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Autore: SoGi92    05/02/2014    3 recensioni
L'amore fraterno non ha limiti. Malgrado le scelte che compiono, per quanto sbagliate possano essere, i fratelli si sostengono.
Il giovane Erik Miller scoprirà a proprie spese quanto questa frase sia giusta.
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 3

 

Il mattino seguente, alle nove, mi alzai e trovai già Jennifer intenta a cucinare la colazione.

-Buongiorno…- biascicai, sedendomi e trovando il giornale sul tavolo.

-Buongiorno fratellino! – come faceva ad essere così allegra di domenica mattina non me lo saprò mai spiegare… -Tieni. – mi porse una tazza piena di caffè. Proprio quello che ci voleva!

-Grazie… - dissi, prendendola e aprendo il giornale. Decisi di controllare gli annunci di lavoro, forse avrei trovato qualcosa per cui fossi qualificato.

-Buongiorno ragazzi! – esclamò Randy, entrando in cucina.

Abbassai il giornale per salutarlo, ma appena lo vidi per poco non mi strozzai col caffè. Randy indossava una vestaglietta di seta nera, con piccoli ricami, abbastanza lunga e sotto… un paio di boxer super elasticizzati!

-Ma che ti sei messo?! – chiesi, posando giornale e caffè.

Lui si guardo confuso. –Sono in vestaglia, perché? –

-Ti sembra il modo di presentarti? –

-Perché scusa? Anche tu sei in pigiama mi sembra… - era vero, ma il mio pigiama consisteva in un vecchio paio di pantaloni della tuta e ad una maglietta bianca.

-Invece stai una favola Randy. –disse Jennifer. Poi si avvicinò a lui e tastò la vestaglia. –Wow! Dove l’hai trovata? –

-Quando sono stato in Francia. Era l’ultima del negozio, sembrava mi stesse aspettando! –

-Uff… sei sempre stato fortunato in queste cose! – disse Jennifer.

Rimasi immobile ad ascoltarli per qualche minuto, almeno fino a quando l’odore di qualcosa che bruciava non mi distrasse. –Scusate… credo che la colazione se ne stia andando all’altro mondo… - dissi, indicando il fumo nero fuoriuscire dalla padella.

Jennifer schizzò ai fornelli. – Santo cielo! Erik, potevi starci attento tu però! –

La guardai incredulo. –Ah… è colpa mia adesso? – chiesi, tornando a guardare gli annunci sul giornale.

-Cosa leggi di interessante? – mi chiese Randy, seduto davanti a me.

-Controllo gli annunci di lavoro… ma qui cercano solo dei giovani…- risposi, un po’ sconsolato. C’era richiesta solo di ventenni in quel maledetto giornale.

Alzai lo sguardo su Randy, che aveva incrociato le braccia al petto e mi guardava accigliato. –Vuoi forse dire che sei vecchio? Perché se è così mi stai dicendo che sono vecchio, e ti ricordo che ho solo 27 anni! –

Al coro si unì anche Jennifer che, dopo aver messo un piatto sia di fronte a me che a Randy, si mise le mai sui fianchi ed iniziò a battere il piede sinistro. –E io cosa dovrei dire che ho 30 anni? –

Mi resi conto di essere tra due fuochi, e di non avere via d’uscita. Quello che mi salvò fu il campanello. Ringraziai il cielo per quella manna.

Jennifer si diresse verso la porta sorridendo. -È già qui… -

-Chi sarà mai a quest’ora di domenica? – chiese Randy. Alzai le spalle, anche se la curiosità stava invadendo anche me.

- Mi dispiace per tutto quello che ti è successo… - disse Randy, tornando serio.

-Cosa che capitano… - presi la forchetta ed iniziai a mangiare quelle che dovevano essere uova strapazzate, poi guardai mio fratello rimasto un po’ deluso dalla mia risposta giocherellare con il cibo. –Comunque grazie. È importante avervi vicino…- aggiunsi sorridendo.

