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Autore: Sexy_Shit    31/01/2014    1 recensioni
vanitoso, misterioso e scontroso, il ragazzo sbagliato per lei, eppure, così dannatamente giusto. ma Megan non è una ragazza qualunque e non si lascerà incantare facilmente dal lato di seduttore di Zayn, bensì scaverà a fondo, trovando il vero lui. e lei? riuscirà a stare bene, finalmente?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- voglio morire. - dissi esasperata, fissando il soffitto scrostato.

Diavolo, aveva un urgente bisogno di una nuova mano di intonaco.

- ma io non voglio che tu muoia. - disse il moro baciandomi il collo.

Mi fece allargare le gambe e si posizionò meglio fra di esse. Mi circondò la vita con le sue braccia muscolose e appoggiò le labbra tra i miei seni.

- ma se continuo a vivere, tra meno di dieci ore te ne andrai a un milione di chilometri da me. - dissi facendo la bambina capricciosa.

Lo strinsi a me. Il suo petto vibrò, attraversato da una risatina, un po' dispiaciuta.

- è ad appena un'ora di strada da qui, non è poi così lontano. - cercò di rassicurarmi accarezzandomi la schiena – e poi tornerò ogni volta che lo desideri. -

- ma ti ho appena incontrato, non voglio già dirti addio. -

- ehi. - disse serio, prendendomi il viso tra le mani – addio è una brutta parola, non dirla mai più. -

Io annuii, dandogli un bacio a fior di labbra. Il ragazzo sospirò. Rotolò di lato e si sedette di fianco a me, accendendosi una sigaretta. Io mi strinsi alle coperte, alzando lo sguardo; le occhiaie erano sparite da un pezzo, ma aveva conservato un look più trasandato, con i capelli incolti e un leggero strato di peluria ispida sulle e gote e sul mento.

- sembra ieri che non sapevo nulla del mio futuro. Non immaginavo nemmeno lontanamente quello che mi sarebbe successo. - disse aspirando una boccata di fumo.

Io mi strinsi a lui – cosa sarebbe successo?-

Lui mi abbassò lo sguardo su di me e fece quel sorriso sghembo che mi piaceva tanto, sexy ma sincero. Fece passare un braccio dietro al mio collo e iniziò ad accarezzarmi la spalla opposta.

- bè...ho incontrato persone nuove, alcuni sono diventati miei amici, altri vorrei ancora spaccargli la faccia. - contrasse le labbra e assottigliò lo sguardo.

- e poi ho incontrato lei. - disse tornando ad addolcire il tono di voce.

Il mio cuore iniziò a battere le sue piccole ali, e prese il volo. Ora era leggero, poteva farlo. Non aveva più le catene che lo tenevano nel mio petto. Appoggiò la sigaretta sul posacenere e con la mano mi scostò una ciocca di capelli dal viso, mettendo in piena mostra il rossore sulle mie guance.

- lei...ha dei lunghi capelli neri, come la pece e...due bellissimi cristalli al posto degli occhi. E le sue labbra, a cuore, sono piccole e rosee, piene e morbide. E la sua pelle, bianca, come la porcellana più sottile. E il suo profumo è...indescrivibile. Forse è tè, mischiato alle pagine di un vecchio libro, o forse è l'odore degli acquerelli con quello della pioggia appena caduta. Sa di luce del sole. Lei è il sole, l'unico per me. E potrei stare qui a raccontare qualsiasi cosa su di lei, ma tu non capirai mai. -

mi guardò con un mezzo sorriso ironico, aspettandosi che gli tirassi un pugno, ma io continuai ad accarezzargli il petto muscoloso e abbronzato.

Se sapessi quello che provo io, caro Zayn. Se sapessi quanto amo i tuoi capelli, neri come i miei, soffici e sempre spettinati. Se sapessi quanto sono preziose le due pietre d'ambra che hai al posto degli occhi. Se sapessi quanto sono belle le tue labbra sottili, sopratutto quando si curvano in uno dei tuoi sorrisini ironici,quelli che mi fanno perdere la testa. Se sapessi che vado in iperventilazione ogni volta che mi sfiori, o che mi saluti. Se sapessi che il tuo profumo di caffè e tabacco manda in tilt il mio sistema nervoso, facendomi piegare a ogni tuo volere.

