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Autore: TriskellShadows    30/01/2014    0 recensioni
E' la sera di Natale e Synyster Gates vagabonda per le strade della città. Brian personificherà Ebenezer Scrooge, chi sarà il fantasma che lo guiderà nei sui Natali passati e gli farà capire il vero valore dell'amicizia e del tempo che passa?
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Johnny Christ, Matthew Shadows, Synyster Gates, The Rev, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA DI INIZIO CAPITOLO:
Bene, siamo arrivati all’ultimo capitolo. Mi sono davvero impegnata in questa FF, e vi ho riversato dentro molti sentimenti. Sono contenta di averla finita e di aver condiviso con chi l’ha letta delle emozioni che sono comuni a tutti quelli che vogliono bene agli Avenged come se fossero nostri amici, li seguiamo e condividiamo con loro successi ed esperienze. In tutti ha segnato molto la perdita di Jimmy, e vedere i loro occhi mentre parlano di lui fanno sempre un certo effetto. Ma adesso bando ai sentimentalismi e godetevi l’ultimo capitolo! –TriskellShadows
 
Jimmy mi guidò di nuovo alla tavola calda.
-Amico no, portami a casa di Matt. Sicuramente andranno lì dopo la cena-
-Ok Bri andiamo-
Camminavo affianco a Jimmy senza parlare, nessuno dei due parlava. Mi accesi una sigaretta, e mi gustai il primo tiro come se fossi appena uscito dall’acqua dopo ore di apnea, a volte mi calmava altre volte non mi faceva nessun effetto. Questa era proprio una di quelle volte. Buttai la sigaretta quasi intera, non serviva a nulla fumare non riuscivo a calmarmi.
Entrammo dentro casa di Matt e mi scappò un sospiro di sconforto. Era vuota, spoglia di qualsiasi addobbo natalizio, c’era un misero albero e qualche pacchetto ancora da aprire. Sulle scale per andare alle camere solo un fiocco rosso e anche storto, e sopra il camino un candelabro con le candele e la cera colata fino al pavimento. Doveva cambiare tutto, così mi misi all’opera. Gli addobbi erano dove li avevo lasciati tanti anni addietro, dentro il sottoscala. Presi gli scatoloni carichi di addobbi e li sistemai a terra.
-Jimmy quanto ho?-
-Mezz’ora, e poi saranno qui. Vuoi una mano?- Jimmy si mise accanto a me e guardò gli addobbi.
-Assolutamente si- e gli sorrisi, quanti anni erano che non addobbavo la casa con Jimmy, lui era l’unico che mi aiutava in questo e l’unico che era sempre pronto prima di tutti.
-Si ma non fare l’Hitler del Natale come a tuo solito!- Jimmy rise, musica per le mie orecchie. La sua risata era una tisana per il mio essere così tormentato.
-Se segui alla lettera ciò che dico no!- e risi con lui mentre gli lanciavo un orsacchiotto vestito da gnomo.
-Ehi Bri..non pensi che somigli a Johnny?- disse afferrando il pupazzetto e facendolo ballare.
-Ma, ma..hai ragione!- scoppiai a ridere come mai prima d’ora, avevo le lacrime e mi faceva quasi male la pancia. Sembrava tutto come un tempo.
-Dai diamoci una mossa-
-Agli ordini capo!- e fece il saluto militare.
Gli dissi esattamente cosa doveva fare, ma gli dissi di lasciare l’albero spoglio senza appenderci nulla. Era una cosa che non dovevo fare da solo.
In venti minuti io e Jimmy rivoluzionammo casa. Guardai il lavoro concluso soddisfatto, adesso si che era Natale.
-Abbiamo finito qui Bri- Jimmy mi cinse le spalle amorevolmente continuando a guardare casa Sanders addobbata per festa.
-Si amico, abbiamo finito- lo guardai e mi lasciai sfuggire un sorriso.
-Jimbo senti ma, quindi tu sai tutto di tutti?- gli chiesi incuriosito, lui sapeva i movimenti di tutti passati presenti e futuri, volevo sapere come.
