.
La pioggia aveva
ripreso a cadere fitta.
Il
rombo di un tuono
scosse
i sottili vetri del piccolo appartamento alla Darsena .
“ Si
è scatenata una vera tempesta fuori.”
Seiya guardava dalla
finestra, Hyoga gli si affiancò.
“ Accidenti
viene a fiumi. Ci sarà difficile andarcene
adesso.”
“ Beh, se
continua così, vi potete fermare qui stanotte! Non
sarebbe la prima volta che rimanete
a
casa mia. Ora è anche più grande... e il bagno
è più pulito!”
“ Il bagno
è in fondo al corridoio , e certo che
è pulito!”
Esclamò
dalla piccola
cucina Seika, che stava riordinando con l’aiuto di Saori e
Miho.
“ Si, lo
diceva anche Seiya!”
Le rispose Shiryu,
seduto sulla poltrona.
“ E ci
stava dicendo che possiamo rimanere per la notte se
non migliora … ma forse tu preferisci che ce ne
andiamo...”
La ragazza comparve,
con un asciughino in
mano, nel piccolo salotto.
“ No,
preferisco che restiate. Non dovete neppure provarci ad
uscire con questo tempo. Dormirete qui! Ci arrangeremo.
C’è posto per tutti! E
non voglio sentire nessuno dire che non ha paura di un po’
d’acqua!”
Ikki, che si stava
sollevando dal divano, si riaccomodò
accanto al fratello, che gli si
era avvicinato il più possibile da quando
aveva cominciato a tuonare.
“ Restiamo
?”
Chiese in un sussurro
chinandosi con un sorriso rassicurante su Shun, mentre gli stringeva,
fra la
sua, la manina fredda.
Gli occhi enormi, che
si posarono sulla Fenice erano dilatati
dalla paura.
Lo fissarono un lungo
attimo e nello scorgere il suo volto
tranquillo, si chiusero per riaprirsi fiduciosi, pieni di piccole
stelle
luminose.
“ Si, se
restano tutti.... ma...io... per addormentarmi...non
voglio che.. che...le
ragazze... sappiano
che... che ho paura.... e i...
i
tuoni...”
Lo disse in un soffio
abbassando il visetto.
Il suo imbarazzo
commosse Ikki .
Povero piccolo, le
sue insicurezze lo facevano apparire come
un bambino fragile e facile al pianto.
Mentre nascondeva nel
suo piccolo cuore un coraggio ed una
grandezza, che guerrieri più
adulti e
potenti non avrebbero mai conosciuto.
“ La tempesta è
fuori,
io sono qui. E dormiremo tutti assieme, non dovrai dormire da solo,
nessuno si
accorgerà che veglierò
il tuo sonno. Non
preoccuparti.”
Il sussurro appena
udibile del fratello, fece sollevare lo
sguardo ad Andromeda.
Ikki gli sorrise con
dolcezza e prima che il fanciullo gli
saltasse al collo, si scostò, stringendogli forte la manina.
“ Allora
cosa facciamo? Guardiamo la TV? Non vorrete già
dormire...”
Chiese
ad alta
voce osservando gli
amici.
“ Mi
dispiace, ma quando piove così la TV non funziona bene.
L’antenna è vecchia e nessun condomino vuole
spendere per una parabola!”
Seiya
afferrò il telecomando puntandolo alla televisione.
L’accese
, lo schermo era nero a righe trasversali
bianche, cambiò canale: schermo grigio, immagine sfuocate,
effetto neve, altri
schermi grigi, immagini che ballavano impazzite, voce senza immagini,
immagini
senza voce.
“ Basta
spegni, ho visto... cosa facciamo?”
La Fenice
sbuffò, contrariato.
“ Possiamo
giocare a carte!”
Seika
si avvicinò con
Miho e Saori.
“ Ma no,
siamo troppi e poi Shiryu vince sempre, Ikki si
arrabbia se perde, Hyoga si concentra tanto da congelarci e Shun non ci
capisce
niente!”
“SEIYA!”
I quattro amici si
avventarono su Pegasus buttandolo a terra
,Hyoga facendogli il solletico, Ikki prendendolo a cuscinate, Shun
mettendosi a
sedere sulla sua schiena e Shiryu afferrandogli la testa sotto il
braccio,
mentre gli strofinava il pugno sulla nuca.
Seika sedette sul
divano fra Miho e Saori.
“ Sono
proprio dei bambini.”
“ Che ne
dite del gioco della bottiglia?”
Propose una raggiante
Miho.
Seiya si
alzò di scatto, catapultando Shun a gambe all’aria
e
sfuggendo abilmente dalle braccia di Shiryu, dalle mani di Hyoga e dal
cuscino
di Ikki.
“ Io ci
sto! Prendo la bottiglia!”
“
Cos’è il gioco della bottiglia?”
Chiese curiosa Saori
osservando la giovane amica.
Miho
abbassò lo sguardo arrossendo leggermente.
“ Ci
sediamo in cerchio e
facciamo ruotare una bottiglia. La persona alla quale si
ferma davanti
il collo della bottiglia deve farle fare un altro giro, dicendo se
vuole
far punire
o baciare la prossima
persona alla quale si fermerà davanti la
bottiglia....”
Saori
sgranò gli occhi.
“ Oh,,e la
seconda persona non può rifiutarsi? “
“ Eh, no
cara mia, se è in gioco, non può rifiutarsi
niente!”
Seiya
sedette a terra,
davanti al divano, con una bottiglia
di
vetro in mano.
