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Autore: HaguCHAN    30/01/2014    2 recensioni
[ JELSA Jack Frost x Elsa ]
Dal capitolo 3:
“p-posso vederli?!” Jack aveva tra le mani i ricordi di Elsa che Toothiana gli aveva appena dato, non li stringeva forte, teneva l'astuccio tra le mani come se si trattasse di un oggetto vivo, con lo stesso riguardo che si ha per un uccellino con le ossa cave.
“di regola, io e le mie fatine non permettiamo che si vedano i ricordi di altri bambini...ma...” Toothiana guardò Jack con un sorriso, “infondo questi ricordi sono anche i tuoi.”
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Jack Frost

 

 

Da dove vengono i miei poteri, madre?”

 

 

Gli anni passarono, Elsa diventava sempre più brava, e Anna sempre più impaziente. Un giorno Anna chiese alla sorella di farla scivolare giù per le scale, sul ghiaccio “sul ghiaccio?” chiese titubante la maggiore “Si! Si! Ghiaccio!” ripeté Anna, che anche a tre anni era già temeraria. “Mmh, non so Anna, la mamma e il papà potrebbero non essere d'accordo...” “ti preeeeeego!”

Jack Frost stava accanto ad Elsa, colpendo col bastone i fiocchi di neve perfetti che la bambina stava facendo vorticare, “oh avanti Elsie, lo so che sei capace, lo facevamo sempre quando eri piccolina! Non avevo mai visto una bambina più temeraria di te” il ragazzo soffiò allora uno dei suoi fiocchi di neve, che si sciolse sul nasino della bambina

“mmh...Ok! Ma mi raccomando! Non dobbiamo farci vedere!” Elsa prese Anna per mano e la condusse in cima alle scale dell'ala ovest, che era sempre vuota. Una sensazione strana la investì quando, sull'ultimo gradino si preparava con la sorella a scivolare, come se un ricordo stesse cercando di riaffiorare.

“ti ricordi eh, Fiocco di Neve?” sussurrò Jack pur sapendo di non poter essere visto o sentito, o comunque ricordato.

“Avanti Elsa, avanti!!” Anna stava già iniziando a scalpitare, “Si,si Anna, adesso andiamo, allora...” per prima cosa la bambina creò una pista di ghiaccio sopra scale e poi, stringendo forte la sorellina a sé: ”Pronta?” “Siiiiiiiiiiiiiiii!” si buttarono, scivolando veloci sopra lo scivolo ghiacciato.

Verso la fine della discesa però qualcosa andò storto e Elsa scivolò in avanti andando a sbattere con la faccia contro la vecchia cassapanca di frassino!

“Ouch” Jack Frost le si avvicinò in volo “Tutto ok, Elsie?”

“ELSA” Anna corse dalla sorella, richiamando con le sue gridolina la madre che fece in tempo a vedere lo scivolo di ghiaccio che la bambina aveva appena creato. “Elsa!” la sgridò, “cosa state facendo qua, voi due?!” ma la rabbia della regina svanì presto quando vide la bambina tenersi la mano chiusa sulla guancia contorta dalle smorfie.

“Mamma...” iniziò con occhi sgranati dal terrore la piccola Elsa, “Mi stanno cadendo i denti!” scoppiò allora a piangere la bambina, facendo vedere ciò che stava stringendo nel pugno alla madre, il suo primo dentino da latte.

Consapevole di essere invisibile a tutti i presenti, lo spirito dell'inverno scoppiò in una sonora risata.

Anna guardò la sorella incredula e poi cercò il viso della madre per venir rassicurata, 'I denti cadevano?!' pensò. Ma la madre si limitò a sorridere dolcemente, e prendendo la più grande in braccio la rassicurò, “tranquilla tesoro, non è niente, è normale, ti stano solo cadendo i denti da latte..” ma Elsa e Anna parvero ugualmente sconvolte.

