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Autore: Zouzoufan7    29/01/2014    1 recensioni
Ciao Popolo di EFP!! Dopo aver letto il libro del nostro caro James Barry e aver visto il film (se non lo conoscete è quello di 2003 e se non l'avete visto guardatelo è splendido ...) tutti almeno una volta avete immaginato un seguito alla meravigliosa storia d'amore di Peter e Wendy. Cosi è nata la mia fanfic !
Dal prologo :
Peter Pan ...
Erano passati solo quattro anni ... Però lui era sempre nei suoi pensieri.
Certo era cresciuta, ma Wendy Darling non sapeva mai da quattro anni come spiegare che solo pensando a lui, il suo cuore perdesse un battito.
Peter Pan ...
Cos'era questo ragazzo ? Per Wendy, era un sorriso. Un sorriso non si perde mai.
Spero che vi piaccia e aspetto le vostre recensioni positive o negative !
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Peter Pan, Wendy Moira Angela Darling
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                     Anime gemelli
                                                                                Cuori che si scontrano 
                                                                                    E S'intrecciano 
   
                                                                                 Tra sogni e incubi 


Il viaggio durò due giorni, dopo la sparizione di Wendy i Darling e i Macintosh organizzarono delle spedizioni nella città per trovarla. Cercarono ma in vano, era andata. 
Wendy e Peter dovevano spiegarsi.
 "Quindi da quattro anni sei stato a Londra?"
"In realtà ho visto molti paesi, dovevo star lontano da te perché io..." Esitò per un secondino minuscolo che però lei notò. "Perché tu...?" "Volevo scoprire il mondo visto che volevo crescere insieme a te quindi non potevo star là no ?" Percepì nel suo tono imbarazzo, cercava di non guardarla negli occhi. Peter si posò su una casa a bassa altitudine, Wendy lo guardò interrogativa. 
"Non hai dimenticato come volare spero ?" 
Wendy sorrise questo sapeva, lo guardò sfidandolo e chiuse gli occhi cercando di concentrarsi....
Lui aspettò ma sentì qualcosa che non andava in lei. 
Dopo qualche minuto aprì gli occhi " Peter ... Non lo so ...non capisco non ci riesco !" 
"Concentrati Wendy!! Non è possibile, pensa a cose belle, a gioia !" 
Ma Wendy ne era incapace, nella sua testa i ricordi, le sensazioni sfilavano troppo velocemente senza che lei possa raggiungerli.
" Peter non ci riesco per favore dami polvere sono sicura che così ci riuscirò. "
" Vorrei dartene ma ... Wendy,Trilli è ... Sparita da quasi tre anni ." Wendy prese la novella come un colpo. Trilli morta ?! "Vuoi dire che Trilli è morta ?!" "No non è morta è sparita non so dov'è mi ha lasciato così un giorno..." "Ma perché ? Trilli ti am..." " È andata punto e basta" Peter taglio corte, aggrottava le sopracciglia in un modo che non conosceva. 
"Non fa niente ti porterò fino all'Isola, dai andiamo prima che il tuo sposo ci possa trovare !" 
"Non è Mio sposo !!!"
Non disputarono, il tempo scorreva e le squadre di ricerca arrivavano.
Peter volò alto nel cielo fino a toccare le nuvole. Il viaggio era lungo e lei non era più abituata a questi viaggi, tra le braccia di Pan si addormentò contro sua volontà. Sentiva il vento che dolcemente la cullava portando la sua immaginazione come in quattro anni non era successo. 
Vedeva le pianete, le stelle che scintillavano troppo per essere reali. Volava, era quasi capace di toccare il sole, caldo luminoso. Stranamente sentì qualcosa di freddo che li percorreva la schiena,si voltò, una macchia nera si avvicinava terribile, minacciosa. Gridò la macchia stava entrando in lei, le sue membra diventavano gelide e nere. Gridò ancora cercando di liberarsi ma un rumore più forte suonò. Sudando piangendo li apparve un viso occhi color sangue la macella distesa e contrattata , il viso deformato da un ghigno di rabbia e beffardo. Il viso continuava di contrattarsi e articolò un nome ... Non poté capirlo, urlò e si svegliò. Si aggrappò a Peter sbattendo contro l'immaginario ancora tutta tremante " Wendy! Calma è solo un incubo... Wendy guardami !"
