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Autore: solinari    09/02/2014    2 recensioni
Leggendo chi già mi seguiva capirà che ho deciso di riscrivere, modificandola leggermente la vecchia "Sentimenti" che avevo ferma da ormai più di un anno.
Per chi legge la prima volta : scriverò parlando principalmente di Ikki e Shun , coinvolgendo naturalmente molti degli altri, golds compresi, ci saranno nuovi personaggi, forse solo citati.
I fatti si svolgono in un post Ade, naturalmente tutto inventato e non vi prometto che rispetterò fedelmente la storia originale, anzi proprio no.
Mi sa che sarà molto " whath if".
Ecco tutto, aggiungo solo :
Ikki si affacciò sulla porta della camera illuminata dal sole del mattino di piena estate.
Le tende di cotone colorato si muovevano leggere alla brezza proveniente dalla porta finestra aperta.
Fece vagare lo sguardo per la stanza, era vuota e vi regnava il disordine ...
Se volete, buona lettura.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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.

 

La pioggia aveva ripreso a cadere fitta.

Il  rombo di un  tuono scosse  i sottili vetri del piccolo appartamento alla Darsena .

“ Si è scatenata una vera tempesta fuori.”

Seiya guardava dalla finestra, Hyoga gli si affiancò.

“ Accidenti viene a fiumi. Ci sarà difficile andarcene adesso.”

“ Beh, se continua così, vi potete fermare qui stanotte! Non sarebbe la prima volta che  rimanete a casa mia. Ora è anche più grande... e il bagno è più pulito!”

“ Il bagno è in fondo al corridoio , e certo che  è pulito!”

 Esclamò dalla piccola cucina Seika, che stava riordinando con l’aiuto di Saori e Miho.

“ Si, lo diceva anche Seiya!”

Le rispose Shiryu, seduto sulla poltrona.

“ E ci stava dicendo che possiamo rimanere per la notte se non migliora … ma forse tu preferisci che ce ne andiamo...”

La ragazza comparve, con un asciughino  in mano, nel piccolo salotto.

“ No, preferisco che restiate. Non dovete neppure provarci ad uscire con questo tempo. Dormirete qui! Ci arrangeremo. C’è posto per tutti! E non voglio sentire nessuno dire che non ha paura di un po’ d’acqua!”

Ikki, che si stava sollevando dal divano, si riaccomodò  accanto al fratello, che gli si  era avvicinato il più possibile da quando aveva cominciato a tuonare.

“ Restiamo ?”

Chiese  in un sussurro chinandosi con un sorriso rassicurante su Shun, mentre gli stringeva, fra la sua, la manina fredda.

Gli occhi enormi, che si posarono sulla Fenice erano dilatati dalla paura.

Lo fissarono un lungo attimo e nello scorgere il suo volto tranquillo, si chiusero per riaprirsi fiduciosi, pieni di piccole stelle luminose.

“ Si, se restano tutti.... ma...io... per addormentarmi...non voglio che..  che...le ragazze... sappiano che... che ho paura.... e  i... i tuoni...”

Lo disse in un soffio abbassando il visetto.

Il suo imbarazzo commosse Ikki .

Povero piccolo, le sue insicurezze lo facevano apparire come un bambino fragile e facile al pianto.

Mentre nascondeva nel suo piccolo cuore un coraggio ed una grandezza, che guerrieri  più adulti e potenti non avrebbero mai conosciuto.

  La tempesta è fuori, io sono qui. E dormiremo tutti assieme, non dovrai dormire da solo, nessuno si accorgerà che  veglierò il tuo sonno. Non preoccuparti.”

Il sussurro appena udibile del fratello, fece sollevare lo sguardo ad Andromeda.

Ikki gli sorrise con dolcezza e prima che il fanciullo gli saltasse al collo, si scostò, stringendogli forte la manina.

“ Allora cosa facciamo? Guardiamo la TV? Non vorrete già dormire...”

 Chiese ad alta voce  osservando gli amici.

“ Mi dispiace, ma quando piove così la TV non funziona bene. L’antenna è vecchia e nessun condomino vuole spendere per una parabola!”

Seiya afferrò il telecomando puntandolo alla televisione.

L’accese , lo schermo era nero a righe trasversali bianche, cambiò canale: schermo grigio, immagine sfuocate, effetto neve, altri schermi grigi, immagini che ballavano impazzite, voce senza immagini, immagini senza voce.

“ Basta spegni, ho visto... cosa facciamo?”

La Fenice sbuffò, contrariato.

“ Possiamo giocare a carte!”

 Seika si avvicinò con Miho e Saori.

“ Ma no, siamo troppi e poi Shiryu vince sempre, Ikki si arrabbia se perde, Hyoga si concentra tanto da congelarci e Shun non ci capisce niente!”

“SEIYA!”

I quattro amici si avventarono su Pegasus buttandolo a terra ,Hyoga facendogli il solletico, Ikki prendendolo a cuscinate, Shun mettendosi a sedere sulla sua schiena e Shiryu afferrandogli la testa sotto il braccio, mentre gli strofinava il pugno sulla nuca.

Seika sedette sul divano fra Miho e Saori.

“ Sono proprio dei bambini.”

“ Che ne dite del gioco della bottiglia?”

Propose una raggiante Miho.

