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Autore: Sarah Collins    01/02/2014    5 recensioni
Mi chiamo Cassidy e vivo in California.
Da bambina avevo un amico immaginario; Misha.
E' stato con me per anni, riempiendo il vuoto lasciato da mio padre.
Credevo in lui ma più passava il tempo più cambiava.
Era diverso, stanco, distante.
Non riuscivo più a guardare i suoi occhi.
Non riuscivo più a toccarlo.
E alla fine mi lasciò sola.
***
Sono passati sei anni e adesso devo ritornare in quella villa.
Il mio primo sguardo fu verso la finestra della mia vecchia camera.
Lo cerco, pregando di non vederlo.
Ma so che è lì.
So che non se ne è mai andato veramente.
So anche che ho paura ma tutto questo è solo l'inizio.
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo tanto tempo.
14.


Roteo e picchietto la penna sulla scrivania, mi fa rabbia, non sopporto più nessuno, o forse è meglio dire che non sopporto più Misha.

Non so dove sia, non so cosa io abbia fatto di così sbagliato e imperdonabile.. Ho solo scelto me stessa! Una relazione! Ho scelto un ragazzo in carne ed ossa e occhi! Quei suoi occhi profondi, quei suoi bellissimi e oscuri occhi profondi.
Certo non posso dire che, anzi, cioè no, ma cosa dico! Gli occhi di Misha hanno un qualcosa di marinaresco, un profumo di mare, l'oceano.
Ma quello sguardo glaciale e paranormale è scomparso da ormai parecchi mesi e la mia vita sta proseguendo.

 

Sento un cuscino arrivarmi dritto sulla nuca. “Vieni qui..”, dice Jake. Allora sorrido e mi giro ancora seduta sulla poltrona con fare danzante; lo vedo spalmato sul mio letto con lo sguardo in alto. “Ti manca il tocco magico, devi essere più dolce con moi, sai?” dico io altezzosa. Lui si alza, ridacchia e confabula qualcosa, “Il tocco magico?”, chiede con voce roca mentre si appoggia ai braccioli della mia poltrona. “Stasera se vuoi..”
Avvampo, mi si alza la pressione e lo spingo via uscendo in corridoio, lo sento ridere in modo alquanto malizioso e divertito; vedo le scale.

Io e Jake abbiamo legato parecchio, a dire il vero siamo fidanzati, più amanti che altro ma a me sta bene così, non lo conosco nemmeno “l'amore”.

All'improvviso ho voglia di una mela e trotto per i gradini contandoli al rovescio come fosse un countdown: sballato dato che partendo da venti, l'ultimo gradino terminò al numero undici e BAM, sento il profumo di Amanda.
Il campanello suona tre volte lasciando bloccata la musichetta stile natalizia per troppi minuti.

 

“Amanda!”, esclamo abbracciandola immergendomi, poi, nel suo odore.
“Ah, orsacchiottina! Da quant'è che non ci vediamo?!”
“Direi troppo”, rispondo facendola sedere sul divano.
“Sono qui perché devo dirti una cosa!”, inizia lei in preda all'entusiasmo. “Credo che Misha sia venuto a casa da me!”
“Che cosa?!”
“Da parecchio tempo ormai che mi succede di guardarlo, sentire le sue mani e anche la sua voce! Non penso di essere affetta da allucinazioni e so che non vi parlate... Penso sia possibile che sia venuto a stare da me”, dice.

Io rimango immobile, sbalordita, incredula e anche parecchio furiosa; non mi escono nemmeno più le parole.
Misha è andato via da mesi e mesi per andarsene da Amanda?!, penso.
Da sopra le scale Jake ci saluta con il suo solito “Hey” e Amanda mi guarda; io non ho tempo di rispondere alle domande postemi dai suoi occhi e dalla sua mascella spalancata dalla curiosità. Non ho voglia di dirle che sì, Jake veniva dalla mia stanza mentre in casa non c'era nessuno. O che stavo insieme a quel ragazzo così amorevole, passionale, protettivo.

Ho solo voglia di guardare in basso e pensare che il fantasmino che ho sempre visto come un semi Dio personale, se ne sia andato dalla casa dove mi aveva visto crescere, andare via e poi tornare più in visibilio e impaurita da lui.
Se ne era andato.
E non se ne era solo andato chissà dove, chissà per quale motivo, ma se ne era andato da me!
Il ragazzo proveniente da un altro mondo che era per me parte della famiglia, lo stupido ragazzino dai capelli di nuvola e dagli occhi di pioggia.

Il mio Misha.

Torno indietro con la mente mentre Amanda e Jake si presentano e aprono le finestre per il caldo; prendo la testa tra le mani e mi scompiglio i capelli cercando di portare via la tristezza eludendo me stessa. Non capendo che Misha non poteva essere scacciato via in quel modo, né dalla testa né dal cuore, ma adesso in me c'è solo la rabbia dell'ennesimo uomo che mi ha abbandonata. Perché, forse, mio padre non basta.
Ripenso alla rabbia che aveva l'ultima volta che ci parlammo, lo sconforto e l'incredulità nei suoi occhi fanno vacillare le mie scelte sulle dure parole che gli dissi.
E' anche vero che il primo ad allontanarsi è stato solo lui, me lo ricordo e lo ricorderò sempre, non venne più a rimboccarmi le coperte e le sue carezze erano solo pura fantasia. Poi sì, me ne andai io, in un'altra casa.
Ma sono tornata e lui era lì e adesso Misha non c'è solo perché... Perché?!

 

“Cass, lui sa di Misha?”, interrompe Amanda i miei pensieri.
Inghiottisco, “Chi?! No!”
“Chi è Misha?”, chiede Jake incrociando le braccia. “Ex ragazzo?”
“Solo un vecchio amico con cui ho perso i contatti”, rispondo.
Lui bofonchia qualcosa e mi guarda di sbieco prima di salutarmi con uno schioccante bacio sul naso e andare via. Uscendo dalla porta sento ripetergli il nome di Misha a bassa voce, quasi fosse una domanda, come per chiamarlo, ecco. La sua voce aveva quel qualcosa di consapevole ma io sinceramente, ne ignoro il motivo.
Mi giro verso Amanda con sguardo accusatorio.
“Pensavo gliene avessi parlato..”
“Certo che no! Come gli spiegavo che avevo un amico gnocchissimo alto occhi azzurri come fantasma in camera mia?!”, sbraito.
“Dici? A me l'hai detto però”
“Ma siamo amiche da una vita ed eravamo piccole quando te lo dissi”
“Comunque credo che se glielo avresti detto si sarebbe potuto ingelosire..”, nota.
“Ingelosire...?,”, ripeto col rumore delle rotelline ridondante nel mio cervello.

Ho capito, finalmente, Misha non c'è perché ho scelto Jake!

A.U}
Essì, alla fine il tempo è passato per me e per voi e anche per i protagonisti.
Sono successe molte cose, mi spiace per l'attesa.
Davvero..
Un bacione, mi fate sempre sorridere con i vostri commenti.
Sarah

 

  
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