I suoi occhi pensò lei, solo loro erano reali. Peter la levò alla sua altezza fasciando toccare le loro teste, e testa contro testa lei si sentiva trasportata dal contatto della sua pelle e il battito confortante di lui. Restarono così per qualche minuto assaporando il contatto così nuovo e dolce dei loro corpi. 
"Cosa hai visto ?" Rompendo il silenzio Wendy tornò alla realtà, 
"Non lo so era strano, una cosa nera mi voleva male non so cosa era...." 
"Non avere paura qualunque cosa sia non era reale e anche se fosse reale ti difenderei." Sospirò, sapeva benissimo che il ritorno all'Isola con lei non era nel ordine della vita che la regina si sarebbe arrabbiata... al diavolo la regina e le sue regole "del ordine della vita" si esortava Peter. Non poteva accettare certe cose ma in generale erano cose che poteva sopportare ma questo no, non poteva sopportare che Wendy sposasse qualcuno (che il sposo fosse brutto o bello questo se ne fregava) ma se si sposasse, avrebbe figli e lui non poteva vedere la sua Wendy con un altro o madre. Era una paura che sorgeva nei suoi incubi più terribili.
 Vedeva nella notte gelida il letto e dentro c'era una bambina sorrideva fin quando la guardava bene e vedeva che le sue labbra non erano quelle di Wendy. Dopo una voce adulta lo chiamava e vedeva lei con i capelli sciolti leggermente bianchi sguardo chiuso.
 E capiva. 
Si svegliava e andava da Wendy per assicurarsi che non era vero.
Adesso che era tra le sue braccia li sembrava di tenerla in vita e di possedere lei in maniera folla. Il fatto che altri potessero averla in tutti modi possibili e immaginabili lo bruciava e lo faceva soffrire. 
Era cosciente che era possessivo ma non considerava questo male.      
Infine arrivarono alla stella, seconda a destra e dritto verso il mattino. 
Esperto, lui si inclinò, traversò le stella tenendo stretto lei. 
Nella luce della stella apparve L'Isola che non c'è, una macchia verde e infine il blu del mar immaginario. 
Wendy sentì l'emozione stringerla, li tornò in mente la prima volta che aveva visto L'Isola. 
L'aveva trovata bellissima quasi sovrannaturale, si sentiva attratta dal verde, dal profumo anormale dei fiori, un ballo di sentori, di sensazioni indimenticabili e assordanti. 
Peter vedendola illuminata dalla luce del crepuscolo dell'Isola pensò a quanto aveva sofferto senza lei li sembra di non aver vissuto prima di incontrarla.
Aveva trovato un senso alla sua vita anche se sua vita prima fosse straordinaria non aveva mai visto qualcuno che era determinato come lei. Così fiera e coraggiosa insomma era come ... lui.
Peter si posò sulla spiaggia della laguna delle sirene, Wendy  quando posò i piedi sulla sabbia barcollò un po per il lungo viaggio e cadde sulla sabbia assaporando il contatto con questa sabbia così leggera e dolce. Lui si precipitò per aiutarla, ridendo lei cominciò a buttarli sabbia e come bambini giocarono nella sabbia buttandosi nella acqua tiepida. Da quanto tempo non si era strappata nella acqua di questo mar azzurro? Troppo tempo però nuotava sempre con agilità il che sorprese Peter. 
Giocarono per tutta la mattina. Lei non vide che il meraviglioso vestito di sposa, che sua famiglia aveva pagato troppo secondo George, si stava disintegrando incollandosi alla sua pelle mostrando le forme del suo corpo giovane e svelto(avendo perso una parte della sua gonna il vestito era più flessibile e morbido). Peter diventò rosso "Ehm Wendy ..."
"Si ?" esitò e puntò dal dito il suo petto. Si vedeva il contorno ben definito dei suoi seni e li resto. Non seppi come reagire diventò rossa e uscì rapidamente dell'acqua e si porse le braccia sul petto per nascondersi. 
"E calma non fa niente " li disse cercando di raggiungerla. "Scusa non volevo imbarazzarti e beh diciamo che sei molto cambiata e ...e ..." era alla sua altezza poteva percepire il suo soffio. "E ?" era sospesa alle sue labbra aspettando che dicesse ... cosa? non lo sapeva o non voleva ammetterlo. " Niente ... non volevo dire niente ... dai andiamo trovarti vestiti" delusa lo segui. Era sempre così, già piccolo era capace di affrontare Unicio ma non di affrontarla lei e dirli cosa provava per lei... Ormai rassegnata lo segui.


