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Autore: SweetNemy    27/01/2014    3 recensioni
Storia Yaoi su HunterxHunter sulle coppie LeorioxKurapika e GonxKillua :3
Vi avviso che non ci sarà solo roba sdolcinata, in quanto i caratteri dei personaggi non verranno toccati, quindi.. continueranno ad offendersi anche in contesti un po'..
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Gon Freecss, Killua Zaoldyeck, Kurapika, Leorio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2. Un sentimento strano
-Certo che questo bambino sembra il tuo clone da piccolo! –
-Quale ba... – Kurapika stava cercando di ricordare quale foto ci fosse all’interno di quel libro, quando poi gli venne in mente quella foto... l’aveva portata sempre con lui, come un portafortuna e non se n’era mai separato. Tuttavia, aveva dimenticato di averla riposta in quel libro e si sentiva impossibilitato a parlare e a spiegare tutto a Leorio.
-Stai bene? – chiese il moro senza però ottenere risposta. –Vado a fare una doccia. – scelse quest’opzione invece che affondare nei misteri del suo compagno di stanza.
Non appena Leorio fu abbastanza lontano da sentire le sue parole, perso sotto l’acqua calda della doccia, il biondo smise di trattenersi, o meglio, di trattenere le lacrime.
A pensarci bene, non l’abbiamo mai visto piangere nel corso delle sue avventure, neanche quando parlava della brigata e di ciò che è stato fatto alla sua gente, ma questo solo perché il suo orgoglio l’ha portato a provare odio e desiderio di vendetta, che si sono come sostituiti al dolore vero e proprio. Tuttavia, a rivedere i volti della sua famiglia, gli salì un senso di nostalgia. Sì, ormai li aveva vendicati, ma la vendetta, oltre a placare la tua ira, non ti ridarà mai indietro le persone.
Cominciò a piangere, anche in maniera molto intensa, liberandosi di tutto quel dolore che aveva provato, anche se coperto dall’ira, in questi anni. Questo senza minimamente curarsi di Leorio che giaceva calmo sotto le goccioline d’acqua della doccia.
Anche volendo, non riusciva più a smettere di piangere, era ormai incontrollabile, fuori dalla sua portata, per questo decise di andare in riva al mare saltando per il balcone, in modo che nessuno l’avrebbe visto. Giunto sulla spiaggia, le lacrime non cessarono, ma, alzando lo sguardo, notò un’imponente scogliera naturale a strapiombo sul mare: decise di salirvi e di rimanere solo lì sopra finché non si fosse calmato.
Leorio intanto canticchiava sotto la doccia, quando all’improvviso ripensò alla discussione di prima “-Quel bambino sembra il tuo clone da piccolo! – e se quel bambino fosse stato davvero lui? No, aspetta, se così fosse sono stato un emerito cog***ne! Devo sbrigarmi e chiedergli scusa.”.
Svelto uscì dalla doccia e, dopo essersi asciugato, si riappropriò dei suoi vestiti e tornò in camera, dove però non vi era nessuno. Decise di salire sul terrazzo dell’hotel, dove vi era la piscina, ma anche un telescopio per poter osservare tutta l’isola dall’alto. Così sperava l’avrebbe trovato. Corse a perdifiato lungo tutte le scale (no, il suo cervello non arriva a fargli prendere un ascensore) e finalmente giunse al terrazzo, appropriandosi di un telescopio libero. Guardò prima a destra in basso e poi a sinistra, niente! “Dev’essersi nascosto bene” pensò Leorio, alzando l’obiettivo. Vide un ragazzo dai capelli chiari, che diventavano tutt’uno con la luce del sole seduto su un’alta scogliera ad osservare il mare. “A giudicare dai vestiti tribali che indossa, li riconoscerei da un km di distanza, deve essere lui. Ma cosa sarà mai andato a fare su quella scogliera?” .
Saltò giù dal terrazzo, senza curarsi di chi l’avrebbe visto, e raggiunse la spiaggia. Dopodiché si diresse dal suo amico.
