> Fa una faccia da sberle ed io sto quasi per risponderle quando Zoey scatta in piedi, con le braccia spalancate. << Ferme tutte. >> Dice, e noi la guardiamo, mentre lei, dopo circa cinque secondi urla: << Legolas, cosa vedono i tuoi occhi da elfo? >> indicando con l’indice la tv.
<< No, tu spiegami. Ora. >> Sbotto io. << Tu hai fermato la mia litigata per urlare questa.. Stupidata?! >>
<< Legolas non è stupido. >> Replica lei petulante.
<< Ho detto che quel che hai detto è una stupidata, non lui. >>
<< Stai dando dello stupido ad Aragorn? >> Sbotta Shaylin guardandomi con sguardo fulminante.
<< Vergogna, vergogna >> Stevie Rae scuote la testa piano, le braccia incrociate davanti alle gambe dalla pelle bianca coperta dai collant verdi e con gli occhi chiusi. Io sbuffo, e dico: << Ohssignore >> per poi mettermi le dita curate delle mani tra i capelli biondi. Loro scoppiano a ridere ed io, dopo aver rialzato la testa ruoto gli occhi, rivolgendoli al cielo (o in questo caso al soffitto del tunnel), per poi rannicchiarmi. Poggio i piedi nudi sul divano dal tessuto a fiori, circondo le gambe coperte dai collant neri con le braccia e poggio il mento sulle ginocchia, osservando lo schermo della tv.
Sorrido piano. Ho mentito, non odio guardare film da nerd con il gruppo di sfigati, anzi, lo trovo fantastico. E pensare poi, a come ci siamo vestite stasera per guardare il film mi fa venir da ridere.
Io indosso, come già ho detto, dei collant neri, e Stevie Rae ce li ha verde scuro. Quelli lilla di Zoey le calzano a pennello, e lo stesso vale per quelli blu di Shaylin. Beverly ce li ha gialli, e Kayla rossi, per omaggio alla sua nuova vita da novizia rossa. Non c’è bisogno che vi spieghi il motivo delle scelte di colori delle altre.
Indossiamo inoltre maglie bianche, anch’esse diverse una dall’altra: la mia ha le maniche corte e larghe, la parte destra mi cade giù sulla spalla, e si vede la canottiera nera dello stesso colore dei collant. Zoey indossa una canotta bianca, dal tessuto a righe verticali, mentre Stevie Rae sotto ha una normale canotta verde e sopra un gilè da cowgirl bianco. Shay-Shay ha una maglia a maniche strette e lunghe, oltre che un anello cucito sul tessuto, che si può portare al dito medio. Beverly ha una semplice camicia bianca e Kayla ha una maglia gigante dalle maniche corte grandi pure il doppio. Ha detto di averla rubata a suo fratello.
Inoltre, ognuna di noi si è acconciata i capelli in modo diverso. Io ce li ho lisci come sempre, lasciati liberi; quelli scuri di Zoey sono raccolti in una coda di cavallo alta, quelli biondo miele di Stevie Rae corti fino alle spalle e riccioluti ed i capelli castani di Shaylin sono legati in una treccia che le sta sistemata sulla spalla sinistra. Beverly ce li ha in un chignon adornato da una coroncina che lei stessa ha creato, e Kayla li ha legati in due code, ognuna ai lati del capo.
Lo so, sono strane, ed io comincio ad esserlo come loro... E non posso far altro che rallegrarmene.
 

