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Autore: fly90    20/01/2014    3 recensioni
Ilenia ed Elisabetta hanno portato con loro il piccolo Maurizio nell'aldilà ma non hanno fatto i conti con il desiderio di vendetta del bambino che ora cerca in tutti i modi di tornare sulla Terra per vendicarsi del fratello.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Maurizio era di nuovo solo in quel bianco abbacinante, disperato e annichilito dalle nuove scoperte.

L'incontro con quell'anima perduta lo aveva shockato, non solo per l'aspetto inquietante che aveva ma per il semplice fatto che non sapeva dove andare.

Si chiese da quanto tempo quel ragazzo stesse vagando nella nebbia.

Un brivido gli percorse la schiena.

Cercò di mettersi nei panni di quel ragazzo, se avesse passato anni a tentare di trovare la strada?

E se non l'avesse mai trovata?

Si disse che avrebbe potuto aiutarlo in fondo non sembrava volergli fare del male ma solo essere aiutato.

Ma chi voleva prendere in giro?

La verità è che ne aveva avuto paura, una paura cieca.

Non sarebbe certo riuscito ad aiutarlo in quelle condizioni.

Il suo aspetto era terrificante con la testa piegata da una parte e il respiro che pareva un rantolo.

No, non sarebbe riuscito a essergli utile in nessun modo.

Ma se si faceva spaventare da un anima perduta come avrebbe fatto a vendicarsi del fratello?

Eppure, nonostante la paura sentiva la rabbia crescere ad ogni attimo tanto che aveva paura di scoppiare da un momento all'altro.

In fondo aveva solo sette anni...Beh, sette nell'aspetto perché in realtà di mentalità ne aveva molti di più.

“Ormai sei qui e non puoi certo startene fermo.” Si disse facendosi coraggio nonostante la fifa che provava.

Nonostante le gambe tremassero mosse finalmente qualche passo avanti.

Mentre camminava facendo attenzione ad ogni singolo rumore si trovò a ragionare sul fatto che il ragazzo apparisse esattamente come quando era morto.

Nel mondo dei morti però gli spiriti avevano tutti un aspetto normale come se ossa rotte, bruciature, ferite si fossero rimarginate.

Un orribile sospetto lo colse di sorpresa.

E se anche il suo aspetto fosse tornato quello di prima?

Con mano tremante si portò la mano alla fronte in cerca di quel segno che tanto odiava.

Le sue dita toccarono i contorni slabbrati del foro al centro della fronte.

Se avesse potuto ancora piangere lo avrebbe fatto senza dubbio.

Non sopportava mettersi di fronte al fatto che era morto e quel foro dove il suo dito stava sprofondando glielo dimostrava con evidenza.

Con un gesto di stizza si obbligò ad allontanare il dito dalla ferita.

Per distrarsi si concentrò ancora una volta sui rumori intorno a sé.

Forse se fosse stato attento avrebbe evitato di fare altri incontri spiacevoli.

Ad ogni paio di passi si fermava ad ascoltare.

Gli giungevano rumore di passi e gemiti, lamenti provenienti dalla nebbia.

Di conseguenza si spostava il più possibile e procedeva per la propria strada e, per un po' parve funzionare, finché davanti a lui non emerse un altra sagoma.

Era una sagoma più piccola rispetto a quella di prima ma sembrava girata di schiena.

Non emetteva alcun suono e restava immobile.

Cercò di fare il minor rumore possibile mentre retrocedeva ma un suono sembrò giungere comunque all'orecchio della sagoma che si girò di scatto.

Gli occhi di Maurizio si incollarono a quel volto devastato come attratti da una calamita.

In realtà voleva solo distoglierli ma la curiosità non glielo permise.

Sembrava un ragazzo ma era difficile dirlo con chiarezza.

Il viso era sfigurato da bruciature e bolle purulente che gli coprivano tutto il volto fino alla fronte.

I capelli fino a metà testa erano assenti così come la pelle che si apriva in crateri rosso sangue con i lembi bruciacchiati e neri.

Ma la cosa che più lo agghiacciò furono quegli occhi bianchi e vuoti, immobili.

Erano fissi su di lui eppure non sembravano vederlo davvero.

E forse non lo vedevano perché ciechi.

Il ragazzo rimase immobile come a percepire qualcosa ma Maurizio fece attenzione a non muovere nemmeno un muscolo.

Avrebbe voluto urlare ma se l'avesse fatto sarebbe stato scoperto.

Un urlo acuto e confuso uscì da quelle che dovevano essere le labbra del ragazzo.

Parlare di labbra era azzardato perché, in realtà, sopra il mento escoriato vi era un semplice buco scavato nella carne sanguinolenta.

Quel buco doveva essere la bocca dalla quale uscivano solo suoni confusi e urla di dolore e paura.

Maurizio però tenne duro e nonostante si sentisse morire dalla paura non si mosse.

Il ragazzo mosse alcuni passi verso di lui sempre urlando poi si fermò a pochi passi dal raggiungerlo.

Mosse piano la testa di lato e allungò le mani tastando davanti a sé.

Maurizio guardò con orrore le mani avvicinarsi al proprio corpo e fu costretto a retrocedere per non essere scoperto.

Riuscì ad evitare la mano del ragazzo per un soffio spostandosi appena in tempo.

Quell'essere parve confuso e smise di cercare.

Dopo un attimo di immobilità totale lanciò un altro urlo da far accapponare la pelle, si girò e si incamminò verso sinistra.

Solo quando il ragazzo fu abbastanza lontano da risultare invisibile tra la nebbia, Maurizio si lasciò andare accucciandosi a terra e prendendosi la testa tra le mani.



ANGOLINO DELL'AUTRICE:

Ciao ragazzi!

Piaciuto il nuovo capitolo?

Spero proprio di si e non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate...

Il povero Maurizio riuscirà ad uscirne “Vivo”?

Un bacione da Fly90


  
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