-Ehi, Kurapika. (dai, ragazzi, momento dolce, ora gli chiede scusa *^* ) Ma che diamine ci fai qua sopra con questo caldo? Ti squaglierai peggio di un ghiacciolo! – sbraitò guardandolo in faccia, nonostante avesse il viso chinato verso il basso. Osservando meglio, però notò qualcosa che scorreva sulla sua guancia, dopo un secondo d’esitazione capì: era una lacrima.
Il biondino si alzò e cominciò a camminare verso il mare, forse con l’intento di volersi buttare, alzò un po’ la testa e Leorio poté percepire nel suo sguardo scarlatto una sensazione strana, che non riusciva a descrivere. Non appena fece un altro passo, però, gli andò in contro e lo afferrò con un braccio.
-Dimmi un po’, ma sei pazzo? – c0ntinuò ad urlare Leorio.
-L... Leorio. Non fermarmi. – la sua voce tremava, cercando di nascondere il pianto, ma con le sue lacrime lungo il viso, il camuffamento era inutile.
Kurapika stava per fare un altro passo, quando Leorio lo tirò verso di sé con violenza, ritrovandoselo tra le braccia.
Il Kuruta divenne rosso di colpo, ma i suoi occhi ritornarono del loro colore originale: colore che a Leorio, anche se non l’aveva mai ammesso, faceva impazzire. Il biondo si strinse intorno al corpo del suo amico, perdendosi in uno strano, ma bellissimo abbraccio. Continuò a piangere ancora per qualche minuto, e fu proprio la fine di quella solitudine a farlo smettere.
Il ragazzo guardò l’amico dall’alto verso il basso, notando che guardava in alto per nascondere l’imbarazzo.
-Ti ringrazio, Leorio. Non so come sia stato possibile, ma mi ha fatto stare meglio. –
Leorio lo guardò perplesso, ma poi sfoggiò il suo irresistibile sorriso all’amico facendogli capire che non era solo.
Nel frattempo, Gon e Killua giocavano animatamente nella loro stanza. Il ragazzo dai capelli canuti vinse a un gioco e, come da penitenza, fece una domanda scomoda al moretto.
-Ehi Gon, ma tu... sai leggere? –
-Killua ma che domande fai! Certo che so leggere. Ora te lo dimostro. – disse prendendo un libro a caso dalla libreria della camera. – “I segreti della vita”, questo dovrebbe andare. -
Killua aveva capito di che libro si trattava e aveva anche capito di aver combinato un bel guaio!
-Gon, forse è meglio che scegli un altro libro! Meglio che questo non lo leggi. –
-No, perché? Sarà qualcosa sugli Hunter. –
“Non esattamente sugli Hunter, ma se insisto troppo sul non farglielo leggere capirà che nasconde qualcosa. Uffa. Non mi piace trovarmi in certe situazioni” – pensò Killua frustato.
-Wow, è una storia che racconta di un ragazzo e una ragazza che si amano, secondo il riassunto. Killua, due persone che si amano significa che sono molto amici? –
Killua sbiancò. “Ma Gon dov’è cresciuto, cavoli? Non dovrei essere io a spiegargli certe cose.”
-S...sì Gon. Significa quello. –
-Che bello, allora sarà una bella storia. Leggiamo un verso a caso. – disse aprendo il libro ad una pagina qualsiasi. – “Ripenso ancora a quel giorno, il giorno del primo orgasmo con lui. È stato bellissimo” – lesse Gon a voce alta, come se fosse la cosa più naturale del mondo. – Eh? Killua che cos’è un orgasmo? – 


Base spaziale dell'autrice*
Da dove mi è uscita mo questa? :') va beh ahahahah
Pensando al capitolo.. ma non sono adorabili Leo e Kur? *-*
Per non parlare di Gon che con la sua ingenuità non arriva a certe cose, che invece Killua sembra sapere.. beh, cosa succederà .. cosa risponderà Killua?
Alla prossima e grazie a chi ha recensito il primo capitolo o a chi l'ha semplicemente letto, continuate a seguirmi che ora la storia inizia a prendere forma :P

SweetNemy <3

 
  
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