-E Ally, se permetti, è stata proprio un’idiota a lasciarsi scappare uno come te! Sapevo che non era la donna giusta, queste cose le sento a naso! –

-Ma se nemmeno la conoscevi! –

-Ehi, siamo gemelli! Si chiama empatia. –mi fece l’occhiolino e tornò a mangiare. Ridendo lo imitai.

Jennifer tornò dopo pochi minuti, seguita da un uomo alto e biondo. Sia Randy che io la guardammo interrogativi.

-Ragazzi, questo è Jasper… -arrossì un poco –Il mio fidanzato… - per poco non mi strozzai con le uova, mentre Randy lo squadrò da testa a piedi. –Jasper, questi sono i miei fratelli: Randy e Erik. – ci indicò.

-Mi sembra di conoscervi già ragazzi… Jen mi ha parlato così tanto di voi che non vedevo l’ora di incontrarvi di persona. –

Stavo per parlare, ma Randy mi precedette. –Invece Jenny non ci aveva detto nulla di te. Sorellina, te lo volevi tenere tutto per te? – disse, facendo l’occhiolino.

-So il fascino che hanno i miei fratelli. – si strinse al braccio dell’uomo.

-Ora scusate, ero venuto solo per un breve saluto. Spero di rivedervi presto ragazzi. –

-Vieni, ti accompagno. –

In quel momento pregai solo che non lo baciasse davanti a noi. Per fortuna si limitarono a raggiungere la porta a braccetto, uscendo così dal mio campo visivo.

-Non mi piace. – dissi, non appena furono fuori.

-Uffa! – sbuffò Randy –E quale fidanzato di Jenny ti è mai piaciuto? –

-E avevo torto? L’hanno fatta soffrire tutti quanti! –

-Può anche essere, ma è una donna ormai. Sa quel che fa. Dobbiamo starne fuori! –

-Uff… cosa ci avrà visto in lui poi… -

Randy si voltò, per vedere meglio la porta da cui erano appena usciti, poi si voltò nuovamente verso di me. –Cosa ci avrà visto? - finse di rifletterci -È un pezzo d’uomo biondo, alto e con degli occhi incredibili… non so, forse è molto simpatico! -    

-È vecchio! – mi arrampicai sugli specchi.

-Non avrà più di 35, 36 anni… -

Alzai le braccia al cielo e le feci ricadere. –Da che parte stai? –

-Dalla tua. –disse, dopo aver ingoiato un boccone – Ma voglio che Jenny sia felice. Per cui… zitto e mangia la tua colazione! – detto questo tornò a mangiare, cosa che feci anch’io.

Jennifer tornò e si sedette tra noi due. –Allora ragazzi… che ne pensate? –

-Ecco, io credo…- non riuscii a terminare la frase che Randy mi diede un calcio allo stinco sotto il tavolo, e mi guardò come per avvertirmi. –Io credo che l’unica cosa che conta è che piaccia a te… giusto? – dissi, poco convinto.

Mia sorella mi guardò sorpresa. –Sul serio? –

Guardai Randy prima di rispondere. Il suo sguardo fu eloquente. –Certo Jenny… oppure preferisci Jen? – mi beccai un altro calcio. Mi sarei dovuto risparmiare l’ultima battuta…

Mise una mano sulla mia spalla e l’altra su quella di Randy e ci avvicinò. –Per voi sono Jenny. – e ci diede un bacio sulla guancia a testa.

 

N.d.A.:Salve a tutti/e!! ^^ Ecco il terzo capitolo di questa Fic… spero che gli argomenti toccati non offendano nessuno. Se così è accaduto chiedo scusa.:-( Non era mia intenzione.

Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere i capitoli precedenti e questo! Ringrazio di cuore BlackSteel e Fly90 per le recensioni!

Buona lettura! E fatemi sapere cosa ne pensate se volete! ^^

A presto SoGi!

 

 

 

 

   
 
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