Seiya si alzò di scatto, catapultando Shun a gambe all’aria e sfuggendo abilmente dalle braccia di Shiryu, dalle mani di Hyoga e dal cuscino di Ikki.

“ Io ci sto! Prendo la bottiglia!”

“ Cos’è il gioco della bottiglia?”

Chiese curiosa Saori osservando la giovane amica.

Miho abbassò lo sguardo arrossendo leggermente.

“ Ci sediamo in cerchio e  facciamo ruotare una bottiglia. La persona alla quale si ferma davanti il collo della bottiglia deve farle fare un altro giro, dicendo se vuole far   punire o baciare la prossima persona alla quale si fermerà davanti la bottiglia....”

Saori sgranò gli occhi.

“ Oh,,e la seconda persona non può rifiutarsi? “

“ Eh, no cara mia, se è in gioco, non può rifiutarsi niente!”

 Seiya sedette a terra, davanti al divano, con una bottiglia  di vetro in mano.

“ Dai sedetevi in cerchio! Coraggio sarà divertente! Non fare quella faccia Saori, mica sono baci veri... si fa per gioco. E si può fare che le punizioni per le ragazze siano leggere, niente di cattivo o imbarazzante!”

I ragazzi si guardavano dubbiosi l’un l’altro.

“ Non ditemi che avete paura! Quattro valorosi Saints di Atena che hanno paura delle punizioni di un giochetto da ragazzini!”

Seiya sghignazzò, socchiudendo gli occhi all’indirizzo di Ikki e Hyoga.

“ Va bene, io non ho paura!”

Il cigno gli sedette accanto, incenerendolo con lo sguardo.

“ Sembra divertente ! Io gioco!”

Shun si accomodò dall’altra parte di Seiya.

Shiryu sorrise scuotendo la testa e si sedette nella poltrona, accanto a Hyoga.

“ Ma guarda a che stupidi giochi mi tocca giocare... ma solo perché non c’è altro da fare! E sappiate che incenerirò chiunque mi chieda di fare una cazzata!”

Ikki  prese posto nella poltrona accanto al fratello.

“ Il solito lupo solitario!  Ti divertirai più di tutti noi messi assieme, e poi è inutile che fai la commedia, lo sappiamo che sei un tenerone!”

“ Dannato ronzino pulcioso! Ti incenerisco subito!”

 “ Oh, niisan, ti prego...”

“ Smettetela! E tu Seiya muoviti a far girare quella bottiglia!”

 Seika si sollevò appena dal divano riuscendo a centrare con un nocchino sia la testa di Seiya che quella di Ikki, che borbottando, si riaccomodarono al proprio posto.

“Allora vediamo a chi tocca incominciare.”

Seiya   impresse una spinta rotatoria alla bottiglia, che dopo alcuni giri veloci,  si fermò davanti a Shiryu.

“ Oh, sta a me , allora voglio punire la prossima persona...”

 Fece girare la bottiglia, che si fermò davanti a Hyoga.

“ Che ti faccio fare?... Gira la bottiglia e bacia la persona a cui si ferma davanti!”

Il cigno inveì contro l’amico cinese in russo, guardandolo male.

Paonazzo, afferrò la bottiglia , che dopo pochi giri si fermò davanti a Shun.

Seiya scoppiò a ridere.

“ Ah,ah,ah !!! Povero Hyoga ti tocca baciare un ragazzo!”

“ Ah, il gioco è gioco! Bacialo !”

Esclamò sghignazzando Seika!

“ Certo che lo bacio, non mi vergogno !”

“ Ah, Cigno che occasione, tu vuoi baciare Shun, vero? Certo che lo vuoi… prendilo è tuo!”

Hyoga si sollevò sulle ginocchia sporgendosi verso il ragazzino, che lo guardava con gli occhi dilatati.

“ Io … io non voglio baciarti Hyoga …”

Shun cercò di sottrarsi, ma l’amico biondo lo afferrò e stringendogli forte le spalle, posò le labbra sulle sue, mentre Ikki, infastidito si sollevò dalla poltrona.

“ Lascialo, ha detto che non vuole , Hyoga!”

“ Ma dai Ikki, lo bacia per finta, non gli fa del male , sei troppo apprensivo, su non rovinare tutto! Siedi!”

Seika afferrò il braccio del ragazzo di fuoco.

Mentre tutti gli sguardi erano puntati su Ikki, Hyoga strinse ancor di più il ragazzino a se.

Shun sentì la lingua dell’amico accarezzargli le labbra, le sue braccia lo stringevano così forte da fargli male.

Cosa stava cercando di fare Hyoga, perché voleva fargli del male?

E perché gli leccava le labbra ?

Si irrigidì.

Voleva fuggire.

Il Cigno, assaporava le dolci labbra del  fanciullo, erano come piccole ciliegie mature, lo sentì tremare… ma cosa cazzo stava facendo?

Si staccò subito da lui osservandolo.

Shun aveva gli occhi dilatati.

Gli posò una mano sulla testa, sorridendogli dolcemente.

“ Scusa cucciolo, non ti ho fatto male vero?  Non ti ho stretto troppo ? Sai a volte non controllo la mia forza? Tu sei così minuto !”

Rassicurato dal sorriso e dalle parole di Hyoga, il ragazzino sospirò, dandosi dello sciocco, Hyoga non gli avrebbe mai fatto del male.

“ Non mi hai fatto male, e non sono minuto! Non mi hai stretto, stupido !”

