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Autore: Geerard    05/02/2014    0 recensioni
-Fanculo.- pensò Frank e si decise a tornare verso casa. Guardò distrattamente l'orologio, non che gli importasse davvero di essere in orario, tanto i suoi erano già partiti. Con calma aveva iniziato a camminare, trovando un'altra pietra a cui dare il tormento fino al vialetto di casa dove si fermò per qualche istante a guardare casa di Gerard. Le luci erano accese, simbolo che comunque qualcuno a casa c'era, ma la luce della stanza di Gerard era spenta. Strano. Frank riprese a camminare ed arrivò casa. Frugò in tasca per qualche minuto, prima di estrarre le chiavi di casa e aprire la porta. C'era sempre un incredibile silenzio ogni volta che i suoi partivano.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati diversi giorni da quello strano pomeriggio e adesso mancava solo un giorno al compleanno di Frank. Tanto attesi e desiderati diciotto anni. Non stava più nella pelle e non gli importava nemmeno che li avrebbe passati da solo. D'altra parte, non era strano che i suoi genitori partissero il giorno del suo compleanno, lo avevano sempre fatto. Ciò che era strano era il comportamento di Gerard da qualche giorno. Era..insolito. Sorrideva di più, parlava di più e sembrava quasi che lo facesse apposta, di metterci più tempo quando tornavano a casa. Così Frank non si stupì quando quel giorno l'abbraccio di Gerard durò di più e fortunatamente fu pronto a ricambiarlo, senza fare la figura dell'idiota. Adesso, era riuscito anche a constatare che non erano solo i vestiti a fare profumo, ma tutto. Dai capelli alla borsa, dalla pelle alla maglietta. Tutto odorava di Gerard e per Frank era un profumo meraviglioso. Si staccò a malavoglia da quel contatto ma di vide costretto a farlo, per non destare troppi sospetti. Poi accadde una cosa che lo scombussolò del tutto. Prima che se ne potesse realmente accorgere, Gerard gli aveva sfiorato la guancia con le labbra, lasciandovi sopra un piccolo bacio delicato. Ecco, adesso sarebbe anche potuto svenire lì davanti. Cercò di sforzarsi per salutarlo e gli sorrise debilmente. Non ci poteva credere, non poteva credere che lo avesse fatto sul serio. Che diamine gli stava succedendo? Rientrò a casa più confuso che felice e senza cenare, si diresse verso il bagno. Aveva proprio bisogno di una bella doccia calda e di una dormita, l'indomani sarebbe stata una giornata da affrontare al cento per cento. Si alzò di corsa quando si accorse che la sveglia non aveva suonato. Si vestì di fretta e prese la borsa, uscendo a spruzzo di casa, iniziando a correre verso scuola, dove arrivò col fiatone e la fronte sudata che si pulì con un fazzoletto. Be', se il suo compleanno doveva iniziare così, forse non sarebbe andato molto bene. Passarono le ore e Frank nemmeno se ne accorse, troppo eccitato e ancora troppo confuso, non aveva visto Gerard in giro e alla fine delle lezioni lo aspettò per quella che gli sembrò un'eternità. Erano passati ormai venticinque minuti e non si vedeva ancora traccia di lui. -Fanculo.- pensò Frank e si decise a tornare verso casa. Guardò distrattamente l'orologio, non che gli importasse davvero di essere in orario, tanto i suoi erano già partiti. Con calma aveva iniziato a camminare, trovando un'altra pietra a cui dare il tormento fino al vialetto di casa dove si fermò per qualche istante a guardare casa di Gerard. Le luci erano accese, simbolo che comunque qualcuno a casa c'era, ma la luce della stanza di Gerard era spenta. Strano. Frank riprese a camminare ed arrivò casa. Frugò in tasca per qualche minuto, prima di estrarre le chiavi di casa e aprire la porta. C'era sempre un incredibile silenzio ogni volta che i suoi partivano. Ad un tratto venne incuriosito da un rumore al piano di sopra e si incamminò verso le scale. -Di sicuro sarà uno di quei curiosoni dei cani.