“ Dai
sedetevi in cerchio! Coraggio sarà divertente! Non fare
quella faccia Saori, mica sono baci veri... si fa per gioco. E si
può fare che
le punizioni per le ragazze siano leggere, niente di cattivo o
imbarazzante!”
I ragazzi si
guardavano dubbiosi l’un l’altro.
“ Non
ditemi che avete paura! Quattro valorosi Saints di Atena
che hanno paura delle punizioni di un giochetto da ragazzini!”
Seiya
sghignazzò, socchiudendo gli occhi all’indirizzo
di
Ikki e Hyoga.
“ Va bene,
io non ho paura!”
Il cigno gli sedette
accanto, incenerendolo con lo sguardo.
“ Sembra
divertente ! Io gioco!”
Shun si
accomodò dall’altra parte di Seiya.
Shiryu sorrise
scuotendo la testa e si sedette nella
poltrona, accanto a Hyoga.
“ Ma guarda
a che stupidi giochi mi tocca giocare... ma solo
perché non c’è altro da fare! E
sappiate che incenerirò chiunque mi chieda di
fare una cazzata!”
Ikki
prese posto nella
poltrona accanto al fratello.
“ Il solito
lupo solitario!
Ti divertirai più di tutti noi messi assieme, e
poi è inutile che fai la
commedia, lo sappiamo che sei un tenerone!”
“ Dannato
ronzino pulcioso! Ti incenerisco subito!”
“
Oh, niisan, ti
prego...”
“
Smettetela! E tu Seiya muoviti a far girare quella
bottiglia!”
Seika
si sollevò
appena dal divano riuscendo a centrare con un nocchino sia la testa di
Seiya
che quella di Ikki, che borbottando, si riaccomodarono al proprio posto.
“Allora
vediamo a chi tocca incominciare.”
Seiya
impresse una
spinta rotatoria alla bottiglia, che dopo alcuni giri veloci, si fermò
davanti a Shiryu.
“ Oh, sta a
me , allora voglio punire la prossima persona...”
Fece
girare la
bottiglia, che si fermò davanti a Hyoga.
“ Che ti
faccio fare?... Gira la bottiglia e bacia la persona
a cui si ferma davanti!”
Il cigno
inveì contro l’amico cinese in russo, guardandolo
male.
Paonazzo,
afferrò la bottiglia , che dopo pochi giri si
fermò
davanti a Shun.
Seiya
scoppiò a ridere.
“ Ah,ah,ah
!!! Povero Hyoga ti tocca baciare un ragazzo!”
“ Ah, il
gioco è gioco! Bacialo !”
Esclamò
sghignazzando Seika!
“ Certo che
lo bacio, non mi vergogno !”
“ Ah, Cigno che occasione, tu
vuoi baciare Shun, vero? Certo che lo vuoi…
prendilo è tuo!”
Hyoga si
sollevò sulle ginocchia sporgendosi verso il
ragazzino, che lo guardava con gli occhi dilatati.
“ Io
… io non voglio baciarti Hyoga …”
Shun cercò
di sottrarsi, ma l’amico biondo lo afferrò e
stringendogli forte le spalle, posò le labbra sulle sue,
mentre Ikki,
infastidito si sollevò dalla poltrona.
“ Lascialo,
ha detto che non vuole , Hyoga!”
“ Ma dai
Ikki, lo bacia per finta, non gli fa del male , sei
troppo apprensivo, su non rovinare tutto! Siedi!”
Seika
afferrò il braccio del ragazzo di fuoco.
Mentre tutti gli
sguardi erano puntati su Ikki, Hyoga strinse
ancor di più il ragazzino a se.
Shun sentì
la lingua dell’amico accarezzargli le labbra, le
sue braccia lo stringevano così forte da fargli male.
Cosa stava cercando
di fare Hyoga, perché voleva fargli del
male?
E perché
gli leccava le labbra ?
Si
irrigidì.
Voleva fuggire.
Il Cigno, assaporava
le dolci labbra del fanciullo,
erano come piccole ciliegie
mature, lo sentì tremare… ma cosa cazzo stava
facendo?
Si staccò
subito da lui osservandolo.
Shun aveva gli occhi
dilatati.
Gli posò
una mano sulla testa, sorridendogli dolcemente.
“ Scusa
cucciolo, non ti ho fatto male vero?
Non ti ho stretto troppo ? Sai a volte non
controllo la mia forza? Tu sei così minuto !”
Rassicurato dal
sorriso e dalle parole di Hyoga, il ragazzino
sospirò, dandosi dello sciocco, Hyoga non gli avrebbe mai
fatto del male.
“ Non mi
hai fatto male, e non sono minuto! Non mi hai
stretto, stupido !”
Shun
scoppiò a ridere, e alzò lo sguardo sereno, sul
fratello
per rassicurarlo.
Ikki
annuì, riprendendo posto sulla poltrona..
“ Accidenti
a te piccione di fuoco! Non ho visto il Papero
baciare tuo fratello! Allora ghiacciolo ti è piaciuto
più baciare il cucciolo o
le tue Siberiane ?”
“ Sei uno
stupido Seiya ! Ora ti aggiusto io!”
Hyoga
afferrò la bottiglia con rabbia, mentre gli amici cercavano di nascondere la
loro accesa
ilarità.
“Chiunque
tu sia dovrai rimanere con solo le mutande!”