Shun scoppiò a ridere, e alzò lo sguardo sereno, sul fratello per rassicurarlo.

Ikki annuì, riprendendo posto sulla poltrona..

“ Accidenti a te piccione di fuoco! Non ho visto il Papero baciare tuo fratello! Allora ghiacciolo ti è piaciuto più baciare il cucciolo o le tue Siberiane ?”

“ Sei uno stupido Seiya ! Ora ti aggiusto io!”

Hyoga afferrò la bottiglia con rabbia, mentre gli amici  cercavano di nascondere la loro accesa ilarità.

“Chiunque tu sia dovrai rimanere con solo le mutande!”

Girò piano,  per cercare di far fermare la bottiglia dalla parte di Seiya, ma questa, pur muovendosi lentamente,  compì più di un giro fermandosi  di fronte a Ikki.

Scese un silenzio di tomba.

La Fenice mosse piano il volto per poter incontrare gli occhi affranti dell’amico biondo.

“ Tu... papero spennacchiato! Vuoi morire!”

“ Ma io... io non credevo...si...si fermasse da te...”

Hyoga cercò di farsi il più piccolo possibile.

“ Eh dai, che sarà mai!”

Esclamò Seiya.

“ Tutti noi ti abbiamo visto in costume quest’estate! Sei il solito esagerato! Che c’è, hai messo su un po’ di pancetta?”

Un forte scappellotto fece sbattere la fronte di Pegasus sul pavimento.

“ Ahi! Accidenti non si può nemmeno scherzare!”

Sollevò il viso massaggiandosi la fronte , si trovò a guardare le ragazze, gli occhi puntati alla sua sinistra, un sorrisetto sul volto con un’espressione di stupita meraviglia.

Seguì i loro sguardi.

Ikki era in piedi, si stava togliendo con movimenti lenti la maglia,  poi sbottonò la camicia .

Una  canottiera nera scivolò via rilevando il torace liscio e muscoloso.

Seika fischiò di approvazione, scatenando una risata generale.

Ma Seiya notò che né Miho né Saori si unirono alle risa, incapaci di distogliere lo sguardo dal corpo atletico della Fenice, coperto solo da  aderenti boxer neri .

Notò il leggero rossore sulle loro gote, gli occhi che si abbassarono un attimo, un sospiro  sollevare i loro seni, gli occhi correre di nuovo all’avvenente Ikki, che si era riseduto ,  e che gli chiese cinico.

“ Contento ora?”

“ Si... visto non ci è voluto niente...”

Mugugnò, scontento Seiya.

La Fenice afferrò la bottiglia.

“ Bene, visto cosa mi avete fatto fare, il prossimo dovrà leccare la pianta del piede di.... vedremo...”

“ Che schifo Ikki! Io non leccherò i tuoi piedi!”

Scattò Seiya.

“ Ma se fosse un piedino femminile..”

“ D’accordo i maschi leccheranno solo i piedi delle femmine e viceversa...”

 Spinse con forza la bottiglia che cominciò a girare veloce.

“ Oh, no, io non voglio leccare i loro piedi puzzolenti!”

Miho aveva quasi le lacrime agli occhi.

“ Sei stata tu a proporre il gioco!”

Seiya le fece la linguaccia .

“Spero tocchi a te!”

La bottiglia si fermò di fronte a Saori.

Scese di nuovo il silenzio.

Ikki guardava come in trans la bottiglia, Saori  sembrava incredula come tutti gli altri, scosse la testa, sorrise.

“ Su, Ikki, a chi devo leccare il piede?”

“ Credo sia meglio finire qui questo stupido gioco...”

 La Fenice distolse lo sguardo.

“ Pretendo di essere trattata come tutti gli altri, stasera sono una di voi, non sono Atena! Dimmi quale piede devo leccare o leccherò il tuo!”

Saori lo guardò con aria di sfida.

“ Ha ragione.”

Intervenne Seika.

“ Ha accettato di giocare, e anche tu, mio caro, quindi... giochiamo!”

“ E diglielo Ikki!”

Scattò Seiya ridendo.

“Le farà talmente schifo che non ne avrà il coraggio!”

 La Fenice posò lo sguardo sulla Dea, sospirò.

“ D’accordo,  lecca la pianta del piede di Shun. E perdonami...”

La ragazza annuì alzandosi in piedi , si inginocchiò di fronte al fanciullo.

“ Oh no, Saori san... non deve... niisan perché io?”

“ Non preoccuparti scricciolo, non ne avrà il coraggio!”

 Seiya sghignazzava appoggiandosi ad uno Hyoga, che non riusciva a nascondere un sorriso, alle parole di Pegasus.

Saori afferrò la caviglia del suo piccolo guerriero , slacciò lo scarponcino, glielo tolse, posandolo a terra, tolse il pesante calzino, in caldo cotone, denudando un piedino bianchissimo.

Sorrise avvicinandoselo al volto, passò la lingua dal calcagno alle dita.

“ Oh, no... Saori san..”

Shun chiuse gli occhi soffocando una risata, la lingua di Saori era leggermente ruvida e gli aveva procurato un solletico incredibile.

La fanciulla guardò, con sguardo trionfante, un Seiya con gli occhi sbarrati.

Si accarezzò una gota col piede di Andromeda mormorando.

“ E’ così morbido e delicato che.. vien voglia di baciarlo...”