- Pensò prima di raggiungere il piano superiore, ma non erano i cani e qualcosa lo bloccò. Sulla soglia della sua stanza c'era Gerard. Per poco non gli venne un colpo, che diavolo ci faceva lui in casa sua e come diavolo era entrato? Cercò di non sembrare agitato come in fondo era e gli rivolse un sorriso nervoso. 'Ehi, Gee. Che..che ci fai qui?' gli domandò curioso davvero di sapere come mai fosse sulla soglia della propria camera con quell'aria maledettamente sexy che solo lui poteva avere. 'Sono passato a farti gli auguri, nanerottolo. Non credevo andassi a scuola il giorno del tuo compleanno, così non sono andato nemmeno io e ho incontrato i tuoi che uscivano, mi hanno tenuto la porta aperta e sono rimasto in casa a curiosare.' Sembrò aver sputato quelle parole, ma non in maniera sprezzante, in fondo era pur sempre Gerard Way, l'eleganza era nel suo stile. 'Ho trovato cose interessanti su di te.' Continuò poi, indicando indietro con la mano, l'interno della camera di Frank. Il più piccolo sentì avvampare, sperando che non avesse trovato i quaderni pieni di canzoni d'amore su di loro. -Stupido Frank, così impari a lasciare le tue in cose in giro- si rimproverò da solo, cercando di deglutire e alzare lo sguardo senza sembrare troppo un innesto tra un pomodoro e un peperone. Cosa che a quanto pare non gli riuscì molto bene, perchè Gerard lo stava ancora guardando e aggiunse un sorriso alle sue parole 'Frank, sei sicuro che vada tutto bene?' E così dicendo si avvicinò a lui, che diventava sempre più rigido, per poggiargli una mano sulla fronte, accertandosi che non avesse la febbre. 'Gerard, perchè sei qui?' La voce di Frank diventò più cupa, esattamente come la sua espressione. Non gli andavano le prese in giro e quel sorriso beffardo di Gerard lo era. 'Sono il tuo regalo di compleanno,Frank.' Gerard lo disse con calma e in tono serio, ma Frank non riuscì a non ridere. Regalo di compleanno? Ma di cosa diavolo stava parlando?! 'Il mio regalo di compleanno?! Che cazzo dici?' Frank gli rispose con una risata nervosa che Gerard captò immediatamente, rispondendo a sua volta, con tono calmo. 'Frank, io lo so che sei innamorato di me, okay? Me ne sono accorto, ma non potevo dire nulla, non fin quando non fosse arrivato il tuo compleanno.' Gerard sospirò e vide la confusione attraversare il volto di Frank. Lo prese per mano e lo portò a sedersi accanto a sè sul letto. 'Anche tu mi piaci, Frank, sei un nanerottolo bellissimo e mi sei sempre piaciuto, ma avere una relazione al liceo sarebbe stato, ecco..difficile. Aspettavo il tuo compleanno perchè così, una volta finito il liceo, saremmo andati via, io e te insieme. Solo che adesso, temo di aver rovinato tutto.' Gerard abbassò la testa, con quella che sembrava essere un'aspressione colma di sensi di colpa. Frank lo guardò a lungo prima di rispondere. Poteva essere quasi del tutto certo che non stesse mentendo. Okay, magari delle volte Gerard si comportava da stronzo, ma in fondo non lo era così tanto da prenderlo in giro su una cosa simile. Si decise che sarebbe stato meglio non rispondere a parole. Si fece dunque coraggio e ancora rosso in volto alzò una mano che sfiorò il viso di Gerard, facendogli scattare la testa di nuovo in alto, in una posizione in cui i loro occhi potessero parlarsi. Frank lo ammirò ancora. Era dannatamente bello. E continuò a pensare a questo, mentre avvicinava il viso al suo, tanto da sfiorare le labbra con le proprie. Avvenne ciò che Frank Iero sognava da anni, finalmente stava baciando Gerard. Tutti i dubbi, tutte le paure e tutte le incertezze svanirono tra le pieghe delle labbra rosee di Gerard, labbra che avrebbero potuto far morire chiunque, ma che in quel momento appartenevano a Frank.
  
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