Rephaim

Volo, volo veloce e non so dove sono diretto.
Sento il vento forte, mentre prendo sempre più velocità, che mi sfiora le ali con amore, come se questo fosse ciò per cui sono nato. Come se non ci fosse altro al mondo più importante. Ma sento che c’è qualcosa che mi sfugge, che c’è qualcosa che dimentico, qualcosa che la mia mente non vuole farmi ricordare, perché quando provo a capire di cosa si tratta stilettate di dolore mi avvolgono tutto il corpo.
So che potrei volarmene via, se non fosse per questo qualcosa che non riesco ad afferrare.
Gli occhi scrutano il paesaggio che scorre via come acqua di un torrente in piena, mentre a tratti, le nuvole soffici, mi nascondono la visuale, come massi di fredda pietra che deviano la strada dell’acqua.
Altri volatili mi affiancano in questo viaggio senza meta, sento i loro sguardi accusatori dire “creatura della notte, vattene” oppure “la tua anima è nera come le tue piume”. E così gracchio, scacciandoli dalla mente e dal cuore.
“Sei una creatura del Male, e come ogni creatura del Male devi pagare per ciò che hai commesso.”
“Esisti!”
“Sacrilegio!”
Le loro voci graffianti cercano di affondarmi, di rendermi distratto, così che io cada al suolo, morendo.
“Andatevene!” Urlo io, per poi allontanarmi volando ancora più veloce. Quando guardo indietro mi accorgo che non mi hanno seguito, e questo è un bene, perché non sono insensibile a queste accuse; nel mio cuore sento di aver fatto qualcosa di sbagliato, sento che la mia vita non è stata sempre come è ora. Sento che dimentico qualcosa.
Ma cosa mai ho potuto aver commesso?
Sono solo un povero corvo dalle nere piume, più nere della pece e della notte più buia. Un povero corvo che ha sempre vissuto nella solitudine, che mai ha incontrato l’amore, e che mai lo incontrerà. Sono solo un povero corvo.
“Solo perché sono un corvo non vuol dire che sia malvagio! La mia razza non è maligna! Siamo creature degne di vita, proprio come voi!” Urlo al nulla, al cielo azzurro che mi circonda, ai deboli raggi del sole che attraversano le nuvole passeggere, al mondo intero.
Quando mi volto di nuovo, per riprendere a volare e per allontanarmi ancor di più da quelle false voci che scavano l’anima, vedo tre figure davanti a me.
Sono orribili.
Hanno occhi profondi e rossi come sangue vivo. Direttamente sotto alle grandi ali ci sono due braccia umane rannicchiate al petto e le gambe alte nel cielo, dietro di loro, come prolungamento del corpo, sono anch’esse umane. Ma gli arti, estranei ad ogni volatile, sono ricoperti di piume nere come catrame, lucide ed arruffate. Il becco non si apre per lasciar andar parole distruttive.
<< Rephaim? >> Dice la voce di uno dei tre, sommessa. Queste creature del cielo parlano strano, come gli umani, ed io non capisco ciò che dicono. Ma probabilmente sono altri insulti, e perciò mi allontano, mentre sento le voci di tutti e tre, una confusa all’altra, urlare qualcosa di indescrivibile: << Fratello! >>
 

Shaunee

Mi trovo a scuola, mentre tutti gli altri sono andati a casa, ai tunnel. Ho mandato via Kalona, costringendolo a tornare con loro, dato che probabilmente ci metterò una vita.
Sto svolgendo un progetto per Thanatos su tutto ciò che riguarda l’elemento fuoco. Equivale a dire tutto ciò che si conosce, ciò che io provo riguardo a questo elemento, cosa sento quando lo invoco, come lo invoco, come mi sento dopo averlo invocato.. Insomma, un casino di roba. Devo completarlo entro stasera, dato che la Sacerdotessa deve portarlo al Consiglio, e sono già le dieci del mattino. Ma oltre a me, tocca anche a tutti gli altri scrivere questa specie di ricerca. Io mi trovo in biblioteca perché il mio portatile, bellissimo e dal fiammante colore rosso si è impallato, ed Erin non poteva prestarmi il suo, dato che sta scrivendo un saggio per Pentesilea.
Sospiro. Meglio smettere di perdere tempo e cominciare a scrivere seriamente.

FIRE: THE SONG OF..

Osservo il titolo. “Fire: the song of” volevo buttarlo giù così, ma non so come finire la frase, così la cancello e provo a trovarne un altro.

FIRE: THE SECOND ELEMENT

Banale? Si, riproviamo.

FIRE: THE FLAME OF NYX

Oh si, questo mi piace. Perfetto, ora buttiamo giù il testo.