Girò piano, per
cercare di far fermare la bottiglia dalla parte di Seiya, ma questa,
pur
muovendosi lentamente, compì
più di un
giro fermandosi di
fronte a Ikki.
Scese un silenzio di
tomba.
La Fenice mosse piano
il volto per poter incontrare gli occhi
affranti dell’amico biondo.
“ Tu...
papero spennacchiato! Vuoi morire!”
“ Ma io...
io non credevo...si...si fermasse da te...”
Hyoga
cercò di farsi il più piccolo possibile.
“ Eh dai,
che sarà mai!”
Esclamò
Seiya.
“ Tutti noi
ti abbiamo visto in costume quest’estate! Sei il
solito esagerato! Che c’è, hai messo su un
po’ di pancetta?”
Un forte scappellotto
fece sbattere la fronte di Pegasus sul
pavimento.
“ Ahi!
Accidenti non si può nemmeno scherzare!”
Sollevò il
viso massaggiandosi la fronte , si trovò a
guardare le ragazze, gli occhi puntati alla sua sinistra, un sorrisetto
sul
volto con un’espressione di stupita meraviglia.
Seguì i
loro sguardi.
Ikki era in piedi, si
stava togliendo con movimenti lenti la
maglia, poi
sbottonò la camicia .
Una
canottiera nera
scivolò via rilevando il torace liscio e muscoloso.
Seika
fischiò di approvazione, scatenando una risata
generale.
Ma Seiya
notò che né Miho né Saori si unirono
alle risa,
incapaci di distogliere lo sguardo dal corpo atletico della Fenice,
coperto
solo da aderenti
boxer neri .
Notò
il leggero rossore sulle loro gote, gli occhi che
si abbassarono un attimo, un sospiro
sollevare i loro seni, gli occhi correre di nuovo
all’avvenente Ikki,
che si era riseduto , e
che gli chiese
cinico.
“ Contento
ora?”
“ Si...
visto non ci è voluto niente...”
Mugugnò,
scontento Seiya.
La Fenice
afferrò la bottiglia.
“ Bene,
visto cosa mi avete fatto fare, il prossimo dovrà
leccare la pianta del piede di.... vedremo...”
“ Che
schifo Ikki! Io non leccherò i tuoi piedi!”
Scattò
Seiya.
“ Ma se
fosse un piedino femminile..”
“
D’accordo i maschi leccheranno solo i piedi delle femmine e
viceversa...”
Spinse
con forza la
bottiglia che cominciò a girare veloce.
“ Oh, no,
io non voglio leccare i loro piedi puzzolenti!”
Miho aveva quasi le
lacrime agli occhi.
“ Sei stata
tu a proporre il gioco!”
Seiya le fece la
linguaccia .
“Spero
tocchi a te!”
La bottiglia si
fermò di fronte a Saori.
Scese di nuovo il
silenzio.
Ikki guardava come in
trans la bottiglia, Saori sembrava
incredula come tutti gli altri,
scosse la testa, sorrise.
“ Su, Ikki,
a chi devo leccare il piede?”
“ Credo sia
meglio finire qui questo stupido gioco...”
La
Fenice distolse lo
sguardo.
“ Pretendo
di essere trattata come tutti gli altri, stasera
sono una di voi, non sono Atena! Dimmi quale piede devo leccare o
leccherò il
tuo!”
Saori lo
guardò con aria di sfida.
“ Ha
ragione.”
Intervenne Seika.
“ Ha
accettato di giocare, e anche tu, mio caro, quindi...
giochiamo!”
“ E
diglielo Ikki!”
Scattò
Seiya ridendo.
“Le
farà talmente schifo che non ne avrà il
coraggio!”
La
Fenice posò lo
sguardo sulla Dea, sospirò.
“
D’accordo, lecca
la
pianta del piede di Shun. E perdonami...”
La ragazza
annuì alzandosi in piedi , si inginocchiò di
fronte al fanciullo.
“ Oh no,
Saori san... non deve... niisan perché io?”
“ Non
preoccuparti scricciolo, non ne avrà il coraggio!”
Seiya
sghignazzava
appoggiandosi ad uno Hyoga, che non riusciva a nascondere un sorriso,
alle
parole di Pegasus.
Saori
afferrò la caviglia del suo piccolo guerriero ,
slacciò
lo scarponcino, glielo tolse, posandolo a terra, tolse il pesante
calzino, in
caldo cotone, denudando un piedino bianchissimo.
Sorrise
avvicinandoselo al volto, passò la lingua dal
calcagno alle dita.
“ Oh, no...
Saori san..”
Shun chiuse gli occhi
soffocando una risata, la lingua di
Saori era leggermente ruvida e gli aveva procurato un solletico
incredibile.
La fanciulla
guardò, con sguardo trionfante, un Seiya con gli
occhi sbarrati.
Si
accarezzò una gota col piede di Andromeda mormorando.
“
E’ così morbido e delicato che.. vien voglia di
baciarlo...”
Posò le
labbra al centro della pianta facendole schioccare in
un bacio e causando una piccola risatina involontaria da parte del
proprietario, sempre tenendo lo sguardo fisso sul santo di Pegasus che
adesso
la osservava ad occhi e bocca spalancati, incapace di credere a quel
che
vedeva.
Sorrise divertita,
Atena, riabbassando il piedino freddo di
Shun per rimettergli il calzino e la scarpa, mentre sia Miho che Seika
battevano le mani incitandola.
“ Seiya, non sono più
la principessina di un tempo, dovresti saperlo ormai . E poi, noi
donne...”
