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Autore: Inu_Ran    20/01/2014    3 recensioni
In questa fanfic vi saranno 21 capitoli che corrispondono alle lettere dell'alfabeto. I protagonisti saranno Kagome ed Inuyasha e le flash-fic o drabble saranno sia romantiche che comiche.
1° cap: A di a cuccia.
2° cap.: B di bacio.
15° cap: R di Rimpatriata.
Buona lettura a tutti
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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N di natale.



Le luci, i regali, l’allegria, la gioia, la felicità tutto si poteva riassumere con una semplice parola: natale. Quest’ultima era la festività preferita da Kagome, le ricordava quando da piccola aspettava babbo natale ed ogni volta finiva per addormentarsi. Le ricordava le sensazioni che provava in compagnia della sua famiglia. E le ricordava suo padre, anche lui amava il natale. Per questo motivo, nonostante fosse lontana da casa, in un luogo dove non sapevano neanche cosa fosse il natale aveva voluto festeggiare lo stesso. Per non dimenticare le vecchie abitudini. Solo che non aveva pensato che sarebbe stato così difficile. In quell’epoca non vi era l’elettricità quindi poteva escludere a priori l’utilizzo di luci, i festoni e le palle erano poche eppure fissando quel piccolo albero si sentì orgogliosa di se stessa del buon lavoro. Non poteva dire la stessa cosa di suo marito ,che aveva scelto un albero talmente grande che non entrava in casa ed erano stati costretti a cambiarlo con uno più piccolo, ed ora lungo i suoi capelli vi erano incastrate delle palle.
“Ciao ragazzi, tutto bene?” chiese Miroku da poco entrato in casa loro.
“Benissimo. Amo il natale e la sua magia. Non vedo l’ora che sia stasera.” Disse un’allegra Kagome. Non si poteva dire lo stesso di Inuyasha che rispose con un secco “sì” per poi prendere per il braccio Miroku e strascinarlo fuori dalla capanna.
“Inuyasha si può sapere cosa ti prende?”
“Ti devo parlare di una cosa importante. Ma non qui qualcuno potrebbe sentirci.” Disse il mezzo demone continuando a tirare il monaco per una manica del suo vestito. Quando furono abbastanza lontani il monaco riprese la parola.
“E’ successo qualcosa di grave? Parla perché mi sto preoccupando.” Se Inuyasha non voleva parlare davanti sua moglie, tenendo conto che tra loro non vi erano segreti , doveva esserci un motivo e poteva essere qualcosa di pericoloso.
“Mi devi aiutare a trovare un regalo per Kagome.” Un enorme gocciolone comparse sulla testa di Miroku.
“Ma sei serio?? Io mi sono spaventato per niente.” Sbuffò tra il seccato ed il divertito. Non capitava spesso che inuyasha chiedesse aiuto a qualcuno.
“E’ una cosa di vitale importanza.” Rispose scocciato.
“Io ho regalato un kimono a Sango solo perché vedevo che aveva preso sul serio questa festa che ha portato Kagome. Compragli qualcosa del genere.”
“Sai Miroku, sei inutile.” Il mezzo demone non gli diede neanche il tempo di replicare che già saltava tra gli alberi verso l’ultima persona che credeva l’avrebbe potuta aiutare.
 
“Sango sei in casa?” domandò Inuyasha varcando l’ingresso della loro casa.
“Sì, entra pure. Se cerchi Miroku non c’è, doveva prendere le bambine da Kaede.” Gli rispose per poi sorridere.
“Non mi serve lui sono venuto per te. Ho un problema. Conoscendo Kagome lei mi farà un regalo, non so cosa poterle regalare e non mi proporre un kimono perché non mi sembra adatto a lei.”
La sterminatrice ci pensò sopra per poi trovare una soluzione.
“Potresti fare qualcosa con le tue mani che lei apprezzerebbe di più di mille kimoni o altri oggetti.”
“Cosa?”
“Una torta. Lei è una persona molto golosa.”Inuyasha era un po’ titubante ma pensò che in quel momento quella era l’unica idea che avevano e tanto valeva provare. Sango lo condusse in cucina ed estrasse da un cassetto alcuni oggetti per cucinare che appartenevano all’epoca di Kagome e che le erano stati regalati da lei tempo addietro. Gli fece lavare le mani e gli diede dei guanti per non sporcarsi le mani con l’impasto. Se la prima volta lui li mise con troppa energia rompendoli, la seconda li ruppe a causa dei suoi lunghi artigli. La castana ci rinunciò e dopo aver messo in una scodella tutti gli ingredienti la diede ad Inuyasha.
“Adesso devi mescolare energicamente.” L’ultima parola fu fatale per Sango ma se ne accorse solo dopo pochi minuti quando era intenta a togliere l’impasto dal tavolo, dal muro e perfino sulla faccia e capelli di Inuyasha.
“Non ti chiedo neanche di mettere la crema sopra la torta perché so già dove finirebbe.”
“Sopra la torta.” Rispose sicuro il mezzo demone.
“Ti sbagli. Finirebbe ovunque ma non sulla torta. Inuyasha meno male che sei bravo a combattere perché non ti ci vedo in altri lavori.” La ragazza rise e questo infastidì Inuyasha ma non rispose alla provocazione e preferì aspettare che Sango pensasse ad altro che non fossero degli insulti.
“Prima ho preparato l’impasto per i biscotti. Devi solo utilizzare le formine.” Inuyasha la prese in mano e la premette sulla pasta. Non successe niente anzi pensò che tutto era troppo semplice ma nel momento in cui la formina si doveva staccare rimase attaccato all’impasto.
“Non si fa… forse se la piego …?”
“NO, no, no. Fermo!” Esclamò Sango ma ormai l’aveva piegato. In meno di venti minuti aveva combinato di tutto, aveva ragione Kagome quando affermava che vivere con lui era una, dolce, sfida. Come poteva aiutarlo? Se solo gli fosse venuta un’idea…
 
