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Autore: icered jellyfish    28/01/2014    3 recensioni
[ CROSSOVER – Rise of the Guardians/Tangled | Jack x Rapunzel ]
Le mani unite all'altezza del cuore sembravano rappresentare per lei la sua unica difesa davanti a tutto quello, come se volesse proteggere i suoi sentimenti infranti da un dolore che non riusciva, che non poteva accettare e sopportare – troppo grande, per la sua fragile personalità.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost, Rapunzel
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Luna di carta







C A P I T O L O   U n i c o

Luna di carta







Le dolci e delicate vibrazioni di quella scia nell'acqua, arrivarono fino alla riva dove lei se ne stava con i piedi immersi dentro, immobile, incurante di quanto il gelo di quel contatto cristallino le stesse avvolgendo la pelle.
Un brivido di freddo le salì lungo la schiena, come se candidi fiocchi di neve le si fossero appena appoggiati sulle spalle, per scivolarle poi lungo tutto il corpo – sciogliendosi, infine, su di questo.
Il buio di quella sera non sarebbe mai stato scuro abbastanza da potersi ritenere un valido avversario per quel fumo nero di cui si sentiva composta in quel momento, quella condensa di esistenza bruciata che sentiva disperdersi nell'aria portando via con sé l'intera sua essenza – senza lasciarle niente alla quale aggrapparsi, nessuna certezza in cui credere.
Era una pioggia corrosiva, scaglie di vetro al posto dell'acqua a trafiggerle l'anima – a frantumare ogni sua speranza e felicità conquistata. Lacrime salate le riempirono gli occhi, esaltandone la colorazione muschiata, verde come tutta la natura della quale era circondata in quel momento – piegata al volere del vento, esattamente come il suo spirito davanti allo scenario struggente riflesso nelle sue iridi spente.
Le mani unite all'altezza del cuore sembravano rappresentare per lei la sua unica difesa davanti a tutto quello, come se volesse proteggere i suoi sentimenti infranti da un dolore che non riusciva, che non poteva accettare e sopportare – troppo grande, per la sua fragile personalità.
Le vele bianche di quella piccola barca iniziarono a diventare sempre più confuse in mezzo alla foschia poggiata sopra l'immenso lago di cui non si vedeva il confine, ma i capelli argentei del ragazzo – accarezzati dai raggi della Luna bianca e accecante in alto nel cielo stellato – riflettevano una luce pallida, manifestando la sua presenta ancora lì davanti a lei – anche se sempre più distante, sempre più irraggiungibile, ma anche quando sarebbe scomparsa definitivamente, quell'immagine sarebbe purtroppo rimasta indelebile nella sua mente, per sempre.
Lentamente – con lo sguardo sbarrato nel vuoto che ormai lo riempiva – si voltò per ricercare la figura della madre alle sue spalle. Col respiro intrappolato nei polmoni – come se si fosse dimenticato come uscire da quella prigione di agonia e delusioni – la osservò nella speranza di scorgere sul suo volto comprensione e spiegazioni che non riusciva a trovare per quel che era appena successo ma, senza che potesse impedirlo, l'unica cosa che riuscì a vedere fu solamente l’intera perdita di quell’incredibile viaggio che l’aveva arricchita di nuove prospettive e ambizioni – di quell’incorruttibile esperienza passata accanto a quello che era stato il compagno di cui si era innamorata e nel quale aveva creduto ciecamente, stupidamente, fidandosi della sua parola che non l’avrebbe abbandonata come invece aveva fatto.
Secondi di interminabile silenzio si persero nello scorrere del tempo, diventando pesanti come macigni sulle sue consapevolezze che non voleva approvare, e lo sapeva, se solo avesse versato la prima lacrima, le altre sarebbero scese senza trovare modo di fermarsi, ma le fitte che laceravano il suo petto – le invisibili pugnalate che sentiva conficcarsi nella sua carne – erano troppo prepotenti per permettersi di resistere a quello sfogo necessario che sentiva esploderle dentro.
Le labbra lievemente dischiuse, si sfaldarono in un'increspatura di disperazione, mentre un limpido pianto tentava di epurare da lei ogni invisibile ferita delle quali era cosparsa. Singhiozzante, non avrebbe resistito più di così prima di gettarsi tra le braccia dell'unica persona che sentiva esserle sempre stata vicina.
Con l’espressione rammaricata e piena di empatia, Gothel la strinse a sé, accarezzando con quanto più amore riuscisse a trasmetterle, quello che aveva sempre considerato il suo piccolo fiore e il suo Sole intramontabile – rendendosi però conto che, in quel momento, quello stesso Sole era ormai molto più simile ad una Luna di carta, accartocciata come un foglio inutile sul quale aveva da sola scritto una storia inventata, inesistente, nella quale aveva insanamente creduto e che era stata solo in grado di farle più male di quanto sapeva fargliene egoisticamente lei da diciotto anni e per tutta la vita.
Istintivamente, guardò il lago sul quale la figlia aveva posato lo sguardo più costernato che le avesse mai visto – pieno di una tristezza che la faceva sentire pentita di starsi approfittando della sua debolezza per tenerla ancora più vicina a lei, d'ora in avanti.
Non sapeva come dirglielo, che su quello specchio d'acqua non c'era mai stata nient'altro che nebbia.