Il fuoco è il secondo elemento invocato nella creazione del Cerchio, si posiziona a sud e la candela usata per rappresentarlo è rossa. Esistono vari Rituali dove viene invitato a presenziare come spalla per uno o più degli altri elementi o per formare il Cerchio, ma c’è n’è uno basato proprio su di esso: il Rituale di Protezione.
Il Rituale di Protezione permette di creare un cerchio protettivo, che difende da qualunque nemico, attorno sia ad una grande area che sia ad una persona. Una Somma Sacerdotessa famosa per aver svolto questo Rituale è stata Cleopatra, la regina d’Egitto. La donna, secondo gli storici umani, ha ricevuto il Marchio quattro anni prima della morte del padre, Tolomeo XII, e ha completato la sua Trasformazione nel mese di agosto dell’anno 51 a.C., lo stesso giorno in cui il faraone fu sepolto. La Sacerdotessa usò il Rituale per proteggere la sua città, Alessandria, ma come si sa, alla fine vinse il peggior nemico dell’Egitto: Roma.
Perché un Rituale di Protezione funzioni bene, la Sacerdotessa officiante deve passare tre giorni a pregare Nyx, nella più completa solitudine, a parlare solo con la Dea. Durante questi tre giorni deve concentrarsi solo sul rituale che dovrà compiere, e quindi, sulla persona o sull’area che desidera proteggere e sulle motivazioni che la spingono a compiere questo rituale.
L’efficacia del cerchio dipende solo dalla forza della Sacerdotessa che lo crea. Se la Somma Sacerdotessa ha motivazioni onorevoli ed è pura di cuore funzionerà.
Il Rituale inizia al crepuscolo del terzo giorno; all’arrivo della Sacerdotessa officiante tutto deve già essere pronto: candele già accese e i testimoni presenti al loro posto. Su un tavolo di ferro battuto ci deve essere un calice rosso ripieno di olio aromatizzato alla cannella, e non appena il sole tramonta la Sacerdotessa entra nel cerchio senza mai parlare, mentre con sé porta un lungo fiammifero e un athame.
Dopo aver creato il cerchio, la Sacerdotessa officiante deve partire da est, e procedere verso sud, secondo l’ordine della presentazione degli elementi, spargendo l’olio contenuto nel calice con la mano destra. Mentre cammina deve pronunciare la formula del Rituale. Dopodiché torna al centro e dà fuoco all’olio rimasto, alzando davanti a sé il calice, pronunciando le altre parole della formula. Dopodiché, tenendolo ancora con sé, la donna deve prendere l’athame e spostarsi a sud, per passare la lama tre volte sulle fiamme della candela del fuoco. Continua con le parole seguenti della formula mentre incide il nome della Casa della Notte nella cera della candela che poi posa dentro al calice, così che venga consumata.
Infine, la Sacerdotessa ringrazia e congeda gli altri elementi, così come i testimoni, che dovranno andarsene nel più totale silenzio, lasciando la Sacerdotessa sola con il calice. La donna dovrà aspettare che la candela sia sciolta e che le fiamme si spengano da sole, e poi, solo poi potrà allontanarsi anche lei.
L’avvertimento per questo rituale è solo uno: dato che svolgere questo rito è particolarmente faticoso per la Sacerdotessa officiante, dopo aver finito, dovrà assolutamente recuperare le forze, per non rischiare di star male.
Ciò che si sa del Fuoco è che questo elemento presenta una grande forza, e solitamente, i vampiri o i novizi che presentano un’affinità con esso sono persone estremamente energiche ed affidabili, irruenti ed entusiasti, proprio come l’elemento in sé.
Io, Shaunee Cole, ho scoperto di avere questo legame con il fuoco durante un Rituale delle Figlie Oscure, svoltosi un anno fa. Quel giorno, oltre a me, anche i miei amici hanno scoperto le loro affinità.
Ciò che provo verso il mio elemento è una grande devozione, perché mi sento speciale, grazie ad esso posso dire di sentirmi bene, di non aver paura di ciò che temevo nel corso della mia vita umana. Mi permette di affrontare con coraggio la mia nuova strada, di accettare ciò che mi aspetta.
Per invocare il fuoco dico semplicemente “Fuoco, vieni a me”, perché so che lui mi sentirà, so che è sempre in ascolto, e che risponderà alla mia chiamata. Quando lo invoco, le mie mani cominciano ad emanare una luce rossastra, come fossero le fiamme di un caminetto acceso, e nell’aria si sente un odore di legna che brucia, ed una sensazione di calore dilaga.
Quando invoco il mio elemento sento che il cuore mi si alleggerisce.
Per ordinare al fuoco cosa fare, mi basta dire ciò che voglio che faccia, e lui obbedisce. Ultimamente ho scoperto la mia capacità di creare vere fiamme dalle dita delle mani, ed ogni volta rimango stupita da ciò che so fare.
Quando congedo il mio elemento inizialmente sento un vuoto dentro al cuore, come se il peso che prima si era dissolto si fosse ripresentato, ancora più pressante di prima, ma dopo qualche secondo la leggerezza si rifà sentire, ed io mi sento meglio che mai.
Concludo questo saggio sul Fuoco dicendo che un’affinità non va presa alla leggera, così come ogni passo di questa nostra Trasformazione. Certo, si deve vivere con spensieratezza, ma sempre rispettando ciò che è importante e le regole imposte, perché sono state create da vampiri adulti, che già sono passati su questa via, e che quindi sanno di cosa parlano. Ogni novizio deve rispettare l’opportunità che Nyx gli ha dato, e ringraziarla ogni giorno, anche quando la Trasformazione sarà completata e si sarà diventati adulti
.

