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Autore: Matilde di Shabran    22/01/2014    1 recensioni
Come la vita di una ragazza come tante può cambiare in una sera
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Tonight '
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DRIIIIIIIIIIIIIN! DRIIIIIIIIIIIIIIIIN! 

"Pronto"

"Ciao Shane!"

"Oh! Ma senti chi si è fatto vivo, lo scaricato disperato!"

"Divertente" rise sarcastico "Comunque è un po’ difficile che io sia stato scaricato, visto che non siamo stati mai assieme! Senti " riprese dopo essersi schiarito la voce "mi faresti un favore?"

"Certo! Spara!"

"Allora. Dopodomani c’è la festa per il compleanno di mio cugino. Verresti con me?"

"Sei impazzito?! Non ho voglia di venire a Dublino! Siamo in vacanza, ricordi? "

"Appunto! Non hai niente da fare!"

"Da quanto sei tanto ansioso di partecipare alla festa di tuo cugino? Non sapevo foste così uniti."

"Eh sai" cercò di barcamenarsi "I 18 anni sono una festa importante…"

"Sì, sì… comunque non ho la minima intenzione di venire con te."

"Ma Shane! Non voglio andarci da solo!"

"Senti. Tu non hai una ragazza, ma io sì, e vorrei tenermela. Procuratene una anche tu e portatela alla festa! Tanto l’unica che ti direbbe di no l’hai già trovata, quindi con qualsiasi altra avrai vita facile."

"Shane!" lo riprese irritato.

"Davvero Nicky. Lo sai che sono sempre pronto a darti una mano, ma se vengo a Dublino anche questo weekend Gill mi prende per il collo" la buttò sul ridere.

"Inventati qualcosa! Ti prego, non posso andarci da solo! Almeno una mezz’ora, giusto per vedere se c’è, poi ce ne andiamo. Ecco. Porta anche Gill, così poi…"

"Vedere se c’è? Vuoi che Patrick non ci sia? È la festa del suo compleanno!" finse di non capire.

"Sai benissimo che non vado a quella stramaledetta festa per mio cugino!"

"Ah! Mi pareva una novità tutto questo attaccamento tra cugini…"

"Esatto. Che poi lui è pure antipatico…Comunque, adesso che hai capito a cosa mi servi, ti prego, mi faresti questo favore?"

"Ok. Mi fai pena. Proporrò a Gill una romantica gita a Dublino con scopi umanitari. Ma non ti prometto niente."

"Grazie Shane! Prima o poi mi sdebiterò. Promesso!"

"Sì, sì… se ti va fatta. Altrimenti avrai di nuovo bisogno di una spalla per piangere…" sbuffò.

"Che bell’incoraggiamento sei! Io che avrei bisogno…"

"Ok!" lo interruppe, non volendo sorbirsi per l’ennesima volta il ragguaglio completo sulla sua situazione sentimentale. "Ci sentiamo!" E detto questo interruppe bruscamente la telefonata prevenendo altre eventuali richieste.

 

 

"Quanta gente ha invitato tuo fratello per il compleanno?” esclamò Francesca spiazzata, entrando in un locale alla moda al centro di Dublino in cui era letteralmente stipato qualche centinaio di persone "è spaventoso!"

"Beh… Patrick è un tipo socievole, ha un sacco di amici… poi uno porta la ragazza, l’altro porta l’amico e il numero cresce subito…."

"Ma riuscirà a salutare forse un quarto delle persone che sono qui!!!"

"Pazienza, contento lui!"

Tentando di farsi largo tra la folla per andare a fare gli auguri al festeggiato, Francesca, colpita da uno spintone, andò a sbattere contro la schiena di un ragazzo.

"Scusa!" disse costernata "Non volevo."

"Non ti preoccupare" rispose lui, voltandosi.

Quando si trovarono faccia a faccia restarono entrambi pietrificati. La sua figura era inconfondibile. Anche se la luce era scarsa, quegli straordinari occhi celesti riuscivano comunque a catturare la sua attenzione, come era sempre stato…

“Miseria ladra!” pensò Francesca “Con tutta la gente che c’è a questa festa proprio contro Nicky dovevo andare a sbattere!? D’altra parte dovevo aspettarmi la sua presenza, in fondo è il compleanno di suo cugino…”

"Ciao..." esordì imbarazzata.

"Ciao Francesca” rispose abbassando lo sguardo. "Non pensavo di trovarti qui" aggiunse per rompere il ghiaccio. 

"Infatti non amo queste feste così affollate" sbuffò alzando gli occhi al cielo "soprattutto se non conosco quasi nessuno... Ma avrei dovuto subire il martirio da Viky se fossi rimasta a casa…"

Lui, sentendola così cordiale, anche se visibilmente sulle spine, tirò un sospiro di sollievo: per fortuna la collera di qualche giorno prima le era passata e ora gli stava rivolgendo la parola, quasi come se nulla fosse accaduto.

"Stai benissimo in viola" affermò Nicky, facendo cenno all’abito profondamente scollato, lungo fino a poco sotto il ginocchio, che la ragazza indossava.

"Anche tu" ribatté alludendo alla maglietta di lui, della stessa tinta del suo vestito.

"Sembra che ci siamo messi d’accordo!" aggiunse lui. Entrambi scoppiarono a ridere divertiti.

 

 

 

"Ma guarda come sono carini" affermò Viky compiaciuta "si sono incontrati subito!"

"Il mio spintone è stato provvidenziale!" esclamò Shane.

"Cosa?" chiese sgranando gli occhi, quasi strozzandosi con la birra che stava sorseggiando.

"L’ho spinta io" rispose orgoglioso.

"L’hai fatto apposta?"

"Ovvio, altrimenti, con tutta questa gente, non si sarebbero mai incrociati."

"Shane, sei un genio!" lo osannò "Ma se ci scoprono ci mangiano"! concluse fingendosi terrorizzata.

"Non credo proprio. Per me ci ringrazieranno. E poi" aggiunse sarcastico "sono troppo impegnati a cercare di fingere di essere solo amici per calcolarci e accorgersi delle nostre macchinazioni…"

 
   
 
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