Saori si
sollevò da terra tornando a sedere sul divano.
“ Non siamo
più “ donnette sdolcinate” e
basta!”
Girò lo
sguardo su Ikki, che le sorrise, chinando la testa in
accenno di assenso.
“ Uffa!, Va
bene, mi riconosco sconfitto! Ma Ikki ti ha
voluto bene a farti leccare i piedini minuscoli di Shun... se ti
capitavano i
miei... saresti svenuta a terra!”
Scoppiò in
una sonora risata che contagiò tutti.
“ Adesso
tocca a me!”
Saori
afferrò la
bottiglia.
“ Voglio un
bacio da …”
Un bacio?
Seiya
si guardò
apprensivo intorno.
La ragazza impresse
una spinta alla bottiglia, che girò su se
stessa e si fermò, di nuovo, di
fronte
a Shun.
Andromeda si
sollevò subito da terra e posò un bacio leggero
sulla gota della Dea.
“ Meno male
che è uscito il cucciolo, sarebbe stato
imbarazzante per uno più grande baciare Atena!”
Pegasus
scoppiò in una risata.
“
Perché dici così? Io non sono piccolo, sono come
voi. “
Shun sporse le
labbra, guardando di traverso Seiya.
“ Per Atena
siamo tutti uguali, vero Saori san?”
La ragazza sorrise .
“ Ma certo
Shun, voglio bene a tutti voi.”
Il ragazzino
afferrò la bottiglia.
“ Allora
Atena deve baciare …”
La bottiglia
girò veloce e si fermò di fronte alla Fenice.
“ Guarda,
niisan, devi baciare Saori
san!”
Shun battè
le mani ,agitandosi felice.
Un
groppo di saliva
rischiò di soffocare Seiya, che scoppiò in
sibilanti colpi di tosse.
Shiryu si
irrigidì sulla poltrona, Hyoga si allontanò
d’istinto da Ikki che aveva la bocca spalancata, incapace di
proferir parola.
Saori
chinò il volto che le
si era incendiato, Miho si portò le mani alla
bocca mormorando.
“
Oh, mamma mia...”
Seika passava lo
sguardo da Saori ad Ikki, con un leggero
sorriso sulle labbra.
“
Shun...”
Riuscì ad
articolare la Fenice.
“ Si
?”
“
Perché ”
“
Perché io l’ho baciata.”
“ Certo che
l’hai baciata, piccolo sciocco! Tu lo puoi fare ,
sei un bambino ! No, Saori non bacerà Ikki! Lei è
Atena! Non può andare in
giro a baciare chicchessia! Chiedile scusa
Shun ! Subito!”
Seiya
era scattato in
piedi.
“ Ma,
… se l’ho baciata io …perché
devo chiedere scusa ?”
“ Sono
stanca di sentirmi dire cosa posso e cosa non posso
fare da te Seiya!”
Atena
si alzò dal
divano dirigendosi verso Ikki, che alzò il volto su di lei
con un’espressione
interrogativa.
La
ragazza afferrò le
sue spalle muscolose con le mani candide .
Si chinò
su di lui avvicinando il volto, marmoreo, a quello
stupito della Fenice, che dilatò gli occhi quando le rosee
labbra, delicate si
posarono decise sulle sue.
Si
soffermò un lungo attimo Saori, chiudendo gli occhi, su
quelle labbra che le sembrarono calde e morbide con un leggero sapore
di
cioccolato, dovuto alla torta mangiata poco prima.
La mente le si
svuotò, un dolce tepore le si insinuò nel
petto scaldandole il cuore in un modo tutto nuovo, completamente
diverso dal
calore che la invadeva nel richiamare il suo cosmo.
Fu il suono di un
applauso a farla tornare in sé, la voce di
Seika e Miho che gridavano il suo nome.
Aprì gli
occhi, staccandosi da Ikki lentamente.
Incontrò i
suoi occhi, profondi come l’oceano e si sentì
mancare per un attimo.
“
Atena...”
La voce sconvolta di
Seiya
La Dea si
sollevò senza togliere gli occhi da quelli del suo
santo di fuoco, che la guardava calmo, come se la cosa non avesse
significato
niente per lui.
“ Atena...
ma perché l’hai fatto?”
Ancora Seiya, che la
osservava ad occhi sbarrati.
Passò lo
sguardo sugli altri.
Seika e Miho le
sorridevano raggianti, Shiryu aveva
uno
sguardo incredulo,
Hyoga appena incontrò
i suoi occhi abbassò il volto, Shun aveva un sorriso
soddisfatto che gli
attraversava il visetto luminoso.
L’aveva
fatta grossa!
Atena che baciava un
ragazzo!
Un suo saint, davanti
agli altri e per pura sfida infantile!
Non
era molto da Dea.
Ma ne era felice!
Si
aggiustò una piccola ciocca di capelli dietro
l’orecchio,
allontanandosi verso il divano.
“ Non fare
quella faccia Seiya, mica è un bacio vero... si fa
per gioco.”
Lo
disse in tono
divertito, sedendosi con grazia fra Miho e Seika.
I saint si
rilassarono, la loro Dea riusciva a sorprenderli a
volte.
Seiya
sbuffò arrossendo, mentre si sedeva bofonchiò
piano.
“
A me è sembrato
tutt’altro che finto...”
“ Cosa
c’è Seiya? Hai detto qualcosa ?”
Shun si sporse verso
di lui.
“ Ma no!
Dai Saori sta a te, girare ‘sta maledetta bottiglia!