Posò le labbra al centro della pianta facendole schioccare in un bacio e causando una piccola risatina involontaria da parte del proprietario, sempre tenendo lo sguardo fisso sul santo di Pegasus che adesso la osservava ad occhi e bocca spalancati, incapace di credere a quel che vedeva.

Sorrise divertita, Atena, riabbassando il piedino freddo di Shun per rimettergli il calzino e la scarpa, mentre sia Miho che Seika battevano le mani  incitandola.

“ Seiya,  non sono più la principessina di un tempo, dovresti saperlo ormai . E poi, noi donne...”

Saori si sollevò da terra tornando a sedere sul divano.

“ Non siamo più “ donnette sdolcinate” e basta!”

Girò lo sguardo su Ikki, che le sorrise, chinando la testa in accenno di assenso.

“ Uffa!, Va bene, mi riconosco sconfitto! Ma Ikki ti ha voluto bene a farti leccare i piedini minuscoli di Shun... se ti capitavano i miei... saresti svenuta a terra!”

Scoppiò in una sonora risata che contagiò tutti.

“ Adesso tocca a me!”

 Saori afferrò la bottiglia.

“ Voglio un bacio da …”

Un bacio?

Seiya  si guardò apprensivo intorno.

La ragazza impresse una spinta alla bottiglia, che girò su se stessa e si fermò, di nuovo, di  fronte a  Shun.

Andromeda si sollevò subito da terra e posò un bacio leggero sulla gota della Dea.

“ Meno male che è uscito il cucciolo, sarebbe stato imbarazzante per uno più grande baciare Atena!”

Pegasus scoppiò in una risata.

“ Perché dici così? Io non sono piccolo, sono come voi. “

Shun sporse le labbra, guardando di traverso Seiya.

“ Per Atena siamo tutti uguali, vero Saori san?”

La ragazza sorrise .

“ Ma certo Shun, voglio bene a tutti voi.”

Il ragazzino afferrò la bottiglia.

“ Allora Atena deve baciare …”

La bottiglia girò veloce e si fermò di fronte alla Fenice.

“ Guarda, niisan, devi baciare  Saori san!”

Shun battè le mani ,agitandosi felice.

 Un groppo di saliva rischiò di soffocare Seiya, che scoppiò in sibilanti colpi di tosse.

Shiryu si irrigidì sulla poltrona, Hyoga si allontanò d’istinto da Ikki che aveva la bocca spalancata, incapace di proferir parola.

Saori chinò il volto che le  si era incendiato, Miho si portò le mani alla bocca mormorando.

 “ Oh, mamma mia...”

Seika passava lo sguardo da Saori ad Ikki, con un leggero sorriso sulle labbra.

“ Shun...”

Riuscì ad articolare la Fenice.

“ Si ?”

“ Perché ”

“ Perché io l’ho baciata.”

“ Certo che l’hai baciata, piccolo sciocco! Tu lo puoi fare , sei un bambino ! No, Saori non bacerà Ikki! Lei è Atena! Non può andare  in giro a baciare chicchessia! Chiedile scusa Shun ! Subito!”

 Seiya era scattato in piedi.

“ Ma, … se l’ho baciata io …perché devo chiedere scusa ?”

“ Sono stanca di sentirmi dire cosa posso e cosa non posso fare da te Seiya!”

 Atena si alzò dal divano dirigendosi verso Ikki, che alzò il volto su di lei con  un’espressione interrogativa.

 La ragazza afferrò le sue spalle muscolose con le mani candide .

Si chinò su di lui avvicinando il volto, marmoreo, a quello stupito della Fenice, che dilatò gli occhi quando le rosee labbra, delicate si posarono decise sulle sue.

Si soffermò un lungo attimo Saori, chiudendo gli occhi, su quelle labbra che le sembrarono calde e morbide con un leggero sapore di cioccolato, dovuto alla torta mangiata poco prima.

La mente le si svuotò, un dolce tepore le si insinuò nel petto scaldandole il cuore in un modo tutto nuovo, completamente diverso dal calore che la invadeva nel richiamare il suo cosmo.

Fu il suono di un applauso a farla tornare in sé, la voce di Seika e Miho che gridavano il suo nome.

Aprì gli occhi, staccandosi da Ikki lentamente.

Incontrò i suoi occhi, profondi come l’oceano e si sentì mancare per un attimo.

“ Atena...”

La voce sconvolta di Seiya

La Dea si sollevò senza togliere gli occhi da quelli del suo santo di fuoco, che la guardava calmo, come se la cosa non avesse significato niente per lui.

“ Atena... ma perché l’hai fatto?”

Ancora Seiya,  che la osservava ad occhi sbarrati.

Passò lo sguardo sugli altri.

Seika e Miho  le sorridevano raggianti, Shiryu  aveva uno sguardo  incredulo, Hyoga appena incontrò i suoi occhi abbassò il volto, Shun aveva un sorriso soddisfatto che gli attraversava il visetto  luminoso.

L’aveva fatta grossa!

Atena che baciava un ragazzo!

Un suo saint, davanti agli altri e per pura sfida infantile!

 Non era molto da Dea.

Ma ne era felice!

Si aggiustò una piccola ciocca di capelli dietro l’orecchio, allontanandosi verso il divano.

“ Non fare quella faccia Seiya, mica è un bacio vero... si fa per gioco.”

