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Autore: Dama DeLupottis    21/01/2014    5 recensioni
Seguito di "Un bisturi al posto del cuore", ma può essere benissimo letta separatamente, visto che le storie hanno in comune solo i protagonisti. In sintesi parla della difficile storia d'amore fra un chirurgo e una sua (ormai) ex-paziente di ben 28 anni più giovane. Gli ostacoli non sono pochi, e da come si può intuire dal titolo alcuni di essi possono essere piccoli, ma molto "ingombranti"! non voglio svelare parte integrale della trama quindi...buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ps. Il capitolo è molto lungo, ma non sapevo dove tagliarlo! Portate pazienza! =)
 
Pov. Anna
 

L’ospedale è la mia seconda casa! Sul serio! Non scherzo! Ogni tre per due sono qua: o per fare qualche esame, o per vedermi con Antonella, che in questo periodo è più incollata che mai alla sua scrivania, impegnandosi al massimo per garantire ai suoi piccoli pazienti un Natale sereno. Un’impresa difficile da realizzare, ma di grande buon cuore, quindi non sarò certo io a distrarla. Sono passata soltanto a prendere un libro sulla gravidanza, dato che lei insiste a farmelo leggere. Che bisogno c’è poi? Tanto sa già tutto lei! E’ vero, lo ammetto…ultimamente sono un po’ pigra! E’ che preferirei leggere un libro natalizio che uno sulla gravidanza! Preferirei fare sogni caldi o innevati piuttosto che viscidi e dolorosi! Sono una tipa impressionabile io!
 
- Allora? Non gliel’hai ancora detto?- domanda Antonella, dopo avermi consegnato il libro
 
- Preferirei che mi dicessi nuovamente quanto è bello questo libro, e quanto è importante che io lo legga!-
 
Lei sorride:- Sai che lo dovrai fare vero?-
 
- Sì lo so! Stavo per farlo qualche giorno fa, ma è stato chiamato d’urgenza e quindi…deve ricrearsi l’atmosfera!-
 
- Ah beh allora!- esclama Antonella facendomi capire che quel momento, chissà quando arriverà! Forse ha ragione! Dovrei dirglielo…subito! Ma…così? Su due piedi? Insomma….Dario è così imprevedibile, non so mai cosa gli passa per la testa, e questo mi spaventa, perché il suo atteggiamento in ogni caso, andrebbe a condizionare i miei pensieri e forse anche le mie scelte. Lui non vuole nemmeno stare con me…figuriamoci se vuole un figlio da me! Come se non ne avesse già abbastanza di quello che ha!
 
In ogni caso….devo farmi coraggio: - Ok! Glielo dirò! Stasera….o domani….prima mi devo preparare mentalmente!-
 
Proprio in quel momento qualcuno bussa alla porta e a dopo aver aspettato il consenso di Antonella, entra ammagliandoci con il suo splendore. Esatto! Avete indovinato!
 
- Matteo! Qual buon vento ti porta qui?- esordisce Antonella
 
- Lascia stare!- esclama in tono esasperato, per poi accorgersi della mia presenza:- Anna! Non credi di essere un po’ cresciutella per frequentare ancora questo reparto?-
 
Io sorrido, ma Antonella mi precede nella risposta:- Per me non fa alcuna differenza! Io vi vedo tutti un po’ come figli miei!-
 
Matteo non trova nemmeno il tempo e la forza di sorridere, che già si è tuffato tra gli scaffali a cercare delle cartelle! Non è da lui! E’ serio, molto teso e sembra non aver tempo nemmeno per un sorriso di circostanza, nonostante prima si sia sforzato di fare una battuta. Pochi secondi dopo, sbuffa sussurrando:- Ma dove sei?-
 
- Cosa ti serve?- domanda Antonella
 
- La cartella della paziente con il Les che ci hai passato sei mesi fa!-
 
 - Ultimo scaffale, in alto a destra, è la più grossa! Il sistema immunitario di quella ragazza è vero rompicapo!-esclama sorridendo, per poi tornare improvvisamente seria:- Ma perché? Ha avuto una ricaduta?- conclude con aria preoccupata. Antonella non è una che finge: lei si affeziona veramente ai suoi pazienti, e se può…li segue anche a distanza, mediante gli occhi di Matteo!
 
- No! Tranquilla! Sta benissimo! Ma a quanto pare ai maxillofacciali la mia parola non basta!- dice innervosito prendendo la cartella fra le mani:- Loro vogliono conoscere tutto il decorso della malattia, come se poi si mettessero a leggere tutto questo mattone! Quasi non hanno nemmeno il tempo di andare in bagno!-
 
Noi due ci scambiamo uno sguardo complice e poi torniamo a fissare Matteo, al quale la mia amica decide di dire:- Sì insomma…mi sembra di capire che non sono il genere di colleghi che preferisci…-
 
- Colleghi? Chiamarli colleghi è un insulto! Non dico per me, ma per loro! Loro sono gli dei della scienza, senza i quali il mondo non potrebbe andare avanti!- dice con tono altamente retorico:- Insomma…il cardiochirurgo è importante, anche il neurochirurgo, ma vuoi andare a mettere il chirurgo estetico? Chiedi a qualsiasi donna: un seno prosperoso e una pancia super piatta sono molto più importanti del cuore o del cervello!-
 
- Bè insomma! Stai un po’ esagerando!- lo correggo io, dopo aver palesemente capito che non aveva la minima idea di chi fosse il marito di Antonella. E poi…lo ammetto…mi sono sentita un po’ tirata in causa, cose se fossi una delle tante oche senza cervello che pensano solo al fisico….e tutto questo perché? Perché mi sono innamorata di un chirurgo estetico? Ma stiamo dando i numeri? E se fossi stata insieme ad uno delle pompe funebri, che avrebbe pensato?
 