 

La regina allora portò le bambine nella stanza accanto, dove seduta sul comodo sofà, controllò i danni della maggiore e si tirò fuori un fazzoletto con cui pulì il dentino appena caduto. “guarda che bel dentino tesoro” disse, mostrando il bianco dente da latte alla bambina, “se lo metti sotto il cuscino stanotte, la fatina dei denti verrà a prendertelo” “la fatina dei denti?!” fecero le bambine in coro, dimenticando l'incidente di poco prima, “chi è la fatina dei denti?” chiese la più grande con un tono deliziosamente curioso, ascoltando attenta e seria la spiegazione della madre, mentre la più piccola saltava dall'emozione.

 

Anna era entusiasta, quella notte una vera fata sarebbe entrata nella loro camera! e nonostante tutti gli ammonimenti della madre sul non rimanere alzata per vederla, la bambina segretamente covava già qualche speranza di riuscire a raggirarle entrambe: mamma e fatina. Ma Elsa dopo aver sentito parlare di quella storia di spiriti e folletti si era fatta un po' pensierosa e cupa, e mentre Anna dopo aver strappato alla madre il dente da latte della sorella maggiore, correva fuori dalla stanza per dirigersi di corsa in camera, a escogitare chissà quale piano diabolico, Elsa ancora un po' perplessa, rimase da sola con la madre.

“c'è qualcosa che ti preoccupa, bambina mia?” chiese dolcemente la regina sfiorandole il viso con una carezza.

Jack che si era seduto a guardare fuori, nel davanzale dell'alta finestra a triangolo, a quelle parole si voltò a guardare Elsa, notando ora anche lui la leggera sfumatura di malinconia che la stava preoccupando.

“Madre?” iniziò la bambina incerta, “da...da dove vengono i miei poteri?”

A quella domanda sia lo spirito dell'inverno che la regina sgranarono gli occhi. Non che la donna non fosse pronta ad una domanda del genere, lei stessa se l'era chiesto più volte, e anche se nella sua mente aveva già pensato ad una risposta, le era sempre sembrata troppo assurda per farne parola col marito; ma con una bambina...

“E' Jack Frost che te li ha dati bambina mia...”

 

A quella risposta Jack scattò in piedi, raggiungendo in un balzo il fianco della regina, poco distante da Elsa che le stava ritta davanti con gli occhi spalancati, stupita della risposta tanto quanto il ragazzo.“Jack Frost?” chiese cautamente. “Io?! Ma cos-”. La regina sorrise, fece sedere la bambina sulle sue ginocchia e iniziò a raccontare: “ Quando sei nata era Luglio, il mese più caldo qui ad Arendelle, eppure un'improvvisa bufera di neve aveva avvolto tutto il reame. Il vento fuori dalle finestre ululava così forte, ma così forte! Che credevamo si sarebbe portato via il tetto!” “Ah” Elsa si mise la mani davanti alla bocca per lo spavento. “Ero molto stanca, ormai ero col dottore da ore,ma tu non volevi proprio uscire!” disse la regina sorridendole per far vedere alla bambina che bufera a parte, non c'era traccia di tristezza in quel ricordo, Jack guardò il volto della donna, ricordava bene anche lui quel giorno. “Ero così sfinita! per un momento persi addirittura i sensi!” Elsa preoccupata si prese il viso tra le mani in un espressione di spavento, ma la madre la tranquillizzò chiudendole le mani tra le sue, “Ma non devi preoccuparti amore, perchè fu in quel momento che lo vidi...che vidi Jack Frost...”

Nel momento in cui lo disse Jack si ritrasse velocemente 'l'aveva visto?!' 'l'aveva visto e CREDEVA che fosse lui la causa dei poteri di Elsa?!”

La bambina guardò la madre stupefatta, 'chi era Jack Frost?' ma prima ancora che Elsa potesse anche solo chiederlo, lo spirito dell'inverno volò via dalla finestra appena socchiusa portando con sé una folata d'aria gelida. Elsa e la madre si voltarono di scatto, e si guardarono “chi è Jack Frost?” allora la madre iniziò a raccontarle la leggenda dello spirito dell'inverno...

 

 

  
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