-Bhè vedi Bri, quando arriva la tua ora hai due scelte. La prima è andare in un luogo per l’eternità, la seconda è di rimanere sulla Terra, per un conto in sospeso, per la paura che uno ha dell’aldilà oppure per amore delle persone che sono ancora in vita. Io ho scelto di rimanere qui, per l’eternità, e restare con voi-
-Quindi, tu non potrai mai andare nel’aldilà?-
-Che me ne faccio di un mondo eterno dove non ci siete voi? Qui non posso parlare con nessuno o interagire con nulla, ma in occasioni speciali posso farlo. Non mi sento solo per quanto possa sembrare il contrario, stare accanto a voi e guardarvi vivere la vostra vita mi riempie di gioia-
-Quindi..tu sei sempre stato con noi, in ogni momento?-
-In ogni momento. Vi ho seguiti passo dopo passo nel dolore, nelle gioie e nei confronti. Ho vissuto con voi tutti i Natali, tutti i compleanni e purtroppo anche tutte le litigate. Ti ricordi quando Zacky si buttò nel fuoco per recuperare l’album delle foto? L’ho aiutato io a prenderlo, lui si sarebbe ustionato gravemente più di quanto già non avesse fatto se non gli avessi dato una mano-
-Non so che dire. Se avessi saputo io..-
-Io cosa? Non ti saresti lasciato andare? Avanti Bri lo sappiamo tutti e due che non è così..come ha detto Matt al funerale, tu sei una persona che catalizza in se stesso tutte le cose brutte che gli accadono intorno per cercare di non far soffrire chi ami, il tuo sorriso contagia chiunque come la tua personalità e tutto questo lo trasmetti nella musica. Ma tutto quello che avete passato..bhè non è stato facile per nessuno ma che tu sapessi o meno che io ero li con voi, tu ti saresti comunque chiuso in te stesso-
Forse aveva ragione, anzi no l’aveva eccome. Jimmy mi conosceva meglio di come io potessi conoscermi.
-Tu non mi lascerai mai vero?-
-Mai amico mio. Rimarrò sempre accanto a voi. Quando sei arrabbiato ricorda, io sono lì. Quando sei triste ricorda, io sono lì. Ma non ci sono solo io, accanto a te hai una famiglia e degli amici che sono fratelli. Loro sono lì per te sempre, come lo sono io-
I pensieri svanirono di colpo, le mie emozioni anche. L’unica cosa che riusciva ad animarmi erano le lacrime che sentivo cadere dagli occhi.
-Adesso devi andare?- non volevo che andasse via.
-Si Bri, è ora. Fra cinque minuti saranno qui e quella sarà la tua occasione di risanare tutto-
-Io non voglio dirti addio, voglio sentire il tuo calore ancora, la tua risata che riempie la stanza e i tuoi consigli che salvano sempre la situazione- mi buttai fra le sue braccia e lo strinsi forte.
-Io vivo in te Bri, tu mi conosci e sai come la penso. Se nei momenti di difficoltà pensi a cosa ti avrei detto, in realtà sono io che ti sussurro all’orecchio un consiglio. Se cerchi calore, vai tra le braccia dei tuoi amici e io sarò lì tra voi, se vuoi sentirmi ridere allora cerca di ridere più che puoi anche te, torna quello di un tempo e io sarò felice-
Jimmy appoggiò la sua testa sulla mia mentre continuavo a stringerlo forte, mi facevano quasi male le mani a cercare di tenerlo ancora vicino a me.
-Ricorda Bri, non sarà mai un addio- mi allontanò dolcemente per sorridermi e io mi persi in quel volto dallo sguardo dolce e fraterno.
-Mi accompagni alla porta?-
-Si..-
Non volevo, non volevo salutarlo.
Arrivammo alla porta e io mi aggrappai alla sua maglia come un bambino si aggrappa al maglione del papà.
Jimmy sorrise e mi prese velocemente sotto di se, mi mise la testa tra le braccia e mi strofinò la testa non le nocche.
-Dai stupido cos’è quel muso lungo!-
-Ahia mi fai male Sullivan!-
-L’ho sempre detto che se strofino troppo qui esce la scimmietta con i piatti!-
-Mi stai dando dello stupido!?-
-L’ho appena fatto Haner!- scoppiammo a ridere insieme e lui si dileguò fuori la porta correndo.
-Dove vai?- tornai ad essere preoccupato.
-Ci vediamo dopo Bri, ho visto un’anatra devo rincorrerla!- distolsi lo sguardo un attimo da lui il tempo di guardare interrogativo a terra.