- Hai ragione scusatemi! E’ che non li sopporto! Sono troppo egocentrici e perennemente impagliati sul loro gigantesco piedistallo dorato! Loro non sbagliano mai! Hanno ragione anche quando hanno torto! Ti fanno correre solo per il gusto di farlo! E vogliono avere la cartella solo per mostrare ai colleghi, o alla famiglia della paziente, che loro sono multimedici, che si occupano di tutto e di più! Prima o poi inventeranno anche un terzo braccio da attaccarsi! E poi…come trattano gli specializzandi…è assurdo! Come se non ricordassero niente di tutto quello che sicuramente hanno passato prima di diventare ciò che sono ora!- fa una piccola pausa e poi torna a scusarsi:- Scusate ho già perso troppo tempo! Il dottor “sono bello e bravo solo io” si starà chiedendo che fine abbia fatto!-
 
Io e Antonella non possiamo fare a meno di sorridere tutto il tempo alla sua buffa caricatura un po’ troppo veritiera. Poi però la curiosità s’impossessa di noi, costringendoci a chiedere:- Ma…di che dottore si tratta?-
Sarebbe davvero divertente se adesso se ne uscisse con un certo “Massimo Albani”!
 
- Ehm…Trevino! Lorenzo… mi pare!-
 
- Ah si! L’ho già sentito!- dice Antonella stando al gioco:- Beh ringrazia il cielo che non ti è capitato Camossi! Il suo umore è più variabile di quello di una donna incinta!- conclude guardando me, ovviamente sottintendendo con quella frase una marea di significati del tipo: “ ci sei dentro fino al collo anche tu…se solo sapesse…”, “ ti ricordo che devi parlare con Dario” “ Dario è molto lunatico, ma lo sei anche tu, quindi siete una coppia stupenda”??? No! forse l’ultimo me lo sono inventato!
 
 Pov. Dario
 
Giungo in ufficio dopo aver fatto un salto in università. Giusto un salto, perché di più oggi non posso fare! Magari nella pausa pranzo….se evito di mangiare! Sono già al secondo caffè…e sono solo le 8.30! prevedo che entro stasera, arriverò almeno a quota cinque! Ma tanto ormai, il mio sistema si è abituato, ho più caffeina che sangue! Sì sì lo so! il caffè crea dipendenza! Ma tanto….anche il fumo fa lo stesso! Ed è pure peggio!
 
Dopo aver indossato il camice e aver letto velocemente la lista dei pazienti che avrò l’onore di fare a fettine, come ogni giorno busso alla porta di Massimo per le solite quattro chiacchiere di prima mattina. E sia chiaro: se dico quattro…intendo quattro! Non abbiamo tempo da sprecare noi!
 
Dopo aver ottenuto il permesso di entrare esordisco con un:- Ciao! Com’è andata la riunione ieri?-
 
- Da tagliarsi le vene!-
 
- Mh! Per fortuna l’ho scampata!—Massimo non aggiunge nient’altro, così, vedendo che è relativamente presto gli propongo di bere un caffè (che sarebbe il mio terzo) ma lui declina il mio invito.
 
- Va tutto bene? E’ qualche giorno che sei strano…-
 
- Tutto a meraviglia!- risponde un pò seccato, dimostrandomi tutto il contrario.
 
- Sicuro? Sei molto nervoso…-
 
- Solo tu puoi esserlo?- domanda stizzito, quasi come se ce l’avesse con me.
 
Cerco di rispondere con un tono calmo, che solitamente invoglia l’interlocutore ad adottarne uno altrettanto simile:- No! Ma…è successo qualcosa con Antonella…o con Andrea? Sai che a me puoi dire tutto…-
 
- Non è successo niente!- taglia corto. Poi alzandosi dalla sedia, si para davanti a me e con voce ferma e testa alta mi dice: - Senti noi….non dobbiamo essere per forza amici!-
 
- Che significa?- domando sbalordito da questo suo comportamento, che come sapete…non è da lui!
 
- Che lavoriamo bene insieme! Non serve aggiungere altro! Limitiamoci al rapporto professionale!- e così dicendo, mi supera a destra e se ne esce dalla porta dirigendosi chissà dove, naturalmente lasciandomi di stucco a chiedermi che cosa abbia fatto per meritarmi una simile reazione.
 
Dato che niente riesce a giungermi in mente, decido di fare una capatina all’ambulatorio di Antonella, dove sicuramente potrò ottenere qualche spiegazione in più. I pazienti….va beh…sono appena arrivati! Possono anche aspettare qualche minuto! Il mio rapporto con Massimo, ha sicuramente la precedenza.
 
Massimo è l’unico vero amico che io abbia mai avuto. Siamo sempre andati d’accordo in qualche modo, in sala c’è una gran chimica fra noi, e tutto il personale lo riconosce. Ma al di là di questo non riesco proprio a capirlo! Non gli ho fatto alcun torto, non l’ho mai messo in cattiva luce, perché mai dovrebbe avercela con me?
 
Neanche a farlo apposta, non appena mi avvicino alla stanza di Antonella, chi vedo uscire dalla sua porta? Sempre e solo lei! La mia tortura personale! Improvvisamente però, comincio a pensare che forse anche la piccoletta ne possa sapere qualcosa, magari…ne è proprio lei la causa! Sì! Dev’essere così di sicuro! Perché è sempre lei che causa guai!
 
Mi avvicino a lei che mi volta le spalle, prendendola per un braccio così alla sprovvista da farla sussultare:- Anna, che hai fatto a Massimo?- domando con un tono per niente cordiale
 
Lei spalanca gli occhi, un po’ per la sorpresa, un po’ per l’indignazione:- Io non ho fatto niente! E non stringermi così tanto! Mi stai facendo male!-
 
Mi accorgo solo in quel momento di aver stretto un po’ troppo il suo esile braccio, così cerco di moderare la mia rabbia, rimediando al mio errore:- Scusa! E’ qualche giorno che mi evita….e poco fa mi ha fatto capire di non volere la mia amicizia!-
 
- Perché mai l’avrebbe fatto?- domanda anch’ella stupita del suo atteggiamento.
 