 Lo disse in tono divertito, sedendosi con grazia fra Miho e Seika.

I saint si rilassarono, la loro Dea riusciva a sorprenderli a volte.

Seiya sbuffò arrossendo, mentre si sedeva bofonchiò piano.

 “ A me è sembrato tutt’altro che finto...”

“ Cosa c’è Seiya? Hai detto qualcosa ?”

Shun si sporse verso di lui.

“ Ma no! Dai Saori sta a te, girare ‘sta maledetta bottiglia! Ma poi basta , mi  sono stancato di questo stupido gioco!”

Seika  sorrise sorniona.

“ Cosa c’è fratellino, sei geloso? Vieni qua, ti bacio io! Tanto diverrai vecchio prima di trovare qualche fanciulla disposta a farlo...”

La battuta della ragazza causò un’ilarità generale, mentre il santo di Pegasus , inveiva contro tutti.

“ Tocca a me adesso!”

Saori afferrò la bottiglia.

La fece girare veloce.

Si fermò di fronte a  Shiryu.

“ Oh, Dragone...vediamo... domani mattina preparerai la colazione a tutti e ti aiuterà il tuo fratello preferito!”

Il  Santo cinese sorrise con dolcezza.

“ Ma certo con piacere!”

Si sporse per appoggiare una mano sulla testolina dorata di Shun.

“ Mi aiuterai cucciolo ?”

“ Oh, si Shiryu,  sarà divertente! Svegliami se dormo troppo!”

 Seiya aveva abbassato il volto, una lacrima attraversò veloce la gota ambrata.

La asciugò con rabbia.

“ Ti stanno portando via tutto … ti stanno portando via Shiryu … ti stanno portando via Atena …”

“ Avanti Seiya, i ragazzi dormiranno in camera tua. Dovremo mettere delle coperte a terra. A chi cedi il tuo letto? Potrebbero dormirci Ikki e Shun insieme. Così ci sarà più spazio a terra... la camera è piccola.”

Se Seika gli avesse mollato un ceffone, avrebbe sentito meno dolore! Doveva anche cedere il letto ai due fratelli !

Non era bastato loro portargli via Atena e Shiryu...

Si alzò da terra.

“ D’accordo … ma il mio letto non è grande come i loro alla villa...”

 Il volto che puntò su Ikki era illuminato da un radioso sorriso.

La Fenice annuì.

“ Grazie Seiya... andrà benissimo... Shun è  minuto... staremo bene... ma se vuoi dormire tu nel letto , dormiremo a terra..”

“ Oh, no. Prendete il letto, hai detto bene, tuo fratello è minuto. Siete gli unici che potete stare in due … così staremo comodi anche a terra... tranquillo, è la soluzione migliore!”

Pegasus si inviò dietro a Seika, passando vicino a Shun gli scompigliò i capelli, strizzandogli un occhio.

“ Hai sonno cucciolo?”

“ Si, un po’... grazie Seiya, sei così buono con noi...”

Il ragazzino gli gettò le braccia al collo .

Pegasus ricambiò l’abbraccio, stringendo  il piccolo a sé.

Ikki sospirò, felice di essere circondato da simili amici.

Ma l’ombra che ad un tratto passò sul volto gioviale di Seiya, gli fece gelare il sangue nelle vene.

No...si  era sbagliato...

Non poteva aver letto tutto quell’odio nello sguardo nocciola  del giovane santo.

Si massaggiò gli occhi.

Seiya amava Shun, quell’odio non apparteneva all’allegro e spensierato Pegasus.

Era la stanchezza che gli faceva vedere minacce dove non ce ne erano.

Poco dopo il sonno stava vincendo le difese del santo della Fenice.

Shun dormiva stretto a lui nel piccolo letto, un leggerissimo, tiepido  alito gli sfiorava ritmico il petto.

Hyoga si rigirava per l’ennesima volta sbuffando.

Il respiro  calmo di Shiryu,  si  scambiava con il ronfare di Seiya.

Le labbra di Saori sapevano di dolce...

Non era stato spiacevole quel bacio, ma non era un bacio vero.

Aveva fatto finta di niente naturalmente, ma aveva provato qualcosa.

Pensava che non gli avrebbe fatto nessun effetto...

Saori era un po’ come una sorella...

Si mosse sbuffando.

“ Niisan... non dormi ?”

La voce impastata di sonno di Shun gli fece abbassare lo sguardo e nella fioca luce del lampione fuori sulla strada, che entrava dagli avvolgibili, scorse il suo visetto sollevarsi.

“ Scusami se ti ho fatto baciare Saori san... non pensavo ci fosse qualcosa di male...  ma Seiya ha reagito così violentemente che … che  penso proprio di aver sbagliato...”

  Seiya è iperprotettivo con Atena...   la sua reazione è stata esagerata... ma  anche la tua richiesta non era molto appropriata. E’ vero che amiamo Saori  come una sorella, ma non posso baciarla , sono più grande di te, i miei baci sono diversi dai tuoi e lei è pur sempre Atena, le dobbiamo rispetto e poi... non è mia sorella...”

“ Io non volevo che tu la baciassi come una sorella! Seiya aveva detto dei baci veri!”

 “ E come volevi che la baciassi?”

Shun sbadigliò e si stiracchiò fra le sue braccia.

“ Non lo so... come una ragazza! Si, lo so, è Atena... ma è anche una ragazza... Hai mai baciato una ragazza niisan?”