Camminavano già da due ore e un silenzio carico d'imbarazzo si era installato fra loro dopo l'incidente della spiaggia. Il paesaggio stava diventando scuro e non riconosceva la foresta "Peter dove andiamo ? Non andiamo dall'Albero ? " 
"No" questa risposta non la convinse "Ma i Bimbi Sperduti ti aspettano !" sospirò e si tornò tristemente verso lei "Vieni con me, devo dirti qualcosa molto importante .... " 
la prese nelle braccia e volò fino al luogo dell'albero in realtà non c'era più albero ne tronco niente. Solo una terra carbonizzata e nera. "Cosa ?... I bimbi ..." Gli occhi color oceano erano velati di lacrime " Dopo il tuo ritorno a Londra, un nuovo pirata è arrivato all'Isola e quando sono sbarcati non ero sull'Isola ero da te e ..."  " E cosa ? Ti supplico continua !!" con ansia aspettava " Sono sbarcati e ... li hanno uccisi... tutti i bimbi..." "No..."le lacrime cadevano e guardò lui supplicante. Erano per terra tra la terra bruciata e gli alberi calcinati. Si senti male tutto divenne sfocato cadde per terra e singhiozzò il dolore  la bruciava...
Peter tentò di calmarla ma anche lui era preso dall'emozione "Wendy ti prego ascoltami ..."
"Nooo perché ?!! Perché hanno fatto questo orrore erano solo bimbi !!" 
"Non lo so !! Hanno anche ucciso molti indiani ..." tremava e lo guardava aveva bisogno che la prendessi nelle sue braccia. Aveva bisogno del suo calore ma lui non fece niente, disperata si buttò fra le sue braccia senza preoccuparsi dei pregiudizi. Restarono così per un tempo incalcolabile ma qui il tempo non conta. 
Quando nelle loro anime il calma tornò, Peter condusse Wendy nella foresta, il cielo sembrò triste e con lui l'Isola intera. 
Senza casa senza rifugio, dormirono sulla cima degli alberi più alti della foresta. 




Wendy si svegliò credendo d'essere ancora al mattino delle nozze. Ma il sorriso del sole dell'Isola li scaldò il cuore e la presenza di fiori esotici li rammentò la tristezza e il dolore.
Con gran pena chiamò Peter, aspettò un po e osservò il luogo dove avevano passato la notte, era un albero enorme le sue rame formavano un'arco di piante al sentore dolcissimo. Infine vide che la sua rama era coperta di moltissimi fiori che creavano un letto e che aveva un fior color oceano nella capigliatura bionda. Chiamò ancora il ragazzo, ma non c'era nessuno cercò di alzarsi ma l'albero era troppo alto e non sapeva volare. I fiori erano sua opera, ne dubito, non era del suo carattere di preoccuparsi dei dettagli e di fiori soprattutto per lei. 
Si alzò e con pena si arrampicò lungo il tronco e scese lasciandosi trascinare dal suo peso. Quando giu vide che lui non c'era, panico interiormente, era andato lasciandola ?
Continuò fino alla spiaggia dove avevano giocato, era qui seduto sulla sabbia scrutando il cielo, li sembro che parlava mentalmente con le nuvole o con una cosa che era nel cielo. 
E lui sorrise al cielo levando le mani in saluto a gente invisibile, il suo sorriso carico di nostalgia. "Peter ?" sorpreso si tornò per vederla "Buongiorno Wendy " 
"Cosa facevi ?" si alzò rapidamente e volò verso lei "Niente, e tu come stai ?"
non disse niente sorrise per poi guardarlo intensamente con una fiamma ribelle e vendicatrice negli occhi chiese " Chi era il pirata?" un nome, voleva porre un nome sulla persona che aveva distrutto il loro dolce mondo.
"Black Jack ".
                                                                    Black Jack. 


Il Traghettatore di Foschia aspettava di sbarcare per una spedizione punitiva, come amava chiamare il capitano le spedizioni in realtà di massacro. 
Sul ponte del veliero malvagio, Black Jack contemplava il suo futuro impero.
Cattivo, un cuore duro come pietra, anima nera, Black Jack era un pirata terribilmente crudele. Niente nella sua anima malvagia permetteva pietà o qualsiasi forma di gentilezza. Odiava quest'Isola questo ragazzo che si diceva il proprietario dell'Isola, odiava sua maniera orrenda di ridere, d'essere gioioso.
Black Jack come tanti cattivi sull'Isola proveniva dalle paure dei bambini e dai loro sogni.
Non si sa di quale sogno Black Jack proviene ma si sa con certezza che è uno dei più cattivi pirati che l'Isola abbia conosciuto.
Si diceva che era cugino al terzo grado con Unicio, non li somigliava particolarmente ma in lui c'era un qualcosa di simile, la loro paura della vecchiaia e della morte. 
Per fare corto lui voleva possedere tutto il mare immaginario, la foresta, la laguna delle sirene voleva diventare rapidamente ricco e eliminare il ragazzo volante.                                   
 Eliminare il ragazzo volante.
 All'inizio non si preoccupava del ragazzo, aveva massacrato i suoi compagni, questi bimbi che piagnucolavano e supplicavano prima di essere uccisi, solo perché era un principio di basa per l'invasione. Ma piano piano un sentimento di rabbia e odio si arrampicava nella sua anima per Pan, il ragazzo non li causava problemi altro che la sua ribellione che era come una minuscola macchietta, ma per una cosa che non riusciva ad esorcizzare con parole.
Peter Pan divenne un ossessione. Ucciderlo per calmare il suo sentimento di rabbia intenso e distruttore.



Spazio Autrice : Ciao a tutti !!! So che sono in ritardo e spero che mi perdonerete con questo capitolo! :D
Con questo capitolo cominciano le vere avventure che avevo in mente....
Spero che vi piaccia e ditemi cosa ne pensate, se vi piace recensite !!!        
Zouzou <3 ;P
  
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