- Non lo so! Forse perché qualcuno è andato a piangere da lui, facendomi diventare di nuovo il cattivo?- dico in tono accusatorio
 
- Vaffanculo Dario!- esclama indignata dandomi uno spintone sull’avambraccio:- E’ così che ti fidi me? Io non ho detto niente! Peggiorerei ancora di più la mia reputazione!-
 
- Comunque lui l’ha saputo! Qualcuno a cui l’hai detto non ha tenuto la bocca chiusa!- ribatto restando fermo sulle mie convinzioni
 
- Lo sa solo Antonella! E lei non glielo direbbe di certo!-
 
Non posso che darle ragione: - E allora chi è stato? Se tu l’hai detto solo a lei e io non l’ho…- ad un certo punto…tutto si fa chiaro: - Dannazione! Marta!- dico colpendomi la fronte con il palmo della mano:- E’ colpa mia!- concludo scuotendo la testa
 
- Chi è Marta?- domanda con un tono decisamente infastidito…
 
- Una con cui uscivo!- mi limito a dire
 
Vedo i suoi occhi diventare braci ardenti, prima che la sua bocca cominci a sparare proiettili in mia direzione: - Ah una con cui uscivi? Ma bravo! Oltre a distruggere la mia relazione con Manuel, trovavi anche il tempo per quello! Se fossi una donna…saresti incinto anche tu senza sapere di chi! –
 
Ma cos’è questa? Una scenata di gelosia? O solo la dimostrazione di odio profondo nei miei confronti?
 
- Non è come pensi! Ci sono solo uscito tre o quattro sere! C’è stato solo un bacio, niente di più!- perché mi sto giustificando poi ? Dopotutto…io non l’ho tradita! Non stiamo più insieme! Eppure…ne sento il bisogno…
 
- Perché me lo stai dicendo? Non m’interessa quello che fai! La mia vita non ruota solo attorno a te!-
 
Non faccio in tempo a ribattere, che una nuova vecchia voce ci raggiunge alle spalle:- Oh! Eccoli qua! Guarda caso davanti all’ufficio di mia moglie!-
 
- Massimo…ti possiamo spiegare!- esordisco io
 
- Non c’è niente da spiegare!- m’interrompe:-Tu mi hai mentito e posso capirlo! L’ orgoglio è da sempre il tuo più grande difetto! Ma tu…- dice rivolgendosi ad Anna, quasi con disprezzo:-…tu non hai scusanti! Mi hai mentito e continui a farlo, ma voglio che tu sappia che oltre a me, con le tue sporche bugie, stai distruggendo anche 21 anni di matrimonio!-
 
Gli occhioni increduli e lucidi di Anna contro la voce ferma e dura di Massimo, mi spingono a prendere le sue difese:- Adesso stai esagerando!-
 
- Sta zitto tu! So benissimo che sei dalla sua parte! Proprio tu che odiavi la gente con i segreti…guarda come ti sei ridotto! Eri un mito per me Dario, ma ora non sei più nulla, se non un falso bugiardo!- le sue parole fanno male anche contro di me, e il mio sguardo non riesce a nasconderlo
 
- Smettila! Lui non sa niente!- esclama Anna fronteggiando Massimo dopo essersi inserita fra di noi per
dividerci
 
 Pov. Anna
 
- Che cosa non so?- domanda Dario trafiggendomi col suo sguardo
 
- Una cosa importante… che non sono riuscita a dirti!- sussurro sperando di non fargli alzare la voce, cosa che ovviamente non serve a niente:- E quando pensavi di farlo?-
 
- Con più calma! Sicuramente non prima che corressi qua per un’urgenza!-
 
- Ignorandomi per un’intera settimana?- dice infuriandosi ancora di più
 
- Di cosa ti lamenti? È un mese intero che m’ignora…se non di più!- s’intromette Massimo:- Ora me ne vado! Così magari senza di me si decide a parlare!-
 
- Abbassate la voce!- dico imbarazzata:- Ci sta guardando tutto il corridoio! State superando ogni limite!-
 
- Tu l’hai già fatto! A tutto c’è un limite…specialmente alle bugie!- con queste parole e uno sguardo glaciale, Dario riesce a raggelarmi il sangue all’istante. E io mi sento paralizzata, inerme, in mezzo a questi due colossi che emanano puro odio verso di me, la loro vicinanza è troppa….e io…mi sento morire! Al momento vorrei soltanto piangere! Piangere in mezzo a queste due maschere d’indifferenza, che molto probabilmente in questo momento rimarrebbero tali, a guardarmi senza un briciolo di pietà.
 
Dopo pochi secondi però, entrambi si voltano per allontanarsi, e io….devo prendere una decisione, se non voglio perderli per sempre, e in fretta:- Aspettate!-urlo attirando di nuovamente la loro attenzione. Faccio un respiro profondo e poi comunico la triste verità: -Non so chi è il padre!-
 
- Che cosa?- domandano all’unisono.
 
- Sono solo di otto settimane!- dico fissando lo sguardo sbigottito di Massimo:- Quindi…il padre può essere Manuel…o potresti essere tu!- concludo voltandomi a fissare Dario negli occhi.
 
Lui incredulo, li spalanca ancora di più, poi mi guarda in cagnesco e scuote la testa nascondendo un moto di rabbia repressa all’interno del suo corpo. Mi giro verso Massimo, e anche lui, si mette a scuotere la testa, con meno rabbia rispetto a Dario, ma con molta più delusione, che vi posso giurare…fa ancora più male.
Mi sento malissimo in mezzo a loro, resto in silenzio, non so che dire, vorrei scomparire, ma tutte le vie di fuga al momento risultano bloccate: a destra c’è Dario, che mi sta bruciando viva con lo sguardo, a sinistra c’è Massimo che con un solo sospiro sembra emanare un vento gelido in grado di congelarmi per sempre. Davanti e dietro ho il muro. Sono in trappola. Mi sento soffocare, e forse, in questo momento lo vorrei davvero.
 
Ad un certo punto entrambi si allontanano da me, simmetricamente, uno da una parte, e uno dall’altra. Non posso seguirli entrambi, non posso sdoppiarmi. Devo scegliere. Ma chi? Il mio istinto mi dice di scegliere la persona di cui non potrei fare a meno in questo momento. Una scelta difficile, ma immediata. Mi volto verso di lui e comincio a corrergli dietro, mentre la paura di perderlo per sempre mi assale stringendomi il petto come in una morsa.
 
