Camilla apre la porta di casa….….e punta dritta verso il salotto…..e di colpo si blocca.
- Ahhh….benissimo. Vedo che gli spettatori sul balcone sono aumentati! Oltre a Giulietta è arrivato anche Romeo. Manca nessun altro? Perché in questo caso, mi organizzo e comincio a far pagare il biglietto. Almeno, dato che adesso sono di nuovo una donna SEPARATA, arrotondo lo stipendio! Sapete com’è…un’altra entrata in questi casi fa sempre comodo!
- Oddio….Camilla….non ti ho sentito entrare! – risponde Renzo sobbalzando
- Me ne sono accorta Renzo….. CIAO CARMEN, COME STAI?....Da quel che vedo frequenti più casa mia….che non il tuo appartamento. Cos’è la compagnia del tuo boyfriend ti annoia? Perché è chiaro che preferisci mio marito, anzi aspetta il mio “ex marito”, piuttosto che il tuo fidanzato. Giusto? – si corregge guardando in direzione di Renzo che resta ammutolito a guardare le due donne.
- Ciao Camilla – risponde Carmen intimorita – no…io sono salita perché Renzo mi ha chiamata per dirmi una cosa.
- Guarda Carmen, non voglio neanche sapere cosa doveva dirti. Voglio solo una cosa da te. Voglio che tu esca immediatamente da CASA MIA. Hai 5 minuti per prendere le tue cose e andartene…e ti consiglio di farlo al più presto, perché sinceramente la mia pazienza si è esaurita.
- Carmen i 5 minuti che ti ho concesso per uscire di qui, sono diventati 4. Che vogliamo fare?
- Senti Camilla io capisco il tuo stato d’animo….io so quello che stai provando……
- Cosa? – la interrompe Camilla sibilando con voce rauca – Tu capisci il mio stato d’animo? Tu sai quello che sto provando?...tu non sai niente di niente Carmen. Tu non sai che diamine si prova a ritrovarsi SOLA, in una città straniera, con una figlia piccola di cui prendersi cura.
Non sai che cosa cavolo significhi a 44 anni, ritornare nella propria città sapendo che non hai più un lavoro che ti aspetta……..e dover chiedere a tua madre un aiuto, sia morale che ECONOMICO, perché non hai la più pallida idea di come farai a crescere tua figlia da sola.
Non sai cosa significa tornare nella scuola dove hai insegnato per anni e doverli PREGARE di farti fare almeno qualche supplenza perché tuo marito ti ha mollata per correre dietro a una….….
- A una cosa Camilla? – la interrompe Carmen alzando la voce sentendosi colpita.
- A una come te! – rantola Camilla infuriata. La voce le esce bassissima dalle labbra. Roca, flebile, cupa…e forse proprio per questo ancora più temibile. Si avvicina minacciosa verso la donna che ha davanti e che ora indietreggia impaurita vedendo gli occhi di Camilla lanciare lampi – Hai capito benissimo Carmen. Io non voglio neanche sporcarmi la bocca per dire quello che penso che tu sia! Sceglilo tu il termine…..ce ne sono a migliaia di aggettivi per descriverti….a te la scelta!
- Buone buone….state calme – si interpone velocemente Renzo tra le due donne…vedendo che la situazione sta degenerando
- T’avverto Carmen – sibila Camilla continuando ad avvicinarsi alla donna che indietreggia ancora – Vattene! Sono ancora avvelenata per il fatto che ieri vi siete fatti beccare da MIA FIGLIA ad amoreggiare sul divano…..e questa è una cosa che mi fa ribollire il sangue nelle vene e che proprio non riesco a metabolizzare. Ti comunico che i minuti per andartene di qui, sono diventati 3…..perciò vedi di uscire immediatamente da CASA MIA. Subito!