Quando riguardai nella direzione in cui Jimmy era corso via non c’era più nessuno. Jimmy era andato. Ma cosa voleva dire con “ci vediamo dopo?”.
Mentre mi facevo mille domande sentii il rumore di una macchina, e in lontananza vidi la macchina di Matt avvicinarsi a casa. Chiusi in fretta la porta e spensi tutte le luci, comprese quelle degli addobbi.
Mi nascosi dietro il divano e aspettai.
La chiave nella porta, la porta si aprì.
-Ohddio Sanders dammi una birra devo riprendermi-
-Ci credo porchetta che non sei altro ti sei trangugiato anche la cameriera!- era Matt che si lamentava come al solito dello stomaco super capiente di Zacky.
-Ehi Sanders anche a me una birra grazie!- era Johnny che prendeva parte al discorso.
-Scusate ma le buone maniere!?-
-Ah si scusa..cameriera per favore può muovere il suo bellissimo deretano flaccido e prendere una birra a questi due splendidi musicisti di fama mondiale? Non ci piace aspettare, hop hop forza sennò niente mancia!-
-Io..vi ammaz..ehi ma, la luce non si accende che succede- per forza non si accendeva, avevo io il telecomando, con un tasto accesi la luce e tutto si colorò dei colori del Natale.
Le scale erano illuminate da file di lucine colorate a intermittenza, a terra c’era un tappeto con Babbo Natale e le sue renne, tutto intorno sul muro correvano degli addobbi innevati e colorati e sul camino c’erano delle candele rosse profumate accese che facevano da contorno al fuoco nel camino acceso.
I ragazzi erano sconvolti, avevano la bocca aperta dallo stupore.
-Ragazzi ma, chi può essere stato?- Matt non credeva ai suoi occhi.
-Solo una persona può mettere in una fila perfettamente allineata i festoni innevati sul muro- Zacky aveva capito tutto. Era ora, dovevo uscire allo scoperto.
-Sono stato io- dissi uscendo da dietro il divano.
-Bri..tu, sei stato tu davvero ad addobbare tutto?- Zacky era stupito.
-Bhè non sono stato proprio solo io..ma si questo è quello che volevo fare per Natale-
-Che vuol dire che non eri da solo? Chi c’era con te?- sorrisi ingenuamente alla sua domanda.
-Oh beh questo non importa. Volete fare l’albero insieme a me?- e tirai fuori la scatola con gli addobbi per l’albero.
-Certo che voliamo fare l’albero con te Bri!- i ragazzi risero e mi corsero in contro felici come se fossi vestito da Babbo Natale e stessi distribuendo caramelle.
-Però non fare l’Hitler del Natale!- colpo al cuore, quello lo aveva detto Jimmy nemmeno una mezz’ora prima. Da quello capii che lui era lì e non mi feci prendere dallo sconforto anzi, sorrisi.
-Bhè se l’orso polare, la renna e lo gnomo fanno la sua parte non lo diventerò!-
-Ohddio no è tornato..- Johnny si mise le mani sulla testa ma vedevo che rideva, anzi ridevamo tutti veramente.
Sembrava non fosse cambiato nulla, noi che facevamo l’albero e io che gli strillavo dietro per la mancata simmetria dello stile.
-Zacky le luci andavano all’inizio non alla fine!-
-Eh va bhè che ci fa si mettono adesso!- sbuffai sorridendo, non riuscivo più ad essere scontroso con quei ragazzi.
-Ehi ragazzi ma..cos’è questo? Non ho mai visto questo addobbo prima d’ora- Zacky sbucò da dietro l’albero con sguardo interrogativo e in mano aveva una foto appesa all’albero con una pinzetta a forma di renna.
-Questa è..-
Era una foto di Jimmy, una foto polaroid di lui con la linguaccia davanti la finestra di casa Sanders. Mentre non facevamo l’albero di Natale, in quel momento.
-Jimmy..- Zacky si scosse come un cane che aveva fiutato una pista, Matt iniziò a tremare perché non capiva nulla e Johnny era immobile a fissare la foto che aveva strappato dalle mani di Zacky.
Io mi avvicinai alla finestra e guardai fuori, c’era Jimmy, Aveva indosso il maglione rosso che nel 2008 ci regalò uguale per tutti noi.