Entra nel primo ascensore che si apre, all’interno del quale c’è anche Matteo, che mi guarda come se fossi impazzita quando mi lancio in avanti per bloccare le porte che si stanno chiudendo, urlando come se fossi esaurita:- Aspetta Massimo….fammi spiegare!-
 
- Non c’è niente da spiegare!- dice fulminandomi con lo sguardo:-Preferisci confidarti con Antonella? D’accordo! Lo accetto! Ma allora…lasciami stare!-
 
- No! Non ti lascio stare! Perché io tengo troppo a te!- dico con tutta la sincerità che possiedo, e che i miei occhi ormai lucidi non esitano a mostrare:- Non voglio perderti!-
 
- L’hai già fatto! Ma la colpa è tua! L’hai scelto tu!-
 
Un rumore e un sobbalzo accompagnano le sue battute. Forse è il mio cuore che sta cadendo a pezzi, o forse è tutto il mondo che mi cade sopra. Ci impiego qualche secondo a realizzare ciò che appena successo, e la situazione di certo non migliora.
 
- Dannazione! Siamo bloccati!- dice Matteo suonando il pulsante d’allarme e cominciando a comporre il numero verde per chiamare l’assistenza tecnica…
 
Massimo sbuffa infastidito e poi si volta nuovamente verso di me, incrociando le braccia al petto:- A quanto pare sono obbligato ad ascoltarti! Parla!-
 
Parla! Un imperativo che….detto da lui, detto così…mi lascia senza parole. Avrei mille cose da dire, ma tutto sembra così confuso e inappropriato che…mi manda nel panico più buio e totale!
 
- Io…non…non so cosa dire!- balbetto
 
- Forse perché non c’è niente da dire!- dice con un tono così tagliente da riuscire a scuotere in me una reazione:- Sì che c’è! D’accordo ti ho tenuto nascosto un dettaglio…-
 
- Dettaglio lo chiami? Un secondo padre lo chiami dettaglio?- mi domanda furibondo, costringendo Matteo a tapparsi un orecchio per cercare di capire ciò che diceva il tecnico dall’altra parte del telefono.
 
- Ok! E’ più che un dettaglio! Ma cerca di capirmi…sto passando un momento difficile!-
 
- Sei sempre tu quella che bisogna capire eh? Pensi di esser l’unica a soffrire?-
 
- No! Ma sono l’unica che quando sta male lo fa presente, anziché arrabbiarsi col mondo intero senza una precisa ragione!- rispondo quasi stizzita
 
- Cos’è che non ti è chiaro? Il motivo per cui ce l’ho con te?-
 
- No! Il motivo per cui ce l’hai COSì TANTO con me! Sai benissimo che prima o poi te l’avrei detto!-
 
Massimo scuote la testa esclamando con un filo di voce:- Tu non capisci!-
 
- E allora spiegami!- lo imploro abbassando anch’io il tono di voce
 
- I tecnici saranno qui entro dieci minuti!- ci comunica Matteo, che vedendosi ignorato da entrambi, decide di sedersi per terra, sollevandosi il camice bianco per evitare di sporcarlo.
 
Torno a fissare Massimo, che dopo aver deglutito, ricomincia a parlare con un tono decisamente più posato:- Ricordi com’è cominciata la nostra amicizia?-
 
- Sì! Tu mi odiavi!- dico cercando di nascondere un sorriso spontaneo, al solo pensiero di quanto fosse forte all’inizio la nostra alchimia.
 
- Non è vero!- mi corregge, infastidito del solo fatto che io abbia potuto pensarlo:- Ti ritenevo soltanto dannosa, per lui, e per noi. Ma poi mi sono lasciato i pregiudizi alle spalle, e ho deciso di conoscerti, perché in ogni caso, ti trovavo sempre tra i piedi, volente o nolente, e tu non la smettevi mai di parlare...eri una radio senza fine.- continua restando sempre molto serio:- Ho smesso di respingerti e tu ti sei attaccata sempre di più…-
 
- Non pensavo ti desse così fastidio!- esclamo ferita dal modo in cui stava descrivendo il nostro rapporto.
 
- Infatti non era così!-
 
- E allora qual è il punto?- domando, mantenendo il mio tono adirato.
 
- Il punto è che prima ti confidavi con me per qualsiasi cosa. Ero il primo a cui chiedevi aiuto, ero l’unico con cui ti aprivi senza problemi. Ti fidavi di me più che di Dario! Ricordi?- mi da il tempo di annuire, mentre uno strano senso di colpa comincia ad avvolgermi insieme alle sue parole:- Poi hai conosciuto Antonella, e hai cominciato a mettermi da parte sempre di più, sempre più spesso… fino a quando lei è riuscita a sostituirmi del tutto!-
 
- Non – mi affretto a smentire, ciò che purtroppo assomiglia così tanto alla realtà.
 
- Fammi finire!- m’interrompe alzando un braccio nella mia direzione per farmi zittire, evitando però di toccarmi, per poi proseguire con il suo discorso, con uno sguardo che mi sta lentamente sfasciando il cuore:- Questo fa male sai? Essere messo da parte da colei che un tempo ti definiva il suo migliore amico! Mi hai ferito nel profondo! Ho cercato di giustificarlo pensando che forse avevi scelto Antonella perché ti sentivi più a tuo agio a parlare con una donna riguardo certi argomenti …ripensandoci poi, non può essere! In passato non ti facevi certo questi problemi! Forse perché non avevi scelta! O forse perché eri diversa! Sono diversi giorni che sto cercando di spiegare questo tuo comportamento, incolpando me, incolpando te…ma alla fine l’unica cosa che sembra più plausibile, o forse meno dolorosa, è la spiegazione di mia moglie!-
 
- Ossia?- domando con la voce ormai spezzata. Mi viene da piangere, non so se siano gli ormoni o qualunque altra cosa…ma sto trattenendo a stento le lacrime.
 
- Ossia il fatto di trovarmi tra due fuochi, di non poter essere imparziale perché amico di entrambi. Ma anche la sua spiegazione non regge fino in fondo…perché è sempre stato così, ma in passato non te ne è mai importato. Quindi… l’unica cosa che mi chiedo è: “adesso t’importa”? E’ questo il motivo per cui mi hai messo da parte?-
 
- No!- sussurro scuotendo la testa vergognandomi del modo in cui l’ho trattato. Perché ha ragione…ha ragione in tutto!
 