GAETANO è preoccupato. Il modo in cui Camilla se n’è andata da casa sua, lo ha massacrato. Si sente colpevole per averla pressata e offesa riguardo al suo carattere, a detta di lui, troppo cauto e irrisoluto….e pensa che facendo così, magari, ha messo Camilla in una condizione tale che l’ha portata ad uscirsene con quelle parole dure verso di lui…e a voler affrontare subito Renzo.
Sempre più agitato, si affaccia alla finestra in direzione dell’appartamento di Camilla….e quello che vede lo fa sbiancare. Camilla è in piedi davanti Carmen….il suo viso è stravolto. – che cazzo ci fa Carmen a casa di Camilla?...e no cavolo ancora. Ma non si regolano proprio quei due. Oddio Camilla no. Non fare
stupidaggini – preoccupato afferra il suo cellulare e compone velocemente il numero di Camilla…e intanto cerca di non perdere di vista la scena. Sa di non potersi muovere di casa. Tommy è nell’altra stanza che dorme ancora….e non può assolutamente lasciarlo solo. Aguzza la vista per vedere quello che sta succedendo e vede un qualcosa nel volto di Camilla, che può giurare a se stesso, in dieci anni di stretta amicizia, di non aver mai visto. Una Camilla furiosa. Una Camilla pronta a scattare in direzione della donna che in qualche modo gli ha rovinato la vita. Nota , anche Renzo tra le due donne che cerca, inutilmente tra l’altro, di calmare gli animi….e vede Carmen indietreggiare lentamente.
Maledicendosi per il fatto di non averla fermata quando poteva, rimane immobile a guardare la scena….pregando che Camilla gli risponda subito al telefono e facendo in modo di bloccarla…. – dai amore rispondi. Guarda quell’altro lì….sta fermo impalato davanti a lei…senza far niente per calmarla. Non prova neanche a parlarle. Che cavolo d’uomo! –
………………………………………………………..
Camilla sta per perdere completamente la pazienza e sente che è pronta a dire in faccia a Carmen, tutto quello che non gli ha detto, cinque anni prima, a Barcellona…..
Lo squillare del suo cellulare la blocca e, furiosa, infila le mani nella giacca per prenderlo. Controlla il display e vede il nome di Gaetano….e risponde
- Dimmi Gaetano.
- Amore per favore….ti sto guardando dalla finestra….mi vedi?
- Anche tu questo vizio Gaetano? Ah...ma vi piace proprio fare i guardoni della situazione in questo palazzo!
- Camilla amore mio dai, fammi il piacere, calmati. Non fare cose di cui ti pentiresti subito dopo. Passeresti solo dalla parte del torto e nient’altro. Non fare il loro gioco, dammi retta. Tu non sei come loro. Ci manca solo che tu gli dia anche la possibilità di fare le vittime….soprattutto davanti a Livietta. Pensa a lei prima di tutto. Vuoi davvero metterti nei casini per qualcosa che è successo cinque anni fa? Capisco perfettamente che quello che hai passato è stato assurdo e ancora oggi, solo a ripensarci, ti fa male come allora. Ma ti va proprio di metterti nei guai adesso....dopo tanto tempo.
- Non mi metto nei guai, tranquillo Gaetano! – poi rigirandosi verso Carmen – ma qui c'è qualcuno che ha bisogno , che qualcun'altro, gli faccia capire come si sta al mondo.
- E tu pensi davvero amore mio, che valga la pena di sporcarsi le mani ora che è passato tanto tempo, anche avendo ragione da vendere per carità. Dai amore, tu sei troppo intelligente per cadere in questi giochetti. E chi te lo dice che magari Carmen, non aspetti altro…. – Gaetano dentro di lui spera di poterla convincere a calmarsi….e guarda con disprezzo, in direzione di Renzo, che continua a rimanere immobile, fissando le due donne, senza dire mezza parola, anche soltanto per PROVARE, a calmare la situazione che ormai è diventata incandescente – ma guarda quell’idiota se dice mezza parola per calmarle…..cazzo Renzo fai qualcosa! –
- Hai ragione Gaetano…non vale la pena! – replica Camilla rigirandosi di colpo verso Carmen – Ma tu , esci immediatamente da casa mia. Muoviti hai capito. Non voglio più vedere la tua faccia qui dentro. Chiaro?!?