Ma poi basta , mi sono
stancato di
questo stupido gioco!”
Seika
sorrise
sorniona.
“ Cosa
c’è fratellino, sei geloso? Vieni qua, ti bacio
io!
Tanto diverrai vecchio prima di trovare qualche fanciulla disposta a
farlo...”
La battuta della
ragazza causò un’ilarità generale,
mentre il
santo di Pegasus , inveiva contro tutti.
“ Tocca a
me adesso!”
Saori
afferrò la bottiglia.
La fece girare veloce.
Si fermò
di fronte a
Shiryu.
“ Oh,
Dragone...vediamo... domani mattina preparerai la colazione
a tutti e ti aiuterà il tuo fratello preferito!”
Il
Santo cinese
sorrise con dolcezza.
“ Ma certo
con piacere!”
Si sporse per
appoggiare una mano sulla testolina dorata di
Shun.
“ Mi
aiuterai cucciolo ?”
“ Oh, si
Shiryu, sarà
divertente! Svegliami se dormo troppo!”
Seiya
aveva abbassato
il volto, una lacrima attraversò veloce la gota ambrata.
La asciugò
con rabbia.
“ Ti stanno portando via tutto
… ti stanno portando via Shiryu … ti stanno
portando via Atena …”
“ Avanti
Seiya, i ragazzi dormiranno in camera tua. Dovremo
mettere delle coperte a terra. A chi cedi il tuo letto? Potrebbero
dormirci
Ikki e Shun insieme. Così ci sarà più
spazio a terra... la camera è piccola.”
Se Seika gli avesse
mollato un ceffone, avrebbe sentito meno
dolore! Doveva anche cedere il letto ai due fratelli !
Non era bastato loro
portargli via Atena e Shiryu...
Si alzò da
terra.
“
D’accordo … ma il mio letto non è
grande come i loro alla
villa...”
Il
volto che puntò su
Ikki era illuminato da un radioso sorriso.
La Fenice
annuì.
“ Grazie
Seiya... andrà benissimo... Shun è minuto... staremo bene...
ma se vuoi dormire
tu nel letto , dormiremo a terra..”
“ Oh, no.
Prendete il letto, hai detto bene, tuo fratello è
minuto. Siete gli unici che potete stare in due …
così staremo comodi anche a
terra... tranquillo, è la soluzione migliore!”
Pegasus si
inviò dietro a Seika, passando vicino a Shun gli
scompigliò i capelli, strizzandogli un occhio.
“ Hai sonno
cucciolo?”
“ Si, un
po’... grazie Seiya, sei così buono con
noi...”
Il ragazzino gli
gettò le braccia al collo .
Pegasus
ricambiò l’abbraccio, stringendo
il piccolo a sé.
Ikki
sospirò, felice di essere circondato da simili amici.
Ma l’ombra
che ad un tratto passò sul volto gioviale di
Seiya, gli fece gelare il sangue nelle vene.
No...si era
sbagliato...
Non poteva aver letto
tutto quell’odio nello sguardo
nocciola del
giovane santo.
Si
massaggiò gli occhi.
Seiya amava Shun,
quell’odio non apparteneva all’allegro e
spensierato Pegasus.
Era la stanchezza che
gli faceva vedere minacce dove non ce
ne erano.
Poco dopo il sonno
stava vincendo le difese del santo della
Fenice.
Shun dormiva stretto
a lui nel piccolo letto, un
leggerissimo, tiepido alito
gli sfiorava
ritmico il petto.
Hyoga si rigirava per
l’ennesima volta sbuffando.
Il respiro calmo di
Shiryu, si scambiava con il ronfare
di Seiya.
Le labbra di Saori
sapevano di dolce...
Non era stato
spiacevole quel bacio, ma non era un bacio
vero.
Aveva fatto finta di
niente naturalmente, ma aveva provato
qualcosa.
Pensava che non gli
avrebbe fatto nessun effetto...
Saori era un
po’ come una sorella...
Si mosse sbuffando.
“ Niisan...
non dormi ?”
La voce impastata di
sonno di Shun gli fece abbassare lo
sguardo e nella fioca luce del lampione fuori sulla strada, che entrava
dagli
avvolgibili, scorse il suo visetto sollevarsi.
“ Scusami
se ti ho fatto baciare Saori san... non pensavo ci
fosse qualcosa di male... ma
Seiya ha
reagito così violentemente che … che
penso proprio di aver sbagliato...”
“ Seiya è
iperprotettivo con Atena...
la sua
reazione è stata esagerata... ma
anche
la tua richiesta non era molto appropriata. E’ vero che
amiamo Saori come
una sorella, ma non posso baciarla ,
sono più grande di te, i miei baci sono diversi dai tuoi e
lei è pur sempre
Atena, le dobbiamo rispetto e poi... non è mia
sorella...”
“ Io non
volevo che tu la baciassi come una sorella! Seiya
aveva detto dei baci veri!”
“
E come volevi che la
baciassi?”
Shun
sbadigliò e si stiracchiò fra le sue braccia.
“ Non lo
so... come una ragazza! Si, lo so, è Atena... ma
è
anche una ragazza... Hai mai baciato una ragazza niisan?”
Ikki fu spiazzato da
una domanda così semplice e rimase zitto
per qualche attimo.
“ Non ho
mai avuto il tempo di pensare alle ragazze. Fra
addestramento e battaglie...”
“
Ma tu volevi bene ad
Esmeralda...”