I suoi occhi diventano ancora più tristi, oserei quasi dire lucidi, ma probabilmente sono io che non vedo più bene: - E allora…perché l’hai fatto? Non ero abbastanza forse?-
 
- Noo! Tu sei…-
 
- Rispondimi Anna! Perché?-
 
Sento una stretta allo stomaco che diventa sempre più forte, mentre mi decido a dire la verità :- Perché mi sento a disagio quando mi guardi così. Mi sento giudicata!-
 
Lui socchiude la bocca incredulo di quanto io abbia appena detto:- Co…cosa? Io….non…perché adesso? Perché non prima? Insomma…ho fatto qualcosa di sbagliato?-
 
- No!-rispondo coprendomi il viso con le mani e lasciandomi lentamente scivolare al suolo:- TU sei sbagliato!- dico vedendo cedere anche lui di fronte a me, ormai distrutto e privo di forze per ribattere. Ha sicuramente frainteso la mia frase, e merita decisamente una spiegazione più che valida: - Perché….tu sei troppo! Sei così perfetto…insomma….da quando ti conosco non hai mai detto o fatto niente di sbagliato, mentre io…sbaglio di continuo!-
 
- Ritieni che Antonella sia meno perfetta?- domanda cercando di smontare qualsiasi mia giustificazione
 
- No! La ritengo solo più comprensiva! Lei è come una mamma: è dolce e protettiva, so benissimo di deluderla, ma so che lei ci sarà sempre al mio fianco, e non mi farà pesare più di tanto il mio errore, ma farà comunque di tutto pur di aiutarmi a rimediare.-
 
- E credi che io non lo farei? Cosa ho fatto finora?- domanda piccato
 
- Tu sei diverso! Non sei comprensivo! Tu accusi e rimproveri, fai di tutto per sottolineare il mio sbaglio e, quando nella severità del tuo sguardo leggo la delusione più totale, sto ancora peggio di prima! Per di più tu sei allergico agli abbracci… e da quando è successo….tu sai cosa….- dico riferendomi a quel maledettissimo bacio:-…sei diventato più freddo e restio. Stai lì a calibrare ogni gesto che fai, quasi come se stessi attento a mostrarmi affetto col contagocce. E anche questo fa male! Fa male ogni volta che t’incontro, perché non mi sento libera di esprimermi come vorrei, perché l’idea di cosa tu possa pensare di me dopo che ti avrò deluso per l’ennesima volta, mi paralizza! – concludo come una mezza isterica mentre qualche lacrima comincia a solcare il mio viso
 
Lui però, non accenna a mollare, dopotutto la freddezza è anche una sua dote:- E allora perché stai parlando adesso? Non hai paura di ciò che posso pensare ora?-
 
- No!- dico di primo acchito, ma poi ci ripenso:- Forse! Ma non m’importa, perché dovevi saperlo! Non l’ho fatto per cattiveria, e non so cosa mi sia preso, ma al momento le cose stanno così!-
 
Mi sento male per questo, mi vergogno, perché non dovrei provare tutto questo disagio nei suoi confronti, ma è così. E’ stupido e incoerente, ma vero.
 
- Che cosa posso farci io? Dovrei forse cambiare?- domanda retoricamente
 
- Certo che no! Voglio solo che tu capisca! E ti prego… non odiarmi per questo!-  dico abbassando lo sguardo al pavimento, ormai senza speranza
 
All’improvviso però, la sua mano forte posatasi sul mio ginocchio mi dà il coraggio di rialzare il volto, e con mia grande sorpresa, ritrovo il suo più disteso, più compassionevole e sereno: - Non potrei mai odiarti! Sai benissimo che ti voglio bene come se fossi mia figlia, e anche se tu non vuoi, non posso fare a meno di avere un atteggiamento paterno nei tuoi confronti. E’ vero, io ti rimprovero e spesso sono un po’ severo: io e la dolcezza non andiamo tanto d’accordo, se non in casi eccezionali. In ogni caso, nonostante per certi versi io sono l’opposto di Antonella…entrambi vogliamo la stessa cosa: vogliamo proteggerti da ogni male, anche se tu fai di tutto per metterci i bastoni fra le ruote!-conclude sorridendo leggermente.
 
Tutto ad un tratto sentiamo dei rumori di attrezzi, provenienti qualche metro più sotto e una voce maschile che dice dall’altoparlante dell’ascensore:- State tranquilli! Fra pochi minuti dovremmo riuscire a liberarvi!-
Sentiamo le voci degli operai che dicono fra loro:- Sono qua sopra! Sono incastrati tra il piano terra e il primo piano!-
 
Matteo sospira, mentre Massimo continua a guardarmi in cerca di qualcosa da dire per rassicurarmi ulteriormente, e all’improvviso dice:- Ti sbagli! Io non ti giudico! E per mostrartelo...- si alza e viene a sedersi accanto a me:-… ti racconterò una breve storiella che aveva raccontato alle medie un mio professore, tanto considerando la sveltezza dei tecnici…staremo qui ancora per una buona decina di minuti!-
 
- Basterà l’ossigeno?- dico allarmandomi un pochino, data la mia poca simpatia con gli ascensori
 
- Basta e avanza! Tranquilla!- la sua voce, calda come il miele basta rassicurarmi, così appoggio nuovamente la schiena alla parete grigia dell’ascensore e mi preparo ad ascoltare
 
- Allora….c’era una volta un professore che un giorno in classe, tirò fuori una banconota da venti euro…-
 
- C’erano già gli euro ai tuoi tempi?- domando voltandomi verso di lui aggrottando la fronte.
 