Rileggo velocemente ciò che ho scritto, e mi congratulo con me stessa per questo ottimo risultato, dopodiché lancio il comando stampa e mi alzo, sistemando nella borsa i libri e i quaderni con gli appunti.
Ogni stanza della biblioteca è buia, dato che le imposte delle finestre sono tutte chiuse, ed il vetro è coperto dalle tende azzurre. Ciò che mi permette di vedere bene è la luce dello schermo del computer, unito al fatto che ho un’ottima vista in quanto novizia del quinto anno della Casa della Notte oltre che c’è la luce della lampadina posta sopra la porta d’entrata accesa, che non è troppo distante da dove mi trovo io. I libri intorno a me danno alla stanza una strana atmosfera.
Sono occupata a ideare pensieri cupi su fantasmi assassini e cose cupe e malevole pronte ad attaccarmi quando il computer fa un rumore, per avvisarmi che la stampa è riuscita, ed io faccio un salto all’indietro. Mi poso una mano sul petto, sopra il cuore, e respiro velocemente. Dopodiché ritorno in me, spengo il pc e mi dirigo al tavolo più in là dove ci sono le stampanti, afferro i fogli ed esco di tutta fretta.
L’aria del mattino è più calda di quella della sera, ovviamente, sebbene sia ormai fine ottobre e non faccia caldissimo. Ma grazie alla nostra capacità di sopportare il freddo, posso starmene tranquillamente in canottiera nera e maglioncino bianco leggero.
Le nuvole soffici non coprono del tutto il sole, e i suoi raggi mi raggiungono, dandomi fastidio alla pelle e agli occhi. Così alzo la borsa e la metto sopra la testa, inclinata in modo da coprirmi il viso, dove fa più male. Corro fino all’auto di Zoey e salgo.
Metto in moto, sistemo gli occhiali da sole sugli occhi e mi dirigo ai tunnel.
 