-Ragazzi..abbiamo visite- si girarono tutti di scatto verso la finestra, guardarono increduli il nostro migliore amico che ci guardava dalla finestra sorridente e agitando la mano.
-JIMMY!- Zacky urlò il suo nome e si catapultò fuori casa quasi inciampando nel tappeto di Babbo Natale.
Tutti quanti lo seguimmo fuori la porta ansimando per lo scatto appena fatto, ma Jimmy non c’era più.
-Dove..dov’è finito?- Zacky si avvicinò nel punto dove un momento prima c’era il nostro Jimmy.
-E’ qui- risposi io. Loro si girarono verso di me ma io sapevo che accanto a me non c’era, o almeno non potevamo vederlo.
-Non possiamo vederlo ma lui c’è, ci sarà sempre per tutti noi e in ogni momento. Non ci ha mai lasciato davvero- cercai di spiegargli quello che Jimmy aveva spiegato a me ma le mie parole erano meno profonde delle sue, riuscii comunque a toccare il loro animo.
I ragazzi mi guardarono sorridenti e io corsi da loro per abbracciarli, eravamo lì fuori al freddo con le nuvolette di fumo che uscivano dalle nostre bocche e le lacrime calde che ci solcavano il viso. Eravamo chiusi in un abbraccio così forte che sembravamo fusi insieme.
-Ragazzi non respiro!- ovviamente era Johnny.
-Oh gnomo ma sei qui allora! Non ti avevo visto!- lo canzonai.
-Tu..brutto bastardo di un Haner vieni qui!- lo mandai a quel paese con un gestaccio della mano e scappai dentro casa correndo, Johnny mi inseguì imprecando e venimmo subito seguiti da Matt e Zacky che ridevano.
Arrivai accanto all’albero di Natale e Johnny inciampò nel tappeto.
-Maledetto tappeto!- Johnny si divertiva si vedeva, ma doveva comunque tenersi sotto controllo per farmi credere che mi avrebbe torturato. Matt e Zacky gli caddero addosso diventando una massa informe che si dimenava e imprecava e io non potevo non ridere, mi buttai a terra per cercare di recuperare le forze che le risate mi stavano portando via.
“Ben fatto Bri” la voce di Jimmy mi rimbombò nella testa come il suono di una campana in una chiesa. Guardai verso la finestra e vidi una figura alta che si stagliava sulla strada sotto un lampione, alzai il braccio in segno di saluto e venni ricambiato.
-Ti ammazzo. Era di nuovo Johnny che mi placcò sedendosi sopra di me tentando di infilarmi nell’orecchio n dito sbavato, sapeva che lo odiavo. Ovviamente Matt e Zacky facevano il tifo per Johnny che per una volta era riuscito ad atterrarmi.
-Dai basta Christ- non riuscivo più a respirare dovevo darmi una calmata.
Johnny si spostò da me e andò a prendersi una birra muovendosi come un duro che aveva appena vinto una scazzottata.
Radunai i ragazzi attorno al camino, e da una busta tirai fuori i nostri cappellini di Natale.
-Che Natale sarebbe senza cappellini!?- ne lanciai uno per uno e li indossammo.
Nella busta avanzava un cappello, quello di Jimmy. Matt lo prese e lo mise sulla punta dell’albero che era rimasta spoglia.
-Adesso si che è un albero di Natale- si girò soddisfatto della sua idea e noi sorridevamo tutti insieme nel vederlo.
-Ragazzi facciamoci una foto!- Zacky prese la macchinetta fotografica e ci mettemmo tutti in posa davanti l’albero. Dopo qualche tentativo la foto venne finalmente bene ed eravamo soddisfatti.
-Perché non ci facciamo una foto ogni anno e poi la usiamo come addobbo per l’albero!?-
-Complimenti Vee un’idea del genere non era venuta nemmeno a me!- ero così contento, davvero.
Ci fu un attimo di silenzio dove ci guardavamo tutti quanti.
-Buon Natale ragazzi- dissi sorridendo e alzando una bottiglia di birra.
-Buon Natale Haner!
-Bentornato Bri!-
-Buon Natale Jimmy, lui è qui- Zacky alzò la birra e salutò il nostro amico. Adesso anche loro sapevano che lui era lì con noi, anche loro sapevano che adesso tutti noi avevamo il compito di rendere felice Jimmy con la nostra felicità.
  
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