- No! L’ho rimodernata!- dice con un’espressione facciale così buffa da riuscire a farmi ridacchiare:- Comunque… il professore chiese alla sua classe chi li volesse, e tutti alzarono la mano. Allora lui, stropicciò per bene la banconota, ovviamente senza romperla e poi domandò di nuovo chi la volesse e ottenne nuovamente tutte le mani alzate. Dunque si alzò, getto la banconota per terra e cominciò a calpestarla, per porre infine la solita domanda. E sai chi alzò la mano?-
 
- Nessuno?- dico cominciando a rispecchiarmi in quella povera banconota
 
- No! Tutti! E sai perché? Perché agli occhi dei ragazzi quella banconota stropicciata e calpestata aveva sempre lo stesso valore. La stessa cosa vale per te Anna: non importa quanti sbagli tu abbia fatto o possa fare ancora, io e Antonella ti vorremo sempre bene allo stesso modo. E…adesso parlo per me: non importa quanto mi deluderai, sarai sempre la stessa Anna che ho conosciuto un anno fa, magari con i capelli più corti, con una pancia più grande e magari in futuro…chissà…con un seno rifatto e le labbra a canotto!-
 
- Mai!- dico sorridendo, sentendo il mio cuore scoppiare di gioia per tutto ciò che ha detto finora.
 
- E te ne sono grato! Ma ti vorrei bene comunque! Anche se ti vestissi da emo e ti riempissi il corpo di tatuaggi! Ok?-
 
- Ok!Quindi….. mi perdoni?- gli chiedo sperando che da lui esca qualche altra bella frase che logicamente non dimenticherei mai e poi mai

Lui anziché annuire arriccia il naso:- Mmm…non è la prima volta che sento questa frase! Ma a quanto pare… sembra che dovrò farci l’abitudine! Viceversa…tu non stancarti mai di dirla!-
 
- Vuoi che continui a chiederti scusa?- domando perplessa
 
- No! Voglio solo che in un futuro…possibilmente molto lontano, tu non decida di non chiedermi perdono solo per paura che non ti venga concesso! Detto questo…cerca comunque di rigare dritto per almeno una decina d’anni! Sono stato chiaro signorina?-
 
- Chiarissimo!- esclamo, prima di abbracciarlo con forza, anche se la cosa, da seduti, non è abbastanza appagante per i miei gusti!
 
-  Non abbracciarmi così forte! Potrei cominciare a starnutire!- esclama riferendosi alla sua “strana allergia”
 
- Ok! La smetto!-dico allentando un po’ la presa, appoggiando il viso sulla sua spalla e mantenendo la mia mano destra sull’altra. Dopo essermi accoccolata per bene, mi accorgo che la punta del mio naso sta sfiorando la pelle del suo collo e un tessuto soffice e bianco che ha un profumo molto familiare.
Inebriata da quest’ultimo, non posso fare a meno che stringerne un lembo con la mia mano e inspirare a pieni polmoni.
 
- Che fai?- domanda Massimo stranito del mio comportamento allontanandosi leggermente di lato
 
- Mi è mancato il profumo del camice sterilizzato!-
 
- Anche Antonella ne indossa uno!- osserva con fastidiosa pignoleria.
 
- Ogni camice profuma diversamente, a seconda della persona che lo indossa!- spiego semplicemente, rimanendo appoggiata alla sua spalla, mentre lo sguardo perplesso di Matteo fa da specchio a quello di Massimo
 
- In ogni caso, non penso sia questo il profumo che più ti è mancato!- precisa lui
 
- Mmm d’accordo! E’ il secondo!- dico, pensando a quanto mi manchi veramente il primo, perché effettivamente, è un sacco di tempo che non abbraccio Dario mentre lui indossa il camice, l’ultima volta che si era avvicinato così tanto da potermi permettere di sentirlo, me ne stava urlando dietro di tutti i colori, solo per farmi dire cos’avessi che non andava. E in quel momento, vi posso giurare che il suo profumo, era l’ultimo dei miei pensieri!
 
- Ora staccati! Vai ad annusare il suo!- esclama indicando Matteo con un cenno del capo.
 
- Non siamo così amici! Mi prenderebbe per matta!-
 
- Penso l’abbia dedotto già da un po’!-
 
- Credetemi! Non mi sono mai sentito così fuori luogo come in questo momento!- confessa Matteo passandosi una mano tra i suoi magnifici capelli scuri:- Mi dispiace di essere il terzo incomodo, ma purtroppo non l’ho scelto io!-
 
- Ma che stai dicendo?- lo rimprovera Massimo mezzo scandalizzato:- Non siamo mica fidanzati! Io ho una moglie!-
 
- Sì l’ho capito….da quello che ha detto!- spiega il moro imbarazzato: -Ho cercato di non ascoltare ma…-
 
- Aspettate un momento! Ma voi non vi conoscete?- domando incredula dopo essermi accorta che Matteo gli ha appena dato del lei.
 
- Perché dovremmo?- dice Massimo con il pieno assenso dell’altro
 
- Ma come perché?! Me l’ha presentato Antonella! Lui lavora con lei!-
 
- Non esattamente!- mi corregge l’ennesimo pignolo del giorno:- Collaboriamo ogni tanto! Comunque io sono Matteo De Filippi, immunologia e reumatologia per adulti…- dice stringendogli la mano
 
- Massimo Albani, chirurgia maxillo-facciale…-

Inizialmente Matteo resta un po’ basito, poi dopo averci riflettuto un po’, domanda nuovamente- Albani?- poi improvvisamente s’accorge della tremenda gaffe che ha fatto stamattina e girandosi di scatto verso di me dice:- Lui…- indicando Massimo col dito indice
 
 - Sì!- dico mal trattenendo le risate
 - Con…-
 - Sì!-
 - Accidenti!-
 - Infatti!-
 - Già!-
 
- Ehi ehi ehi!- c’interrompe Massimo:-Qualcuno vuole spiegarmi questo scambio di monosillabi, occhi strabuzzati e sorrisetti accennati?-
 
Decido di prendere io la parola, visto che l’altro è ancora troppo scioccato dalla notizia:- Ehm…diciamo che Matteo neanche un’ora fa si è lasciato andare in un’aperta critica verso i chirurghi estetici, in particolare i maxillo-facciali davanti a me e ad Antonella…ignorando il fatto che suo marito fosse uno di loro!-
 
- Voglio sparire!- commenta Matteo, ora a disagio più che ma
 
- Beh ti conviene!- dice Massimo fingendo un tono minaccioso, che poi forse, non era neanche fin troppo finto!
 