Sono malata Zayn. Ho una malata ossessione che mi perseguita. Penso che morirò senza di te perché, se io sono il tuo sole, tu sei la mia aria, la terra su cui cammino, le matite senza cui non posso disegnarti. Da quando è finita la scuola cerco di disegnarti sempre un po' meno, anche se è inutile. Sei il mio chiodo fisso. Ci sei tu e tu soltanto. Se penso che tra qualche ora salirai sul tuo pick up nero fiammante e partirai per un'avventura a cui non potrò partecipare mi sento morire.

- amore. - mi richiamò.

I suoi occhi erano chiari, illuminati dalla luce dell'alba. Avevano dei riflessi dorati e le lunghe ciglia scure accarezzavano le sue gote arrossate. Si distese nuovamente, alla mia altezza.

- se vuoi non vado. Resto qui con te. -

- idiota. - dissi colpendolo forte dritto sul plesso solare.

Fece una smorfia di dolore.

- se volevi che me ne andassi bastava dirlo, non serviva essere violenti. -

Tirai su col naso, lasciando che due lacrime di triste allegria, o allegra tristezza, scendessero a rigarmi le guance.

- ehi... - sussurrò Zayn, asciugandole con le dita affusolate.

- tu andrai a quella fottuta università, studierai sodo, ti laureerai in inglese e soltanto allora tornerai qui da me. Si tratta del tuo futuro e io voglio solo il meglio per te. -

Mi prese la mano con cui l'avevo colpito e ne baciò il palmo.

- è il nostro futuro. E se non ti sposerò, sappi che è solo perchè non credo nel matrimonio. -

- bene. -

Sorrise e mi baciò.

 

 

- sicuro che vuoi che venga anch'io? -

- per la quarta volta, sì. - disse scocciato.

- non voglio farvi litigare. -

- nessuno litigherà. - mi rassicurò, con scarso successo.

Suonò il campanello e le gambe cominciarono a tremare.

Fa che non apra sua madre. Fa che non apra sua madre. Fa che non apra sua madre.

- Zayn! - urlò Safaa gettandosi tra le sue braccia.

Grazie a dio.

- ciao ranocchia! - esclamò dolcemente sollevandola da terra.

Quando i suoi piedini scalzi toccarono di nuovo terra si voltò dalla mia parte e spalancò gli occhi.

- c'è anche Megan?! -

Corse dentro a rotta di collo, salendo le scale.

-Donnie! Donnie ci sono Zayn e Megan! C'è anche Megan! Te lo giuro, vieni a vedere! - urlò, cercando di convincere qualcuno.

Zayn sospirò facendo roteare gli occhi. Io sorrisi.

- scusa...è che... -

- sì, lo so. - dissi stringendogli la mano.

Lui mi sorrise, accarezzandomi dolcemente il dorso della mano con il pollice.

- Megan, sei tu?! - chiese incredula Doniya scendendo le scale, raggiante.

- Pensavo che Safaa stesse scherzando! -

Si avvicinò a me e mi abbracciò, baciandomi entrambe le guance. Dall'ultima volta che ci eravamo viste era passato quasi un anno; i lunghi capelli neri ora erano biondo grano, corti fino alle scapole. Lei e Zayn non si assomigliavano per niente; una solare e amichevole, l'altro rude e solitario.

- che bello rivederti. Ormai non ci speravo più! -

Una ragazza sui quattordici anni scese le scale trascinando i piedi. Indossava ancora il pigiama e aveva l'aria piuttosto confusa.

- wow. - disse vedendomi, annuendo con un'espressione compiaciuta.

- non me l'aspettavo fratello. Wow. -

- ciao Waliya, mi sei mancata anche tu. -

- si, si, certo. - disse scomparendo in cucina.

- parto per Oxford Doniya. - annunciò il moro, serio.

L'espressione della bionda divenne da scioccata a entusiasta.

- dio Zayn...è fantastico! - esclamò saltandogli al collo.

- parto oggi, sono venuto a salutarvi. -

- dobbiamo dirlo a mamma! - disse Doniya, raggiante, per poi sparire in cucina.

Safaa la seguì a rotta di collo, lasciandoci da soli in salotto. Zayn si voltò a guardarmi.

- pronta? -

Io scossi violentemente il capo e nascosi il volto tra le mani. Lo sentii ridere. Mi prese gli avambracci e li spostò, per guardarmi negli occhi.

- andrà tutto bene, ok? E se fa la stronza ce ne andiamo. -

Accennai ad una risata, facendo sprofondare il viso nel suo petto. Le sue braccia forti mi strinsero a se, cullandomi.

- ti amo... - sussurrò tra i miei capelli.

Sorrisi come una bambina, stringendolo ancora di più.