“ Si,
molto, ma eravamo solo dei ragazzini quando lei è stata
uccisa... ancora troppo piccoli per baciarci... era solo una bambina... un piccolo
fiore puro in un mondo
corrotto e pieno di violenza.”
Shun si
asciugò una lacrima.
“ Mi
dispiace tanto niisan...povera Esmeralda... è morta
bambina...e tu hai sofferto tanto... le volevi bene...la... vita
è stata così
crudele con te... se fosse vissuta....forse oggi sareste
felici...”
Ikki gli
accarezzò i capelli.
“ Non
piangere otooto... ho superato il dolore ormai.... mi
rimane il suo dolce ricordo... Su, adesso dormiamo!”
Le labbra della
Fenice furono sfiorate dal leggero
bacio che il suo piccolo gli donò,
per poi accoccolarsi con un sospiro contro il suo ampio petto.
Un sorriso
schiarì il volto di Ikki .
Non ricordava nemmeno
i nomi, delle numerose ragazze, che
aveva avuto, dopo aver lasciato l’isola
di Death Queen, e neppure i loro volti.
Certo non doveva
esserne fiero, e come poteva raccontarlo al
suo piccolo ?
Era meglio, per Shun,
credere che, non
l’avesse mai, neppure, baciata una
ragazza .
Era troppo piccolo,
per sapere, quanto, il suo niisan fosse
stato un poco di buono, anzi era meglio
tacere per sempre.
Non poteva caricare,
l’anima già martoriata del fratellino,
anche di quei suoi peccati .
Miho sedette sul
futon, a terra, accanto ad Atena.
“ Saori,
sei stata bravissima a rispondere così a Seiya. A
volte è proprio un impiccione!”
La Dea sorrise
all’amica orientale.
“ E sei
stata mitica nel leccare il piede di Shun ! Pensavano
tutti che non lo avresti nemmeno annusato! Li hai
proprio impressionati!
Meno male che era il pedino di Shun! Pensa se
Ikki sceglieva le fette di Seiya!
Io non
avrei potuto. L’odore dei piedi mi fa vomitare!”
Saori scosse la testa.
“ Ho visto
che aveva il calzino pulito e quindi ho immaginato
che anche il piede fosse pulito.
Non c’era
nessun odore, anzi, un leggero profumo di latte ed
era così morbido, piccolo, che ,devo dire,
è stato piacevole da baciare e anche da
leccare!”
Seika si
accomodò sul letto.
“
Di’ un po’, Saori, è stato
più bello baciare il piede di
Shun o le labbra di Ikki?”
La
ragazza divina
arrossì fino alla radice dei capelli, abbassando il volto.
Miho
saltellò eccitata.
“ Oh, dai
racconta... Ikki è così bello! Come è
stato baciarlo
? Cosa hai provato ? Come sono le sue labbra? “
“
Ecco...io...io ... ho provato una bella sensazione... un
po’ strana a dire il vero... era come se mi mancasse il fiato
e per un attimo mi
si è come spenta la
mente...”
“ Ooohhh,
che bello … anch’io vorrei essere baciata... lui
ha
ricambiato?”
Miho
era arrossita,
gli occhi dilatati e splendenti le mani giunte davanti al volto.
Saori si
schiarì la voce, si aggiustò i capelli dietro
alle
orecchie.
“ No, non
ho avvertito nessuna reazione, anzi mi ha guardata
come se nulla fosse... non deve aver provato nulla...”
La ragazzina
orientale sospirò alzando lo sguardo al
soffitto.
“
E’ così attraente.. chissà quante
ragazze avrà già avuto...
e avrà già baciato... ma tu sei Atena, il
rispetto che ha per te, gli imporrà
di tenere a freno i suoi sentimenti!”
Saori alzò
di scatto la testa.
“
Sentimenti? Che cosa intendi dire?”
“
Sicuramente lui prova qualcosa … mi è sembrato
molto
gentile con te... poco tempo fa, era così intrattabile.
”
Saori
sospirò.
“ Si,
è molto più gentile con me... ma solo
perché gli ho
riportato Shun... credo che sia solo gratitudine la sua... niente
più...”
“ E tu cosa
provi per lui?”
Seika aveva portato
le ginocchia al petto ed osservava
attenta la Dea.
Saori
giocherellò con
il bordo della camicia da notte che le aveva prestato l’amica.
“ Io... da
un po’ di tempo mi sono accorta di tenere molto ad
Ikki ed a Shun...”
“Ti
sei innamorata di
tutti e due!”
Esclamò
Miho
sollevandosi sulle ginocchia.
Atena la
guardò sorpresa, pensò, prima di sorridere nel
rispondere.
“ Si, ma in modo
diverso... Shun è un bambino così bello e dolce
... vorrei cullarlo fra le mie
braccia fino a farlo addormentare tranquillo. per poter godere del suo
sorriso
che, ormai, illumina le mie giornate... vorrei
scacciare le sue paure con le mie carezze... vorrei
tenerlo al sicuro,
lontano dalle battaglie... vorrei aiutarlo a crescere sereno col mio
amore...è
un sentimento strano quel che provo per il mio piccolo saint di
Andromeda...
non so spiegarvelo bene a parole.. so solo che non devo alimentarlo...
perché ,
un giorno, dovrò mandarlo di nuovo a combattere e il solo
pensiero, adesso, mi
causa un’angoscia profonda ed insostenibile...”
Seika scese dal
letto, si inginocchiò accanto alla Dea e la
circondò fra le braccia attirandola a sé.