- Pensavo fossi un otorino!- tenta di giustificarsi

Massimo lo fulmina con lo sguardo:- Quello si chiama Albini! E tra l’altro mi sta pure antipatico!-
 
- Mi spiace! D’ora in avanti mi cucirò la lingua!-
 
- Prima di farlo…dimmi un po’ perché ce l’hai tanto su con noi…-
 
Decido di intervenire io, dato che Matteo si sta decisamente scavando la fossa:- Perché siete superbi e altezzosi, pensate di essere i migliori in tutto e per tutto, e non volete mai ascoltare i pareri altrui…maaa…prima che tu possa inveire contro di lui, ti anticipo che il suo giudizio è stato altamente influenzato dal fatto che si è trovato a dover collaborare con la vanità fatta a persona!-
 
- Trevino?- azzarda Massimo
 
Entrambi annuiamo, e a veder sorridere Massimo, Matteo si lascia andare in un ultimo commento:- E’ insopportabile!-
 
- Beh dichiarati fortunato di non avere a che fare con Camossi!- precisa Massimo
 
- E’ esattamente quello che gli abbiamo detto noi!- dico io
 
Proprio in quel momento, sentiamo squillare il telefono di Massimo- Ecco! A parlar del diavolo…- dice subito dopo aver letto lo schermo:- Pronto?-
 
- Dannazione!- esclama guardando l’orologio al polso: -Sono bloccato in ascensore! Non so ancora per quanto! Senti…dì all’anestesista di aspettare ancora una decina di minuti…dovrei uscire al più presto se questi della manutenzione si danno una mossa!-
 
Quella frase, mi riporta alla realtà, nuda e cruda: i dieci minuti son passati, anzi, stiamo sfiorando i venti eppure siamo ancora qui, e sento il mio respiro farsi sempre più pesante e affannoso…
 
- Che ti succede?- domanda Matteo subito accortosi della mia improvvisa agitazione
 
- Asma!- sussurro io, cercando di non andare in panico, perché come al solito, il broncodilatatore si trova in un’altra borsa!
 
Matteo gattona verso di me e posando le mani sulle mie braccia dice:- Anna stai calma! Respira! Va tutto bene!-
 
No! Niente va bene! Sento i polmoni che si chiudono, e il cuore che batte sempre più velocemente, quasi come se stesse per uscire dal mio petto.
 
Vedendo i tentativi di Matteo fallire miseramente, Massimo si appresta a chiudere la telefonata:- Ti devo lasciare! Anna ha qualche problema con gli ascensori! Sì…c’è anche lei! A dopo!-
 
- Per quanto dobbiamo stare ancora qua dentro? Mi sento male!- dico con una voce decisamente lagnosa,
poi mi avvicino alle porte dell’ascensore e comincio a battere i pugni con molta meno forza di quanto credessi d’avere:- Aprite! Vi prego!-
 
 Massimo giunge subito in mio soccorso, mi abbraccia da dietro e mi riporta seduta accanto a lui:- Ci siamo quasi! Tranquilla! Pensa ad altro! Come prima!-
 
- A cosa?- in questi momenti la mia mente si annebbia e non vedo, né sento più niente.
 
- A quello che vuoi! O a chi vuoi!- dice non sapendo quali pesci pigliare:-Pensa a lui!-
 
Io spalanco gli occhi, sorpresa di ciò che appena detto, pensando che sia veramente un’idiozia. Poi però, torno a fissare la parete vuota che ho di fronte, e la mia mente si pervade delle immagini della notte di Natale dello scorso anno, dove Dario aveva fatto di tutto per cercare di distrarmi dal mio fiato corto: mi aveva provocato per farmi arrabbiare, mi aveva detto parole dolci, fino quasi a dichiararsi per farmi reagire. E alla fine c’era riuscito! Mi aveva salvato da un incubo, trasformandolo quasi in un mezzo sogno.
 
- Va meglio?- domanda una voce familiare che purtroppo non è la sua
 
Annuisco, rendendomi conto di respirare con meno difficoltà. Massimo ce l’ha fatta, anzi, Dario ce l’ha fatta…di nuovo…
 
- E’ incredibile!- sussurra Massimo, più a lui che a noi, come se avesse involontariamente condiviso un intimo pensiero
 
- Che cosa?- domando tornando alla realtà
 
- L’effetto che lui ha su di te anche a distanza! Il vostro legame … sembra indissolubile!- dice come se la cosa avesse dell’incredibile. È così difficile da credere? La nostra non è una semplice storia…è LA storia….è la mia vita. Questo almeno, è ciò che penso io, ora non sono del tutto sicura che la cosa sia reciproca, ma una volta lo era.

Mi volto verso di lui dicendo:- Cosa vuoi sentirmi dire Massimo? Che lo amo ancora? Perché se vuoi questa volta, lo potrei anche ammettere, ma tanto non servirebbe a niente, perché ora come ora  mi detesta!- concludo sconfortata.
 
Proprio in quel momento il suo cellulare vibra, lui lo guarda e dopo pochi secondi, sorride dicendo:- Ne sei sicura?-
 
Mi mostra lo schermo del suo I-phone, sul quale vi è scritto: “ Fammi sapere come sta…ma non dirle che te l’ho chiesto!”
 
Sorrido spontaneamente non appena lo leggo. Mi sento molto più serena e leggera. Sono felice! Solo per questo! Apparentemente il messaggio non è niente di speciale, ma per me in quella frase c’è tutto: la prova che nonostante la sua reazione di prima lui tiene ancora molto a me, e il suo orgoglio sempre onnipresente in ogni cosa che dice e che fa.
 
I tecnici continuano a lavorare, senza dare segno di miglioramento, e quindi Massimo, per evitare di fissarci negli occhi e soprattutto una mia nuova crisi d’ansia dice:- Allora? Ci sono altri segreti da confidare dato che ci siamo? Tanto ormai Matteo non si stupisce più!-
 
- No! Nessuno! Ora sai tutto, e anche d’ora in poi lo saprai!- ora che ho chiarito con lui, non ho più motivo di nascondergli le cose, perché non fa male solo a me, ma anche a lui, e io…ho davvero bisogno della sua amicizia.
 