Ikki fu spiazzato da una domanda così semplice e rimase zitto per qualche attimo.

“ Non ho mai avuto il tempo di pensare alle ragazze. Fra addestramento e battaglie...”

 “ Ma tu volevi bene ad Esmeralda...”

“ Si, molto, ma eravamo solo dei ragazzini quando lei è stata uccisa... ancora troppo piccoli per baciarci... era solo una  bambina... un piccolo fiore puro in un mondo corrotto e pieno di violenza.”

Shun si asciugò una lacrima.

“ Mi dispiace tanto niisan...povera Esmeralda... è morta bambina...e tu hai sofferto tanto... le volevi bene...la... vita è stata così crudele con te... se fosse vissuta....forse oggi sareste felici...”

Ikki gli accarezzò i capelli.

“ Non piangere otooto... ho superato il dolore ormai.... mi rimane il suo dolce ricordo... Su, adesso dormiamo!”

Le labbra della Fenice furono sfiorate dal  leggero bacio che il suo piccolo gli donò, per poi accoccolarsi con un sospiro contro il suo ampio petto.

Un sorriso schiarì il volto di Ikki .

Non ricordava nemmeno i nomi, delle numerose ragazze, che aveva avuto, dopo aver lasciato l’isola  di Death Queen, e neppure i loro volti.

Certo non doveva esserne fiero, e come poteva raccontarlo al suo piccolo ?

Era meglio, per Shun, credere che,  non l’avesse mai, neppure, baciata una ragazza .

Era troppo piccolo, per sapere, quanto, il suo niisan fosse stato un poco di buono, anzi era meglio  tacere per sempre.

Non poteva caricare, l’anima già martoriata del fratellino, anche di quei suoi peccati .

 

Miho sedette sul futon, a terra, accanto ad Atena.

“ Saori, sei stata bravissima a rispondere così a Seiya. A volte è proprio un impiccione!”

La Dea sorrise all’amica orientale.

“ E sei stata mitica nel leccare il piede di Shun ! Pensavano tutti che non lo avresti nemmeno annusato! Li hai  proprio impressionati!  Meno male che era il pedino di Shun! Pensa se Ikki sceglieva le fette di Seiya!  Io non avrei potuto. L’odore dei piedi mi fa vomitare!”

Saori scosse la testa.

“ Ho visto che aveva il calzino pulito e quindi ho immaginato che anche il piede fosse pulito.

Non c’era nessun odore, anzi, un leggero profumo di latte ed era così morbido, piccolo, che ,devo dire,  è stato piacevole da baciare e anche da leccare!”

Seika si accomodò sul letto.

“ Di’ un po’, Saori, è stato più bello baciare il piede di Shun o le labbra di Ikki?”

 La ragazza divina arrossì fino alla radice dei capelli, abbassando il volto.

Miho saltellò eccitata.

“ Oh, dai racconta... Ikki è così bello! Come è stato baciarlo ? Cosa hai provato ? Come sono le sue labbra? “

“ Ecco...io...io ... ho provato una bella sensazione... un po’ strana a dire il vero... era come se mi mancasse il fiato e  per un attimo mi si è come spenta la mente...”

“ Ooohhh, che bello … anch’io vorrei essere baciata... lui ha ricambiato?”

 Miho era arrossita, gli occhi dilatati e splendenti le mani giunte davanti al volto.

Saori si schiarì la voce, si aggiustò i capelli dietro alle orecchie.

“ No, non ho avvertito nessuna reazione, anzi mi ha guardata come se nulla fosse... non deve aver provato nulla...”

La ragazzina orientale sospirò alzando lo sguardo al soffitto.

“ E’ così attraente.. chissà quante ragazze avrà già avuto... e avrà già baciato... ma tu sei Atena, il rispetto che ha per te, gli imporrà di tenere a freno i suoi sentimenti!”

Saori alzò di scatto la testa.

“ Sentimenti? Che cosa intendi dire?”

“ Sicuramente lui prova qualcosa … mi è sembrato molto gentile con te... poco tempo fa, era così intrattabile. ”

Saori sospirò.

“ Si, è molto più gentile con me... ma solo perché gli ho riportato Shun... credo che sia solo gratitudine la sua... niente più...”

“ E tu cosa provi per lui?”

Seika aveva portato le ginocchia al petto ed osservava attenta la Dea.

Saori  giocherellò con il bordo della camicia da notte che le aveva prestato l’amica.

“ Io... da un po’ di tempo mi sono accorta di tenere molto ad Ikki ed a Shun...”

 “Ti sei innamorata di tutti e due!”

Esclamò Miho  sollevandosi sulle ginocchia.

Atena la guardò sorpresa, pensò, prima di sorridere nel rispondere.

“ Si,  ma in modo diverso... Shun è un bambino così bello e dolce ... vorrei cullarlo fra le mie braccia fino a farlo addormentare tranquillo. per poter godere del suo sorriso che, ormai, illumina le mie giornate... vorrei  scacciare le sue paure con le mie carezze... vorrei tenerlo al sicuro, lontano dalle battaglie... vorrei aiutarlo a crescere sereno col mio amore...è un sentimento strano quel che provo per il mio piccolo saint di Andromeda... non so spiegarvelo bene a parole.. so solo che non devo alimentarlo... perché , un giorno, dovrò mandarlo di nuovo a combattere e il solo pensiero, adesso, mi causa un’angoscia profonda ed insostenibile...”