La sera si riunirono tutti a casa di Kagome che aveva cucinato in abbondanza per paura che morissero di fame quando poi alcune cose erano avanzate. Avevano ricordato: i vecchi tempi, Miroku libertino che seguiva tutte le donne belle che vedeva, gli schiaffi di Sango che nonostante il tempo e la situazione le capitava di darglieli, insultarono Inuyasha a la sua gelosia. Finché a mezzanotte brindarono con del sakè l’arrivo del natale. Si scambiarono i regali e Kagome regalò ad Inuyasha una veste simile a quella del mezzo demone ma di azzurro.
“Se quella ti ricorda tua madre, questa, quando un giorno non ci sarò più, ti ricorderà me.” Lui la ringraziò e si avvicinò al suo orecchio.
“Il mio regalo te lo do dopo, quando tutti saranno andati via.” Kagome sorrise comprendendo quale sarebbe stato il suo dono . Quando finalmente tutti furono andati via, Inuyasha prese in braccio Kagome e , chiedendole di chiudere gli occhi, la portò in cima ad un albero alto più o meno tre metri.
“Puoi aprirli.” La ragazza lo guardò in faccia e sorrise.
“Sarebbe andato bene anche a casa ma possiamo provare quassù. Sono dell’opinione che ci faremo male, speriamo di non cadere.” Kagome si buttò addosso il marito , fortuna che il ramo era abbastanza grande, baciandolo e cercò di togliergli la veste ma venne bloccata da lui.
“Cosa stai facendo?” Chiese sorpreso dalle azioni della compagna.
“Non mi avevi portato qui per fare sesso?” Lo disse con naturalezza ma non si accorse di aver fatto arrossire il marito.
“Ma cosa hai capito? Io volevo farti vedere questo.”  La girò verso il lago  facendola aderire al suo petto mentre il resto del corpo era appoggiato alla corteccia dell’albero. Sulla riva del lago una miriade di candele erano posizionate a formare la scritta ti amo. La loro luce illuminava la candida neve e il lago sembrava essere di fuoco. Lo spettacolo la lasciò senza parole proprio come aveva detto lei…
 
Vide il mezzo demone triste e le si chiuse il cuore.
“Ho trovato. E’ una cosa che durerà un attimo poi il vento lo porterà via. Non è detto che riesca ma possiamo provare.”
“Di che cosa si tratta?” chiese sempre più curioso.
“Tingeremo di rosso la neve ed il lago.”
 
Sango era stata geniale l’avrebbe ringraziata all’infinito.
“Anche io ti amo.” Rispose donandogli un casto bacio per poi tornare nella posizione di prima.
“Allora voglio continuare quello che stavamo facendo poco prima?” chiese malizioso.
“Sì, quando tornerà l’azzurro.”
 
Angolo dell’autrice:
Buon anno a tutti. Lo so sono un po’ in ritardo, sono passati solo 19 giorni XD. Sapete sta diventando difficile scrivere quando siamo nell’era Sengoku perché penso: “Questo non esisteva.” “Questo non c’era.” E poi rimango ferma dei secondi a pensare se a quel tempo esistevano o no quindi se ci sono delle incongruenze scusatemi. Ora sinceramente parlando a quel tempo non esisteva il natale, credo XD, e Kagome lo festeggia come festa pagana non come cristiana. Sango è stata un personaggio importante ha aiutato il nostro adorato mezzo demone. La cosa che ha fatto è troppo dolce e sdolcinata doveva esserci dietro la mano di una donna. La nostra Kagome ha capito tutto ma ha apprezzato il gesto. Kagome dice:” quando tornerà l’azzurro.” mi riferisco alle candele che quando si spegneranno smetteranno di illuminare il lago. Detto questo vi saluto perché sono stanca, vi ringrazio tutti, ci si sente con la P di Papà. Un bacio Inu_Ran ^^.
  
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