F I N E




    » N O T E    A U T R I C E ;

Quello di Rapunzel in riva al lago che guarda Eugene allontanarsi da lei, è e rimarrà per sempre la mia scena preferita all'interno del film. E' struggente lo sguardo con cui la Disney l'ha caratterizzata; pieno di dolore, di delusione, di perdita di fiducia e perdita di se stessa. Per quanto sia un momento estremamente doloroso per la mia principessa Disney preferita, non riesco a fare a meno di amare quella sequenza per il modo in cui è stata resa.
Inizialmente questa one–shot doveva nascere semplicemente come centric! di Rapunzel riguardo quel momento, per l'appunto, ma il mio amore per le Jack x Rapunzel l'ha fatta diventare appunto una storia su questa coppia.
Chiarimenti necessari per la piena comprensione: la circostanza che sorregge la storia è la pazzia di Rapunzel; mi sono infatti voluta immaginare che la nostra biondina fosse arrivata al punto di immaginarsi l'irruzione di un ragazzo, Jack, nella torre – che sostituisce dunque il ruolo di Eugene. In seguito a questo, mi piace l'idea che Rapunzel scappi dalla torre da sola, sostanzialmente, convinta però di star vivendo la sua avventura assieme a Jack – ma che, di fatto, non esiste ed è solo il frutto della sua immaginazione, del degeneramento della sua solitudine.
Naturalmente bisogna accettare l'omissione di alcune scene che paleserebbero l'esistenza di un compagno nel suo viaggio – vale a dire il pezzo della locanda, il criminale ricercato, i due briganti che vogliono la corona ecc... E pensare semplicemente a qualcos'altro di sostitutivo. Gothel naturalmente avrà avuto modo di notare che Rapunzel non c'è più ed è andata a cercarla – incappando in qualche situazione in cui è rimasta ad osservarla immersa nella sua follia – per poi arrivare infine a trovarla così in riva al lago ad osservare il vuoto nel quale però lei vede Jack scappare via con la barca – che starebbe a simboleggiare l'arrivo della madre che, ha allontanato da lei l'esistenza del suo amore immaginario, e tale allontanamento si manifesta nelle sue allucinazioni tramite la fuga di Jack.
Spero di essere stata chiara e di avervi riproposto una fanfiction diversa dalle altre, mi piace ricercare sempre qualcosa di originale e particolare da usare alla base per caratterizzare i miei scritti – un qualcosa in più che mi permetta di regalare delle emozioni degne di essere chiamate tali.
Oh, vorrei accennare anche una piccola nota su Gothel: sono sempre stata convinta che, nonostante tutto, Gothel abbia amato Rapunzel con tutta se stessa – ma è sempre stata al contempo accecata dalla sua brama per il potere dei capelli della giovane. Non riesco davvero a immaginarmi Gothel non sofferente per del male che la figlia puó provare – bisogna ricordarsi che pur di farla felice è stata disposta ad accettare di fare un viaggio di tre giorni solo per prendere un paio di colori. Non le ha mai fatto mancare niente e io sono sinceramente convinta che le due siano profondamente legate – così come sono fermamente convinta che, dopo la morte della più vecchia, Rapunzel non sia comunque in grado di dimenticarla; è stata il suo punto di riferimento per diciotto anni, dopotutto.
Sulla base di tutti ciò, dunque, ho cercato di riproporre una madre Gothel sentimentalmente preoccupata per la sanità mentale di sua figlia, ma comunque non intenta a fare passi indietro per tralasciare la sua ossessione.
Bon, non credo di aver null'altro da dire. Mi spiace di aver interrotto la noiosa monotonia della Jelsa ma in realtà ne sono anche un po' felice – ormai, veramente, personalmente non posso negare mi abbia stancato aprire la sezione e ritrovarmi sempre le solite storie dove «Elsa è l'unica che può vedere Jack, Jack le dona i poteri e lei si sente a suo agio solo con lui», senza un minimo di psicologia o introspezione dietro al tutto, tra l'altro. Wow, mi elettrizza l'originalità di queste idee.
Naturalmente questa è la mia modesta opinione ed essendo amante dei The Big Four fino al midollo – che quattro sono e quattro rimarranno –, inizio semplicemente a trovare fastidiosa l'entrata in scena solo ed esclusivamente di Jelsa, Jelsa e ancora Jelsa, senza avere nemmeno più la possibilità di trovare la stimolante varietà che c'era prima. E' peggio dell'ulcera che ti viene nel finire tutte le vite a Candy Crush. x°
Gusti e considerazione personale, ripeto – che non sia questa un'offesa! Assolutamente! Non è una richiesta di stop la mia, solo non potevo più tenermi dentro questo sfogo motivato. x°

Vaaa beh, a me piace postare tardi le storie ma a quest'ora la gente dovrebbe dormire e teoricamente dovrei farlo anche io, quindi un saluto a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di arrivare fino a qui, mi auguro davvero possa esservi piaciuta questa mia ennesima fanfiction – e spero potrete lasciarmi un commento per farmi sapere come vi è sembrata! I commenti fanno sempre felici gli autori e io non posso che sostenere questa cosa. ♡
Alla prossima, e grazie a tutti voi che avete letto!
 

© a u t u m n
   
 
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