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Autore: Sys    01/02/2014    1 recensioni
«E cosa vorresti fare?» chiese lei, urlandogli in rimando. «Stare chiuso qui per sempre?» ribatté, alzando le mani all’altezza del seno. «Non uscire mai più alla luce del sole solo perché hai troppa paura del giudizio degli altri?» continuò. «Qui, mio caro, non sono io a dover ammettere che sei un mostro, ma tu» il ragazzo strinse gli occhi e represse l’istinto di girarsi, non avrebbe sopportato lo sguardo della ragazza. «Sei tu che hai troppa paura, sei troppo orgoglioso e pensi che nessuno potrà accettarti; bè, sai una cosa?! Magari non ti accettavano neppure prima ma non te ne accorgevi perché eri sempre circondato di persone che pensavi ti volessero bene, e allora che problema ci sarebbe a farsi vedere in questo stato, mio caro Frankestein? Se erano tuoi amici probabilmente, non avrebbero problemi a riaccoglierti nel gruppo e le fans darebbero giudizi ma si accontenterebbero del fatto che ti sei fatto vivo, e invece sei qui, seduto su quella poltrona, a notte fonda a riguardare i filmati di quando gli One Direction erano all’apice della propria carriera, a reprimere le lacrime e sperare che qualcuno di loro ti chiami e ti faccia sentire meno solo.»
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I One Direction non mi appartengono.
Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.
 
BEAUTY AND THE BEAST


Tanto tempo fa, in un paese lontano, lontano, un giovane principe viveva in un castello splendente. Benché avesse tutto ciò che potesse desiderare, il principe era viziato, egoista e cattivo! Accadde, però, che una notte d'inverno, una vecchia mendicante arrivasse al castello e offrì al principe una rosa in cambio del riparo dal freddo pungente. Lui, che provava repulsione per quella vecchia dal misero aspetto, rise del dono e la cacciò. Ma lei lo avvertì di non lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché la vera bellezza si trova nel cuore. Il principe la respinse di nuovo, e in quel momento la bruttezza della mendicante si dissolse, ed apparve una bellissima fata. Il principe si scusò, ma era troppo tardi, perché lei ormai aveva visto che non c’era amore nel suo cuore, e per punirlo lo tramutò in un’orrenda bestia, e gettò un incantesimo sul castello e su tutti i suoi abitanti. Vergognandosi del suo aspetto mostruoso, la bestia si nascose nel castello, con uno specchio magico come unica finestra sul mondo esterno. La rosa che le aveva offerto la fata, era davvero una rosa incantata. E sarebbe rimasta fiorita fino a che il principe avesse compiuto ventun' anni. Se avesse imparato ad amare, e fosse riuscito a farsi amare a sua volta, prima che fosse caduto l’ultimo petalo, l’incantesimo si sarebbe spezzato. In caso contrario sarebbe rimasto una bestia per sempre. Con il passare degli anni, il principe cadde in preda allo sconforto e perse ogni speranza.

Chi avrebbe mai potuto amare una bestia?
 
(La Bella e la Bestia; Disney.)
 
III

Storia senza età, fra realtà e magia, uno sguardo e poi
anche se non vuoi, scopri l’armonia. La complicità, non
si sa perché, li travolgerà, e sorprenderà, la Bestia
insieme a Belle.
(La Bella e la Bestia, La Bella e la Bestia, il musical; Disney.)