Seika scese dal letto, si inginocchiò accanto alla Dea e la circondò fra le braccia attirandola a sé.

“ Non è un sentimento strano quello che provi... stai crescendo... e nel tuo cuore comincia a farsi strada l’istinto materno... Shun è ancora così bambino, anche in me suscita questi sentimenti... è normale, non preoccuparti.”

“ Sentimento materno?”

Saori fra le braccia della ragazza, dilatò gli occhi.

“ E’ quello che provo anch’io...”

Sussurrò Miho accarezzandole i capelli.

“ Ma io... io non mi posso permettere di amare così tanto Shun...anche  se una volta mi sono stupita nel  desiderare di avere, un giorno, un bambino come lui... ma io... non posso...”

Le lacrime presero a scendere sulle gote pallide della Dea.

“ Non puoi farci niente cara...”

Seika la cullava fra le braccia

“Al cuore non si comanda, ormai non riuscirai più a smettere di amarlo così... anzi preparati ad amarlo ogni giorno di più...  a preoccuparti ogni giorno di più per il suo futuro...”

“ E’ ciò che ti succede con Seiya?”

Le chiese piano Miho.

“ Si...  ma questi sentimenti che ci legano ai nostri fratellini, che lo siano di fatto o no, vanno vissuti fino in fondo, non si possono rifiutare, fanno parte di noi... ci fanno crescere come persone, ci aiutano a superare le difficoltà e ci rendono più forti... Amare fa soffrire...ma rinunciare ad amare fa soffrire ancora di più...”

Miho sedette di nuovo a terra, si asciugò un lacrima.

 Stirò con le mani la trina del pigiama poi chiese.

“ Ma Ikki... come lo ami... non come Shun.... vero?”

 Saori si scostò dalle braccia di Seika, che le si accomodò accanto.

Un tuono fece sentire la sua voce in lontananza.

“ Ikki... i suoi profondi occhi blu... mi fanno battere forte il cuore.... le sue attenzioni mi lusingano . Vorrei poter camminare mano nella mano con lui... vorrei conoscere i suoi pensieri...   vorrei essere stretta dalle sue braccia sicure... vorrei che vedesse Saori , quando mi guarda, non la Dea che è stata capace di riportargli il fratellino... e  vorrei... sentire di nuovo le sue labbra calde e morbide sulle mie... e quel bambino come Shun, un giorno, lo vorrei da Ikki... “

“ Sei innamorata persa!”

Esclamò Miho.

Un forte rossore tinse le gote pallide di Saori.

“ Lo amo?”

“ Credo proprio di si! Non ne sei felice?”

Seika le accarezzò i capelli.

“ Non posso essere felice. Io sono Atena... non posso amare un uomo... ho tutta l’umanità a cui pensare...”

La Dea si alzò, andò verso la finestra, scostò le tendine.

Un Fulmine le illumino il viso.

“ Vorrei  allontanarmi dai campi di battaglia con loro, vivere con loro i giorni a venire. Dimenticandomi dei miei doveri, delle guerre, dei Saints ... di un mondo che mi sta chiedendo di rinunciare alla vita per la vita di tutta l’umanità... ma io sono Atena....”

Abbassò le tendine, si voltò verso le due ragazze.

“Mi fido di voi... che le nostre confidenze non escano da questa stanza...”

“ Ma Saori... non puoi rinunciare così ai tuoi sentimenti !”

 Seika le si avvicinò.

“ Io...  non voglio rinunciare alla gioia di averli vicini... ”

 “ Ma se loro  ti amassero come tu li ami... cosa faresti?”

 Seika si appoggiò al cassettone, mentre Miho sedeva sul letto senza distogliere lo sguardo dalla Dea, che con un sospiro rispose.

“ So che i sentimenti che il piccolo Shun prova per me vanno oltre alla devozione  che deve ad Atena... non lo ammetterà mai … perché  la propria Dea non può essere amata senza riserve come un’amica cara o una sorella ... ma i suoi occhi non sanno mentire... ed io leggo il suo amore  ogni volta che mi guarda... ma non posso incoraggiarlo, anche se lo vorrei... “

“ E perché non puoi incoraggiarlo... se ti vuole bene come ad una sorella... anche tu lo ami come se fosse tuo fratello...”

Seika sedette sul letto.

Saori abbassò il volto.

“ Le leggi che regolano il Grande Tempio, dimora di Atena, sono rigide ed impietose.... osare amare la propria Dea come una mortale è un grave atto di mancanza di rispetto, punibile con l’allontanamento o la morte...”

“ Lo posso capire”

Mormorò Seika.

“ Gli Dei non sono mortali, la vostra  Divinità merita venerazione. Ma i ragazzi, sono cresciuti con te, sono la tua famiglia... sono i tuoi fratelli... perché non vuoi considerarli tali anche se sei Atena? In fondo la Dea sei tu, se tu vuoi cambiare la legge...”