Camilla sospira soddisfatta….e voltandosi in direzione di Renzo resta in attesa di una qualsiasi reazione.
Ma l’uomo continua a tacere. Camilla allora rivolgendosi di nuovo verso la finestra in direzione di Gaetano…
- Se n’è andata, tranquillo Gaetano. Ora ti saluto. Finisco di chiarire un paio di cosette con il mio EX e dopo ti richiamo. Da un bacio a Tommy da parte mia.
- Ok amore. Mi raccomando però…non avvelenarti il sangue. Digli quello che hai da dirgli e dopo, se vedi che non se ne va, torna qui a CASA per favore. Ok?
- Va bene dai. Ci sentiamo dopo Gaetano
- Ok amore. A dopo. Fammi stare tranquillo però. Ok Cami? Ciao e…….scusami ancora per prima. Sono stato un’idiota.
- Tranquillo. Tra l’altro avevi anche ragione.
- No amore. Avevo torto. Non dovevo pressarti. Mi sento responsabile del fatto che ti sei ritrovata in una situazione simile.
- Assolutamente no. Bisognava chiarire per forza….e guarda un po’…con una fava ho preso, addirittura, due piccioni. Non poteva andarmi meglio di così. - poi voltandosi un'altra volta verso Renzo - Ora ti saluto, perché ho qualcosa da dire ALL’ALTRO DI PICCIONE. UNO FORTUNATAMENTE HA GIA’ PRESO IL VOLO. ORA TOCCA A QUEST’ALTRO.
- Amore con calma però. Ti prego. Ok?
- Certo. A dopo
Camilla chiude il telefono e va in direzione di Renzo ....... che la fissa ammutolito e alla fine sbotta
- Così l'hai trattata, eh?
- Come si meritava. Come dovevo fare cinque anni fa. Troppo mi sono tenuta Renzo. Ed è stato proprio questo che vi ha fatto credere, a tutti e due, che potevate tranquillamente continuare su quella strada. Avete pensato - tanto, visto già come c'è andata alla grande cinque anni fa, questa non reagisce. Quando ha saputo di noi due, non c'ha fatto scenate, ricatti o altro. Ha preso Livietta...e se n'è andata. E allora perché non continuare a fare il comodo nostro. Tanto questa è un'ameba senza dignità e amor proprio. È una che se anche gli cammini in testa non reagisce. Perciò, continuiamo tranquillamente a comportarci così.....e chi se ne importa. - Eh no Renzo – Camilla è un fiume in piena...non si ferma più – questa volta ti dice male. VI DICE MALE! Non ho più intenzione di porgere l'altra guancia come già ho fatto una volta. T'ho già permesso troppe volte di calpestarmi. Di ferirmi. E non parlo solo di Carmen. Se ti ricordi bene, ho già chiuso gli occhi anche in un'altra occasione...e sempre per il bene di Livietta.
- Quale altra occasione? Cosa dici Camilla? Di che altro mi vuoi accusare ancora? - balbetta Renzo mostrandosi sempre più confuso....anche se in cuor suo ha capito benissimo dove Camilla vuole andare a parare.
- Parlo dell’epoca in cui ti eri appassionato al ballo latino/americano.
- Quale ballo latino/americano? Non so neanche di che cosa stai parlando Camilla… – replica Renzo con gli occhi rivolti verso il basso e aggiustandosi gli occhiali in maniera imbarazzata.
- Come non sai di che cosa sto parlando?!?!?!.........Sto parlando del periodo in cui avevi abbracciato, incondizionatamente, la STRADA del salsa-merengue, per capirci. Cinque o sei anni fa più o meno. Possibile che non ricordi? Dai Renzo. Ti dice niente il nome...Pamela? - sibila Camilla con voce roca – L'ammaliante istruttrice di latino/americano?
