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Autore: Despicable Meggs    20/01/2014    7 recensioni
OS a tema natalizio dedicata alle mie fedeli lettrici/lettori!
È quasi Natale, ed il momento perfetto per riflettere sulla propria vita e sul proprio futuro. Cosa succederà a Tony e Ziva questo Natale? Avranno delle sorprese? Non vi resta che leggere!
Ovviamente OS TIVA totally Fluff! Fatemi sapere se vi è piaciuta! :D
Buon Natale a tutti!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tiva's Holidays'
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Evening

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Quando Ziva tornò in salotto dopo aver cambiato Lena, trovò Tony già seduto sul divano. Aveva preparato due tazze di tè e la aspettava, impaziente di sapere cosa fosse successo a Ziva durante la gravidanza.
Anche se immaginava che tutto fosse andato per il meglio alla fine, visto che Lena era lì con loro, nel profondo era preoccupato.

Ziva rimise Lena dentro il passeggino e le diede uno dei suoi giochini. La bambina senza esitare se lo mise in bocca e iniziò a mordicchiarlo.
Sia Ziva che Tony risero nel vedere la scena, Lena era davvero carina.

"Grazie, amore" disse Ziva prendendo la tazza di tè e sedendosi.
"Figurati" rispose Tony.
"Allora dimmi, cosa è successo mentre eri incinta?" aggiunse. Doveva proprio saperlo.
"Ok..." disse riappoggiando la tazza sul tavolino e girandosi in modo da poter vedere Tony in faccia.

Tony la vide esitare, poteva leggere la tensione sul suo volto. Le prese la mano e gliela accarezzò.

"Hey... È così brutto?" chiese preoccupato.

Ziva, senza rispondere alla domanda, prese un bel respiro e iniziò a raccontare.




Flashback




Era una sera di primavera, Ziva aveva cenato con sua zia e ora stava risistemando la cucina.
Come tutti i martedì sera, Nettie, era uscita con le amiche per andare a giocare a Bingo e Ziva era rimasta a casa da sola.

Le piaceva, a volte, rimanere sola. In quei momenti ne poteva approfittare per rilassarsi o per chiamare Tony.
Ma quella sera sapeva di non poterlo chiamare. Si erano sentiti il giorno prima e lui le aveva detto che per il resto della settimana sarebbe stato impegnato su un caso.

Non era stato facile, in quel periodo, fare video chiamate facendo in modo di non far vedere la pancia. Infatti ultimamente Ziva aveva optato per le chiamate normali.

Quella sera aveva deciso che, dopo aver risistemato la cucina, si sarebbe seduta sul divano a vedere un film. Uno di quei film che di solito guardava con Tony durante le loro serate cinema. Di solito questo l'aiutava durante i suoi momenti di malinconia, lui le mancava davvero molto.

Stava finendo di riporre i piatti nel mobile quando all'improvviso sentì un forte dolore alla schiena.
Si appoggiò al bancone della cucina e respirò a fondo. Ma non fece in tempo a riprendere fiato che il dolore tornò.
Sentì qualcosa bagnarle le gambe.

"Non può essere. Non possono essersi già rotte le acque, sono solo al settimo mese" pensò spaventata.

E infatti quando guardò verso il basso vide che quello che le stava bagnando le gambe era sangue.
Venne presa dal panico, aveva capito perfettamente cosa stava succedendo e non sapeva cosa fare.
Così raggiunse il salotto, prese il telefono e chiamò Nettie. Ma non fece in tempo a spiegarle cosa stesse succedendo.
Gridò per il dolore e perse i sensi.
Grazie a Dio Nettie non era molto lontano da casa e riuscì a tornare indietro velocemente. Nel frattempo aveva già chiamato un'ambulanza e quando arrivò a casa i paramedici si stavano già occupando di Ziva.

La vide sdraiata sul pavimento, in stato confusionale.

"Tony..." diceva Ziva.
Netti si precipitò da lei, le prese la mano e la tranquillizzò.

"Prima pensiamo a te e dopo vediamo cosa fare con Tony" le disse.

Ziva si svegliò la mattina seguente, in ospedale.

"Zia" gridò aprendo gli occhi.
"Tesoro, ti sei svegliata finalmente" le disse sedendosi sul bordo del suo letto.
"Cosa è successo?" chiese Ziva agitata.
"Sei stata male, hai perso sangue..." iniziò Nettie.
"Oddio... Come sta la mia bambina... Ti prego non dirmi che..." disse Ziva con le lacrime agli occhi.
"Calmati. Sta bene, ma hai rischiato di abortire Ziva. Il medico ha detto che ancora non sei fuori pericolo... Perciò devi stare tranquilla ora... Agitarti non fa bene né a te né alla tua bambina" le rispose accarezzandole il volto.

Ziva iniziò a piangere.

"Zia io non voglio perderla, fai qualcosa" la implorò.
"Shhh, Ziva. Andrà tutto bene" le disse.
"Ieri sera chiedevi di Tony, vuoi che lo chiami?" aggiunse.