Afrodite

Sbuffo. << Non sto dicendo che non amo fare shopping >> dice Shaylin alzando le spalle << ma che preferisco fare altro. >>
<< Cioè? >> Inarco un sopracciglio perfetto, mentre la guardo con un’espressione da: “dimmi-che-non-fai-sul-serio-perché-mi-preoccupi-seriamente”.
<< Altro! Cavolo, mica tutti hanno tipo cinque carte oro per ogni portafogli! >>
<< Oh andiamo, non sono così tanti.. >> faccio un gesto vago con la mano << i portafogli intendo. >>
<< Stai scherzando, vero? >> Domanda Stevie Rae guardandomi. << Ne hai uno per le occasioni serali, ne hai uno per fare jogging, che tanto poi non lo fai mai perché “sudare è fuori moda”, >> scimmiotta lei << te ne porti due a scuola ogni giorno >> conta sulle dita della mano ogni volta << e potrei continuare tutto il giorno. E non provare a dire che non ne porti almeno una per portafoglio perché tanto non ti crediamo. E poi, che senso ha portarsi a scuola una carta oro? >> Spalanca le braccia e fa una faccia sconvolta.
<< Bisogna essere pronti per ogni evenienza.>> Replico io alzando il mento e voltandomi.
<< A scuola? >> riprende lei. << A cosa diavolo ti serve una carta oro a scuola? Corrompere la tipa della mensa per farti dare champagne? >>
<< Ha-ha. È perfino raggelante vedere quanto ti ritieni divertente. >>
<< Mai quanto nel tuo di caso. >> Replica lei mentre mi guarda male.
<< Okay, ora bastaa >> dice Shay intromettendosi ed allontanandoci. << Che ne dite di andare a bere qualcosa? >> Sistema un braccio intorno alle spalle di entrambe, sorridendoci.
<< Se per “qualcosa” intendi sacche ripiene di sangue umano.. Preferisco astenermi, grazie. >>
<< Di sicuro non si astiene dallo champagne. >> Sbuffa Stevie Rae.
<< Campagnola >> dico io << perché non ti fai un po’ gli affaracci tuoi? Pensa al tuo merlotto, va >> ghigno io, ed i suoi occhi cominciano a diventare rosso sangue.
<< Okaay, tranquille, tranquille. >> Shaylin si mette tra di noi e ci prende per i polsi. << State. Calme. Non voglio spargimento di sangue, okay? Cos’avete che litigate sempre? Soffrite anche voi di PMS? >>
<< Dea, ma perché quella volta non sono stata zitta? >>
Lei scoppia a ridere, ed io sorrido piano, mentre Stevie Rae mi guarda.
<< Scusami Afrodite, sono solo in pensiero per Rephaim, tutto qui. Solite robe. >>
<< Vedrai che ritornerà qui sano e salvo, con tutte le sue.. No aspetta, di notte non ha penne, è vero >> mi poso un indice sotto le labbra ed alzo gli occhi al cielo, con aria pensante.
La Sacerdotessa Rossa ride piano. << Va bene, apprezzo molto >> annuisce e tutte e tre usciamo dalla stanza di Shaylin. Il silenzio regna sui tunnel, dato che tutti staranno dormendo. Nicole e Red saranno da qualche parte ad abbuffarsi e a guardare la tv, e Zoey, Beverly e Kayla se ne sono andate qualche ora fa.
<< Che ore sono? >> Chiedo io mentre camminiamo lentamente, io a destra, Shay al centro e la campagnola a sinistra.
<< Sono quasi le sei del pomeriggio >> mi risponde quest’ultima guardando l’orologio che porta al polso destro.
<< Grazie Cowgirl. >>
<< Dei poveri? >> replica subito.
<< No, solo cowgirl. >> Sorrido io, e, anche se non la sto guardando, so che sorride pure lei.
 

Zoey

Me ne sto qui, distesa ed abbracciata a Stark, il mio Guerriero e Guardiano. Sospiro piano, e lui volta lentamente il capo, per guardarmi con quei profondi e bellissimi occhi marroni. Sorride, ed io sento il cuore diventare più leggero.
<< Tutto ok? >>
<< Bè, più o meno >> rispondo per poi riprendere a guardare lo schermo della tv.
<< Cosa c’è che non va? >> Si mette a sedere, e come lui anch’io. Ha la schiena contro la parete del tunnel, e negli occhi ora c’è una traccia di preoccupazione.
<< Oggi è il trenta, e domani il trentuno.. Domani dovremo combattere Neferet. Come facciamo? >>
<< Vedrai che al momento giusto sapremo cosa fare, o altrimenti, se proprio vuoi avere un piano, ne parleremo dopo con gli altri. >>
Gli sorrido. << Okay >> annuisco piano e poi ci alziamo. Io sono già vestita e tutto, lui si cambia la maglia, ed io afferro la borsa con i libri. Dopodiché ci incamminiamo per il tunnel, diretti alla cucina, dove probabilmente incontreremo già la maggior parte del gruppo, dato che sono le sei e mezzo.
<< E se non la battiamo? E poi, se dobbiamo combatterla durante il Rito, quando ci sarà tempo per far ritornare Jack? >>
<< Zoey >> replica lui guardandomi profondamente << ti preoccupi troppo. Cominceremo il Rito delle Figlie Oscure. Creeremo il cerchio, Nyx comparirà insieme a Jack, e poi Neferet arriverà, e la combatteremo. Oppure prima combatteremo lei e poi lui tornerà. Se Nyx ha deciso così ci sarà un buon motivo. La Dea è saggia, e dobbiamo fidarci. >>
<< Va bene, immagino che tu abbia ragione >> rispondo sorridendogli, per poi posare la testa sulla sua spalla forte, mentre mi tengo stretta a lui.
Finalmente tutto va alla grande tra me ed il mio Guardiano.

 

  
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