“ Non posso. Gli Dei non hanno fatto le leggi. Sono state fatte degli uomini.  E’ il Gran Sacerdote che le fa rispettare. Io devo sottostare,  come tutti.  Il nuovo Gran Sacerdote è molto rigido... non posso rischiare... sarebbe capace di allontanare tutti i Bronze  Saints  da me. Ogni volta che mi reco al Grande Tempio, mi chiede di trasferirmi definitivamente lì, perché lì, deve vivere Atena e non in una villa moderna in Giappone, in compagnia di individui appartenenti alla casta più umile dei Santi Guerrieri... Atena deve vivere circondata dai suoi Saints più valorosi, i Santi d’Oro, senza interagire con loro se non in questioni ufficiali... Dovrei vivere nelle stanze in cima alla scalinata,  isolata dal mondo...”

“ Che assurdità!”

Seika strinse forte il pugno.

“Costringere una povera ragazza a vivere come un’eremita... siamo nel ventunesimo secolo...”

Saori le sorrise dolcemente.

“ Non arrabbiarti adesso! Se riesco a non farlo irritare, il Grande Sacerdote, non può richiamarmi ad Atene... ma può mandare qualcuno, a controllare come conduco la mia vita e se ritiene che qualcosa contravvenga alle leggi, può richiamare i ragazzi ed allontanarli...o farli giustiziare... Certo, una visita dal Grande tempio è sempre annunciata e potremmo organizzarci come vogliamo. Ma il motivo per il quale non voglio rischiare, è ,che il minimo errore, ci costerebbe tantissimo...”

“ Capisco cosa vuoi dire... potresti vivere con i ragazzi come una sorella... ma Shun non sa mentire e ti tratterebbe da tale davanti a chicchessia... Gran Sacerdote o cavalieri d’oro. Causando l’irreparabile...”

Seika sospirò stendendosi sul letto, le braccia piegate sotto alla testa.

“ Non puoi dirlo a Shun, che lo ami, ma ad Ikki potresti. Potreste amarvi in segreto...”

Saori sedette sul futon.

“ Riesco a leggere nel cuore di Shun... ma Ikki è impenetrabile... Come vi ho detto prima, credo che il suo sentimento verso di me sia  solo la gratitudine... non ha mosso un muscolo quando l’ho baciato.  Certo non mi aspetto che ricambi i miei sentimenti... spero di avere sua amicizia... e mi accontenterò di averlo vicino... finché posso...”

Chinò la testa, i lunghi capelli  scesero a formare una cortina dorata, coprendole il volto perfetto.

Miho scese dal letto, sedendole accanto.

“ Sono sollevata sai ? Credevo ti piacesse Seiya...”

Atena si sollevò di scatto.

“ Seiya è  colui col quale riesco a parlare con più facilità. E’ il più devoto dei miei Saints, il mio affetto per lui è grande... come lo è per Shiryu ed Hyoga...ma ciò che provo per i due fratelli...  è diverso... quando ho rischiato di perdere Shun, ho capito di amarlo come un fratellino, da sempre...  e Ikki , beh, lo avete capito bene... credo che tu  provi lo stesso per Seiya...”

Miho arrossì.

“ Non lo so ancora bene, mi è sempre stato caro, ma, a volte, proprio non lo sopporto... Deciderò con calma... voglio che sia lui a dichiararsi...”

Scoppio in una risatina.

“ Spero che tu non debba aspettare in eterno.”

Sbuffò Seika, dal letto.

“ E’ un tal   sciocco mio fratello!  Adesso è tardi ragazzine! Mettetevi sotto le coperte e fate un buon sonno... e cercate di sognare i vostri belli!”

Sghignazzò spegnendo la luce, sorrise, Saori,  notando quanto Seika somigliasse, in certi atteggiamenti, a suo fratello.

Ma il sorriso abbandonò il suo volto quando si rese conto che avevano parlato di amore e guerrieri.

I cavalieri di Atena non potevano permettersi di amare, la loro vita era in genere troppo breve.

Si tirò le lenzuola sulla testa e cercò disperatamente di non piangere.

Un’ora dopo non riusciva ancora ad addormentarsi.

Si alzò per andare a cercare un bicchiere d’acqua.

Uscì silenziosa dalla camera.

La luce l’accolse in cucina.

Sobbalzò, notando che anche Ikki era stato colto dalla sete ed ora la osservava con un bicchiere d’acqua in mano, appoggiato all’acquaio.

“ I … Ikki , anch’io ho sete …”

Sorrise arrossendo.

Ikki si mosse verso di lei.

“ Credo di doverti qualcosa …”

Il ragazzo le arrivò vicino, lei alzò il volto, totalmente incapace di pensare.

La Fenice l’afferrò alla vita stringendola al suo petto muscoloso, si chinò ad avvicinare le  labbra alle sue, che lei schiuse istintivamente.

Il bacio fu leggero all’inizio, quasi un soffio leggero , poi si fece più intenso, la lingua del ragazzo le accarezzò piano i denti, per poi spingersi nella sua bocca, esplorandola lentamente.

Saori sentì il cuore cominciare a battere forte, le orecchie le ronzavano leggermente, un calore improvviso le scaldò il basso ventre, provocandole una scossa di piacere.

Ikki si staccò all’improvviso.

Le sorrise.

“ Buonanotte Saori.”

Si diresse verso la stanza di Seiya e scomparve all’interno.

Saori si ricordò di dover respirare.

La tempesta infuriò ancora per qualche ora per poi lasciare il cielo di Tokyo.

Si alzò un fresco vento dal nord che annunciava la prossima fine dell’estate.

La luna sorse dal mare, illuminandolo d’argento.

 

 

 

   
 
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