Ziva si fermò un attimo a pensare.

"No, non dirgli nulla" rispose.
"Tesoro, sei sicura?" le chiese di nuovo stringendole la mano.
"Si, per favore. Non chiamarlo" ripetè Ziva.
"D'accordo. Ora prova a riposare, io resto qui" le disse accarezzandole il ventre.

Ziva annuì chiudendo gli occhi e addormentandosi.




Fine flashback





"Amore mio... Ziva, vieni qui" disse Tony prendendola tra le braccia.
"Ero terrorizzata Tony" affermò Ziva facendosi abbracciare.
"La nostra bambina... Io non potevo nemmeno pensare di perderla..." aggiunse visibilmente scossa dal ricordo.
"Lo immagino, Zee. Deve essere stato tremendo. Ma perché non hai lasciato che Nettie mi chiamasse?" le disse mentre le accarezzava i capelli.
"Tu non sapevi nulla Tony... E se..." iniziò lei.
"Credevi che mi sarei arrabbiato?" le chiese.
"Anche, ma... Tu non lo sapevi e non dicendotelo, se qualcosa fosse andato storto, almeno tu non avresti sofferto... Non più di quanto io non ti avessi già fatto soffrire" chiarì lei.
"Se tu avessi perso Lena, non mi avresti detto nulla?" chiese Tony un po' alterato.

Era infastidito dal fatto che Ziva lo avrebbe escluso da tutto se Lena non fosse nata.

"Tony... Io pensavo fosse meglio così" disse lei.
"Meglio per tutti, meglio per me... O magari meglio per te?" rispose.

Ziva si staccò da lui per guardarlo in faccia.
"Ero spaventata Tony..." gli disse.
"È anche mia figlia, Zee. E se lei fosse... Hai capito cosa voglio dire... Io non avrei saputo nulla! Ti sembra corretto?" rispose alzando la voce.
"Io... Io, scusa... Non volevo..." iniziò a dire Ziva.

Ma non riuscì a finire, iniziò a piangere. Tony si sentì in colpa.
Si avvicinò a lei e la prese di nuovo tra le braccia.

"Scusa... Non dovevo reagire così. Mi dispiace" le sussurrò all'orecchio per calmarla.
"Perdonami ti prego... Lo so che ho sbagliato, ma è stato difficile" disse lei mentre lo stringeva.
"Lo so amore, non fa nulla. Sei qui ora e Lena è con noi e questa è l'unica cosa che conta" rispose Tony.

Ci volle un po' perché Ziva si calmasse e per tutto il tempo Tony non fece altro che abbracciarla e accarezzarle la schiena.
Sicuramente non piangeva solo per la reazione che aveva avuto Tony, ma per tutto lo stress di quel periodo.

"Va meglio, Zee?" le domandò sollevandole il volto.
"Si... Grazie" rispose lei.
"Beh... Allora ora potresti raccontarmi un'altra cosa? Qualcosa di bello? Poi se vuoi ti, vi porto fuori a cena" le propose.
"Io ti racconto... Ma ceniamo a casa, va bene?" rispose Ziva.
"Ok, guanciotte dolci" disse Tony.
"Ti racconterò del momento più bello di tutti. Il giorno che è nata" iniziò Ziva.

Si alzò, prese una foto dalla borsa e andò a mostrarla a Tony.

"Questa è la sua prima foto. Intendo la prima dopo essere nata. Prima di partorire avevo chiesto a Nettie se poteva scattare una foto prima ancora che me la dessero in braccio. Sapevo che un giorno te l'avrei mostrata" spiegò Ziva.
"Wow... Era davvero piccola" commentò Tony quasi senza parole vedendo la foto della figlia.

"Era una mattina di fine giugno quando mi si sono rotte le acque. Io e Nettie eravamo già pronte da qualche giorno, ero già arrivata al termine e il dottore aveva detto che la bambina era pronta per nascere" raccontò Ziva.
"Ti ha portato tua zia in ospedale?" chiese Tony.
"Si. In quei giorni restava sempre con me. Non voleva che fossi sola quando il momento sarebbe arrivato. Così prendemmo la macchina e andammo di corsa all'ospedale. Ero così felice, avrei visto mia figlia per la prima volta. Per tutto il viaggio in macchina, tra una contrazione e l'altra, non ho fatto altro che pensare a te" disse sorridendo.
"E cosa pensavi?" chiese Tony curioso.

Ziva sorrise.