- Molto bene! Ne sono contento!- esclama, per poi aggiungere: -Comunque….sappi che nemmeno io sono perfetto!-
 
- E perché mai?- domando sicurissima del fatto che non riuscirà a convincermi di non esserlo.
 
- Beh…ho detto anch’io qualche bugia in passato, e non ne sono orgoglioso!- confessa abbassando il tono di voce.
 
- Voglio i dettagli!- esclamo incuriosita mentre tento già di indovinare cosa possa aver fatto… sperando che non mi venga a dire di aver tradito Antonella, perché questo…non so se glielo potrei perdonare!
 
- D’accordo! Un giorno…ho finto di avere un’urgenza in ospedale per evitare di andare a prendere mia suocera in aeroporto…evitando così qualche ora di tortura….-
 
- Va beh ma quello lo farebbero tutti se potessero!- cioè…questa sarebbe la sua grande bugia? In confronto a me è ancora un santo!
 
- Forse! Ma di sicuro non tutti ordinerebbero a una specializzanda di mandare i fiori alla propria moglie per l’anniversario o il compleanno!-
 
- L’hai fatto davvero?- l’ha fatto davvero?
 
- Sì… quella ragazza mi ricordava anche il compleanno di mio figlio, quello di mia sorella… eccetera eccetera…mandava un telegramma con gli auguri al posto mio, e poi io in seguito pensavo al regalo! La mia memoria in queste cose ha sempre fatto pena, ma per fortuna oggi, c’è il cellulare che si ricorda ogni cosa al posto mio!-
 
Adesso sono davvero sorpresa! Ma…manca un particolare:- E riguardo ai fiori?-
 
- Ora li compro e li consegno di persona! Antonella mi ha scoperto! Cominciando a sospettare qualcosa, mi ha ringraziato delle rose gialle quando in realtà il mio regalo consisteva in tulipani rosa! E io che ovviamente non avevo idea di che fiori le avesse mandato, ho risposto semplicemente “prego”! Inutile dare la colpa al fiorista…la sua perspicacia aveva già capito il mio giro! Il giorno dopo è giunta perfino a ringraziare la specializzanda in questione per l’ottimo buon gusto!-
 
Non appena termina di dire la frase scoppio a ridere, e lo fa anche Matteo seguito a ruota da Massimo. Tutti stimiamo tantissimo Antonella! Lei è decisamente il nostro mito! La moglie perfetta, la mamma e l’amica perfetta, ….e ovviamente anche la dottoressa perfetta!
 
Ad interrompere le nostre risa ci pensa una voce piuttosto infastidita proveniente dal piano terra:-Allora vogliamo muoverci? C’è un uomo disteso sul tavolo operatorio che sta aspettando il mio collega!-
 
Il mio cuore fa un salto appena lo sente, ma penso che anche quello dei tecnici abbia fatto lo stesso!
 
- Sì dottore!- risponde uno di loro
 
- “Professore” prego!- lo corregge immediatamente. Se c’è una cosa che Dario odia con tutto il cuore, è sentirsi sminuito, come sempre…l’orgoglio prima di tutto!
 
- Ci scusi! Abbiamo quasi fatto!- conclude sommessamente il tecnico
 
- Lo spero!-
 
Massimo sospira e scuote la testa divertito:- Della serie…mettiamo in ansia pure i tecnici!-

Io ricomincio a ridere, e pochi secondi dopo, ecco che sentiamo ripartire l’ascensore. A quanto pare la cattiveria funziona! Tutti ci lasciamo andare in un sospiro di sollievo e un’esclamazione di gioia. Massimo e Matteo si alzano immediatamente, e il dottor “figo” mi offre una mano per rialzarmi, alla quale rispondo porgendogliele entrambe. Mi tira su con più forza del dovuto, facendomi andare a sbattere contro il suo petto marmoreo proprio nel momento in cui le porte dell’ascensore si stavano aprendo.
 
Non appena guardo fuori  vedo lo sguardo furente di Dario puntato su di me, e immediatamente mi allontano da Matteo andando pure a sbattere di schiena contro Massimo che stava uscendo. Accidenti! Non ne combino mai una giusta!
 
Dario sposta immediatamente l’attenzione su di Massimo esclamando:- Forza andiamo! E’ già stato intubato!-
 
Massimo non apre bocca e lo affianca andando di pari passo. Li osservo mentre si allontanano dalla mia vista: Dario indossa già il camice verde e la cuffia in testa, probabilmente era già pronto per entrare in sala, mentre adesso dovrà lavarsi di nuovo, Massimo invece dietro di sé lascia come una scia bianca col suo camice svolazzante a causa del loro passo svelto, che gli dà quasi un aspetto angelico.
 
- Così e lui! Camossi eh?- sussurra Matteo al mio orecchio
 
- Cosa?- domando girandomi verso di lui confusa
 
- L’uomo che ti ha rubato il cuore! E che forse ti ha lasciato qualcosa di suo!- esclama indicando il mio ventre che fortunatamente era ancora piuttosto piatto:- Alla fine anche tu sei caduta fra le spire di un chirurgo estetico! Mi hai un po’ deluso! Sembravi più sveglia!- conclude divertito
 
- Ma smettila!- esclamo dandogli un piccolo spintone

Lui ride divertito, poi appoggiando una mano sulla mia spalla dice:- Ci vediamo mammina! Non combinare altri guai!- e infine sparisce dietro alle porte, dopo aver strizzato l’occhio in risposta al mio sguardo torvo.

 
 Ciao ragazze! Scusate il ritardo e la lunghezza di questo capitolo! Spero non vi abbia annoiate troppo! =) Anche perché se vi siete annoiate con questo…vi faccio gli auguri in anticipo se volete leggere gli altri! Ahahah! Comunque…mi spiace comunicarvi che le pubblicazioni rallenteranno, anche perché devo ancora decidere cosa scrivere nei prossimi capitoli che ruoteranno attorno al Natale e all’ultimo dell’anno! Spero che non dobbiate leggerli in un clima già primaverile! XD poi prometto che andrò più veloce e farò crescere alla svelta il pancione di anna….altrimenti nasceranno prima i nostri figli che il suo! XD ora vi saluto e vi ringrazio del sostegno e della pazienza che costantemente mi dimostrate! Un bacione! =)
  
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