 
Tra le altre caratteristiche di Marylin c’era quella di amare i film horror; in realtà lei diceva di amarli, tutta quell’adrenalina e quell’ansia la mandava fuori di testa, ma, a dirla tutta non ne vedeva molto, del film. Diciamo che durante le scene più paurose si nascondeva dietro il solito cuscino che ormai, tra pianti e risate, urla sommesse e il resto, ne aveva passate proprio di tutti i colori.
Quella sera, MTV trasmetteva una maratona di film che dovevano essere considerati horror “in qualche strano universo”, come aveva borbottato la ragazza dopo essersi rannicchiata sul divano con la solita tazza di tè fumante in mano.
Ora come ora la cosa più horror a cui la ragazza aveva assistito era stata, forse, la nuova pubblicità di Teen Wolf che durante l’intervallo del film, tra il primo e secondo tempo, aveva catturato l’attenzione della ragazza.
Le palpebre di Marylin erano sempre più pesanti e l’orripilante faccia di Dracula, in uno di quei vecchi film in cui i vampiri ancora non erano considerati adoni greci, non l’aiutava a rimanere sveglia.
  «Brutto, non è così?»
  «Intendi Dracula o il film?»
Tuttavia queste si spalancarono quando sentì dietro di lei la presenza del suo coinquilino, di cui ancora non conosceva il nome.
  «Oh, entrambi.» rispose Niall, avvicinandosi di un passo in più.
  «Bè il film è passabile, certo c’è ne sono di migliori ma ne hanno prodotti anche di peggiori, se dobbiamo dirla tutta.» ribatté lei, non guardando il ragazzo ma cercando di stare concentrata sul televisore. Era un’impresa alquanto ardua, a dire la verità ma Marylin aveva dedotto dai suoi modi di fare che lui non amava essere guardato e stava facendo di tutto per assecondare questa sua scelta.
Il ragazzo annuì inconsciamente, non dicendo altro e aspettando che la ragazza finisse di parlare.
  «Per quanto riguarda Dracula, è bruttino.» mormorò lei. «Ma non si deve preoccupare, i suoi successori saranno degni di essere vampiri.»
  «Che intendi dire?»
  «Sai, Damon e Stefan Salvatore per esempio…»
Già, Ian e Paul, una volta li aveva incontrati prima di diventare la bestia che ora era.
  «Potrò mai sapere il tuo nome?»
  «Se ti dico il mio nome, ti sorgeranno troppe domande.»
Lei lo guardò curiosa e aspettò.
Niall prese posto vicino a lei, nascondendosi la faccia il più possibile, e la giovane cambiò canale.
Un talk show catturò l’attenzione dei due. I One Direction era ospiti in un famoso programma inglese quella sera e ora erano intenti a ridere e scherzare col presentatore come da anni erano soliti fare.
  «Ti piacciono?» chiese Niall, facendole cenno verso la televisione.
  «In realtà ne andavo pazza ma molti anni fa.» rispose lei. «Un po’ gli anni che avanzano, un po’ la scomparsa di un componente me li ha fatti perdere.»
  «Oh, sì, l’irlandese.»
  «Già, Niall Horan, quello divertente.»
  «Non mi sembrava molto amato.»
  «E invece lo era, forse era il più seguito di tutti.» rispose lei, mentre un sorriso nostalgico si pitturava sul suo volto.
La ragazza prese la tazza che poco prima aveva posato sul tavolino da caffè del soggiorno e si diresse verso la cucina. Neanche riuscì a fare un passo che la voce di lui la bloccò.
  «E se lui non volesse più farsi vedere per paura?»
  «Paura?»
La giovane si girò verso il coinquilino e aspettò, lo vide alzare piano le mani e portarle fino all’estremità del cappuccio. Piano lo abbassò.
La visione che Marylin si ritrovò di fronte la lasciò per un attimo senza fiato tant’è che gli occhi le si spalancarono e la tazza le cadde istintivamente dalle mani.
  «Peggio di Dracula, non è così?»
La ragazza si avvicinò mormorando un: “Ho visto di peggio” a cui Niall non seppe se credere o meno.
Gli prese con le mani quel viso sfregiato dalle cicatrici e da ferite che ancora sembravano aperte, quel viso su cui da anni non si dipingeva un sorriso, e lo avvicinò al suo.
  «Niall.» sussurrò.
Lui rimase immobile. Come l’aveva riconosciuto? Era impossibile che fosse riuscita a capire chi fosse così facilmente, qualcuno doveva averglielo detto.
  «I tuoi occhi, Niall.» mormorò, senza staccare gli occhi dai suoi. «Sono uguali, sono gli stessi occhi di due anni fa.»