"A seconda del momento avevo pensieri diversi. Contrastanti diciamo. Un momento pensavo a quanto ti amassi per avermi dato nostra figlia, il momento dopo pensavo che non appena la nostra bambina fosse uscita dal mio corpo sarei venuta a cercarti per ucciderti. Le contrazioni facevano davvero molto male" disse lei.
"Allora è stato un bene che io non fossi lì con te, o probabilmente ora sarei morto" commentò Tony ridendo.
"Si probabile" disse.
"Però mi sei mancato in quel momento. Non ero sola, Nettie è stata tutto il tempo con me. È stata bravissima, senza di lei non ce l'avrei fatta. Ma in ospedale vedevo tutte queste donne che stavano per partorire, accompagnate dai mariti o dai fidanzati. E tu mi mancavi davvero molto. Se potessi tornare indietro farei tutto diversamente" confessò lei.
"In ogni caso dopo qualche ora è nata nostra figlia e nel momento in cui l'ho presa in braccio ho capito che presto o tardi tutto sarebbe andato a posto. Appena l'ho vista ho notato quanto ti somigliasse. Lo so che era appena nata, ma il suo volto mi ricordava molto il tuo" aggiunse accarezzando la faccia di Tony.

"I geni DiNozzo sono molto evidenti, si tramandano di generazione in generazione" scherzò lui.
"E ora ha sei mesi, Tony. E ogni volta che la guardò continuo a vedere te" disse.

Tony si girò verso la figlia che stava ancora giocando tranquilla. Adesso in bocca aveva il ciuccio.
Si avvicinò a lei e la prese in braccio, guardandola negli occhi.

"Mi assomiglia davvero così tanto, Ziva?" chiese.
"Ha i tuoi stessi occhi e anche il tuo sorriso" rispose Ziva facendo il solletico alla figlia per farla ridere.

E in quel momento Tony si accorse che per lui quella bambina era esattamente la copia di Ziva.
Gli sembrò strano, era una bambina sola, ma mentre a Ziva ricordava Tony a lui ricordava lei.

Passarono un po' di tempo a discutere su chi fosse più simile a lei, ma non vennero a capo del problema. Giunsero alla conclusione che Lena era il perfetto risultato dell'unione delle loro caratteristiche migliori.

"Cosa ne dici, prepariamo la cena? Perché io ho un po' fame" disse Tony.
"Strano. Ecco questa è un'altra cosa che Lena ha ereditato da te. Mangerebbe tutto il giorno. Vero amore?" rispose Ziva accarezzando il pancino della figlia.
"Avrà ereditato l'appetito italiano. E comunque io non mangio tutto il giorno" disse Tony.
"Certo che no, Tony. Quando dormi infatti non mangi" rispose Ziva prendendolo in giro.

"La tua mamma pensa di essere simpatica, vero Lena? Ma non lo è... E se ne pentirà quando stasera io e te mangeremo cose buonissime e a lei lasceremo solo gli avanzi" disse Tony parlando con la figlia.

Lena ridacchiò e le sue manine sulla faccia di Tony. Poi si appoggiò a lui e iniziò a giocare con il suo orecchio.
Tony guardò Ziva, curioso di sapere cosa stesse facendo la figlia.

"Inizia ad essere un po' affamate e stanca, Tony" disse Ziva.
"Quando è stanca le piace giocare con le mie orecchie o con i miei capelli. Ma a quanto pare ti ha preso in simpatia. Non ha mai fatto così con nessuno" spiegò lei mentre accarezzava la schiena della bambina.

"Oh... Meno male che le sto simpatico" disse Tony felice.
"È il caso che diamo prima da mangiare a lei?" aggiunse.
"Si... A meno che tu non la voglia sentire piangere per tutta la cena" rispose lei.
"Per stasera andrà bene il latte con i biscotti che ho nella borsa. Poi domani andremo a comprare ciò che serve per la sua pappa. Lo puoi preparare tu?" aggiunse.
"Si, credo di essere capace" rispose lui.
"Non è molto difficile. Prendi il latte, lo scaldi e ci fai sciogliere dentro i biscotti" disse lei.
"Vieni in braccio alla mamma, amore. Papà va a prepararti la cena" aggiunse rivolgendosi alla figlia.

Lena si lasciò prendere e non appena fu tra le braccia di Ziva iniziò a giocare con i suoi capelli. Non ci volle molto perché iniziasse ad agitarsi.

"Tranquilla, vedrai che papà arriva subito" le sussurrò.
"Tony, se non vuoi sentire tua figlia gridare è meglio se ti muovi" disse Ziva entrando in cucina dove Tony stava preparando il latte.

In quel momento Lena iniziò a piangere.

"Troppo tardi" disse Ziva ridendo.










Note dell'autrice:

Heyyyy... Ecco cosa era successo a Ziva! XD
Sono cattiva, se non c'è un minimo di ANGST non sono felice. Ma comunque è andato tutto bene no?!
Beh ci sta che Tony si sia un po' innervosito... Ma poi da uomo perfetto quale è ha capito quanto fosse stato difficile per Ziva, e comunque ora è felice perché lei è lì con la figlia! :)

Il prossimo sarà l'ultimo capitolo! XD
E questa volta ho concluso senza fare capire cosa succederà! Ziva racconterà altre cose a Tony!? Chi lo sa! :D

Grazie a tutti quelli che seguono, leggono e commentano questa storia!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e che anche il prossimo vi piaccia!

A lunedì prossimo con la conclusione!

Baci, Meggie.
  
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