- Vogliamo chiamare qualcuno che ancora si ricorda di quanto ti sei reso RIDICOLO correndo dietro all'insegnante di Livietta? Vogliamo chiamare Martina? Non dirmi che non ti ricordi neanche di Martina? Dai….la mamma di Giulio, quella mia collega che insegnava con me all'Istituto Fibonacci?
- Senti Renzo, facciamo così. Chiudiamo la cosa qui e non ne parliamo neanche più. Tanto da quello che vedo, non sai neanche negare…..anche, perché alla fine, ci sarebbe ben poco da negare. Sai Renzo, forse è proprio questa la cosa che ti rovina con me. Il fatto che io abbia una memoria che fregherebbe anche un elefante indiano. Comunque tranquillo. Vivi la tua vita serenamente e senza problemi. Cosa che, a partire da questo momento, ho intenzione di fare anch’io. Perciò, per evitare che mia figlia riveda scene patetiche, come quella di ieri, ti prego di fare in modo d’incontrare la tua senorita da qualche altra parte. Ah…a proposito….si può sapere che intenzioni hai?
- In che senso Camilla?
- Nel senso che voglio sapere, immediatamente, se hai intenzione di rimanere qui o se vuoi trasferirti nel tuo studio? Te lo chiedo, perché voglio sapere come ti vuoi regolare per quanto riguarda la nostra situazione attuale.
- E cioè? – ribatte Renzo con voce sempre più incerta.
- E cioè….. – sbuffa Camilla esasperata – voglio sapere, se per quello che riguarda stanotte, e per le notti successive è ovvio...hai intenzione di trasferirti nel tuo studio o se io e mia figlia dobbiamo trovarci UN’ALTRA SISTEMAZIONE?
- Che significa un’altra sistemazione?
- Renzo scusa che gioco è questo? La smetti di rispondermi ad ogni domanda…con un’altra domanda! Se mi parli ad indovinelli….ti rispondo con una sciarada. Sai benissimo di cosa sto parlando. Voglio sapere, chi tra noi due, deve uscire fuori da questa casa.
- Siamo proprio a questo punto. Vuoi sapere subito se me ne vado fuori dal gioco e ti lascio il campo libero?
- Renzo, non è questione di campo libero o occupato. L’unica cosa che voglio, è stabilire subito come stanno le cose…..e possibilmente farlo prima che torni Livietta. Nostra figlia è ansiosa, quanto me, di sapere le nostre reali intenzioni. Già una volta gli abbiamo fatto credere che saremmo riusciti a rimettere insieme questo puzzle massacrato che è il nostro matrimonio. Ora voglio dimostrare, soprattutto a lei, che sono decisa ad andare avanti e non ho ripensamenti.
- ….e non solo a lei vuoi dimostrare la tua determinazione, giusto Camilla? – replica a fatica Renzo...
- Senti Renzo, sinceramente, non mi va di litigare. Anzi, non mi va neanche di discutere. Arrivati a questo punto ti chiedo soltanto di farmi sapere SUBITO, cosa vuoi fare...e soprattutto per evitare scene madre davanti a nostra figlia che dovrebbe arrivare tra poco. Ascolta, se non vuoi andartene tu…me ne vado io. Resti tu qui con Livietta….e io, almeno per il momento, mi sistemo in un residence…ma ormai ho deciso di chiuderla qui tra di noi...e NON TORNO INDIETRO.
- No Camilla…. – replica Renzo, finalmente con voce tranquilla – me ne vado io. Ho capito!
- Mi dispiace Renzo….ma non me la sento proprio di continuare a vivere così. La vita è unica e assolutamente, non rimborsabile…e io ho capito che non voglio continuare a buttarla così. Con il terrore di alzarmi una mattina, guardarmi intorno….e pentirmi di non aver avuto il coraggio sufficiente di dire BASTA….quando era il momento di farlo.
- Lo capisco Camilla. Capisco anche di avere molte colpe sulla fine del nostro matrimonio.