“ Non
è un sentimento strano quello che provi... stai
crescendo... e nel tuo cuore comincia a farsi strada
l’istinto materno... Shun
è ancora così bambino, anche in me suscita questi
sentimenti... è normale, non
preoccuparti.”
“
Sentimento materno?”
Saori fra le braccia
della ragazza, dilatò gli occhi.
“
E’ quello che provo anch’io...”
Sussurrò
Miho accarezzandole i capelli.
“ Ma io...
io non mi posso permettere di amare così tanto
Shun...anche se una
volta mi sono
stupita nel desiderare
di avere, un
giorno, un bambino come lui... ma io... non posso...”
Le lacrime presero a
scendere sulle gote pallide della Dea.
“ Non puoi
farci niente cara...”
Seika la cullava fra
le braccia
“Al cuore
non si comanda, ormai non riuscirai più a smettere
di amarlo così... anzi preparati ad amarlo ogni giorno di
più... a
preoccuparti ogni giorno di più per il suo
futuro...”
“
E’ ciò che ti succede con Seiya?”
Le chiese piano Miho.
“ Si... ma questi
sentimenti che ci legano ai nostri fratellini, che lo siano di fatto o
no,
vanno vissuti fino in fondo, non si possono rifiutare, fanno parte di
noi... ci
fanno crescere come persone, ci aiutano a superare le
difficoltà e ci rendono
più forti... Amare fa soffrire...ma rinunciare ad amare fa
soffrire ancora di
più...”
Miho sedette di nuovo
a terra, si asciugò un lacrima.
Stirò
con le mani la
trina del pigiama poi chiese.
“ Ma
Ikki... come lo ami... non come Shun.... vero?”
Saori
si scostò dalle
braccia di Seika, che le si accomodò accanto.
Un tuono fece sentire
la sua voce in lontananza.
“ Ikki... i
suoi profondi occhi blu... mi fanno battere forte
il cuore.... le sue attenzioni mi lusingano . Vorrei poter camminare
mano nella
mano con lui... vorrei conoscere i suoi pensieri...
vorrei essere stretta dalle sue braccia
sicure... vorrei che vedesse Saori , quando mi guarda, non la Dea che
è stata
capace di riportargli il fratellino... e
vorrei... sentire di nuovo le sue labbra calde e morbide
sulle mie... e
quel bambino come Shun, un giorno, lo vorrei da Ikki... “
“ Sei
innamorata persa!”
Esclamò
Miho.
Un forte rossore
tinse le gote pallide di Saori.
“ Lo
amo?”
“ Credo
proprio di si! Non ne sei felice?”
Seika le
accarezzò i capelli.
“ Non posso
essere felice. Io sono Atena... non posso amare
un uomo... ho tutta l’umanità a cui
pensare...”
La Dea si
alzò, andò verso la finestra, scostò
le tendine.
Un Fulmine le
illumino il viso.
“ Vorrei allontanarmi
dai campi di battaglia con loro, vivere con loro i giorni a venire.
Dimenticandomi dei miei doveri, delle guerre, dei Saints ... di un
mondo che mi
sta chiedendo di rinunciare alla vita per la vita di tutta
l’umanità... ma io
sono Atena....”
Abbassò le
tendine, si voltò verso le due ragazze.
“Mi fido di
voi... che le nostre confidenze non escano da
questa stanza...”
“ Ma
Saori... non puoi rinunciare così ai tuoi sentimenti
!”
Seika
le si avvicinò.
“ Io... non voglio
rinunciare alla gioia di averli vicini... ”
“
Ma se loro ti
amassero come tu li ami... cosa faresti?”
Seika
si appoggiò al
cassettone, mentre Miho sedeva sul letto senza distogliere lo sguardo
dalla
Dea, che con un sospiro rispose.
“ So che i
sentimenti che il piccolo Shun prova per me vanno
oltre alla devozione che
deve ad
Atena... non lo ammetterà mai … perché
la propria Dea non può essere amata senza
riserve come un’amica cara o
una sorella ... ma i suoi occhi non sanno mentire... ed io leggo il suo
amore ogni volta
che mi guarda... ma non posso
incoraggiarlo, anche se lo vorrei... “
“ E
perché non puoi incoraggiarlo... se ti vuole bene come ad
una sorella... anche tu lo ami come se fosse tuo fratello...”
Seika sedette sul
letto.
Saori
abbassò il volto.
“ Le leggi
che regolano il Grande Tempio, dimora di Atena,
sono rigide ed impietose.... osare amare la propria Dea come una
mortale è un
grave atto di mancanza di rispetto, punibile con
l’allontanamento o la
morte...”
“ Lo posso
capire”
Mormorò
Seika.
“ Gli Dei
non sono mortali, la vostra Divinità
merita venerazione. Ma i ragazzi,
sono cresciuti con te, sono la tua famiglia... sono i tuoi fratelli...
perché
non vuoi considerarli tali anche se sei Atena? In fondo la Dea sei tu,
se tu
vuoi cambiare la legge...”
“ Non
posso. Gli Dei non hanno fatto le leggi. Sono state
fatte degli uomini. E’
il Gran Sacerdote
che le fa rispettare. Io devo sottostare,
come tutti. Il
nuovo Gran
Sacerdote è molto rigido... non posso rischiare... sarebbe
capace di
allontanare tutti i Bronze Saints
da me. Ogni volta
che mi reco al Grande
Tempio, mi chiede di trasferirmi definitivamente lì,
perché lì, deve vivere
Atena e non in una villa moderna in Giappone, in compagnia di individui
appartenenti alla casta più umile dei Santi Guerrieri...