- non sai quanto ti amo io... -

- ma guarda un po' chi si rivede. - disse una voce familiare, che fingeva sorpresa – non pensavo che saresti tornato figlio mio. Ne tanto meno con quella tua ragazza.-

Trisha era piazzata sulla soglia della cucina, con le braccia conserte e uno strano sorriso ironico sulle labbra. Zayn serrò i pugni.

- bè, eccomi qui. -

- sei venuto a scusarti? - disse sollevando un sopracciglio.

Sentii il mio ragazzo sospirare, cercando di non reagire in modo violento.

- non pensi di dovermi anche tu delle scuse? -

La donna fece un verso di stupore – sono tua madre, non ti devo un bel niente. Tu mi devi la vita. -

- almeno potresti chiedere scusa a lei.- disse alludendo a me.

Mi sentii avvampare: lo sguardo severo della donna si posò su di me, squadrandomi dall'alto in basso. I suoi capelli sembravano più neri e più lunghi, facendola sembrare una bellissima strega cattiva. All'improvviso addolcì lo sguardo, confondendomi.

- mi dispiace di essere stata così scortese l'ultima volta, ma l'ho fatto per una ragione. E non ho sbagliato nemmeno questa volta. -

Aggrottai la fronte, davvero confusa. La donna sorrise ancora, smagliante.

- si vede subito che sei una ragazza formidabile, Megan. Zayn non se n'è mai andato di casa perchè ho chiamato “puttana” una delle ragazze che ha portato a casa. E, se eri così importante per lui, non potevi altro che essere il meglio che potessi desiderare per mio figlio. -

Avevo occhi e bocca spalancati e sentivo che Zayn era sorpreso tanto quanto me. La donna rise.

- lo so che sembro cattiva e severa, ma io amo la mia famiglia. Ora posso considerarti parte di tale. -

- grazie... - dissi incerta.

- parto per Oxford Trisha. - disse suo figlio, diretto. - oggi. -

- sarai contento di non vedermi più. -

- forse ora quasi mi dispiace. - disse sorridendo sghembo, ancora a disagio.

Rise ancora. Ma, questa volta, sorrise anche lui. La donna sospirò. Per la prima volta mi sembrava una madre amorevole, sofferente per la partenza del proprio figlio. Venne affiancata dalle altre figlie, Whaliya sbuffante.

- sei sempre la benvenuta qui, Megan. - disse Doniyia

- io vi ringrazio, ma non dovete sforzarvi di... -

- nessuno sforzo. - intervenne Trisha – sarà un piacere per tutti. Bob si è completamente innamorato di te! Ha chiesto di te ogni volta che ha chiamato. -

Sorrisi, intimidita. Caspita, non ero mai piaciuta a così tante persone in un colpo solo.

- Meg. - mi chiamò Zayn.

Mi voltai a guardarlo, per sapere cos'aveva da dirmi: le sue guance erano arrossite e i suoi occhi erano grandi, confusi, meravigliati. Sembrava un bambino in attesa che la maestra gli consegnasse la pagella a fine anno.

- sono le nove; dobbiamo andare. -

- oh, già. - sospirai.

Mi prese per mano.

- quando torni? - chiese la piccola Safaa, aggrappandosi alla gamba del fratello.

- non lo so – disse prendendola in braccio - ma ti prometto che quando torno ti porterò un super-regalo! -

La piccola sorrise raggiante e lo abbracciò.

- forza. - sospirò mettendola giù.

Abbracciò le sorelle e andammo verso la porta

- ci vediamo presto figlio mio. - disse sua madre con un sorriso contenuto, rimanendo ferma sul posto di prima.

- ciao Mamma. -

Chiuse la porta dietro di se.

- bè, se prima pensavo che tua madre fosse un genio del male pazzoide, ora ne sono totalmente convinta. -

Lui rise e mi tirò a se, baciandomi la fronte. Si allontanò e mi guardò.

- si parte per una nuova avventura. -

 

 

Un'altra sera come le altre. Il buio era calato sulla città portando un'aria umida che s'incollava fastidiosamente alla pelle. Lo strato spesso di nuvole m'impediva di vedere la luna e le stelle. Aveva piovuto incessantemente per tutta la settimana e le previsioni non davano segni di miglioramento: nuvolo, pioggia, uno spiraglio di sole e di nuovo pioggia. Il solito clima londinese. Nulla a che vedere con Parigi. Certo, non che lì splendesse il sole tutti i giorni, ma almeno non pioveva così spesso. Io odiavo la pioggia, ma giuro di non averla mai amata così tanto.

fineeeeeeeeeeeee finalmente haha :D

  
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