- No, Renzo, quando finisce una storia, la colpa non è mai di uno solo. Non sono così ipocrita da accollarti tutte le colpe. Diciamo che siamo pari.
- Io però ho commesso tanti errori in passato...e anche adesso Camilla. Lo capisco solo ora.
- Tu avrai pure sbagliato Renzo…ma alla fine, la colpa è stata anche mia che te l’ho permesso, non facendo mai niente per farti capire quello che provavo e, soprattutto, il male che avevi fatto a me e a Livietta. Neanche quando è finita a Barcellona Renzo...neanche allora ho avuto il coraggio di affrontare sia te che Carmen....e ho sbagliato Renzo. Me ne accorgo soltanto adesso quanto ho sbagliato
- Tu ti sei comportata in modo estremamente civile Camilla.
- Ed è proprio quello che ho sbagliato– replica Camilla di colpo
- Come sarebbe? – risponde Renzo accusando il colpo
- Sono stata talmente civile Renzo, nel non farti scenate, nel non dirti niente, nel fatto di non affrontare Carmen…che praticamente tu e lei, alla prima occasione, avete ripetuto la stessa identica cosa che già avevate fatto cinque anni fa Barcellona. Te lo ripeto Renzo. Tu avrai anche sbagliato…ma sono io che t'ho permesso di farlo...e di rifarlo nuovamente.
- Camilla ascolta…
- No Renzo. Stavolta no. Stavolta non ti ascolto. Voglio soltanto sapere se adesso, sei tu che te ne vai…o se devo andarmene io!
- Me ne vado io! Me ne vado io, tranquilla. Livietta deve rimanere qui a casa con te. Ora metto qualcosa in una borsa e me ne vado. Il resto lo mando a prendere dopo che mi sono sistemato nello studio.
- Va benissimo Renzo! - risponde Camilla con voce decisa...e continuando poi con voce più calma – Senti, sono appena le 10 .30 e io sono già a pezzi. Ho un bisogno impellente di farmi una doccia bollente e infinita. Sono stanca Renzo. Proprio esausta. Tu comunque fai con comodo. Io intanto ti saluto e vado a buttarmi sotto la doccia. Ne ho proprio bisogno.
- Ti trovo a casa oggi? – ribatte Renzo ricominciando a balbettare. Camilla è esasperata, vorrebbe urlargli in faccia di farsi gli affari suoi…ma frenandosi a stento, riesce a rispondere tranquillamente…
- Credo che non mi muoverò di casa questa mattina Renzo, anche perché devo aspettare che Livietta torni. Anche se dubito che tornerà a casa per pranzo. Comunque non lo so, al massimo se Livietta mangia fuori, penso di uscire anch’io.
- E’ inutile, Camilla, che io ti chieda con chi pranzerai….giusto?
- Più che giusto Renzo! – ribatte Camilla decisa – Facciamo a capirci. Come io non ho, assolutamente intenzione di chiederti quello che farai oggi, domani, dopodomani, ecc….… gradirei la stessa identica cosa da te. Da questo momento in poi, se tra di noi ci saranno eventuali incontri in futuro….sarà solo ed esclusivamente per parlare di nostra figlia. Ok? Te lo ripeto Renzo…da oggi, ognuno di noi, non dovrà intromettersi o interferire con la vita dell’altro. In nessun modo. Ok? Vorrei mettere subito in chiaro questi dettagli con te…proprio per evitare problemi in futuro tra di noi. Ok?
- Tanto anche se non fossi d’accordo, cambierebbe qualcosa Camilla? – replica Renzo con voce afona
- No Renzo! Non cambierebbe assolutamente niente! Ora ti saluto…sono davvero stanca.
- Ciao Camilla……. – replica Renzo parlando, oramai, da solo….e abbassando la testa sconfitto , rendendosi finalmente conto di ciò che ha, definitivamente, perso…… - Bastardo! Comunque me la pagherai …………….
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