Atena deve vivere
circondata dai suoi Saints più valorosi, i Santi
d’Oro, senza interagire con
loro se non in questioni ufficiali... Dovrei vivere nelle stanze in
cima alla
scalinata, isolata
dal mondo...”
“ Che
assurdità!”
Seika strinse forte
il pugno.
“Costringere
una povera ragazza a vivere come un’eremita...
siamo nel ventunesimo secolo...”
Saori le sorrise
dolcemente.
“ Non
arrabbiarti adesso! Se riesco a non farlo irritare, il
Grande Sacerdote, non può richiamarmi ad Atene... ma
può mandare qualcuno, a
controllare come conduco la mia vita e se ritiene che qualcosa
contravvenga
alle leggi, può richiamare i ragazzi ed allontanarli...o
farli giustiziare...
Certo, una visita dal Grande tempio è sempre annunciata e
potremmo organizzarci
come vogliamo. Ma il motivo per il quale non voglio rischiare,
è ,che il minimo
errore, ci costerebbe tantissimo...”
“ Capisco
cosa vuoi dire... potresti vivere con i ragazzi
come una sorella... ma Shun non sa mentire e ti tratterebbe da tale
davanti a
chicchessia... Gran Sacerdote o cavalieri d’oro. Causando
l’irreparabile...”
Seika
sospirò stendendosi sul letto, le braccia piegate sotto
alla testa.
“ Non puoi
dirlo a Shun, che lo ami, ma ad Ikki potresti.
Potreste amarvi in segreto...”
Saori sedette sul
futon.
“ Riesco a
leggere nel cuore di Shun... ma Ikki è
impenetrabile... Come vi ho detto prima, credo che il suo sentimento
verso di me
sia solo la
gratitudine... non ha mosso
un muscolo quando l’ho baciato.
Certo
non mi aspetto che ricambi i miei sentimenti... spero di avere sua
amicizia...
e mi accontenterò di averlo vicino... finché
posso...”
Chinò la
testa, i lunghi capelli scesero
a formare una cortina dorata,
coprendole il volto perfetto.
Miho scese dal letto,
sedendole accanto.
“ Sono
sollevata sai ? Credevo ti piacesse Seiya...”
Atena si
sollevò di scatto.
“ Seiya
è colui
col
quale riesco a parlare con più facilità.
E’ il più devoto dei miei Saints, il
mio affetto per lui è grande... come lo è per
Shiryu ed Hyoga...ma ciò che
provo per i due fratelli... è
diverso...
quando ho rischiato di perdere Shun, ho capito di amarlo come un
fratellino, da
sempre... e Ikki ,
beh, lo avete capito
bene... credo che tu provi
lo stesso per
Seiya...”
Miho
arrossì.
“ Non lo so
ancora bene, mi è sempre stato caro, ma, a volte,
proprio non lo sopporto... Deciderò con calma... voglio che
sia lui a
dichiararsi...”
Scoppio in una
risatina.
“ Spero che
tu non debba aspettare in eterno.”
Sbuffò
Seika, dal letto.
“
E’ un tal sciocco
mio fratello! Adesso
è tardi ragazzine!
Mettetevi sotto le coperte e fate un buon sonno... e cercate di sognare
i
vostri belli!”
Sghignazzò
spegnendo la luce, sorrise, Saori,
notando quanto Seika somigliasse, in certi
atteggiamenti, a suo fratello.
Ma il sorriso
abbandonò il suo volto quando si rese conto che
avevano parlato di amore e guerrieri.
I cavalieri di Atena
non potevano permettersi di amare, la
loro vita era in genere troppo breve.
Si tirò le
lenzuola sulla testa e cercò disperatamente di non
piangere.
Un’ora dopo
non riusciva ancora ad addormentarsi.
Si alzò
per andare a cercare un bicchiere d’acqua.
Uscì
silenziosa dalla camera.
La luce
l’accolse in cucina.
Sobbalzò,
notando che anche Ikki era stato colto dalla sete
ed ora la osservava con un bicchiere d’acqua in mano,
appoggiato all’acquaio.
“ I
… Ikki , anch’io ho sete …”
Sorrise arrossendo.
Ikki si mosse verso
di lei.
“ Credo di
doverti qualcosa …”
Il ragazzo le
arrivò vicino, lei alzò il volto, totalmente
incapace di pensare.
La Fenice
l’afferrò alla vita stringendola al suo petto
muscoloso, si chinò ad avvicinare le
labbra alle sue, che lei schiuse istintivamente.
Il bacio fu leggero
all’inizio, quasi un soffio leggero , poi
si fece più intenso, la lingua del ragazzo le
accarezzò piano i denti, per poi
spingersi nella sua bocca, esplorandola lentamente.
Saori
sentì il cuore cominciare a battere forte, le orecchie
le ronzavano leggermente, un calore improvviso le scaldò il
basso ventre,
provocandole una scossa di piacere.
Ikki si
staccò all’improvviso.
Le sorrise.
“
Buonanotte Saori.”
Si diresse verso la
stanza di Seiya e scomparve all’interno.
Saori si
ricordò di dover respirare.
La tempesta
infuriò ancora per qualche ora per poi lasciare
il cielo di Tokyo.
Si alzò un
fresco vento dal nord che annunciava la prossima
fine dell’estate.
La luna sorse dal
mare, illuminandolo d’argento.