Lui si allontanò velocemente di qualche passo, poi si fermò di spalle e cercò di stabilizzare il respiro. Era ovvio che non era così, perché doveva mentirgli, perché doveva farlo soffrire più di quanto già non faceva? Perché la gente continuava ad illuderlo? Lui non era come un paio di anni prima, lui era diverso. Lui era un mostro, punto. «Smettetela.» urlò mentre il petto si alzava e si abbassava ancora velocemente.
  «Niall.» mormorò lei, cercando di avvicinarsi. «Sei ancora lo stesso, non è cambiato niente se non qualche cicatrice in più.»
  «Oh, vuoi dirmi che quegli occhi spalancati a cui ho assistito quanto mi sono levato il cappuccio non erano l’immagine dell’orrore, non è così?» gridò il giovane.
  «Niall, sei sempre la stessa persona, non sei cambiato.» sussurrò lei. «Avrai qualche problema estetico ma dentro sei rimasto lo stesso ragazzo pieno di sogni e di passioni che eri prima che tutto questo accadesse.» continuò poggiandogli una mano su una spalla. «Li ho visti, quegli occhi e li ho riconosciuti subito, sai, la prima cosa che vidi in una delle foto che uscirono all’inizio della vostra carriera furono proprio i tuoi occhi, mi colpì quel blu così inusuale che tante volte mi ha catturato, e ora quegli stessi occhi li ho qui, di fronte a me e non so dirti quanto li trovi meravigliosi anche se manca qualcosa, si vede, c’è un luce di tristezza che prima non c’era.»
  «Non dirlo.» sibilò lui, così silenziosamente che neanche seppe dire se la ragazza l’avesse sentito a meno.
  «Se solo tu tornassi nel mondo della musica sono sicura che tutti ti riaccoglierebbero come se niente fosse stato.»
  «Smettetela.» urlò. «Smettetela di dirmelo, qualcosa c’è stato, e qualcosa di notevole anche, perché non riuscite a vedere la realtà?»
  «Niall-»
  «Sono un mostro.» gridò, più forte di prima tanto che la ragazza indietreggiò di qualche passo.
  «Se solo ti dessi una seconda possibilità.»
  «Perché non riuscite a capire che rendete tutto più difficile?»
  «E cosa vorresti fare?» chiese lei, urlandogli in rimando. «Stare chiuso qui per sempre?» ribatté alzando le mani all’altezza del seno. «Non uscire mai più alla luce del sole solo perché hai troppa paura del giudizio degli altri?»  continuò. «Qui, mio caro, non sono io a dover ammettere che sei un mostro, ma tu!» il ragazzo strinse gli occhi e represse l’istinto di girarsi: non avrebbe sopportato lo sguardo della ragazza. «Sei tu che hai troppa paura, sei troppo orgoglioso e pensi che nessuno potrà accettarti; bè, sai una cosa?! Magari non ti accettavano neppure prima ma non te ne accorgevi perché eri sempre circondato di persone che pensavi ti volessero bene, e allora che problema ci sarebbe a farsi vedere in questo stato, mio caro Frankestein? Se erano tuoi amici probabilmente non avrebbero problemi a riaccoglierti nel gruppo e le fans darebbero giudizi ma si accontenterebbero del fatto che ti sei fatto vivo, e invece sei qui, seduto su quella poltrona a notte fonda a riguardare i filmati di quando gli One Direction erano all’apice della propria carriera, a reprimere le lacrime e sperare che qualcuno di loro ti chiami e ti faccia sentire meno solo.» sputò lei. «Ma sai una cosa, Niall? La gente ha una vita, e se tu hai deciso di isolarti, è un tuo problema, non loro, non aspettare che qualcuno venga da te per autocommiserarti per l’ennesima volta, fa’ qualcosa, diavolo!»
  «Pensi che io non stia facendo nulla? Pensi che sia facile vivere così?»
  «Sì, Niall, penso proprio questo.» urlò Marylin. «Nascondersi dal mondo intero è semplicissimo, ciò che è difficile sarebbe uscire allo scoperto e ti renderebbe anche onore, spiegare il perché della tua assenza, e fare di tutto per avere il perdono di tutte quelle persone che per rispetto e non per egoismo non ti hanno cercato in tutti questi anni.» disse abbassando il tono della voce. «Il problema sei te, tu qui sei quello cattivo, tu ti sei voluto isolare, tu hai scelto di non vedere più nessuno, e loro si sono adeguati, ma non dare la colpa al mondo di ciò che è accaduto.» mormorò.
Si allontanò di qualche centimetro e fissò il pavimento.
  «Ma di cosa mi preoccupo, perché sto qui dar fiato ai miei pensieri: non hai il coraggio di fare ciò che probabilmente sarebbe meglio per te.» sussurrò.




 
E un buonissimo compleanno ad Harry! ♥
 
  
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